Visualizzazione post con etichetta Vacanza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vacanza. Mostra tutti i post

venerdì 26 giugno 2015

Negli ultimi tempi...

Gli ultimi mesi sono stati intensi davvero, come si può ben vedere dalla mia presenza qui che rasenta lo zero, anzi forse va anche sotto. Ops.
Pensavo sinceramente che passati i primi 3/4 mesi di vita del neonato il menage familiare subisse un'impennata di miglioramenti tali da vedere la luce in fondo al tunnel... sì, sì, ok, sono un'anima ingenua, adesso lo so! ^^'
Per provare il peso specifico delle ultime settimane, ecco un potpourri di quanto ci ha tenuti occupati.

domenica 24 agosto 2014

In vacanza con la panza

Dedicato a chi, come me, non è riuscita a far bene i calcoli e si ritrova nell'ultimo trimestre di gravidanza coincidente con l'estate. Lo so, lo so, vi sembra una beffa nella beffa: proprio quando è ora di svestirsi vi ritrovate con un corpo improponibile a terzi che non siano il vostro compagno e vostra madre; proprio alla fine di un lungo anno di lavoro, quando avreste voglia di scatenarvi e partire per un viaggio intorno al mondo siete zavorrate a terra dalle caviglie gonfie, i piedi a salsiccia, una pancia ingestibile, l'agilità di un pachiderma e, soprattutto, tanta stanchezza. Vi dico solo che, prima del test positivo, io e Mr Owl avevamo in programma il tour della California... ecco... per fortuna che almeno non abbiamo prenotato ;)

Eppure, accontentandosi un po', è possibile trascorrere vacanze piacevoli e addirittura alternative: insomma, quanto tempo era che non tornavate al mare dietro casa dove avete trascorso l'infanzia oppure sulle montagne scenario di tante colonie e campeggi? ;) Ok, se state pensando "c'è un motivo se ne ho fatto a meno per tutto questo tempo" partite pure per Bora Bora, ma non lamentatevi poi se in volo le vostre gambe da salsicce diventano mortadelle o se, mentre vi rosolate sulla sabbia bianca, sognate in realtà un catetere che vi salvi dall'odioso effetto c'ho-la-pipì-continua che, per quanto incredibile, può presentarsi anche ogni 15'.

Qualsiasi sia la vacanza che sceglierete, mi raccomando, non dimenticate alcuni accorgimenti base. Spero che la maggior parte di voi le trovi precauzioni ovvie ma vi assicuro che, guardandomi intorno, mi accorgo che non è così :(

mercoledì 23 luglio 2014

Il mare secondo noi due

Domenica mattina, orario di partenza stimato 11.30.

 Alle 11.30 siamo ancora saltando sulle valige perchè si chiudano. Non chiedetemi come sia possibile che due adulti mediamente disinteressati al loro look abbiano bisogno di così tante cose per una sola settimana! (Certo, il fatto che Mr Owl debba assolutamente portare con sé una pianola, pardon, tastiera, anzi no, piano elettrico grande come una tavola da snow board non aiuta).
Ma soprattutto, non chiedetemi come sarà l'anno prossimo in tre, visto che sappiamo tutti come l'età del viaggiatore sia inversamente proporzionale alla mole di bagaglio di cui ha bisogno.

Ore 11.50 tutto è miracolosamente caricato in auto. Possiamo partire! Accompagnati dal ringhio del cane del vicino di casa (di cui, mi accorgo adesso, non vi ho mai parlato) sgommiamo nella stretta carraia della nostra casetta di collina.

Ore 11.55 ci fermiamo al primo pattume per scaricare i nostri bravi sacchettini della raccolta differenziata.
- Owl, dov'è il puzzolentissimo sacco dell'umido?
Oh-oh...

Ore 12.00 ripercorriamo in senso contrario la carraia, accolti dall'abbaiare rimbambito del suddetto cane (che per la cronaca, ha vent'anni e ormai ringhia anche al padrone...)

Ore 12.10 chiudiamo di nuovo casa e risaliamo a scheggia il crinale della collina in direzione mare!

Ore 12.20
- Sai cosa? Non ho pensato di prendere un po' di pane dal freezer... Si sarebbe scongelato durante il viaggio e avremmo potuto mangiarlo stasera.
- Va beh, lo compreremo là. Ci avevo anche pensato mentre caricavo la lavatrice (nda - posta sotto al freezer)...
- Quale lavatrice?
- Quella che hai steso TU prima di uscire?
Oh no!

Ore 13.00 dopo aver ridisceso la collina di gran carriera, zittito in malo modo il cane matusalemme inferocito, steso, controllato che tutto il resto sia a posto, compresi dettagli di cui di solito ci strabattiamo (come chiudere il gas o spruzzare insetticida tra finestre e persiane), approfittato per fare pipì perchè ormai è passata un'ora dalla prima partenza e alla vescica non si comanda, richiudiamo casa soddisfatti.

Ore 13.02, a metà carraia, Mr Owl se ne esce con la frase che mi fa inferocire "Sai che quasi quasi ne approfitto per andare in bagno?".  Faccio inversione a U sollevando più polvere che una tempesta del deserto e parcheggio con un freno a mano intimandogli di far presto. Il cane stranamente non si vede: forse è nella cuccia a sghignazzare o forse abbiamo sfiancato anche lui, povera bestia.

Ore 13.30 già che ci siamo, decidiamo di pranzare alla Tortelloterapia (che guarda a caso si trova proprio a due passi dalla casa in collina) e di affrontare il viaggio con la pancia piena :)

venerdì 31 gennaio 2014

Il mare d'inverno? Watamu beach, Kenya

Avevo preso tante informazioni, ma proprio tante, approfondite e da più fonti. Avevo studiato il clima di ogni angolo della fascia tropicale e fatto un grafico comparativo che, modestia a parte, era un piccolo capolavoro: sei località messe a confronto per temperatura dell'aria, dell'acqua, ore di luce, ore di volo... e costo del viaggio. Perché stavolta ero decisa più che mai: il capodanno volevo farlo al caldo.

All'inizio la scelta era caduta sugli Emirati Arabi, che né io né Mr Owl abbiamo ancora visto, ma mi sono lasciata scappare uno sconto succulento come una polla alle prime armi e di pagare un botto per andare dove non si può nuotare in mare non mi andava.
Ho detto mare? Il mare... Ah, il mare! E' strano come una come me - che non ama particolarmente le spiagge né fare la lucertola sotto il sole - possa arrivare ad agognare il mare d'inverno. Era questo che desideravo con tutta me stessa: essere abbagliata dalla luce dell'estate, fare bagni di sole e mettere il mio illustre deretano, bianco cadaverico, ammollo nel mare.

All'inizio il Kenya non l'avevo neanche preso in considerazione, difatti è stata l'ultima destinazione a entrare nel mio grafico comparativo super-professionale. Questo perché avevo sempre sentito dire che le sue spiagge non fossero granché, soprattutto per via delle famigerate alghe: lo vedevo come una meta da safari, non certo per una vacanza sole & mare. In effetti, anche dopo aver deciso, diverse persone mi hanno fatto pensare che forse non era stata una scelta ben ponderata: tutti a dire che il mare del Kenya... sì, insomma... non è brutto però... neanche speciale... insomma, "Per una vacanza al mare andrei da un'altra parte".
Interessante notare come queste "altre parti" fossero generalmente paradisi tropicali come i Caraibi o le Maldive, isole sicuramente splendide ma che hanno il piccolo neo di distare almeno 10/12 ore di volo e costare il doppio del Kenya ;) In definitiva, sono partita speranzosa ma senza farmi troppe illusioni: non speravo certo di ritrovare il mare di Zanzibar. Diciamo che avevo scelto il Kenya perché mi era sembrato il giusto compromesso tra distanza, prezzo e clima.

Coincidenza ha voluto che poi trovassi posti così. Ora, sarà che sono di bocca buona, sarà che non sono mai stata alle Maldive, né alle Isole Vergini britanniche, non ho mai provato Bora Bora né la Nuova Caledonia, sarà quel che volete ma, secondo me, questo mare non è malaccio :)


martedì 17 dicembre 2013

Aggiornamenti di metà settimana (e metà mese)

Vi chiedevate dove fossi finita in queste settimane in cui bazzico poco sui blog? Lo so che era la prima domanda stampata nella vostra mente al risveglio e l'ultima che vi arrovellava lo stomaco la sera ;) Ecco quindi un aggiornamento di quel che succede dalle parti del nido. 
 
Anche quest’anno abbiamo fatto una due giorni di team building in montagna. Non è nevicato e il paesaggio non era incantato come l'inverno scorso ma il rifugio era decisamente accogliente e, complice il sole, il setting non era niente male.
 
Il primo giorno è stato fantastico: attività divertenti, risate, complicità, un clima festoso da gita di classe che ti fa quasi apprezzare anche il fatto di dormire in una camerata da 8 o dover dividere un unico bagno con 11 persone. Io e Stakanov abbiamo anche improvvisato un torneo di briscola davanti al fuoco, tanto per dire. 
Poi il giorno dopo, non so neanche come, l’incanto si rompe e un semplice gioco riesce a tirare fuori conflitti latenti, rancori, insicurezze e tutta una serie di implicazioni emotive abbastanza fuori luogo. Anche se sospetto che la causa scatenante fosse un dissapore Capo – Moglie, il malumore contagia tutti. E così un’uscita che doveva servire per compattare il gruppo termina con partecipanti scontrosi che non vedono l’ora di tornare a casa. Alla faccia dell’affiatamento sbandierato il giorno precedente.
 
Dopo questo aggiornamento pensavate che non potesse andare peggio? Sbagliato! Neanche un mese dopo quel post scoppia un’altra bomba: Poiana 3 caccia di casa il suo convivente dopo aver scoperto una corrispondenza segreta che testimonia senza ombra di dubbio una relazione tra lui e una collega. Che dura da un anno e mezzo. Come nella migliore tradizione, non sono mancati evergreen quali:
1) la maturità di lui che non trova il coraggio di confessare nemmeno davanti al fatto compiuto.
2) le date delle email che svelano come la tresca fosse già in atto quando lui e Poiana sono andati a convivere.
3) squallidi giuramenti su madre, sorelle e nonna per convincere Poiana “che non hanno mai fatto sesso” (peccato che i suoi frequenti mal di schiena fossero causati dalle loro acrobazie, descritte con dovizia di particolari nelle suddette email).
4) per finire in bellezza, l’incapacità di stare da solo e il conseguente tentativo, meschino ed egoista, di riallacciare i rapporti con la rassicurante compagna tradita che lui, sappiatelo, "ha sempre amato e mai messo in discussione".   
Per fortuna Poiana 3 ha avuto la presenza di spirito di aggregarsi alla prima partenza di Viaggiatori nel Mondo, senza neanche sapere bene quale fosse la meta. Adesso si trova in Birmania, dove internet è bandito e non c’è roaming internazionale. Ergo, lui non la può raggiungere :) Cosa succederà al suo ritorno non è dato sapere, ma spero di non doverla raccogliere di nuovo col cucchiaino perché non è stata una bella esperienza.


Che ci crediate o no, da un mese vado in piscina una volta alla settimana, talvolta due :) Annuncio altresì che ormai riesco a nuotare 4 vasche (da 18 m, mica 50, ma questi son dettagli ;)) senza fermarmi. Praticamente un miracolo. Certo, una spinta fondamentale mi viene data dall’acqua a 27° e dal fatto che la piscina sia praticamente deserta negli orari in cui vado io.

Ma come si sa, ogni medaglia ha due facce e il risvolto negativo della piscina è… l’estetista O_o
La rivoluzione delle mie abitudini da grizzly ha avuto anche risvolti comici. Primo, la ricerca dell’estetista più vicina al lavoro che, nel mio caso, è un centro “estetico” cinese. Ecco, non che io credessi che quei bunker oscurati, con immagini di ragazze ammiccanti, il neon rosso che lampeggia costantemente “aperto” e i “massaggi a quattro mani” in bella mostra nel listino fossero davvero dei centri estetici. Ma la mia tirchieria mi ha suggerito che forse, insieme ad altro, tanto perché la copertura funzionasse, potevano infilare nell’attività anche una ceretta a prezzo modico. Si sa che i cinesi sono imbattibili in questo. E va beh, non sto a raccontarvi la storia, vi confermo solo che no, in quei centri non fanno cerette. Solo “massaggi”.
E così mi sono spostata di un isolato e ho fatto la conoscenza dell’estetista dei licantropi di Twilight. Appena entrata, una ragazza che ha la metà dei miei anni mi chiede se la ceretta all’inguine la voglio totale. Quando rispondo che già fa abbastanza male una depilazione da costume, col cavolo che mi spingo oltre, lei mi scruta tra il deluso e l’incredulo e replica “Beh, almeno dietro la facciamo, vero?”
Per fortuna ho la prontezza di censurare un “Dietro in che senso?” e mi limito a balbettare che credo di poter sopravvivere senza. Come sentirsi più vecchia di dieci anni in dieci secondi.

Infine la bella notizia: finalmente abbiamo prenotato il viaggio di capodanno!! :D Dopo aver desiderato per anni di spezzare l’inverno con una vacanza al caldo, finalmente ho preso il coraggio di realizzare questo sogno. E anche se Mr Owl si lamenta perché abbiamo speso troppo, anche se non sempre riesco a non pensare alle oltre 8 ore di volo che mi aspettano, il conto alla rovescia è iniziato: se tutto va bene, fra due settimane sarò col sedere nell’acqua di Watamu beach, Kenya :)
 

martedì 19 novembre 2013

Kinderdijk: mulini a vento e campagna olandese

Eravamo indecisi se dedicare una giornata a Kinderdijk: sospettavamo fosse troppo turistico e quindi una perdita di tempo. Per fortuna alla fine abbiamo deciso di andarci!
Non si può lasciare l'Olanda senza un assaggio della campagna, senza un giro in bicicletta lungo i canali, attraversando i ponti, tra mucche e mulini a vento, proprio come nella più classica cartolina :)


Innanzitutto, mentre arrivate tenete gli occhi bene aperti perché i paesini nei dintorni non sono meno splendidi della meta: casette che sembrano uscite dalle fiabe, una più bella dell'altra, hanno messo a dura prova la pazienza di Mr Owl che a ogni metro mi sentiva urlare "Fermati! Questa la devo proprio fotografare!"
Ovviamente non sono riuscita a ritrarre neanche un decimo di quello che avrei voluto immortalare, ma forse anche questi pochi scatti al volo riescono a darvi un'idea dell'atmosfera.

mercoledì 18 settembre 2013

L'Aia, l'elegante città reale

Che si chiama poi Den Haag. No, tanto per evitarvi la mia figuraccia: quando le amiche olandesi a cui avevo chiesto consigli su posti da vedere mi hanno suggerito Den Haag ho risposto "Ah, è un quartiere di Amsterdam?" Ecco, nel caso qui fuori ci sia qualcuno altrettanto ignorante in geografia vi do subito questo aiutino ;)

Den Haag è probabilmente la città olandese che mi è piaciuta di più. Chissà, forse per la sua eleganza: un centro storico degno di questo nome, con bei palazzi, negozi (tra cui questo dove sono scomparsa per mezz'ora buona), locali, ma anche ampi spazi verdi e quartieri residenziali che ho appena sbirciato ma mi hanno fatto venire l'acquolina. Certo, essendo una città e non più un paesino nasconde angoli meno affascinanti, dove non arriva il luccichio delle vetrine e lo sfarzo dei quartieri signorili, ma rimanendoci sono un giorno e mezzo mi sono voluta concentrare sugli aspetti più belli. E non sono pochi :)

Sicuramente il fatto di alloggiare in questo delizioso albergo ha reso tutto più facile ;) nonostante alcuni difetti è stato in assoluto quello che ho preferito nell'intera vacanza.


Eppure il primo approccio con L'Aia città non è stato dei migliori...

venerdì 13 settembre 2013

's-Hertogenbosch - ma chiamatela pure Den Bosch

Den Bosch - o 's-Hertogenbosch (un premio a chi lo pronuncia giusto) - deve il suo insolito nome, Bosco Ducale, a Enrico I Duca di Brabante e ai suoi vasti possedimenti in quella zona boscosa... Zzzzz


Den Bosch, capoluogo del Brabante Settentrionale, è la città natale dell'omonimo pittore di cui però non conserva nemmeno un quadro... Rooooonf


Den Bosch è la patria della famosa Bossche Bol, una palla di pasta dolce delle dimensioni del pugno di Primo Carnera, ripiena di panna e ricoperta di cioccolato fondente.
Ecco, ci siamo. Questo è l'incipit giusto :)

Foto dal web

E mi precipito ad annunciare, maliziose lettrici che non siete altro, che io non ho assaggiato cotale bomba calorica. Dopo il meritato applauso, possiamo continuare :)

martedì 10 settembre 2013

Maastricht l'elegante

Vi dirò, mentre progettavo l'itinerario del nostro viaggio olandese consideravo Maastricht solo una comoda tappa, proprio lì a sud del paese, in vicinanza della frontiera. L'unico dettaglio che la salvava dal completo anonimato era il celebre Trattato, per il resto vuoto completo: non sapevo nulla di lei. Né mi aspettavo molto.

Abbiamo iniziato molto bene con un'accoglienza calorosissima in hotel. Il nostro primo incontro con le reception olandesi è straordinariamente positivo: una ragazza ci riceve con un sorriso simpatico, ci stringe la mano e, mentre ci offre una tazza di zuppa calda, chiede com'è andato il viaggio. Noi, reduci dalla famigerata cordialità francese, siamo un po' spiazzati da tanta amabilità ma ci abitueremo presto perché sarà una delle costanti della vacanza. Veramente un punto a favore dell'ospitalità olandese!

lunedì 9 settembre 2013

Viaggiare in Olanda

Ecco la nostra meta dell'estate: l'Olanda! Un paese in cui nè io nè Mr Owl avevamo mai messo piede... Dettaglio che non rivela un'irresistibile attrazione ;)
In effetti non avevo mai provato il fascino delle piatte terre sotto il livello del mare, di mulini, zoccoli e tulipani (che peraltro non ho visto) nè il richiamo delle trasgressioni di Amsterdam che ai miei occhi appariva una successione di ponti, coffee shop e prostitute in vetrina.
Da parte sua Mr Owl era preoccupato di annoiarsi: "L'Olanda è così piccola, cosa faremo per dieci giorni lì? Non sarà meglio fare un salto anche in Belgio?"
Se ci penso adesso mi viene un po' da ridere :) Cosa c'è di più bello che essere sorpresi da una meta che non prometteva nulla di speciale?

martedì 3 settembre 2013

Colmar e le sue case da fiaba


Rieccoci infine: l'avevo detto che mi sarei goduta il mese di vacanza, eh? Ecco perché non mi sono fatta viva per tutto agosto ^^'
E di cosa si parla a inizio settembre in ogni ufficio, ad ogni macchinetta del caffè, in ogni sala riunioni che si rispetti se non delle vacanze? ;) Eccovi dunque la prima tappa del mio diario di viaggio!

lunedì 2 settembre 2013

Dopo un mese di vacanza

Dopo un mese di vacanza il rientro non è mai facile.
Può capitare di non sentire la sveglia (Ma cos'è questo suono molesto che non smette neanche se lo calcio? Un nuovo modo di russare di Mr Owl?)
Oppure di dimenticare il cellulare di lavoro a casa (sbadataggine o lapsus freudiano, a voi il giudizio)
Di non ricordare più quali sono le chiavi dell'ufficio, o la password del computer.

Soprattutto tutto questo può capitare se l'ultimo weekend di vacanza, invece di startene a casa a goderti le ultime ore di riposo come ti eri prefissata, dormi 5 ore per notte ;)

giovedì 24 gennaio 2013

Tolosa la città rosa

Sarà che in questo periodo ho una voglia incontenibile di vacanze, sarà che mi sono accorta (orrore!) che non ho mai terminato il diario di viaggio di quest'estate, sarà che spero di avere presto nuove mete da raccontare, è giunto il momento di pubblicare l'ultimo capitolo del nostro coast to coast europeo:



Quando ho saputo che Tolosa era chiamata "La città rosa" per il colore predominante dei suoi edifici me la sono immaginata un misto tra un poetico villaggio provenzale e il castello della Bella Addormentata di Eurodisney ^^' Figuratevi quindi la delusione nello scoprire che il soprannome non derivava da marmi rosati, nè da pietre dai toni caldi ma... da comuni, volgarissimi mattoni :/ Ora, dovete sapere che io e il faccia-vista non andiamo molto d'accordo, quindi vedere che anche gli edifici prima intonacati sono stati scrostati per portare alla luce il laterizio originale non mi ha esattamente entusiasmato: mi sembrava di camminare in un'anonima città industriale inglese.
Cosa mi ha fatto far pace con Tolosa quindi? Fondamentalmente due scoperte:

mercoledì 2 gennaio 2013

Il secondo giorno dell'anno

E così oggi si riparte. La solita routine che, vi dirò, quest'anno mi pesa meno del solito. Forse perchè i primi giorni dell'anno in ufficio sono molto calmi, non scrive nessuno, non chiama nessuno (avete mica voglia di farmi uno squillo? Due chiacchiere tanto per tenermi sveglia? :)). Forse perchè sapevo che Capo, Stakanov e Collega Nuova sarebbero andati in trasferta, quindi in ufficio sarei stata da sola, con Collega Straniera di là che fa l'inventario. Forse perchè prima di mettere piede fuori casa ignoravo che piovesse a dirotto e che quindi sarei arrivata al lavoro fradicia O_o
Ma poco importa, adesso sono qui in silenzio con il tè, la connessione internet tutta per me e le foto delle vacanze da sistemare. Non male come inizio, eh? :)
Toh! Cielo! Sono rimaste delle finestrelle chiuse nel calendario dell'avvento che Stakanov aveva portato in ufficio. Vuoi mai che i cioccolatini dentro vadano a male? Che spreco, bisogna liberarli! E mentre la mia coscenza tenta di trattenermi, la mano più veloce del west ha aperto 21 e 22 dicembre facendo sparire il contenuto. Ah, davvero non male come inizio! Ma non dite a niente a Stakanov eh? ;)

venerdì 21 settembre 2012

I paesi baschi francesi


Dov'eravamo? Alle mie lamentele sul fatto che Biarritz non sia una pittoresca località basca mi sembra ;) Con questo non vorrei darvi l'impressione che sia una città fatta solo di palazzoni abominevoli, anzi, lungo la costa ci sono splendidi quartieri residenziali, una ricca sfilata di ville e villette che dimostrano la fantasia e la cura dei proprietari



venerdì 14 settembre 2012

La costa atlantica e l'Anglet


Se all’arrivo mi avessero detto che la tappa atlantica sarebbe stato l’apice della nostra vacanza, avrei risposto con una grassa risata. In effetti con Biarritz non è stato amore a prima vista. La mia prima impressione è stata di trovarmi in una città disgustosamente “fighetta” e completamente snaturata. Niente a che vedere con i pittoreschi paesini baschi della zona: le tipiche casine bianche col graticcio rosso lasciano il posto a palazzi lussuosi iper-recintati o, peggio, a mostri architettonici di 12 piani costruiti negli anni ’70 a ridosso della costa, quasi apposta per deturpare irrimediabilmente il paesaggio. Passeggiando sulla Grande Plage o dando un’occhiata alla gente dietro e davanti alle vetrine non mi sembrava nemmeno di essere in Europa: mi sentivo all’improvviso in America (dove peraltro non sono mai stata ;)) in una di quelle località balneari sull’oceano pacifico che si vedono in certi telefilm. Ho provato naturalmente un insolito straniamento, la vaga sensazione di essere nel posto sbagliato.


lunedì 3 settembre 2012

Parco Nazionale dei Pirenei: Le Petit Train d'Artouste

Avremmo voluto rimanere una notte in più nel Parco ma l'hotel era strapieno, alla faccia di chi pensa che i Pirenei siano una meta turistica poco frequentata ;)
E così dobbiamo fare una selezione radicale tra tutte le visite che ci ispiravano in zona: c'è tempo solo per una di loro. Vinti dall'efficace marketing francese (e dalla carne grave ;)) scegliamo il Petit Train d'Artouste, orgogliosamente pubblicizzato come il treno più alto d'Europa.


mercoledì 29 agosto 2012

Parco Nazionale dei Pirenei: Il Cirque de Gavarnie

Io li odio i montanari quando ti buttano lì frasi come "è una camminata facile", "dura massimo un'oretta", "certo, è adatta anche ai bambini" perché so con deprimente certezza che noi, forestieri cittadini, camminatori della domenica quando va bene, non riusciremo mai a realizzare le loro previsioni.
Anzi, è probabile che dobbiamo sopportare anche la beffa suprema: essere doppiati già alla prima curva del sentiero da un vegliardo montanaro che zompetta arzillo bastone in spalla. E a te non resta che guardarlo truce, il vecchietto, mentre si allontana saltellando di roccia in roccia come un capretto, lasciandoti ad arrancare con venti centimetri di lingua (riarsa) a penzoloni, tanto stanca da non riuscire neanche a lamentarti.

Però quest'anno ci avevo creduto. Pensavo, chissà, che sui Pirenei fossero più pappamolle rispetto agli atletici Alpini, che i Francesi non avessero la stoffa degli altoatesini. O forse avevo sottovalutato l'azione "inflaccidante" del lavoro a tempo pieno, quello che ti fagociata senza lasciare spazio per un minimo di attività fisica costante.
Insomma, in parole povere, mi ero sbagliata.

lunedì 30 luglio 2012

Weekend a Parigi - l'ultimo giorno

Lunedì, ultimo giorno insieme, è stato dedicato al libero girovagare: niente musei, nessuna meta prefissata, solo la curiosità di scoprire il Marais, un quartiere dove c'eravamo spinti solo distrattamente (praticamente limitandoci a Place des Vosges ^^')