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domenica 11 ottobre 2009

Banana Cake

E anche questo fine settimana sta per finire. Vorrei avere la capacità di prolungare questa soleggiata domenica per qualche ora in più. Avere il tempo per dedicarmi a tutte quelle piccole attività che durante la settimana si perdono fra le pieghe degli impegni quotidiani. Ho ripreso ad allenarmi sia nella corsa che a thai boxe e alla sera arrivo talmente stanca e dolorante che anche il pensiero di mettere a posto l'archivio delle foto mi sconvolge. Ma piano piano riprenderò il ritmo, i miei muscoli smetteranno di sembrare pezzi di legno incandescente e il divano mi tenterà sempre meno con il suo sonnolento abbraccio.
Intanto conserverò il profumo di questa mattina. Mi sveglierò col profumo di questo cake e ingannerò l'imminente lunedì, almeno per qualche altro minuto


BANANA CAKE

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La ricetta di questo cake si basa su quella del pane del mattino di Alex. Dopo essere finalmente riuscita a trovare il latticello da Naturasì, avevo intenzione di provare a farlo, ma c'erano anche 2 banane che occhieggiavano disperate dal porta frutta. E così è saltato fuori questo dolce, molto profumato, umido e morbido

Ingredienti: 450 gr di farina/ 4 cucchiai (tablespoon) di zucchero di canna (tipo muscovado)/3 cucchiaini (teaspoon) di lievito per dolci/4 cucchiai (tablespoon) di semi di papavero /4 cucchiai (tablespoon) di semi di girasole/ 2 cucchiai (tablespoon)di uvetta di corinto/ 1 cucchiaino (teaspoon) di sale/ 2 banane mature/ 500 ml di latticello/ burro per lo stampo

Riscaldate il forno a 200°C. Setacciate la farina e il lievito in una terrina capiente, aggiungete lo zucchero, il sale , i semi e l'uvetta e mescolate il tutto. Frullate le banane insieme al latticello e versateli lentamente sugli ingredienti secchi mescolando fino ad ottenere un impasto morbido. Imburrare uno stampo da cake e versateci l'impasto. Spolverizzate la superficie con un po' di zucchero di canna e cannella in polvere. Infornate per 30 minuti e poi abbassate la temperatura del forno a 150°C. Continuate la cottura per altri 30 minuti. Fate la prova dello stecchino prima di estrarre il cake dal forno. Togliete il pane dallo stampo e lasciatelo raffreddare su una griglia.

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E con questa ricetta partecipo al contest di Juls e Macchine Alimentari "Sunday Morning"

venerdì 21 agosto 2009

Yogurt!!!

Avere un foodblog può spingere verso non proprio economiche curiosità. Alzi la mano chi di voi davanti a un ingrediente sconosciuto, a una spezia mai vista o a quel prodotto tipico che più tipico di così non si può è riuscito a resistere alla tentazione di acquistarlo indipendentemente dal prezzo riportato sull'etichetta. E poi non so voi ma io da quando ho aperto questo piccolo salottino presto molta più attenzione alla qualità e alla provenienza di ciò che compro. Purtroppo ciò che si guadagna in gusto e genuinità spesso si ripercuote sul portafoglio. Però questa curiosità, questa continua ricerca di materie prime naturali, a chilometro zero, biologiche o semplicemente "strane" fa anche aguzzare l'ingegno, stimola a informarsi e piano piano si trasforma anche in un piano di economia domestica. Ed è così che è iniziata l'era della panificazione in casa. Oltre a divertirmi molto mi evita di spendere cifre astronomiche per un semplice pezzo di pane e dopo averci preso un po' la mano è un'attività che non richiede neanche troppo tempo. Ho iniziato anche a comprare la frutta e la verdura ai mercatini o direttamente dal contadino. I prodotti sono decisamente più buoni, durano di più e il loro costo è spesso inferiore a quello del supermercato. E ora grazie a Izn ho raggiunto un altro traguardo. Lo yogurt! Ho sempre pensato che produrre lo yogurt in casa fosse qualcosa di piuttosto laborioso, che necessitasse l'acquisto della fantomatica yogurtiera e un appuntamento costante col farmacista per procurarsi i fermenti. Ma quando ho letto questo procedimento ho pensato che valesse la pena tentare. Il risultato è stato straordinario, sopra qualsiasi aspettativa. Uno yogurt cremoso, per nulla acido. Ci sono solo alcune piccole accortezze da prendere:

1. procuratevi un termometro per alimenti (si trova all'Ikea a poco più di sei euro) e un barattolo da mezzo litro a chiusura ermetica

2. per iniziare la produzione acquistate del latte intero (meglio ancora se crudo, tanto andrà bollito) e dello yogurt bianco intero di ottima qualità. Io ho usato il Latte Maremma biologico, mentre lo yogurt l'ho acquistato da Naturasì
Ok ora che avete tutto l'occorrente iniziamo con la preparazione

YOGURT FATTO IN CASA

Homemade yogurt

Ingredienti:
1/2 litro di latte intero fresco
1 cucchiaio di yogurt bianco intero

Accendete la luce di cortesia del forno.
In una pentola o bollitore in acciaio scaldate il latte a fuoco non troppo alto fino a fargli spiccare il bollore. Appena la superficie inizia a fremere spegnete il fuoco, posizionate il termometro e aspettate che la temperatura scenda fino a 38 gradi (con questo caldo vi toccherà pazientare per un bel po' ;D)
Nel frattempo versate nel barattolo a chiusura ermetica un cucchiaio piuttosto abbondante di yogurt. Quando il latte avrà raggiunto la temperatura giusta, e non prima (altrimenti ustionereste a morte i batteri), versatene tre o quattro cucchiai sopra allo yogurt e mescolate bene. Aggiungete il resto del latte, chiudete il coperchio e mettetelo nel forno con la luce di cortesia accesa.
In inverno Izn consiglia di avvolgere il baratto in una coperta di lana o preriscaldare leggermente il forno; con il caldo che fa adesso, invece, questa accortezza non è necessaria
A questo punto non aprite più il forno almeno per cinque o sei ore (io l'ho lasciato a riposare tutta la notte), poiché non bisogna muovere il barattolo durante la fermentazione.
Trascorso il latte sarà diventato uno yogurt perfetto che si conserverà in frigorifero per circa 15 giorni
Ricordate di tenerne sempre indietro un cucchiaio abbondante per avviare la produzione successiva

Vi assicuro che è ottimo sia al naturale che con muesli e miele, o pezzi di frutta. Inoltre ho calcolato che con il costo di uno yogurt comprato al supermercato adesso riuscirò a produrre circa un litro di yogurt! Non male ;D.

mercoledì 12 agosto 2009

Brioches per tutti

Ci sono sapori che rimangono impressi nella memoria. Sapori legati a un particolare ricordo o luogo che costituiscono la propria personale classifica gastronomica. Un piatto di spaghetti al pomodoro mangiato alle falde del Vesuvio, il profumo intenso del pomodoro e del basilico, la grana della pasta, la mozzarella filante. Oppure la pizza di Vico Equense, straordinariamente alta e croccante allo stesso tempo. Il gelato alla crema con frutti di bosco caldi del Walde, la rotondità della panna che si sposa perfettamente con l'acidità di more, mirtilli e lamponi. E poi ci sono le colazioni al Bar Lo Po a base di granite ai gelsi e brioche col tuppo. Un idillio. Forse il miglior modo in assoluto per iniziare una calda giornata di vacanze.
Così quando girettando fra i vari blog ho visto questa ricetta (chiedo scusa non mi ricordo esattamente da chi, quindi se riconoscete la ricetta fatevi avanti) mi sono tornate in mente quelle lente e brillanti mattine siciliane, il profumo dei limoni e la serenità che pervadeva quel piccolo rito quotidiano. Spero faccia lo stesso effetto anche a voi

BRIOCHE CON PASTA MADRE

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Ingredienti: 200 gr di pasta madre rinfrescata la sera precedente/ 300 gr di farina 00 + 100 gr di farina 0/ 100 gr di zucchero semolato/ 50 gr di burro morbido/ 200 ml di latte intero/ 3 tuorli d'uovo/ un pizzico di sale

Sciogliete la pasta madre nel latte tiepido. Aggiungete gradatamente la farina, lo zucchero, i tuorli e infine il sale e il burro. Impastate per circa 15 min fino a che l'impasto non risulta morbido e ben incordato. Trasferitelo in una ciotola, copritelo con una pellicola trasparente e un canovaccio e mettete a lievitare per due ore in un luogo tiep
ido. Trascorso questo tempo riprendete l'impasto, sgonfiatelo e lavoratelo velocemente per alcuni minuti (se dovesse risultare troppo appiccicoso aggiungete un altro po' di farina). Formate un filoncino, disponetelo su una leccarda rivestita di carta forno, coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio (con queste alte temperature sono bastate 4 ore)

cheat: affinché durante la lievitazione l'impasto non si allarghi troppo ma cresca soprattutto in altezza ponete ai lati del filoncino due pacchi di spaghetti che fungano da fermi.

Una volta lievitato riprendete l'impasto e con un coltello ben infarinato tagliatelo in pezzi da circa 100 gr ciascuno. Con delicatezza formate delle palline con ciascun pezzo, disponeteli nuovamente sulla leccarda ricoperta da carta forno e lasciate lievitare, coperti con un panno, per altri 40 minuti.
Nel frattempo preriscaldate il forno a 200°. Trascorsi i 40 minuti spennellate la superficie delle brioche con un tuorlo d'uovo mescolato a un goccio di latte e decorate con granella di zucchero.
Infornate per 30 minuti, abbassando la temperatura a 170° dopo i primi dieci minuti di cottura. Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella.


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Volevo ringraziare anche Luca&Sabrina che mi hanno fatto omaggio di questo premio, che a mia volta assegno a tutti i bloggers che passano di qui in queste giornate vacanziere


E un abbraccio speciale a Franz che mi ha regalato questa dolcissima mongolfiera, con il compito di elencare 5 cose che amo fare


1) guardare il tramonto sul mare, quando si alza quella brezza salina che accarezza la pelle e i gabbiani intonano il loro malinconico richiamo
2) sfogliare le riviste di viaggi, che parlano di paesi lontani e culture diverse. Accarezzare quelle pagine e ammirare le splendide fotografie mi dà la sensazione di poter teletrasportarmi in quei luoghi
3) andare ai cinema all'aperto
4) fare il bagno. Quei momenti di relax, sdraiata nell'acqua calda e profumata di sali, con un buon libro e la musica di sottofondo, sono un piacere davvero irrinunciabile.
5) girettare per le librerie. E' come entrare nella stanza del tesoro. Passo ore a rimirare le copertine e segnarmi i titoli che vorrei acquistare

Passo il premio e il giochino a Marilì, Fiordilatte, Luca&Silvia, Saretta e Carolina.

lunedì 23 febbraio 2009

Thank you!!!!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE A TUTTI!!!! Grazie per i commenti al post precedente, all'incoraggiamento e alle parole di sostegno che avete lasciato. Mi hanno ammesso. Dal 16 marzo comincerò a studiare a Orvieto alla Scuola Librai. Un piccolo sogno che si realizza. Un passo verso il lavoro dei miei sogni.
Sono convinta che tutto l'affetto che mi avete dimostrato abbia illuminato il mio karma. E per questo vi ringrazio infinitamente. L'ho saputo ieri quando a mezza notte e mezza ho pensato bene di dare una sbirciatina al sito della scuola. Una scarica pura di adrenalina, come non provavo da tanto tempo. Inutile dire che non ho chiuso occhio. Ho finito di leggere il libro che avevo sul comodino, accocolata vicino alla schiena della weazel, ascoltandola respirare. Un universo di pensieri che mi affolla la mente. Spostamenti da organizzare, un alloggio da trovare, piccoli particolari da ricordarsi di non trascurare. E poi ci sono i dubbi e la terrorizzante emozione dell'ignoto. Non ho mai vissuto da sola. Non so se sarò brava a passare così tanto tempo sola con me stessa. Contare unicamente sulle mie capacità. Ho paura di non essere all'altezza, di non essere in grado di bastarmi. Ma la weazel ha fiducia in me. Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che ce la farò. Che sono forte. E che merito di darmi una nuova possibilità per essere felice. Per provare a fare quello che mi piace. E io gli credo. In fondo sono solo nove mesi. Nove mesi per tentare di trovare finalmente una via più soddisfacente. Nove mesi durante i quali imparerò a gestire una libreria, ma soprattutto cercherò di imparare qualcosa in più su di me.
E ora basta tediarvi con queste elucubrazioni...vi offro una deliziosa fetta di torta...ve la meritate proprio!!! Un grosso bacio e BUON LUNEDI'

TORTA PERE E PINOLI

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Ingredienti: 2 uova/ 180 gr di zucchero vanigliato*/ 200 gr di yogurt bianco/ 200 gr di farina integrale/ 1 bustina di lievito per dolci/ 1 pera abate non troppo matura/ 4 cucchiai di porto/ pinoli qb/ zucchero di canna

Sbucciate la pera, privatela del torsolo, tagliatela a cubetti di circa un centimetro e mettetela a macerare con il porto in una ciotola. Montate le uova con lo zucchero fino a che non diventano chiare e spumose. Aggiungete lo yogurt continuando a mescolare. Unite la farina e il lievito setacciati insieme e amalgamate bene il composto. Imburrate un teglia di 20 cm di diametro e versate l'impasto. Disponete i cubetti di pera, scolati dal porto, sulla superficie del composto facendoli affondare leggermente. Cospargete con i pinoli e spolverizzate con un paio di cucchiai di zucchero di canna. Completate con alcuni fiocchetti di burro. Cuocete per circa 35 min in forno già caldo a 180°.

*mi raccomando lo zucchero vanigliato fatelo in casa conservando lo zucchero in un barattolo assieme a una stecca di vaniglia.

Il risultato è una torta soffice e molto profumata, ideale per la colazione o per accompagnare un buon tè pomeridiano

lunedì 12 gennaio 2009

Fabrizio 2009



Lui cantava di puttane e assassini, di donne ed emozioni, di vita e di sogni. Cantava la sua Genova, il mare, l'infinito che vi sta dietro. Cantava di lotte e rivoluzioni, di idee e politica. Cantava di guerra insegnando la pace. Poeta, cantautore, uomo. Ieri era l'anniversario della sua morte, ma in tutta Italia le manifestazioni in suo onore sapevano di gioia, di festa, di compleanno. Grandi nomi e gente comune cresciuta con le sue ballate. Un omaggio sincero a uno dei più importanti personaggi del XX secolo. Questa è la mia dedica per te, Fabrizio, perchè sulle tue note, sulle tue parole è possibile segnare una via e avere il coraggio di percorrerla.
E a voi che passate di qui chiedo un piccolo regalo, lasciate nei commenti la canzone di Fabrizio a cui siete più affezionati o che vi emoziona maggiormente.



Questa canzone la dedico a che mi ha assegnato questo premio. La tua motivazione mi ha commosso profondamente, grazie davvero di cuore! E un enorme e affettuoso abbraccio anche a Luca e Sabrina che hanno voluto farmi omaggio di questo bellissimo dono.



E a tutti quelli che mi fanno visita offro una fetta di questa morbidissima torta. Che addolcisca il vostro lunedì e illumini la vostra settimana :D

TORTA COCCO E RUM

Torta Cocco e Rum

Ingredienti: 2 vasetti (250ml) di yogurt bianco (io ho usato quello magro)/ 3 uova/ 1 vasetto di zucchero di canna/3 vasetti di farina di cocco/ 1 bustina di lievito per dolci/ 2-3 cucchiai di rum

Montate i tuorli con lo zucchero fino a che non diventeranno chiari e spumosi. Unite lo yogurt e continuate a montare con le fruste elettriche. Aggiungete la farina di cocco e il lievito setacciato e amalgamate bene il tutto, infine unite il rum. Montate a neve gli albumi e incorporateli al composto con movimenti dall'alto verso il basso in modo da non smontarli. Imburrate e cospargete di farina di cocco una tortiera di 22 cm. Versatevi il composto e infornate a 180° in forno già caldo per circa 25 min. (controllate la cottura con uno stuzzicadenti infilandolo nel centro della torta, se risulta asciutto il dolce è cotto).

domenica 11 maggio 2008

La maledizione del vicino di telo

Quando una voce ti si fissa in testa è difficile distogliere l'attenzione da ciò che dice. Quando stai appisolandoti al sole, in piena crisi postprandiale e con due antistaminici nello stomaco, tutto quello che desidereresti è non fissarti sul monologo da bar dello Sport del tuo "vicino" di telo. Che poi tanto vicino non è, visto che la spiaggia è vuota!

Ma oggi la versione romagnola dell'umarell bolognese, un sindaco di Roncofritto in erba, ha deciso che deve assolutamente delucidare la sua idea nei confronti della vita nella sua totalità.

La vittima prima è la moglie, che per due ora non dice una sillaba. Mi domando dove tenga nascosto l'ipod. O forse è caduta in una sorta di coma cerebrale...una autodifesa collaudata dopo anni di matrimonio. Intanto il tuttologo si infervora, il tono di voce si alza, gli avverbi e gli intercalari si moltiplicano e ogni mio tentativo di prendere sonno viene vanificato. Nella mia mente un carosello di Berlusconi, ministri, problematiche ecologiche, prezzi impazziti, il Papa, la cucina di una volta che non si fa più da nessuna parte, di precariato sul lavoro, sicurezza, del cane del mio amico...viene tortuosamente guidato dalla parlata romagnola attraverso ogni mia cellula cerebrale. Un visitor qualunquista che mi possiede, devia la mia attenzione e mi paralizza impedendomi di trovare una via di scampo.

E per due ore ascolto attonita questo concentrato di Panorama, Studio Aperto, Novella 3000 e I fatti Vostri, chiedendomi se sia possibile che un uomo soffochi per le troppe stronzate. Finalmente la moglie risorge dal proprio stato di catatonia e decide di fare un favore all'umanità decretando che è ora di tornate al camper. E così il vociare si allontana, diventando via via un brusio indistinto...gli occhi si chiudono un piacevole intorpidimento mi assale. Un'ultima fugace immagine del nostro primo ministro che fa il girotondo con Bush e il Papa e poi sento che sto per addormentarmi....

-Jacopoooooooo VIENIQUICHEDEVODARTILACREMINA....TI SEI MESSO IL CAPPELLINO...NON GIOCARE CON LA SABBIA CHE TI SPORCHI...NON ANDARE VICINO ALL'ACQUA...

Ok ora mi alzo!...e vado a fare colazione



PAPPA DI MELE



Ingredienti base: mele e cannella in polvere
Questa preparazione non è una ricetta vera e propria. Non ci sono quantità definite e si presta a qualsiasi tipo di variazione. E' un cibo coccola che mi preparava la nonna quando da bambina non mangiavo niente. All'epoca l'uso della cannella era sconosciuto nella mia famiglia perciò la nonna usava lo zucchero per caramellare le mele.


Comunque sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine sottili così cuociono più in fretta. Mettetele in una pentola dal fondo abbastanza spesso e cospargetele con abbondante cannella (io ne metto veramente tanta). Ponete sul fuoco dolce e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto fino a che le mele non si siano spappolate per benino.


Io solitamente la uso per la colazione, si può arricchire con muesli o frutta secca, magari appena appena tostata.




PS In realtà questa ricettina è servita solo come bieca scusa per mostrarvi il mio bellissimo e nuovissimo bricchetto smaltato :)

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