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martedì 10 febbraio 2009

Autodenunciamoci per istigazione all'omicidio

Eluana Englaro è morta. Finalmente libera. Sapevo che ne avrei scritto un post. Non sapevo esattamente come. Avrei potuto scrivere di cosa ho provato, quando ieri sera ho saputo della sua morte. Avrei potuto scrivere della squallida rissa politica in Senato. Si potrebbe dire dell'opportunistico scontro istituzionale.
Ma una cosa mi ha colpito in maniera molto, molto forte. Una cosa su tutte mi ha toccato fin dove convivono in me il sentimento di umanità e quello di odio. In questo caso di umanità verso Beppino, padre di Eluana. Di odio nei confronti del prof. Carlo Taormina, ex magistrato e ex sottosegretario agli Interni, che ieri ha annunciato la sua decisione di denunciare Beppino Englaro per omicidio premeditato.
Il rischio, ora che Eluana è morta, è che suo padre Beppino venga lasciato solo. Più di prima in balia di una persecuzione politica, teocratica e moralista. In balia del più meschino e becero opportunismo politico.
Credo sia opportuno far sentire a quanti hanno intenzione di cavalcare l'onda speculativa del caso Eluana, il sentimento di civile indignazione e di vicinanza al dolore ed all'impegno di Beppino Englaro. Se davvero Taormina dovesse percorrere la strada della dennuncia per omicidio e questa avesse seguito, si potrebbe pensare ad una lettera di autodenuncia per istigazione a delinquere, da indirizzare al prof. Carlo Taormina oppure alla procura di Roma, dove l'ex sottosegretario presenterà denuncia. Oppure a qualche organo istituzionale. L'autodenuncia potrebbe essere questa, ma si accettano (e si spera in) consigli e partecipazione:
Egregio ...
ho appreso con sconcerto ma senza eccessiva meraviglia dagli organi di stampa, dell'intenzione del prof. Carlo Taormina, già magistrato e sottosegretario agli Interni, di denunciare per omicidio premeditato alla Procura di Roma, Beppino Englaro, padre di Eluana morta a quattro giorni dalla sospensione dell'alimentazione forzata, avvenuta dopo la sentenza di autorizzazione della Corte di Cassazione di Milano.
Mi preme affermare la mia incapacità a leggere nelle intenzioni del prof. Taormina, un qualsivoglia sentimento di umana pietà o di senso civico, che invece sarebbe necessario in momenti come questi. Almeno ora che Eluana ha la possibilità di riposare in pace, sarebbe stato opportuno osservare un rispettoso silenzio. Rispettoso dei 17 anni di sofferenze, battaglie legali e politiche condotte da Beppino Englaro. Ma soprattutto rispettoso dei sentimenti dei cari che Eluana ha lasciato ed in particolare di suo papà.
Alla fine di anni di calvario, ancora non c'è pace per Beppino Englaro, che lo si vorrebbe dipingere come un criminale, un assassino. Ma se Beppino Beppino Englaro può essere accusato di omicidio premeditato, io credo di potermi ritenere un istigatore di quel presunto reato, per il mio sostegno morale e civico alla causa portata avanti dal padre di Eluana.
Distinti saluti.


Ciao Eluana ... e grazie!

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giovedì 5 febbraio 2009

Sacconi e Roccella. Attenti a quei due

Accanimento ideologico di uno Stato teocratico. Questo stanno subendo Eluana ed i suoi genitori, che cercano una strada per dare riposo ad un corpo senza vita.
Non voglio affrontare il tema della vita, della morte, della sofferenza. Cose che ognuno vive a modo proprio. Pure se, anche in questo si misura il rispetto della dignità umana.
Ma il ministro Sacconi ed la sottosegretaria Roccella, non lo sanno. Se ne fregano. E così annunciano la possibilità di fare approvare dal governo un decreto urgente, per fermare in qualche modo l'esecuzione delle sentenze dei tribunali, che acconsentono all'interruzione delle terapie per Eluana. Sarebbe l'ennesimo spregevole atto del ministro Sacconi contro decisioni di tribunali sul caso Englaro. Solo l'ultimo di una serie di atti, che potrebbero essere definiti persecutori, contro Eluana e la sua famiglia.
Nell'atteggiamento cinico e sadico di Sacconi e Roccella, trova luogo la più bassa e volgare meschinità. Formalmente rappresentanti del popolo italiano e sostanzialmente invasati sostenitori del Vaticano, Sacconi e Roccella sembrano seguire, più che la Costituzione italiana, le leggi della Santa Sede ed le dogmatiche imposizioni vaticane. Due rappresentanti dello Stato italiano, che farebbero sospettare di essere infiltrati della Santa Sede nelle istituzioni repubblicane. Ma sappiamo che non ce n'è bisogno di 007. Che questa sgangherata Repubblica è già incamminata verso la teocrazia.

Dovrebbero essere fermati, in qualche modo (ovviamente legittimo e democratico), Sacconi e Roccella. Daljavascript:void(0) buon senso, ma è inutile contarci. Da qualche istituzione repubblicana, ma non pare possibile. Dalle proteste dei cittadini, che tanto non le ascolterebbero. Ma sembrano così presi nella loro opera teocratica, che forse solo la sindrome del chiavistello potrebbe fermarli, che magari darebbe anche la possibilità di capire cosa si prova ad essere prigionieri del proprio corpo. Lo so che il male si dovrebbe augurare a nessuno. Ma è ancora più vero che non si dovrebbe farlo.

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mercoledì 12 novembre 2008

Sul caso di Eluana io, ateo, mi vesto da cattolico e mi domando...

Nel dicembre del 1999, la Corte d'Appello di Milano rifiutò di accogliere la richiesta di un padre sofferente nel vedere logorarsi il corpo senza coscienza della propria figlia. Quel padre era Beppino Englaro e quella ragazza, ormai donna, era sua figlia Eluana.
Da quella prima sentenza, sono passati nove anni e sono state pronunciate nove sentenze. Ed oggi, probabilmente si giungerà all'ultimo atto di questa triste e tragiga vicenda. Speriamo.
In questi nove anni Beppino ed Eluana Englaro hanno subito una violenza inaudita. La dignità di Eluana è stata giudicata in vario modo. Ognuno ha attribuito alla parola dignità il proprio, personale significato. Ed ognuno ha dato alla vita un momento di inizio ed uno di fine. E' chiaro che ogni posizione è legittima, perchè si tratta di una questione tanto sensibile, che ogni posizione risponde per forza alla propria coscienza. Comunque essa si sia formata. Ma, appunto, non può che essere personale.

Ed invece, mentre la Corte di Cassazione a sezioni riunite sta per esprimersi sul caso Englaro, la Chiesa impone di nuovo i suoi dogmi. Nel proclamarsi custode assoluto di una verità universale, la Chiesa cerca di imporre la propria dottrina sul vivere e sul morire. La manipolazione delle coscienza attraverso il controllo dei corpi. E nell'autocelebrazione di se stessa, la Chiesa dimentica l'umanità e si riduce a un rituale che si accanisce contro le coscienze. E così a turno i gerarchi cattolici si scagliano con ferocia contro le azioni, le sensibilità ed anche i sentimenti delle persone. L'ultima uscita in questo senso è del cardinale Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la Salute, che ha avuto la brutalità di affermare che sospendere l’idratazione e l’alimentazione in un paziente in stato vegetativo è "una mostruosità disumana e un assassinio". La brutalità e l'oscenità di una tale affermazione, è ancora più forte nel momento in cui è rivolta contro un uomo che chiede che si cessi di accanirsi contro il corpo della figlia, che da anni si consuma senza di lei.

Mi rendo conto che il mio pensiero è il mio punto di vista. Il mio e basta, da altri condiviso e da altri no. E' il mio punto di vista ateo e laico. E' la mia coscienza a parlare, che da tempo ormai ha smesso i panni del cattolico, che gli erano stati imposti dalla cultura diffusa e dominante. In quei panni mi era stato spiegato che la vita appartiene a Dio. Un Dio buono, generoso e misericordioso. E mi era stato spiegato che quando la vita terrena cessa di essere vissuta, ne comincia un'altra da qualche altra parte e che è Dio a scegliere ed a chiamare a sè le anime. Anche se a distanza di tanto tempo quei panni sono un po' logori e mi stanno un po' stretti, voglio tentare di indossarli per un momento e pormi questa domanda: perchè continuare ad accanirsi contro l'anima di Eluana, che vorrebbe lasciare il suo corpo per rispondere alla chiamata a sè di Dio e che senza la scienza e la tecnologia contemporanea, l'avrebbe già fatto molti anni fa? Perchè continuare con questo cattivo, egoista e brutale accanimento, che così evidentemente si oppone alle virtù divine?

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giovedì 17 luglio 2008

Cardinale Bagnasco, si sieda a tavola e si osservi mentre mangia e beve ...

Ieri sera gustavo uno dei miei piatti preferiti, che mia moglie sa preparare benissimo e che cucina con passione. Meno di frequente rispetto a mia moglie, sono io stesso a mettermi ai fornelli e lei non perde occasione per darmi suggerimenti. Non sono abile quanto lei in cucina, è può capitare che la cena non sia propriamente di gradimento, nè mio, nè suo.
Insomma, il pasto cominciamo a consumarlo dalla preparazione, dalla scelta di cosa quel giorno preferiamo mangiare, dagli sfizi che eventualmente vogliamo toglerci, dalla voglia o meno di metterci ai fornelli. E poi, una volta a tavola, mangiamo e beviamo più o meno con piacere, a seconda del nostro personale gusto, dal sapore che abbiamo saputo dare ai cibi, dalla loro temperatura, dai desideri di quel giorno.
Tutti quei gesti e quei comportamenti,sono assolutamente naturali. Tanto naturali e abituali, che spesso dimentichiamo quanto facciano parte intimamente del nostro essere viventi. Tutti gesti e comportamenti che Eluana non può compiere.
E se tutti quei gesti e quei comportamenti non possono essere compiuti, Eluana non mangia e non beve. Eluana non sa dire se il suo corpo ha fame o sete. Eluana non può decidere quale intruglio di sostanze le siano iniettate, attraverso un sondino nasogastrico.
Eluana non può fare tutto questo e perciò non mangia e non beve naturalmente, perchè Eluana non abita più il suo corpo, che ci si accanisce a voler fare invecchiare e consumare senza di lei e contro di lei.
Trovo perciò aberrante che il cardinale Bagnasco dica che togliere ad Eluana il «nutrimento è come togliere da mangiare e da bere a ciascuno di noi». Farebbe bene a fare attenzione alle proprie sensazioni quando si siede a tavola, il cardinale Bagnasco, per capire quanto ideologico sia questo modo di esprimersi che non aiuta il confronto razionale, ma è solo strumentale a scuotere gli istinti di chi lo ascolta. Probabilmente c'è chi ascoltando o leggendo le parole di Bagnasco, abbia immaginato proprie sofferenze dalla mancanza di cibo ed acqua. Sensazioni che Eluana non può sentire, sofferenze che Eluana non può provare. Perchè Eluana il suo corpo lo ha già lasciato. E' da qualche altra parte.
Per questo trovo riprorevoli quelle parole del cardinale Bagnasco. Perchè cercando di provocare le coscienze ad uso ideologico, mette in gioco la dignità di Eluana, che aveva chiesto che il suo corpo fosse lasciato libero di consegnarsi al ricordo di lei, quando per qualche circostanza non l'avesse più abitato.

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