È il pettegolo della compagnia, sempre pronto a fare ipotesi, a smalignare e darsi ai più bassi pettegolezzi, senza avere certezza di prove: "sarà andata così....sarà successo cosà..."
Non si preoccupa, lui, dell'effetto!
Lascia cadere nel discorso e poi....
Bei tempi quando il futuro semplice lo teneva a bada e lo controllava, concedendogli, tutt'al più, un ruolo nelle preposizioni temporali (ma con parsimonia però) !
Ma lui, niente, poco a poco, a forza di "sarà stato ... avrà avuto...", ha alluso, ha velatamente insinuato, tanto che ora prende sempre più spazio e non solo nei colloqui privati, ma anche nella pagina scritta, nei giornali, nei libri.....
Se ne approfitta perchè anche i più seri studiosi gli hanno riconosciuto un suo ruolo specifico nell'ambito della supposizione, dell'incertezza e a lui, fatuo com'è, non gli è parso vero.
E ora la paghiamo tutti.
E ora la paghiamo tutti.
Il povero trapassato remoto ha cercato di far sentire la sua grave e dignitosa voce di bisavolo, ma nessuno gli ha dato ascolto.
Tutti preferiscono la superficialità del vanitoso giovanottino, la sua brillantezza apparente, sempre scusata dalla gioventù.
È così semplice, così facile ipotizzare senza certezze.
Che volete? È lo specchio dei tempi.
Quando le congetture prendono il posto delle prove, quando un futuro opinabile si sostuisce a un presente sicuro, allora davvero mala tempora currunt....
Rossini, La calunnia è un venticello, Elio e le Storie tese: