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lunedì 18 febbraio 2013

Le Kremsnite e , come sempre, un po' di storia...

Di Daniela

Samobor 
La storia delle Kremsnite pare che nasca qui, a Samobor, in questo che sembra il paese delle fate.
Oltre che per il carnevale (Fašnik), Samobor è conosciuta in tutto il Paese anche per le sue tradizionali e deliziose paste alla crema (kremšnite), gioia d’ogni vero buongustaio. Così ci presenta la delizia di crema il sito ufficiale della Croazia, che specifica anche che la differenza tra la versione particolare di questa cittadina e quella del resto del paese è che mentre a Samobor le Kremsnite vengono servite tiepide invece che fredde. Comunque a qualunque temperatura si assaggi, questa variazione sul tema della nostrana millefoglie, è veramente di una golosità indicibile per chi, come me, ama la crema pasticcera, tanto che quasi quasi mi piacerebbe partecipare alle "Giornate delle kremšnite" che si svolgono in paese e che prevedono perfino uno speciale inno, che non sono in grado di tradurre, ma che inneggia alle "fette di crema" nazionali.....
Le kremsnite (Cremeschnitte in tedesco, dal momento che è un dolce che gode di grande fortuna in tutta l'europa centrale) è legata anche alla città di Bled in Slovenia, che è la principale concorrente per ciò che riguarda la produzione di questa delizia: un celebre autore sloveno Milan Dekleva, poeta, prosatore, saggista e traduttore, redattore alla TV Slovena, dedica al dolce perfino un libro per bambini "A so kremšnite nevarne" (Sono pericolose le kremsnite) di successo.
Ci sono naturalmente altre varianti celebri, come quella di Zagabria che prevede l'utilizzo  di una copertura in cioccolato, ma in ogni caso la cosa più romantica da sapere è che alle kremsnite è attribuita una particolare capacità: riesce a placare gli animi e a far riappacificare chi ha litigato o discusso con qualcuno....Direi che dovremmo produrne quantitativi industriali da regalare al mondo.....

P.S. Maria Chiara, che ringrazio, mi ha raccontato che questi dolci sono molto celebri anche dalle sue parti. Vi cito direttamente il suo commento:
"Per i triestini è un dolce molto familiare, tutte le pasticcerie e panetterie lo fanno. Vista la dimensione, di solito importanti, vengono chiamate "zavàte" (ciabatte) e anche "carsoline" per la provenienza, o semplicemente "pastecreme".
P.P.S. Bianca invece dal Canada, ma di originaria della Romania, ci fornisce il nome delle kremsnite nella sua lingua :  Cremes o  cremsnit a seconda delle città.

KREMSNITE
kremsnite 3

venerdì 8 febbraio 2013

Dolci dal mondo: gli ALFAJORES (quando il talento ha più di un volto)

Di Daniela

alfajores

Va da sé  e ormai lo avrete capito a vostre spese, che mi piace sempre scavare per scoprire quello che c'è alle spalle delle cose : mi piace scoprire il perchè di una ricetta come di un'opera d'arte e mi regala grandissima gioia trovare nuove informazioni.... Anche con la ricetta di oggi ci  infiliamo in un ginepraio di storie, epoche e paesi diversi che hanno in comune grande amore per i loro prodotti e forti passioni... Ma prima ancora di parlare di questo, vorrei spiegarvi il perchè nel titolo parlo di talento. 
Vi ho già detto che ho la fortuna, grazie alla mia famiglia e ai nostri amici, di vivere in un ambiente dove l'arte ha molti aspetti e grande importanza... Era già così nelle generazioni precedenti e ora anche la parte più giovane non se ne vuole discostare. Capita così di conoscere eccellenti attori, di cui vi ho anche accennato in qualche occasione,  musicisti giovani ma dalle meravigliose capacità e ragazzi pieni di talento che sperano di farsi strada in un mondo complicato ma assolutamente meraviglioso. 

alfajores

Ora da qualche tempo, tra queste promesse che abbiamo la fortuna di poter vedere ed ascoltare, abbiamo "inserito" anche una giovanissima soprano, ricca di passione e di talento in egual misura, dal carattere deciso e dal sorriso che conquista: si tratta di Giorgia, italiana di nascita ma argentina da parte di mamma, con una gran gioia di vivere, come è giusto per i suoi 18 anni e una voce pura, limpida e molto bella.
Le tradizioni della terra che le ha regalato metà del suo modo di essere la affascinano e spesso ce ne regala qualche piccola chicca, grazie soprattutto al'altro dei suoi talenti : quello per la cucina.
E così mi ha offerto la possibilità di farle da assistente mentre preparava il suo regalo per noi, i famosissimi alfajores.
foto da qui
L’origine di questi deliziosi biscotti si può  far risalire all'occupazione degli arabi in Spagna e quindi alla compenetrazione di questa grande cultura anche culinaria, con quella del bacino settentrionale del mediterraneo. La parola alfajor con il suo plurale alfajores deriva direttamente dall'arabo الفاخر, che significa "lusso", "squisito” e i dolcetti erano infatti ricchi di frutta secca e di spezie e avevano una forma cilindrica… pensate che in spagna i più celebri, quelli di Medina Sidonia (che seguono una ricetta che tal M. Pardo Di Figueroa ritrovò nel 1786, risalente a metà 1400), hanno ricevuto nel 2004 dal Consejo de Agricultura y Pesca de la Junta de Andalucia indicazione geografica protetta, pubblicata poi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea come Alfajor de Medina Sidonia, il 6 marzo 2007. Ovviamente, diventando un dolce tipico della spagna dei conquistadores, fu portato in giro per il mondo sulle navi che colonizzarono le terre nuove e da qui a poco a poco, entrando in contatto con le molte e diverse culture dei popoli autoctoni, subirono trasformazioni sostanziali, diventando parte integrante delle nuove tradizioni culinarie di Perù, Argentina, Messico, Nicaragua o Cuba: perfino nelle filippine c’è una versione di questo dolce, che però non è più un biscotto , ma una specie di dolce al cucchiaio…. 
alfajor di Medina Sidonia da qui
Ogni popolo ha aggiunto qualcuna dei suoi ingredienti più abituali : in Nicarague per esempio preferiscono la farina di mais , la melassa e il cacao fino a diventare simile ad un brownies, mentre in argentina, come vedrete , la maizena è preferita con il dulce de leche, ma le variazioni su ripieno e glassatura sono tantissime: cocco, cioccolato, zucchero a velo….. 
E ciò che rende appieno l’idea di come si sia radicata questa ricetta è che ognuno, un po’ come capita per esempio con le empanadas, vi dirà che la ricetta del suo paese è quella classica e originale Io vi propongo la ricetta argentina che Giorgia ci ha fatto conoscere: se vi dico che sono una delizia assoluta forse vi do un’idea vaga del loro sapore…Penso che siano tra i biscotti in assoluto più buoni che io abbia ai mangiato. Provate. 

Fonti:
http://www.dianasdesserts.com/index.cfm/fuseaction/recipes.recipeListing/filter/dianas/recipeID/2579/Recipe.cfm&ei=Y3ANUb-eDYWztAau9YHwDA
http://en.wikipedia.org/wiki/Alfajor
La storia di Alfajores | eHow.com http://www.ehow.com/facts_5175854_history-alfajores.html#ixzz2Jm8G9UOY
http://www.majuraps.act.edu.au/__data/assets/pdf_file/0004/173371/HISTORY_OF_ALFAJORES.pdf


Los Alfajores Argentinos de maizena

alfajores

Ingrdienti
200 gr farina
300 gr maizena (150 maizena e 150 frumina)
150 gr di zucchero
200 gr di burro
scorza di 1/2 limone
vaniglina o semini di vaniglia
1 cucchiaino di cognac
1 bustina di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
3 tuorli d'uovo
pizzico di cannella (facoltativo)
dulche di leche

alfajores

Lavorate insieme fino ad avere una consistenza cremosa lo zucchero con il burro, aggiungendo in ultimo i tuorli d'uovo, la scorza di limone e il cucchiaino di cognac. Mescolate in una ciotola capiente le farine con la vaniglia il bicarbonato,  la cannella e il lievito. Unite fra loro i due composti, lavorandoli velocemente e aggiungendo, se l'impasto fosse troppo asciutto, qualche cucchiaio di latte freddo. 
Lasciate riposare in frigo per una mezz'ora, poi riprendetelo e tiratelo in una sfoglia di circa 5 mm. Ritagliate con una tazzina tante piccoli cerchi : con queste dosi potrete preparare circa 15/18 alfajores e quindi 30/34 cerchi.



alfajores
Infornate nel forno caldo a 180 °C per 10/15 minuti, fintanto che non prendano un bel colore appena leggermente dorato: non eccedete per non farli diventare troppo secchi... devono essere friabili e chiari.
Lasciateli raffreddare su una gratella e quando saranno freddi uniteli a due a due con un cucchiaino di dulce de leche: sarebbe bene usarne uno di ottima qualità, magari fatto da voi. Per "rifinire" i vostri alfajores potrete, se vi fa piacere, farli rotolare nel cocco, nella granella di nocciole o di zucchero, oppure lasciarli così come sono.
Divini, giuro
Buona giornata 
Dani
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