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sabato 1 ottobre 2011

Quel diavolo di Donna (Hay): pie di susine e fichi neri

Let's PIE!

Nessuno mi ha chiesto che fine avessi fatto in questo mese di assenza, quindi presumo che tutti si aspettassero - a buona ragione - il mio addio alle scene una volta ripreso il lavoro...e così, infatti, è immancabilmente stato ;) Questo mese è letteralmente volato, scivolato via senza neanche me ne accorgessi. Ancora non sono riuscita a riorganizzarmi a dovere, ma da questa settimana credo che gli impegni si affolleranno ancor di più, sempre che vada in porto il corso di francese che vorrei frequentare, e che mi decida a riprendere un po' di moto.

Il blog è sceso repentinamente all'ultimo dei miei pensieri, tanto che mi ero dimenticata completamente del fatto che la stagione dei fichi non è certo perenne. Mi sbrigo in fretta, sperando che qualcuno dei piccoli amici zuccherini si sia ancora salvato, visto questo caldo tanto prolungato quanto anomalo (ma ne dubito fortemente, se ci sono almeno altri 100 golosoni di fichi come me in giro!).
Da archiviare e rispolverare per settembre prossimo.

Pie di susine e fichi neri

Pie di susine e fichi neri


ricetta tratta da "Ricevere in un istante" - Donna Hay


Ingredienti:


Per la pasta brisée zuccherata (il libro la chiama curiosamente pasta frolla):
250 gr di farina 00
185 gr di burro freddo di frigo

3 cucchiai di zucchero semolato
2-3 cucchiai di acqua ghiacciata


Per il ripieno:
55 gr di farina di mandorle

2 cucchiai di farina 00

55 gr di zucchero semolato
40 gr di burro fuso

1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

8 piccoli fichi neri

6 piccole susine


Preparate la pasta brisée lavorando, nella planetaria, con il gancio a k e a velocità minima, il burro tagliato a cubetti, la farina e lo zucchero, fino ad ottenere un composto bricioloso. Sempre tenendo l’apparecchio in funzione, unite l'acqua ghiacciata (acqua con dentro qualche cubetto di ghiaccio), quanto basta ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Impastate brevemente a mano, date all'impasto la forma di una palla appiattita ed avvolgetelo nella pellicola trasparente; fatelo quindi riposare in frigorifero per circa 1 ora.

Trascorso questo tempo, preparate la farcia: in una ciotola mescolate la farina di mandorle, la farina, lo zucchero, il burro fuso e l'estratto di vaniglia fino ad ottenere un composto ben amalgamato.


Prelevate l'impasto dal frigo e stendetelo col mattarello, tra due fogli di carta da forno per evitare l'aggiunta di farina, allo spessore di circa 3 mm, conferendogli una forma circolare. Trasferite la brisèe con il foglio di carta da forno su una placca da forno. Distribuite il composto di mandorle sulla pasta, lasciando uno spazio di circa 3 cm dai bordi. Disponetevi sopra i fichi e le susine lavate e asciugate e tagliate a fettine, sempre restando a 3 cm dal bordo. Ripiegate i bordi della pasta verso il centro del dolce in modo da racchiudere il ripieno. Infornate in forno preriscaldato a 180° per 30 -35 minuti o fino a quando la pasta sarà abbastanza dorata. Fate raffreddare prima di spostarla dalla placca (considerate che l'impasto è molto friabile e delicato!) e servite la pie, accompagnandola con una pallina di gelato alla vaniglia oppure con panna montata non zuccherata. E’ migliore dopo qualche ora di riposo in frigorifero.


L'alzatina preferita

venerdì 26 agosto 2011

Crostata (quasi) integrale con marmellata di fragole e rabarbaro

Crostata (quasi) integrale con marmellata di fragole e rabarbaro

Prima dovevano essere i
Buskers a Ferrara (se non ci siete mai andati e ne avete l'occasione, non perdetevelo! Si esibiscono artisti di strada davvero sorprendenti).
Poi nessuno degli amici a cui l'avevamo proposto ha raccolto il nostro invito e abbiamo deciso di cambiare programma: domani si va in Appennino, a Capanna Tassone (o Capanna Tassoni? o Capanno Tassoni? Vivo a Modena da quando son nata e ancora devo capire come caspita si chiama ufficialmente!) ed alla festa del mirtillo di Fanano.
In programma (1) belle passeggiate tra i boschi (2) acquisto di mirtilli freschi da tradurre in marmellate e dolcetti confortanti (o da congelare in attesa di periodi più freschi e climaticamente sorridenti) e (3) una capatina al caseificio (la ricotta di montagna non ha paragoni, c'è poco da fare).
Che poi io parlo, ma mica è deciso con certezza che andiamo, eh :D
A voi buon weekend e una fettina di crostata. Quasi integrale, sì. Bella rustica come ci piace tanto e con una marmellata-feticcio regalatami dalla mia amica Sabrina, che ha la fortuna di avere una suocera che le coltiva il rabarbaro (qui da noi sarebbe più facile scoprire il petrolio in una porcilaia).

Crostata (quasi) integrale con marmellata di fragole e rabarbaro

Ingredienti:


Per la pasta frolla integrale:

200 gr di farina integrale o di farina di farro integrale

100 gr di farina 00

150 gr di burro a pezzetti, leggermente ammorbidito

150 gr di zucchero di canna integrale

3 tuorli (più un poco di albume, se necessario)

la scorza grattugiata di un limone o i semini di una bacca di vaniglia un pizzico di sale

Per il ripieno:
un vasetto di marmellata (250/300 gr) a piacere, preferibilmente di frutti di bosco, lamponi, more, mirtilli neri o rossi. Io, come dicevo, ho scelto una marmellata di fragole e rabarbaro* regalatami dalla mia amica Sabrina, che vedevo particolarmente bene con un impasto "rustico", ma ci vedrei benissimo anche una marmellata di fichi.
Mettete nella ciotola dell'impastatrice la farina integrale, lo zucchero di canna, il burro appena ammorbidito, i tuorli, il pizzico di sale e la scorza di limone o la vaniglia. Inserite il gancio a K ed iniziate ad impastare a velocità minima. La pasta deve risultare liscia ed omogenea quindi, qualora occorresse, aggiungete un poco di albume tenuto da parte. Se necessario, lavorate brevemente l'impasto a mano per conferirgli maggiore omogenità, quindi formate una palla, schiacciatela con le mani per appiattirla e avvolgetela nella pellicola trasparente. Riponete la pasta frolla in frigo a riposare per almeno un'ora. Nel caso la poniate in frigo per 1-2 giorni, prelevatela dal frigo almeno 10 minuti prima di utilizzarla altrimenti sarà troppo fredda e si sbriciolerà miseramente.

Al momento dell'utilizzo, stendete col mattarello poco più di metà della pasta fra due fogli di carta da forno o su un tappetino di silicone per evitare di aggiungere troppa farina per stenderla. Considerate che si tratta di un impasto un po' sbricioloso, quindi compattate spesso i bordi che si frastaglieranno con le mani. Trasferite quindi l'impasto in una tortiera da crostata di 24-26 cm di diametro, aiutandovi con la carta da forno o il tappetino di silicone. Nel caso si dovesse rompere niente paura, rattoppatela con le mani direttamente nella tortiera. Bucherellatela quindi con i rebbi di una forchetta e ricopritela con la marmellata. Col resto della pasta formate dei cordoncini tondi (attenzione perchè si rompono facilmente!) e incrociateli sulla superficie formando una griglia. Saldateli bene ai bordi, che potrete rigirare sulla crostata oppure schiacciare verso il basso con la punta del dito, formando un cornicione più spesso e al tempo stesso decorativo.

Infornate la crostata in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30-35 minuti. In ogni caso, prestate attenzione a non farla colorire troppo per non conferirle un retrogusto amaro. Lasciatela raffreddare completamente prima di sformarla e tagliarla.

* a differenza della sottoscritta non vivete in mezzo alla più totale ignoranza vegetale e riuscite a reperire senza troppi su e giù, destra e sinistra, il rabarbaro? La marmellata potete farvela da voi! Qui e qui trovate un paio di versioni che fanno al caso vostro.


sabato 30 aprile 2011

Crostata al caramello salato e cioccolato

Crostata al caramello salato e cioccolato

Avevo tanti buoni propositi culinari per il weekend di Pasqua e, in particolare, per la giornata di Pasquetta...un bel pic-nic, con qualche sfizioseria, di quelle che tanto piacciono a me: era tutta la settimana che ci pensavo e pregustavo il momento di stendere il plaid e godermi la natura in risveglio! Beh, il brutto tempo li ha mandati completamente a monte, tant'è che abbiamo deciso di trascorrere la giornata con i parenti ed io ho deposto mestoli e coltelli: insomma, inutile dirvi che non ho concluso niente e sono tornata al lavoro più stanca che mai :)

Non è decisamente un periodo fortunato quanto al tempo e alla voglia di cucinare! Tuttavia, nell'archivio c'è ancora qualche ricetta che aspetta pazientemente, da mesi, il suo turno. E allora via con questa crostata dall'imprinting ancora decisamente invernale...prima di lasciare posto a ricette che strizzano l'occhio alla primavera ed all'estate. Intanto, buon weekend a tutti voi che, nonostante la mia scarsa attenzione per il blog di questi ultimi tempi, continuate imperterriti ed entusiasti a passare di qui per vedere se qualcosa si smuove!

Crostata al caramello salato e cioccolato

ricetta tratta da "Bene Insieme" e consigliatami da una delle mie più affezionate lettrici, Manuela Marinacci

Ingredienti:

Per la pasta sablée:
250 gr di farina
125 gr di burro
30 gr di zucchero a velo
50 gr di mandorle finemente tritate
un uovo
un pizzico di sale

Per la farcia:
una tavoletta di cioccolato fondente da 200gr
½ cucchiaio di sale grosso
30 gr di burro
200 ml di panna fresca liquida
100 gr di zucchero
800 ml di latte concentrato non zuccherato (se lo trovate solo zuccherato, riducete drasticamente lo zucchero, io ne ho utilizzati 50 gr ma credo sia opportuno ridurli ancora)

Mescolate la farina con lo zucchero a velo, il pizzico di sale e le mandorle in polvere; aggiungete il burro ammorbidito tagliato a tocchetti, lavorate velocemente il composto ed infine incorporate l’uovo; lavorate fino a quando l’impasto non risulterà sabbioso. Trasferite il composto in uno stampo da crostata e stendetelo con le mani sul fondo ed i bordi; lasciatelo riposare in frigo per 2 ore.

Preriscaldate il forno a 180 gradi; togliete lo stampo dal frigo, coprite con un foglio di carta da forno il fondo e versatevi sopra dei fagioli secchi, quindi infornate per 30 minuti. A cottura ultimata togliete la base dal forno, lasciatela raffreddare ed eliminate i fagioli.

Nel frattempo preparate il caramello con lo zucchero e due cucchiai di acqua; cuocetelo a fuoco dolce e al primo bollore aggiungete il sale grosso ed il latte concentrato. Mescolate fino ad ottenere un composto cremoso e denso. Versate il caramello sul fondo della crostata e lasciatelo raffreddare.

Intanto riducete a scaglie il cioccolato, riponetelo in un pentolino con burro e panna e fatelo sciogliere a fuoco dolce; lasciatelo intiepidire e versatelo sul caramello. Conservate la crostata in frigo fino al momento di servire. E' consigliato preparare questo dolce almeno il giorno prima.

sabato 26 febbraio 2011

A cozy weekend

Crostatine di mele

Si prospetta un weekend di casalinghitudine solitaria, per la sottoscritta. Lui se ne va al mare con amici e amiche per festeggiare un addio al nubilato, io ne approfitto per riposarmi un po' senza troppi sensi di colpa :) Ogni tanto ci vuole un po' di spensieratezza, di rilassatezza: il mio weekend sarà così, senza sbattimenti e un po'
cozy. Un buon libro, un po' di ordine tra i miei proverbiali foglietti, magari una buona maschera per il viso. Una torta di mele da portare a pranzo dai miei, domani. O, perchè no, di nuovo queste crostatine perfettissime per questo mood. Semplici, veloci (soprattutto se avete della frolla in freezer, avanzata da una precedente crostata!), ideali con il thè pomeridiano o per una colazione coccolosa, da soli o in compagnia. E, soprattutto, da fare senza bilancia alla mano.

E voi, che programmi avete per questo weekend?

Crostatine di mele

Ingredienti:
pasta frolla (secondo la vostra ricetta di fiducia, oppure fatta così)confettura di albicocche o di pesche (per me, la mia confettura di albicocche e vaniglia)
biscotti frollini

mele
mandorle a lamelle

zucchero di canna

Stendete la pasta frolla e foderatevi degli stampini da crostatina. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta, quindi velatelo con un po' di confettura. Sbriciolatevi sopra dei frollini, poi disponete ordinatamente le mele, bucciate e tagliate a fettine sottili. Cospargete di mandorle a lamelle e di zucchero di canna e cuocete in forno a 180 gradi fin quando risulteranno leggermente dorate.

sabato 5 febbraio 2011

Crostata di panettone


Crostata di panettone

Ultimamente, la mattina, mi sento molto vicina al buon vecchio Ugo Fantozzi. Mi alzo con un occhio semi-aperto e uno chiuso, mi trascino ciondolando fino al termosifone, quel tanto che basta per rabbrividire e rendermi conto che per l'ennesima volta la caldaia non è partita, passando dalla sala do acqua alla caldaia (imprecando), quindi mi sposto in cucina, con una mano accendo la macchinetta del caffè mentre con l'altra apro il forno per prendere il latte....il forno...il latte....non so se rendo l'idea! Ancora mezza rincogl....rintronata, penso a cosa poter mangiare a pranzo, nel poco tempo a mia disposizione tra il ritorno e il rientro al lavoro. Apro il freezer, che traborda di panini che M. porta dal lavoro quando non li mangia (almeno qui siamo sicuri che non ho tentato di imitare la Pina, innamorata cotta del fornaio: "Signora, che ce lo do oggi lo sfilatino?!") e scelgo il vasetto di sugo o il cartoccio di carne...e così sia.

Invece stamattina (sabato ♥) no: mi sono svegliata alle 8.15, quindi nemmeno troppo tardi, ma perfettamente riposata e di buon umore, forse grazie alla splendida giornata che faceva capolino attraverso le persiane. Ho fatto colazione, mi sono messa in cucina e mi sono sentita in pace col mondo. Vuoi il tempo clemente, vuoi le congiunzioni astrali favorevoli, vuoi non so che....ma vorrei così tanto che fosse così più spesso!


Per festeggiare il buonumore di oggi, una crostata fatta alcune settimane fa, quando il tempo era l'opposto di quello odierno, ovverosia untempodemmerd'. La foto non rende affatto giustizia, ma si tratta di un dolce davvero buonissimo, sia letteralmente, sia perchè vi aiuterà a smaltire il panettone prima dell'arrivo di Pasqua (non so voi, io ne ho ancora uno e mezzo e comincio ad odiarlo!). Non potete assolutamente perdervela!


Crostata di panettone


inspired here

Per la pasta frolla:

500 gr di farina

250 gr di burro a temperatura ambiente

200 gr di zucchero

2 uova

un pizzico di sale

la buccia di un limone grattugiata

una bustina di vanillina (per me un cucchiaino di estratto di vaniglia)

latte q.b. (all'occorrenza)


Per la crema:
50 gr di farina

150 gr di zucchero

3 tuorli d'uovo

500 gr di latte


Inoltre:

panettone

3/4 cucchiai di marmellata di albicocca (o di arancia)

una mela (o una pera)


la frolla: mettete nella ciotola dell'impastatrice i vari ingredienti e fate andare, con il gancio a K, fino a quando non si amalgameranno quasi completamente. Se dovesse essere necessario, aggiungete anche qualche cucchiaio di latte. Prelevate l'impasto e lavoratelo brevemente a mano sulla spianatoia infarinata, formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e ponetelo a riposare in frigorifero per mezz'ora/un'ora.

Intanto preparate la crema: mettete in una pentola lo zucchero con il latte, i tuorli e la farina setacciata e fate cuocere quel tanto che basta a far sciogliere lo zucchero (non si deve cuocere).

Prelevate 700 gr di pasta frolla (con l'altra fateci dei biscotti!), stendetela su un foglio di carta da forno e rivestiteci una teglia del diametro di 30 cm e dai bordi alti. Punzecchiate leggermente la frolla con i rebbi di una forchetta e spalmate sul fondo la marmellata, quindi coprite con fettine di mela (o pera). Tagliate le fette di panettone ad uno spessore di circa 1 cm e sistematele sopra le fette di mela, quindi completate la crostata versando sul panettone la crema in modo che ne copra la superficie. Lasciate riposare per circa 15 minuti in modo che la crema venga assorbita (se le fette sono più grosse lasciate riposare di più).


Infornate a 180° per circa 45-50 minuti (nel mio 40-45). Spolverizzate di zucchero a velo prima di servire.

Buon weekend a tutti!

lunedì 28 giugno 2010

Crostata di sfoglia con erbette, uvetta e ricotta

Crostata di sfoglia con erbette, uvetta e ricotta

I regali mangerecci sono tra quelli che preferisco. Oddio, non disdegno nemmeno della bella oggettistica da casa e da cucina, o dei libri, sempre preferibilmente di cucina, o tante altre cose, ma è così difficile rispecchiare e accontentare i miei gusti che un sacco di bietole, e parlo letteralmente poichè di vero e proprio sacco si trattava, può farmi davvero felice (questo non vuol dire che per la mia laurea io desideri un sacco di bietole, eh, sia chiaro :D) Ultimamente, poi, mi trovo sempre più spesso ad invidiare chi può disporre di frutta e verdura fresca dal proprio orto e di qui il passo a fantasticare di vivere in una casetta di campagna con giardino e orticello annesso è molto, molto breve. In verità, come è noto, spinaci, bietole & co. sono tra le verdure più voluminose in frigo e più risicate in padella, visto che diminuiscono in maniera incredibile una volta cotte, quindi mi sono bastate un paio di ricette per ultimarle, oltre ad una velocissima pasta alle bietole con sughetto al pomodoro e aglio, ma di questo non penso ci voglia spiegazione alcuna, vero?

Questa torta, specifichiamolo subito a scanso di equivoci, non è una torta salata bensì un dolce tratto da uno speciale di Sale & Pepe che mi ricorda tanto l'erbazzone dolce tipico della mia zona. E vi assicuro che farà ricredere anche coloro notoriamente diffidenti nei confronti delle verdure, da sole ma anche come ingrediente di torte e cake. A me invece piace molto inserire un po' di verdura nei dolci e credo che in futuro sarà uno dei modi in cui cercherò di farla apprezzare ai miei bambini.

Un'unica accortezza: io avevo fatto la mia bella griglia con le strisce di sfoglia, come previsto dalla ricetta, ma non appena infornata la torta queste sono immediatamente affondate, come potete notare dalla foto, con imprecazioni in quindici lingue della sottoscritta. Per questo motivo vi consiglio assolutamente di non farle, non vale davvero la pena di perdere tempo inutilmente. Mi continuo a chiedere come poi, le riviste, riescano a fare foto come questa di una ricetta che, seguita alla lettera, non dà affatto il medesimo risultato estetico, ma vabbè.

Crostata di sfoglia con erbette, uvetta e ricotta

Ingredienti:
un rotolo di pasta sfoglia
200 gr di erbette (per me bietole tenere)
1 stecca di cannella
250 gr di ricotta
50 gr di mandorle pelate
1 bacca di vaniglia o 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
100 ml di panna fresca
1 cucchiaino di cannella in polvere
140 gr di zucchero semolato
4 uova
60 gr di uvetta

Inoltre:
[1 tuorlo]
10 gr di zucchero semolato

Mettete in ammollo l'uvetta in una ciotolina di acqua tiepida. Lavate le erbette, privatele delle coste e lessatele per 10 minuti in acqua bollente aromatizzata con la stecca di cannella; scolatele, raffreddandole sotto l'acqua fredda corrente, strizzatele benissimo e tritatele finemente al coltello o con il mixer.

In una terrina capiente, amalgamate le erbette e la ricotta, aggiungete le mandorle tritate finemente, i semi grattati della vaniglia (o l'essenza di vaniglia), la panna, la cannella in polvere, lo zucchero, le uova e infine l'uvetta ben strizzata. Amalgamate bene il tutto.

Foderate uno stampo del diametro di 22-24 cm con la pasta sfoglia, bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta, ritagliate l'eccedenza di pasta con un coltello e versate sulla sfoglia il composto preparato. [Questa parte del procedimento è meglio non farla, perchè non riesce bene, le strisce affondano in cottura -> Reimpastate velocemente la pasta avanzata, tagliatela a striscioline di 3 cm di larghezza e disponetele sulla farcia formando un reticolo. Spennellate la superficie della torta con il tuorlo sbattuto diluito con poca acqua]. Spolverizzate la superficie della torta con lo zucchero semolato rimasto e cuocete in forno già caldo a 190° per circa 40 minuti. Lasciate raffreddare prima di servire.

Review - Qualche altra ricetta di dolci con verdure:
- Cake di zucca e chiodi di garofano
- Cake profumato di zucchine
- Le camille
- Torta di zucca

lunedì 22 marzo 2010

Crostata di ricotta (di montagna) e confettura di visciole (piemontese via Abruzzo)

Crostata di ricotta e visciole

Il 13 marzo, in occasione del di lui compleanno, siamo stati a pranzare a base di funghi porcini e tartufo in montagna, sull'Appennino modenese, in un ristorante che ci piace tanto. Ma quello che mi piace di questa scampagnata montanara che ogni tanto ci concediamo è il fatto che, scendendo di nuovo a casa, posso fermarmi in qualche caseificio di fiducia ad acquistare un po' di ottima ricotta e qualche altra chicca casearia, tipo il migliore stracchino che conosca e il cremino di parmigiano (perfetti per una bella tigellata in compagnia!). Anche stavolta sono tornata a casa con mezzo kg di ricotta freschissima e come sfruttarla al meglio se non con l'ennesima torta che la prevede? A questo punto non potevo non mettere in ballo anche il barattolino di Visciolata, ossia di confettura di
visciole (un frutto selvatico dimenticato simile all'amarena e dal gusto particolarmente asprigno), che avevo comprato, con gli occhi a cuore, la scorsa estate in Abruzzo, in una piccola gastronomia di qualità.
Questa crostata appartiene alla tradizione ebraica capitolina, tanto che a Roma si può trovare prettamente nelle pasticcerie del ghetto ebraico (per dirne uno fra tanti, da Boccione, che la fa in versione chiusa). Si tratta di un dolce davvero speciale, in cui l'asprezza della confettura di visciole viene temperata dalla morbida dolcezza della crema di ricotta.

CROSTATA DI RICOTTA E VISCIOLE

Ingredienti:Per la base:
una dose della vostra pasta frolla di fiducia (fatta con circa 300 gr di farina. Io utilizzo questa, a cui aggiungo per le crostate mezzo cucchiaino di lievito per dolci)


Per il ripieno:
350 gr di marmellata di visciole (la mia, proveniente da un negozietto abruzzese, è di Agrimontana ma la trovate anche al super della marca Rigoni; è sostituibile con altra marmellata asprigna, tipo amarene o more)

500 gr di ricotta romana di pecora (o altra ricotta ben asciutta)
200 gr di zucchero [a mio gusto si può tranquillamente dimezzare, esce molto dolce]

1 uovo
2 cucchiai di rhum

Inoltre:

zucchero a velo
(facoltativo)

Preparate la frolla secondo la vostra solita ricetta, ponetela a riposare almeno mezz'ora in frigorifero, quindi prelevatela, prendetene due terzi e stendeteli col mattarello su un foglio di carta da forno, che poi ribalterete a foderare uno stampo a cerniera di 24-26 cm di diametro, tenendo i bordi alti.

Spalmate il fondo con la marmellata di visciole. Sbattete con le fruste elettriche la ricotta, lo zucchero, l'uovo e il rhum fino ad ottenere un composto cremoso, quindi stendete omogeneamente la crema di ricotta sulla marmellata. Completate con delle strisce fatte con la pasta frolla avanzata e disposte a griglia.


Cuocete la torta in forno preriscaldato a 170-180° per circa un'ora (eventualmente coprendola con la stagnola qualora tendesse a scurirsi troppo). Fate raffreddare del tutto la crostata prima di sformarla e di tagliarla e servitela spolverizzata di zucchero a velo.


Nota: si possono fare anche delle crostatine monoporzione, nel qual caso basteranno 30 minuti di cottura.

mercoledì 25 novembre 2009

Torta doppia alla ricotta e cioccolato

Torta doppia di ricotta e cioccolato

Questa torta mi aveva già ispirata, vedendola sulla rivista. La conferma di Rob, che affettuosamente definisco "la regina dei dolci alla ricotta", non poteva che farmi convincere ancora di più in ordine alla scelta di provarla. Di torte con la ricotta e il cioccolato ce ne sono davvero tante: dalla classica e banalissima crostata con ripieno di ricotta zuccherata e gocce di cioccolato, a questa versione iper-ricottosa, dal cheesecake ciocco-ricotta a questa variante con una sorta di frolla montata lievitata che racchiude un goloso ripieno di ricotta e cioccolato tritato, ammorbidito da un goccio di liquore all'amaretto. Davvero una coccola delicata, con quel guscio friabile e quella farcia pastosa e confortante.

L'unica pecca? Che io con la frolla, come Alex, ho un rapporto di amore (nella fase dell'impasto mi riesce sempre bene) e odio (al momento della stenditura al mattarello, di solito mi si rompe all'atto di trasferirla nella teglia). Qui indubbiamente ci vuole qualche accortezza: se la base potete anche rappezzarla direttamente nello stampo, la copertura richiede qualche attenzione in più, come la stesura su carta da forno e il suo conseguente ribaltamento sulla farcia. Ma ce la farete e il risultato vi ripagherà di ogni contorsionismo! :-)

TORTA DOPPIA ALLA RICOTTA E CIOCCOLATO

ricetta tratta da Sale & Pepe - Novembre 2009

Ingredienti:
Per la pasta frolla lievitata:
500 gr di farina
250 gr di zucchero
150 gr di burro morbido
2 uova
una bustina di lievito vanigliato
qualche cucchiaio di latte (all'occorrenza)

Per il ripieno:
500 gr di ricotta cremosa
80 gr di cioccolato fondente
un uovo
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di liquore all'amaretto

Inoltre:
zucchero a velo

Preparate la pasta montando con le fruste elettriche le uova e lo zucchero finchè son gonfie e chiare; incorporate il burro morbido e un terzo della farina setacciata con il lievito. Con la farina rimasta fate una fontana sulla spianatoia e unite il composto di uova e burro. Impastate velocemente, aggiungendo, qualora serva, il latte; formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e fatela riposare in frigo per almeno un'ora.

Per il ripieno montate la ricotta ben fredda, aggiungendo poco a poco lo zucchero, l'uovo, il liquore e, alla fine, il cioccolato tritato grossolanamente.

Foderate con carta da forno bagnata e strizzata uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro (la ricetta ne prevedeva uno da 28 ma mi pare assolutamente eccessivo). Dividete la frolla in due parti, una un po' più grande dell'altra e stendetela con il mattarello su un foglio di carta da forno, prima il disco che fungerà da base e poi l'altro. Con il disco più grande foderate lo stampo, ribaltandovelo sopra (eventualmente rappezzando direttamente nello stampo qualora vi si rompesse) e riempitelo con il composto di ricotta, lasciando tutt'intorno un cm libero. Coprite ribaltandovi sopra il secondo disco, sigillate i bordi e infornate a 180° per circa 40 minuti, eventualmente coprendo con un foglio di stagnola qualora la superficie dovesse scurire troppo. Sfornate, lasciate raffreddare la torta, sformatela e cospargetela di zucchero a velo.

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Prima di salutarvi, vorrei segnalare a tutti voi questa generosa e sensibile raccolta benefica indetta da Albertone a favore dell'Associazione "La vita è un dono". Potete anche voi contribuire all'iniziativa "Briciole di bontà" proponendo le vostre ricette a base di "briciole" entro la fine di Novembre. Un piccolo gesto, una briciola sicuramente, per aiutare Alberto a portare avanti il suo lodevole intento: realizzare una pubblicazione acquistabile con un piccolo contributo, il cui ricavato verrà poi devoluto a favore di questa ONLUS che si occupa di Acidemia Propionica.

martedì 20 gennaio 2009

Linzertorte di Christophe Felder


La Linzertorte è un dolce che mi ha sempre estremamente ispirato quando lo osservavo sui ricettari che giravano per casa ma che, essendo lontano dalla mia tradizione, non avevo mai assaggiato. A dire il vero lo scorso anno, quando andai ai mercatini di Natale di Bolzano, comprammo una fetta di Sacher e una di Linzertorte da portare a casa, ma appurai dopo che quella che mi presentarono con questo nome era invece un'altrettanto golosa torta di grano saraceno con marmellata di mirtilli, non la vera Linzer, che è in tutto e per tutto una crostata.

L'occasione per prepararla mi è stata servita su di un piatto d'argento quando M. mi portò da
Stoccarda delle marmellate di frutti di bosco, tra cui una meravigliosa ai frutti rossi, così l'altro giorno ho reputato fosse giunto il momento propizio per depennare dalla mia "to do list" la Linzertorte di Christophe Felder che avevo visto prima da Sigrid e poi da Camomilla e su cui avevo sbavato copiosamente.

Per le presentazioni storiche vi rimando al blog di Camomilla (che addirittura vi ha fatto una ricerca sopra!). Per il resto mi limito a dire che si tratta di una famosa crostata austriaca che deve il nome alla città di
Linz.
La versione di
Christophe Felder, celebre chef-patissiere alsaziano, si caratterizza per un guscio di pasta frolla al cacao, arricchita di mandorle tritate e aromatizzata con scorza di limone e un pizzico di cannella, il tutto per un contrasto di sapori, profumi e consistenze decisamente eccezionale (la pastosità del cacao, infatti, è stemperata dalla croccantezza delle mandorle tritate grossolanamente e l'abbinamento con la scorza di limone, con quel vago sentore di cannella, è da pace dei sensi!).
Il ripieno è invece costituito da marmellata di lamponi (sostituibile in tutta serenità con marmellata di ribes, di mirtilli rossi o di frutti di bosco rossi), da scegliere preferibilmente non troppo zuccherata, per garantire il giusto contrasto con la dolcezza della frolla.
Nel blog di Sigrid leggo, tra i commenti, che si può addizionare una marmellata troppo dolce con un po' di succo di limone, in modo tale da renderla un po' più asprigna e adatta all'uso.

LINZERTORTE DI CHRISTOPHE FELDER


Ingredienti:


250 g di farina
125 g di zucchero
125 g di burro

2 uova intere

65 g di mandorle tritate non troppo finemente

10 g di cacao in polvere
la buccia grattugiata di 1 limone
½ bustina di lievito per dolci
1 pizzico di cannella
1 presa di sale
200/225 g di marmellata di lamponi (io ho utilizzato quella di frutti rossi - ribes, lamponi, etc)

Nel mixer lavorate il burro a pezzetti insieme allo zucchero semolato, unite le uova, una alla volta, e quando saranno amalgamate al composto aggiungete la scorza di limone grattugiata e le mandorle tritate non troppo finemente. Aggiungete la farina, il cacao in polvere, il lievito e la cannella, tutti setacciati, quindi la presa di sale, continuando a lavorare fino a quando otterrete un impasto sufficientemente amalgamato.
Prendete la pasta, lavorandola brevemente a mano per amalgamarla perfettamente (io ho usato un po' di farina sul tagliere perchè l'impasto era un po' troppo tenero), formate una palla e mettetela a riposare in frigorifero, avvolta nella pellicola trasparente, per almeno due ore.

Su di una spianatoia stendete due terzi della pasta preparata con un mattarello in una sfoglia dello spessore di circa 3 mm, che vi servirà a rivestire lo stampo. Create prima il disco per la base che dovrà essere del diametro della vostra tortiera (io ne ho usata una da 24-26 cm), con il resto formate un salsicciotto che vi appoggerete sopra per formare il bordo.
Farcite con la marmellata livellando bene con un cucchiaio. Stendete il terzo di pasta rimanente e ricavatene delle strisce con le quali andrete a comporre la classica griglia da crostata. Cuocete nel forno già caldo a 180° per circa 15-20 minuti.


Ehm, ehm...ora lo posso dire...Oggi è il mio primo BLOG-COMPLEANNO!! Mamma mia come passa il tempo, mi sembra ieri che ho iniziato questo percorso! Quante amicizie ho stretto, quante cose ho appreso, quante ricette ho sperimentato in quest'anno...
Non posso che ringraziare di cuore tutti coloro che hanno creduto in me, passando anche solo una volta di qui e lasciando una loro traccia in queste pagine nate con umiltà e tanto amore per la cucina! Grazie a tutti voi dell'affetto, della stima e di avermi permesso di crescere fino a superare le 140mila visite (solo da quando ho inserito il contatore!!)

giovedì 20 novembre 2008

Crostata di Nutella, pere e cioccolato



Mia mamma, che è maestra elementare, ogni tanto porta a casa dalla mensa scolastica della frutta avanzata che altrimenti butterebbero nella spazzatura (che tristezza vero?). Qualche settimana fa è rientrata con una quindicina di piccole pere piuttosto mature, che avrebbero fatto una fine piuttosto indecorosa se non avessi deciso di utilizzarne una parte per un dolce. Avevo voglia di cioccolato, quindi perchè non sperimentare un altro classico abbinamento della cucina: pere e cioccolato?

Navigando in rete alla ricerca di una ricetta che mi ispirasse, mi sono trovata di fronte al dubbio amletico se fare una torta lievitata oppure puntare su di una crostata. Non nascondendo la mia passione per la frolla, la scelta è come vedete ricaduta su quest'ultima opzione. Ma quale? Ce n'erano talmente tante...
In particolare ero indecisa tra questa e questa, una prevedeva base di Nutella e pere adagiate sopra; l'altra prima le pere, poi cioccolato fondente tritato.


Il cricetino che alimenta il mio cervello ha cominciato a correre veloce sulla sua ruota ed ecco l'ideona arrivare! Ho pensato di unire le due ricette in un'unica torta: una botta di vita, è vero, ma che goduria!
Quindi base di Nutella, poi le pere a fettine, infine il cioccolato tritato.

Ho deciso di fare la copertura di frolla prevista da una delle due ricette, ma che delusione quando l'impasto non mi sembrava sufficiente per fare abbastanza palline! Ovviamente immaginavo non sarebbero bastate a formare la copertura come in quella ricetta e quando guardavo il forno ero davvero delusa e sconsolata, tanto buona sì, ma anche tanto bruttina...

E qui torna in funzione il cricetino, che mi ha suggerito di tritare delle mandorle (se le avessi avute avrei messo delle nocciole, per riprendere il gusto della Nutella) e di spolverizzare i buchi lasciati vuoti dalle palline di frolla con questa granella. Et voilà, il risultato lo vedete da voi.


Non vi ho ancora detto niente del sapore. Beh, è semplicemente squisita! L'interno rimane un po' umido grazie alla cottura delle pere, che si sposano a meraviglia con tutta quella favolosa, cremosa cioccolata e con il friabile della frolla e il croccantino della granella di mandorle. Un vero paradiso del palato!

Alcuni accorgimenti: consiglio di usare una teglia più piccola se si vuole provare a ottenere una copertura come da ricetta originale e preferibilmente a cerchio apribile, siccome ho tribolato un po' per staccarla dallo stampo senza rovinarla (dato che la cioccolata scoperta rimane cremosa, temevo di fare un pastrocchio dei miei!)



CROSTATA DI NUTELLA, PERE E CIOCCOLATO

Per la frolla:
300 gr di farina
150 gr di burro
150 gr di zucchero
3 tuorli
la scorza grattugiata di un limone
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

Per il ripieno:
5 cucchiai colmi di Nutella
cioccolato fondente q.b. (ho messo un cubone grande)
3 piccole pere

Inoltre:
granella di mandorle o di nocciole

Impastare nel mixer la farina, il burro, lo zucchero, il pizzico di sale, i tuorli, la scorza del limone grattugiata e il lievito. Appena si addensa un po', lavorarla velocemente a mano, fino a formare una palla. Avvolgerla nella pellicola e farla riposare una mezz'oretta in frigo.

Stendere quasi 2/3 della frolla in una teglia da 24 cm di diametro tenendo i bordi un po' alti; spalmare il fondo di Nutella.
Tagliare a fettine sottili le pere e disporle a raggiera sulla Nutella.

Tagliare a scaglie il cioccolato e cospargere le pere.

Ripegare all'interno il bordo della frolla e con la pasta rimasta fate tante palline mettendole una accanto all'altra e coprite le pere.
Secondo la ricetta, non c'è bisogno di metterle molto vicine perchè essendoci il lievito in cottura si ingrandiscono: io devo dire che non mi è stato sufficiente per ottenere una copertura uniforme e dire che ho anche ridotto la tortiera visto che ne era prevista una da 26 cm. Vi consiglio quindi di ridurre ulteriormente il diametro dello stampo, se non volete ottenere un effetto come il mio.

Infornare a 160° per 25-30 minuti. Una volta raffreddata, ho cosparso le zone vuote di granella di mandorle.



giovedì 13 marzo 2008

Crostata e crostatine con lemon curd e fragole


Prima mi sono fatta promettere da M. che non sarebbe passato sul blog oggi, perchè se anche dal lavoro non vede le foto, ci tengo che anche gli ingredienti siano top-secret fino all'ultimo ;-)
Ottenuto il via libera, vi mostro la torta che ho realizzato per il suo compleanno, che festeggeremo io e lui stasera :-)

Avendo preparato il lemon curd, ho optato per una crostata con questa cremina profumatissima di limone e fragole (che col limone si sposano a meraviglia, come è noto). Niente torte farcite, ripiene, pannose e strapannose perchè sinceramente non le amo.

Siccome mi è avanzata della frolla ho fatto anche delle crostatine per la mia allegra (?!? anche oggi ho litigato con tutti...) famigliola, purtroppo mamma non ha molto apprezzato perchè per lei il sapore del curd è troppo aspro, mentre papà, che adora le cose piu bruschine, se ne è pappate due in un nano secondo e senza battere ciglio :D A me sono piaciute molto, la burrosità della frolla smorza molto l'aspro del limone!

Speriamo a sto punto che a M. piaccia...ieri mi sono stramaledetta 200 volte perchè voglio sempre fare quella originale che propone ricette nuove, mentre almeno per le occasioni dovrei attenermi ai cavalli di battaglia. Sono sicura che però voi tutti mi capirete e giustificherete ^_^




CROSTATA e CROSTATINE CON LEMON CURD E FRAGOLE

Per la base:
300 gr farina
150 gr zucchero
150 burro
1 uovo
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito

Per la farcitura:
1 vasetto di lemon curd (da utilizzare q.b.)
500 gr fragole
1 bustina di tortagel



Impastare gli ingredienti per la frolla nel mixer e ultimare lavorando a mano, fino ad ottenere un panetto omogeneo che avvolgerete nella pellicola e riporrete in frigo mezzoretta.

Stendere la pasta e foderare una tortiera da crostata (se non dovesse venire omogenea procedete rattoppando la frolla direttamente nello stampo), bucare con i rebbi di una forchetta, coprire il fondo con carta forno e riempire di legumi secchi.

Infornare per cuocere il guscio a 180° per 20 minuti circa.

Una volta fredda, sformare e ricoprire con uno strato di lemon curd. Il mio è denso ma morbido quindi non è stato necessario scaldarlo per renderlo più fluido.

Coprire la superficie con fragole tagliate a fettine e spennellarle con il tortagel.


Per fare le CROSTATINE si procede nello stesso modo, stendendo la frolla, arrotolandola sul mattarello e coprendo le formine imburrate e infarinate, poi ripassandoci sopra il mattarello e ultimando di foderare con le dita. Si cuociono per 12-15 minuti e si fanno raffreddare prima di sformarle delicatamente. Infine si riempiono con un cucchiaino abbondante di lemon curd, fragole a fettine e tortagel spennellato.



sabato 8 marzo 2008

Crostata con crema di cioccolato, mandorle e amaretti

Innanzitutto buona festa della donna a tutte le amiche foodblogger ;-)

Domani sono invitata per la prima volta a pranzo dai "suoceri"; come noterete le cose stanno accelerando in fretta perchè dopo aver presentato M. ai miei genitori, ora sono i suoi genitori ad aver manifestato interesse a conoscermi. Sono un attimino in ansia...

Ho pensato di portare un dolce, credo sarà un gesto gradito perchè gli altri miei dolci che hanno assaggiato sono stati molto apprezzati ;-) Volevo fare una torta dal sapore rustico ma non scontata e dopo tanto pensare ho scelto questa.

Come vedete ci sono le foto della torta intera, quella che domani sarà portata al pranzo, e di due crostatine: sono stata costretta a farle perchè altrimenti mamma mi teneva il muso perchè non poteva assaggiarla ;-) ma alla fine poco male, così abbiamo avuto modo di testarne la resa, e non esagero se vi dico che è fenomenale!! Se avrete voglia di provarla, mi farete sapere se mi sbaglio...
Mi spiace ma non ho le foto dell'interno, ovviamente non posso portarla già sezionata :-P e nemmeno presentarmi a tavola equipaggiata di macchina fotografica... (EDIT ** come ho scritto nei commenti sono riuscita a farle ;-) le metto sotto!)


CROSTATA CON CREMA DI CIOCCOLATO, MANDORLE E AMARETTI

Ingredienti:

Per la frolla:
300gr di farina
150gr di zucchero
150gr di burro
1 bustina di lievito
3 tuorli

Per il ripieno:
300gr crema al cioccolato (quella prevista è quella fondente Nutkao Gran Cremeria, ed è questa che io ho utilizzato. In alterrnativa un'altra crema al fondente, oppure la crema al cioccolato di Teresa51 o ancora Nutella)
150gr farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
100 gr zucchero (io non l'ho messo perchè non amo i sapori troppo stucchevoli ed era ottima; se non vi piace troppo dolce fate come me, in alternativa riducete a 40-50 gr, ma vi assicuro che essendo gli amaretti dolcissimi non serve assolutamente)
200 gr amaretti (secchi o morbidi tipo Sassello. Io li ho utilizzati secchi)
3 albumi
un pizzico di sale


Preparare la pasta frolla con farina, burro, lievito, tuorli e zucchero. Ho fatto questa operazione nel mixer, finendo poi di lavorare la frolla a mano. E' un impasto decisamente sbricioloso (credo sia dovuto all'assenza di albumi) ma non desistete, lavorandolo bene otterrete il classico panetto. Avvolgere nella pellicola e riporre in frigo una mezzoretta.

Sbriciolare gli amaretti (io li ho tritati al mixer)e aggiungere la farina di mandorle (eventualmente lo zucchero, che io non ho messo).

Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e amalgamarli delicatamente agli amaretti e alle mandorle.Otterrete un composto consistente ed appiccicoso.

Stendere la frolla su una tortiera con bordi alti di 22-23 cm di diametro. Questa operazione deve essere fatta rattoppando semplicemente la teglia con pezzi di frolla, dato che è un impasto che non si stende facilmente senza sbriciolarsi. Mi raccomando, lasciate i bordi alti, perchè poi dovrete ripiegarli sul composto.

Spalmare la cioccolata; dato che la Nutkao è molto densa e granulosa questa operazione sarà particolarmente difficoltosa, quindi vi suggerisco il mio metodo: ho spalmato la crema di cioccolata con le dita leggermente inumidite in una ciotolina d'acqua che tenevo accanto.

Versare sopra l'impasto di amaretti e mandorle utilizzando lo stesso metodo delle dita inumidite, poi ripiegare sul ripieno il bordo di frolla, rendendolo più grazioso coi rebbi di una forchetta.

Infornare a 180° x circa 30 minuti.

Lasciare raffreddare, sformare e cospargere di zucchero a velo.



Ed ecco le due "monoporzione" per quella borsa di mia mamma ;-)


...che dopo aveva gli occhi a cuore!


Ecco le foto dell'interno, cremosissimo!