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Visualizzazione post con etichetta dessert. Mostra tutti i post
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mercoledì 7 novembre 2012

Crema inglese semplice, al croccante ed al cioccolato

Di Daniela

mtc ufficialeMio papà avrebbe senza dubbio liquidato la cosa con un lapidario : "Avete più idee che Santi in camera" e temo che non avrebbe avuto tutti i torti. Questa cosa del sito nuovo per l'MtC in effetti devo dirvi che al momento mi sta creando qualche scompenso tecnologico... Siamo infatti così arrivate a gestire Menu Turistico, la sua pagina facebook, Emmetichallege e relativa  pagina facebook, le varie rubriche di entrambi i blog, le varie email (personale compresa) e i vari siti connessi alle attività giornaliere, che siano di ricerca o semplicemente di consultazione.

giovedì 28 giugno 2012

Crumble di fragole e pistacchi e il lamento delle maggiorate

crumble


Lei si chiama Simona Siri, è genovese, ha 40 anni e, anche se non la conosco, la amo già. Perchè è grazie a lei ed al suo ultimo libro, presentato ieri da Feltrinelli, che finalmente ha voce anche la categoria più fraintesa e più imbarazzata del variegato universo femminile, vale a dire la minoranza delle maggiorate. 

martedì 19 giugno 2012

J. Robuchon - Petit Pots alla Lavanda, per riconciiarci coi Francesi

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Prima di incontrare l'ingegnere, una delle mete più gettonate dei miei viaggi era la Francia. Non Parigi, città a cui mi lega oggi un amore tardivo e malinconico, ma che da giovane ho sempre trovato o troppo arrogante o troppo ruffiana, ma la Francia intera. Non si trattava solo di ovvie ragioni di vicinanza: anche se con la Provenza e la Costa Azzurra amichevolmente del tu, ero talmente rapita dalle bellezze di tutte le regioni di questo Paese che, appena possibile, mi munivo di cartina, guide e indirizzi giusti e partivo per uno di quei massacranti tour de force che a casa mia- e per fortuna, solo da me- si chiamano viaggi. 

martedì 21 febbraio 2012

Tortini al cioccolato dal cuore di cioccolato bianco e basilico e c'era una volta...

piattino2


il cavallo di battaglia.
Parlo di ricette e parlo per me, ma ho l'impressione che sia un tema condiviso, visto che ricorre spesso, specialmente nei discorsi di food blogger e affini. In sintesi, quello che una volta capitava con cadenze regolari (i ravioli della nonna, la domenica, che si aspettavano con trepidazione dal momento in cui finiva la digestione in poi) ora non succede più: che si inviti o si sia invitati, il copione è invariato e menu collaudati da anni si piegano alla inflessibile legge del "volevamo stupirvi con effetti speciali". 

martedì 31 gennaio 2012

Bicchierini al Mirtillo, Vaniglia e Cassis, per un compleanno da non dimenticare.

bicchierini al cassis


Leggete bene: non "un compleanno da ricordare": un compleanno "da non dimenticare". Sembra lo stesso concetto, ma in realtà è ben diverso. E in mezzo, c'è una lunga e brutta storia, che qui sopra non ho mai raccontato ma che sono in molti a sapere, specie quando si avvicina la fatidica data del 27 gennaio. 

martedì 24 gennaio 2012

Mini muffins al doppio cioccolato : golosità allo stato puro!

Di Daniela

Le mie figlie hanno tutte avuto il vezzo di nascere in prossimità di un qualche evento, anniversario o comunque data importante per il resto della famiglia. Ha cominciato la grande, nascendo esattamente il giorno tra il compleanno di sua nonna paterna e del suo papà, suscitando subito i commenti del suddetto padre, tipo "l'hai fatto apposta per non farla nascere nello stesso mio giorno!", che per l'occasione dicuteva con sua madre sul tema "a chi assomiglierà di più?" suscitando l'ilarità degli astanti. Ah, va da se che ora che la bimba di anni ne ha qualcuno in più, lui è passato al rimpallo delle responsabilità : quando discutono lei diventa quella che : "A me? non assomiglia neppure un po'! Ha tutto il carattere di sua nonna e sua mamma!!" :-)))).
Ha proseguito la tradizione la seconda figlia, portando gioia e serenità in una giornata altrimenti cupa e non poteva certo smentirsi la terza nascendo esattamente a 6 ore e 45 minuti dallo scadere del giorno del mio anniversario... e dire che avevo scelto gennaio proprio perchè praticamente tutte le nascite e i compleanni nella mia famiglia e in quella di mio marito cascano in settembre-ottobre (nipoti, cognate, figlioccie, sorella, suocera, cognati e perfino amici più cari!)  e io volevo avere un momento di festa tutto per noi due ! Invece, implacabile, la Microba è arrivata, facendosi attendere parecchio pur di rispettare la tradizione delle sue sorelle....
Perdonerete quindi, se in questi giorni sarò un po' più telegrafica, ma tra torte festeggiamenti multipli e riunioni di famiglia, il tempo diventerà ancor più tiranno. :-)
Intanto inizio festeggiamenti gdetevi con me questi morbidi e golosissimi

MINI MUFFINS AL DOPPIO CIOCCOLATO
muffins ciocco  
Per 20 mini muffins al doppio cioccolato

150 gr di farina 00
70 di gocce di cioccolato fondente o al latte
40 gr di cacao in polvere amaro 
45 gr di farina di mandorle 
90 di zucchero 
100 di burro 
125 di latte 
1 puntina di bicarbonato
½ bustina di lievito vanigliato 
1 uovo grande o 1 uovo e 1 tuorlo piccolo 
1 pizzico di sale 
Una decina di pistacchi
Zucchero di canna q.b.

muffins ciocco

Mescolate come sempre gli ingredienti secchi setacciati in una ciotola (farina 00, farina di mandorle, cacao, lievito, sale, zucchero e bicarbonato) e in un'altra quelli liquidi (burro fuso, latte, uova). 
Mescolate bene i due componenti separati e poi uniteli in un’unica ciotola mescolandoli brevemente. 
Versate il composto negli stampini da minimuffins (ne otterrete una ventina muffin più, muffin meno), cospargete su ognuno un bel pizzico di pistacchi tritati e uno di zucchero di canna. Infornateli a 180 °C nel forno statico, per evitare lievitazioni tipo torre di Pisa.

mini muffins ciocco
Non farete in tempo a farli raffreddare, una volta sfornati. Provate. Golosi e morbidi oltre ogni dire.
Buona giornata

Dani

lunedì 2 gennaio 2012

La Lemon Meringue Pie dell'Harry's Bar, per ricominciare alla grande


Collage di lemon meringue pie

Come dicevo ieri ai miei amici di Facebook, quella che ho festeggiato, l'altra sera, è stata la fine del 2011, in assoluto l'anno più di mmierda che il mio neurone riesca a ricordare. Con tutta che sono abituata alle salite e alle curve a gomito, le prove a cui ci hanno sottoposto i mesi scorsi sarebbero state troppe, per chiunque: non solo per la gravità, ma anche e soprattutto per la contemporaneità: tutte e tutte assieme, ogni giorno dell'anno, senza un attimo di respiro. La più grossa, grazie al cielo, l'abbiamo medicata: che si tratti di una pezza e non di una cucitura perfetta, è cosa che sappiamo e che in certi momenti ci dobbiamo sforzare di ricordare, da tanto le cose son virate al meglio. Le altre, invece, sono tutte andate a ramengo, sicché se dovessi pensare a cosa salvare, dell'anno appena trascorso, non avrei esitazioni a fare l'elenco dei momenti belli, da tanto pochi sono stati: un po' come la creatura in seconda media, quando diceva che aveva studiato 5 giorni in tutto l'anno e a chi credeva si trattasse di una metafora, sciorinava compita le date del calendario: il 10 ottobre, il 16 novembre, il 6 gennaio, il 14 aprile e il 24 maggio. Io, uguale: qualcosina, da luglio in poi. Il resto, è tutto da buttare. 

giovedì 22 dicembre 2011

Il Kugelhopf

Di Daniela

Allora ragazzi come va? Come state? Siete caldi? (vi risparmierò un "ànchio", che solo i più attempati potrebbero comprendere:-)) State scalpitando dietro agli ultimi preparativi, pronti al rush finale? Belli tonici nell'attesa del giorno più magico dell'anno? Ecco, io no!!  Io sono riuscita ad acchiapparmi al volo una simpatica influenza spossante, con una signora febbre "stremante", occhi da pesce lesso e ossa tutte frantumate :-( Non male , vero? 
Sono uno spettacolo deprimente al momento! E siccome mi fanno male occhi e testa vi lascio subito con la ricetta del giorno.
Si tratta di una ricetta tradizionale mittel europea che mi ha sempre interessato, fino al punto di indurmi a comprare delle formine adatte all'uopo che, in realtà, ho sempre usato per altri scopi : finalmente eccole utilizzate come si deve!
La ricetta che ho seguito parlava di un solo Kugelhopf , ma io ho preferito farne diversi più piccoli, dalla monoporzione da buffet, per capirci, a quella leggermente più grande. Il commento : squisito! Ricorda un po' il sapore di una brioche, ed è perfetta a fine di un pasto importante, eccellente per Natale, ma veramente speciale anche a colazione e con un buon tè o magari una cioccolata calda... Un dolce a 360 gradi di gradimento, direi.... bè assaggiatelo e sappiatemi dire

Kugelhopf 
essendo un dolce tradizionale austriaco-alsaziano , ho preso la ricetta direttamente da qui

kugelhopf

mercoledì 7 dicembre 2011

Muffins "allo strudel" e un miracolo benaugurante per tutti

Di Daniela

 Scroll down for English version

Finalmente ci stiamo avvicinando alle vacanze di Natale. Sinceramente quest'anno mi sembra di averne ancora più bisogno del solito, o forse è solo l'età ch avanza a farmi desiderare sempre più queste pause da passare con tutta la famiglia per staccare un po' dalla realtà di tutti i giorni, che non è che sia proprio esaltante talvolta!
Però, sarà per il momento, sarà per il desiderio di cose belle e di pensieri positivi, ma incredibilmente sono riuscita a trovare su un quotidiano una notizia che mi ha dato una sensazione bellissima e, penso, regali a tutti una speranza speciale.
foto da qui e qui
E' la storia di una giovanissima atleta Olandese, una ciclista, così capace da riuscire a vincere 2 medaglie d'argento alle ultime Para-Olimpiadi, manifestando anche un notevole dispiacere per aver mancato l'oro!
foto da qui
Monique van der Vorst, infatti, aveva avuto un problema durante un'operazione quando era appena 13enne, perdendo l'uso degli arti inferiori. Ma la passione per la bicicletta le aveva dato una speranza e, con passione e abnegazione, era riuscita a raggiungere livelli di eccellenza fra gli atleti di tutto il mondo.
Ma sembrava che a tanta bravura, entusiasmo e passione dovesse essere imposto ancora uno stop dalla sfortuna: una macchina, pochi mesi prima proprio delle Olimpiadi di Pechino, la travolse, schiacciandole due vertebre e spostando la sua immobilità, dalle sole gambe, anche alla vita. Nonostante questo riuscì a partecipare alle gare ed a vincere due medaglie d'argento.
Ma la storia non finisce qui: passa poco tempo ed un'altra macchina la centra e la butta fuori strada. Arriva in ospedale piena di escoriazioni e traumi, ma, e qui il miracolo, con un inizio di formicolio alle gambe....
E da li, in poco tempo, è nuovamente in piedi: incredulità di tutti, gioia infinita per lei e... ancora in bici: vuole partecipare alle Olimpidi di Rio De Janeiro 2016!
I medici hanno parlato di miracolo e così pure la stampa di tutto il mondo: lei ha detto solamente che si gode ogni singolo momento di questa vita nuova che il destino le ha regalato e dice che lei è semplicemente "un'atleta vera: nella testa e nell'anima!"
Più semplice di così!!! 

Muffins "allo strudel" o "Struffins"
da un'idea di Sara

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martedì 25 ottobre 2011

Di ragnatele e ragni 2 ....

Di Daniela

Rieccomi con la seconda parte delle idee su ragnatele e ragni per Halloween. Questa poi è un'idea di ancor più semplice realizzazione dell'altra! Si tratta di creare dei ragnetti con del cioccolato fondente, da lasciare soli, su un piatto al posto dei più banali cioccolatini "di tutti i giorni", oppure da utilizzare come decorazione su un dolcetto per una merenda un po' più inquietante, adatta all'occasione.
Per la tortina da decorare, come al solito, potete far ricorso a tutta la vostra fantasia : potete creare cupcakes, muffins al cioccolato, o a qualunque gusto vi piaccia o creare una torta intera, decorandola con tanti ragnetti tipo, tanto per non smentire la nostra conoscenza già più volte testata di Harry Potter, tipo Aragog e figli....
Bando alle ciance partiamo con il nostro
Aragog di cioccolato fondente

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Come diceva una pubblicità di qualche tempo fa, questa idea ha la lista ingredienti più corta del mondo, perché si può senza dubbio limitare a :
1 tavoletta di cioccolato fondente al 70%  e, opzionale,
un po' di zucchero.

lunedì 17 ottobre 2011

Budino di castagne al caramello con sciroppo di zenzero

Di Daniela


Vojtech Kubasta. Magie di carta di un artista praghese

"[...] Quanto a me, nuotai affidandomi alla fortuna, mentre il vento e la corrente mi spingevano avanti. Di tanto in tanto lasciavo scendere verso il fondo le gambe, senza riuscire a toccare. Quando ero ormai sfinito e incapace di lottare sentii che toccavo, mentre la burrasca si era un po' placata. Il pendio del fondale era così dolce, che mi ci volle un miglio di cammino prima di raggiungere la riva e calcolai che a quell'ora dovevano essere le otto di sera. " da I viaggi di Gulliver  di J. Swift

Rassicuratevi, non ho intenzione di trattarvi da bambini :-)...Voglio solo incuriosirvi un po 'nell'attesa del post di oggi pomeriggio dove Giorgia vi accennerà alla nuova ed originale mostra in corso a genova in questi giorni, inaugurata sabato scorso.  Giusto un piccolo anticipo: si parlerà anche di favole e di libri......

Budino di castagne con sciroppo di zenzero
da La cucina del Corriere della Sera di ottobre

budino di castagne


sabato 24 settembre 2011

tortino di pasta frolla alla ricotta d’alpeggio e albicocche e salsa vaniglia

Di Daniela

Naturalmente di sabato che cosa potremmo regalarci se non un dolce? Godurioso, dalle materie prime eccellenti, estivo, ma tutto sommato, sostituendo le albicocche con un altro frutto più stagionale, comprese le ultime pesche, per esempio perfetto anche adesso.
E' l'ultima lezione del nostro giovane Chef che con questo tortino dolce ci da il suo arrivederci alla prossima estate quando, spero, ci proporrà ancora le sue squisite ed originali ricette.

Dessert: tortino di pasta frolla alla ricotta d’alpeggio e albicocche e salsa vaniglia tortino di pasta frolla alla ricotta d’alpeggio ealbicocche e salsa vaniglia 

Ingredienti 
per la pasta frolla: 
250 g di farina, 
125 g di burro,
2 uova, 
80 g di zucchero, 
1/2 cucchiaio di miele, 
½ bustina vanillina 
per il ripieno 
150 g di ricotta, 
100 g albicocche snocciolate e tagliate a pezzettini, 
60 g zucchero a velo, una punta di cannella, 
100 g di salsa vaniglia

venerdì 15 luglio 2011

Biancomangiare alla gardenia con granella di mandorle caramellate e riduzione di latte di mandorle al cognac

Di Daniela

Vorrei fare solo una piccola premessa al post di oggi, ancor più personale di quanto già non sia ciò che scriviamo e condividiamo con voi qui sopra. Sono solo tre parole dal suono dolcissimo : 
TANTI AUGURI MAMMA!!
e ora "riprendiamo le trasmissioni della giornata"!   :-)
gardenia
Vi siete mai accorti che mi piace il giardinaggio ed ho un debole per i fiori ;-)? So che siete tutti incredibilmente gentili e fate finta, con grazia, di non ricordare le "quintalate" di post su frutta, fiori, alberi e colori che in questi due anni vi ho fatto leggere e guardare.... Sono orgogliosissima del lavoro di bassa manovalanza che svolgo nel mio giardino, della lena con la quale strappo erbacce a tutto spiano che neanche miss Marple mi batte, delle ore che passo a disinfettare, annaffiare, potare, farmi pungere da ragnetti, spine, zanzare e affini..... tutto ciò per il quale una volta sarei fuggita a gambe levate al solo sentirne parlare :-)). Ma si sa, l'età rende veramente più saggi...o più stupidi, non l'ho ancora ben appurato! Comunque il giardino resta li, a pretendere cure ed attenzioni speciali e a ripagarmi, a volte, con colori meravigliosi, frutti succosi e saporitissimi e qualche ora di fresco relax serotino.
Ma da un po' ho trovato un'esperta "del settore" alla quale rivolgermi in caso di dubbio estremo: si chiama Dana, ha un blog (Garden design) che si occupa proprio di piante e giardini ed è pure giovane e competente: più di così! Oggi inauguriamo perciò con lei un lavoro a 6 mani (che dobbiamo fare, noi siamo 2!) su piante fiori e su tutto quello che ci verrà in mente per coniugare giardino e cucina. 
Partiamo con un omaggio ad uno dei fiori del momento, a giudicare dal profumo che sta conquistando in questi giorni il mio giardino: la gardenia.
Ho scoperto, grazie a Dana, che io posseggo varie piante di Gardenia Jasminoides o Augusta e che.... ma perché devo darvi dati approssimativi io, mentre Dana può farlo decisamente meglio? Andare a dare un'occhiatina da lei e le Gardenie vi sveleranno il loro mondo....
gardenia 1
Eccovi uno dei miei amati fiorellini, che iero ho sacrificato per preparare questa squisitezza che vi avevo preannunciato tempo fa.....
Vale la pena di provarlo....è perfino gluten free!

Bianco mangiare alla gardenia con riduzione di latte di mandorle e granella di mandorle caramellate
rielaborazione  da un'idea di "I fiori" Monografie del gusto Food ed.
biancomangiare3
Per 4
3/4 fiori di gardenia
200 ml di panna fresca
4 gr di colla di pesce
20 gr di zucchero
Per la riduzione
250 ml di latte di mandorle
2 cucchiai di Cognac
½ cucchiaino di fecola di patate
Per il croccante
40 gr di mandorle sgusciate e pelate
100 gr di zucchero
Acqua (4 o 5 cucchiai)
biancomangiare a
E' ovvio che i fiori che usate devono essere, come sempre in questi casi, assolutamente non trattati: quindi  utilizzateli solo se ne siete assolutamente sicuri e prima di usarli sciacquateli velocemente sotto l'acqua e asciugateli delicatamente.
Tritate leggermente i petali dei fiori di gardenia con lo zucchero e mescolateli con la panna. Scaldate appena il composto in un tegamino e scioglietevi la colla di pesce ammollata in acqua fredda e strizzata, lontano dal fuoco. Filtrate la crema e versatela in piccoli bicchieri o in stampini monoporzione. Mettete in frigo e lasciate rapprendere.
Nel frattempo mettete in un pentolino lo zucchero e bagnatelo appena con l’acqua. Quando sarà appena dorato unite le mandorle, rimettete sul fuoco per un paio di minuti, mescolate e versate il tutto sul piano di lavoro coperto con un foglio di carta da forno leggermente imburrato. Attenti a non bruciarvi….
Quando sarà rappreso levatelo dalla carta e tritatelo, in modo da ottenere un composto granuloso.
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Prima di sformare i vostri biancomangiare alla gardenia, preparate anche la riduzione di latte di mandorle: sciogliete in una tazzina la fecola di patate con un po’ di latte di mandorle , unite la cremina al resto del liquido e mettete sul fuoco finché non si addensa leggermente. Aggiungete anche il cognac, lasciate addensare ancora un po’ e togliete dal fuoco.
Sformate il biancomangiare su un piatto mettetevi sopra un cucchiaio di riduzione di latte di mandorle e decorate con una manciatina di mandorle caramellate tritate
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Buona giornata a tutti
Dani

lunedì 20 giugno 2011

Mousse chocolat blanc et framboises

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Rieccoci al nostro appuntamento del  lunedì con il gruppo dei pazzi delle (St)renne: questa volta il frutto rosso del caso, il lampone, viene unito al cioccolato bianco, reso spumoso e morbido dalla lavorazione a "schiuma". Come sempre gli altri piatti "in rosso" vi aspetteranno per tutta la settimana dagli Assaggi, Stefania, Flavia e Mapi, in quest'ordine e non necessariamente dolci..... Godetevi questa squisitezza, per ora, e buon inizio settimana a tutti!

Mousse al cioccolato bianco Lampone
da Elle cucina
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Ingredienti
Per la mousse
300 g di cioccolato bianco
2 fogli di gelatina
5 albumi d'uovo
2 dl di panna fresca
1 cucchiaino da caffè di estratto naturale di vaniglia
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La composta:
4 tazze di lamponi
75 g di zucchero per marmellate (Confisuc) o zucchero normale (e una puntina di fruttapec)
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Ammorbidite la gelatina in acqua fredda. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria o nel forno a microonde (3 minuti a piena potenza). Liscio con una spatola e aggiungete la gelatina, dopo aver drenato: si scioglie immediatamente a contatto con la cioccolata calda. Mescolate e lasciare raffreddare.
Sbattete gli albumi a neve. Montate la panna incorporando la vaniglia a neve ben ferma. Mescolate delicatamente con una spatola flessibile, l'albume d'uovo e panna, quindi aggiungeteli al composto al cioccolato. Versate la mousse in una ciotola e dividetela in sei porzioni. Lasciatele per almeno 8 ore in frigorifero.
Preparate la salsa: Mettete i lamponi e lo zucchero in una pentola e cuoceteli a fuoco alto, circa 3 minuti, fino a che la frutta viene ridotta a una salsa densa. Togliete dal fuoco, lasciate raffreddare e conservate in frigorifero.
Mettete un po' di  salsa di lampone sulla mousse al cioccolato bianco e servitele sole o accompagnate da un biscottino.
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Suggerimenti  : Potete preparare la salsa anche con frutta surgelata, il che rende questo dessert adatto a tutte le stagioni.
L'uso di zucchero per marmellate, ricco di pectina, consente la cottura rapida del frutto, lasciando un sapore delizioso e fresco. Se non lo avete però vanno benissimo sia lo zucchero normale, che eventualmente una puntina aggiunta di fruttapec, che aiuta a "gelificare" prima il tutto.
Per ultimo il suggerimento più importante : quando unirete la gelatina strizzata al cioccolato sciolto, vedrete che questo si rapprenderà subito, diventando una specie di pasta molto morbida. Lasciatela intiepidire e poi unitela, una volta quasi fredda, prima le chiare d'uova montate e poi la panna montata. Così otterrete un'ottima consistenza.
L'acidità dei lamponi è perfetta per la dolcezza del cioccolato bianco.
Buon lunedì a tutti
Dani

venerdì 3 giugno 2011

Bicchierini biscotto, bavarese di yogurt e fragole (ovvero Bavarese allo yogurt di Knam rivisitata) per F.F.F

Di Daniela
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Tempo di aria aperta, di luce, di colori squillanti.... primavera in una parola. Perciò, poca voglia stare in cucina,  di stare a lungo davanti ai fornelli all'ultimo minuto, prima di mettersi a tavola specialmente. Questa ricetta, una rielaborazione della deliziosa bavarese di yogurt di E. Knam,  è secondo me, molto gratificante: niente fuoco, niente forno e neppure la fatica di tagliare le fette ad una ad una. Tutto è raccolto in un bicchiere che potrete scegliere in sintonia con il resto della tavola, dal più elaborato al più semplice, perché, tanto, i colori di ciò che contiene fanno scenografia da se!

Bicchierini biscotto, bavarese di yogurt e fragole 
(ovvero Bavarese allo yogurt  di Knam rivisitata)

torta destrut

Per  10/12  bicchierini
per la crema di yogurt (E: Knam)
4 gr colla di pesce (2 fogli)
250 ml panna fresca da montare
500 ml yogurt cremoso già zuccherato (tipo Muller)
Per la decorazione
250 gr di fragole circa
60 gr di zucchero
1 cucchiaino di succo di limone
200 gr Biscotti secchi (Digestive )
90 gr Burro fuso
2 cucchiai Zucchero di canna
bicchierini
Intanto piccolo precisazione già fatta a suo tempo anche da Ale quando la presentò ai frutti della passione. Questa non è in realtà una bavarese vera e propria, ovviamente, come vedete dagli ingredienti: ma se il maestro la chiama così, chi siamo noi per contraddirlo? :-))))))
Detto questo, cominciamo.
Iniziate mettendo i biscotti secchi nella tazza di un robot da cucina e riducendoli in polvere con le sue lame. E' in fondo, la base per la cheese cake classica che abbiamo già preparato: solo li useremo diversamente questa volta. Versate le briciole di biscotti in una ciotola nella quale aggiungerete due cucchiai di zucchero di canna e il burro fuso; mescolate per bene con un mestolo di legno fino ad amalgamare il tutto, lasciandolo però “bricioloso”.
Nel frattempo iniziate a preparare la crema di yogurt : ponete 4 grammi di colla di pesce (2 fogli) ad ammollare in una ciotola con dell’acqua fredda . Trascorsi 10 minuti, versate 4 cucchiai di yogurt in un pentolino e scaldatelo senza farlo bollire. Non appena i fogli di colla di pesce saranno morbidi, strizzateli con le mani e uniteli allo yogurt caldo (il pentolino non dovrà più trovarsi sul fuoco), mescolando per farli sciogliere per bene. Versate, appena tiepido, il composto gelatina-yogurt a filo nel resto dello yogurt (NON freddo di frigo) in un’ampia ciotola. Montate a neve ferma la panna fresca, versatela unitela delicatamente allo yogurt, mescolando con una spatola dal basso verso l’alto per non smontare la panna.
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Prendete ora i bicchierini che avete scelto e versatevi la bavarese di yogurt . Ponete nel frigo a raffreddare. Preparate le fragole: lavatele, asciugatele e tagliatene come per una macedonia un po’ meno della metà, zuccheratele con un cucchiaio di zucchero e mettetele da parte. Intanto frullate l’altra metà con lo zucchero restante e 1 cucchiaino di succo di limone. Passate il frullato di fragole attraverso un colino per eliminare i semini . Prima di servire i vostri bicchierini, mettete su ognuno un dito di biscotti tritati, una bella cucchiaiata di fragole tagliate e un po’ di coulis (se vi va “corretta” con un cucchiaio di brandy, magari…).
Buon venerdì
Dani


Small  yogurt Bavarese cups , with cookies and strawberry  coulis.
( Knam's yoghurt Bavarese.e  revisited)

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for yogurt Bavarese ( E. Knam)
4 g gelatine (2 sheets)
200 ml fresh cream
500 ml creamy yogurt already sweetened (like Muller)
For topping
200 gr dry cookies (I use Digestive )
90 g melted butter
2 tablespoons brown sugar
250 g strawberries
60 g caster sugar
1 tsp lemon juice
torta destrut
Start by putting the cookies in the bowl of a food processor and crumble into dust with his blades. E ', the basis for the classic cheese cake that we have already prepared, only we use it differently this time. Pour the cookie crumbs in a bowl in which you will add two tablespoons of brown sugar and melted butter, mix thoroughly with a wooden spoon to mix everything up, leaving "crumbs".
In the meantime start to prepare the yogurt cream: put 4 grams of gelatine (2 sheets) to soak in a bowl with cold water. After 10 minutes, add 4 tablespoons of yogurt in a saucepan and heat without boiling. As soon as the gelatin sheets are soft, squeeze with your hands and add to yogurt hot (the pot will no longer be on fire), stirring dissolve it completely. Pour, when just warm, the gelatin-yogurt mixture, gradually on the remaining yogurt (at ROOM temperature, NOT cold)in large bowl, stirring whith a whisk. Whip the cream until stiff, carefully add it to yogurt, stirring with a spatula from the bottom up.
Now take the glasses you choose and pour in the Knam’s yogurt bavarese. Place in refrigerator to cool. Meanwhile, prepare the strawberries: cut like a fruit salad a little 'less than half of your strawberries, add a tablespoon of sugar and set aside. Now place the other strawberries in a food processor with sugar and lemon juice and whizz until the sauce is glossy and the sugar has dissolved.
Pour the sauce through a fine sieve, stirring with the back of a wooden spoon. Taste for sweetness, and adjust the sugar accordingly, or doctor it with a sweet berry liqueur or Brandy.
Before serving, put on each glass, a bit 'crunchy biscuit, one or two tablespoons strawberries and pour a little' strawberry coulis.
Have a nice day.
Dani

lunedì 16 maggio 2011

shortbread alla lavanda per IL PIATTO STORICO

Di Daniela
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Vi ripropongo la ricetta degli shortbread per la rubrica il piatto storico, perché la pagina originale è scomparsa dal nostro blog per colpa di Blogger, che, non contento di tutte le difficoltà ed interruzioni dell'ultimo periodo, ha trovato i nostri shortbread talmente buoni che se li è mangiati con tutta la loro  storia!!!
lavender shortbread
GLI SHORTBREAD

Gli shortbread sono un tipo di biscotto d'origine scozzese (in lingua Scozzese: Shoartbreid),  non lievitato (cookie), che viene tradizionalmente preparato con una parte di  zucchero bianco, due parti di burro e tre parti di farina d'avena..Oggi si usa comunemente la farina bianca al posto di quella d'avena, anche se qualche volta, per variarne consistenza e friabilità si ricorre a percentuali di altre farine, in particolare riso e mais. Se vorrete quindi preparare uno shortbread dal sapore più medievale o elisabettiano dovrete solo aggiungere un po’ di farina di avena macinata finemente nel vostro impasto!
La  storia di questi biscotti è antica quanto la cucina che li ha creati.
blair castle
La cucina scozzese è sempre stata autonoma rispetto a quella a Inglese. La prima, infatti,  rimasta isolata nel nord della Gran Bretagna, lontana dai Romani che hanno influenzato la seconda in qualche misura, si è sviluppata autonomamente. La prima grande influenza sulla cucina Scozzese è stata quella francese alla corte della Regina Maria Stuart . La regina Vittoria e il principe Alberto hanno acquisito Balmoral nel 19 ° secolo e mentre hanno portato con loro il cibo ricco della corte inglese, avevano anche il desiderio di far servire ai loro ospiti più illustri Inglesi e non solo, piatti tradizionali scozzesi .

La cucina Scozzese e i suoi cuochi sono sempre stati celebri per le loro zuppe (zuppa di pomodoro al vino rosso, la “Cock-a-Leekie Soup”, la zuppa di cavolfiore e cheddar, il brodo scozzese per esempio),


gli haggis (un insaccato molto sporito , piatto tradizionale scozzese da sempre, a cui, il grande poeta scozzese Robert "Rabbie" Burns ha addirittura dedicato un’ode) e i loro prodotti da forno, in particolare focaccine, frittelle, torte di frutta, biscotti d'avena e frollini.
La storia di shortbread inizia con un "pane biscotto" medievale. Gli avanzi di pane venivano messi in forno ad asciugarsi fino a quando non diventavano un prodotto croccante simile alle nostre fette biscottate e primo biscotto, nel senso di cotto due volte. A poco a poco il lievito nel pane è stato sostituito dal burro, così legata alla cultura contadina dell’allevamento di bestiame presente in Scozia e così a poco a poco il pane si è trasformato in un frollino!
“Per la preparazione di pasta frolla e torte, il burro è stato inizialmente un’alternativa alla panna fresca, ma alla fine l'ha sostituita, perché ha un più alto e concentrato tenore di materia grassa, ed era più facilmente conservato ed immagazzinato ... Ciononostante il burro è apparso in una parte relativamente piccola dei piatti nei libri di ricette medievali, che sono state scritte principalmente da e per i cuochi della nobiltà. Fu solo in epoca Tudor che l’ emergente classe media, che non disprezzava il burro come il cibo dei poveri, cominciò a usarlo liberamente in ogni ambito possibile di cucina, stabilendo una tendenza che sarebbe durata per circa duecento anni. " (Da ---Food and Drink in Britain: From the Stone Age to the 19th Century, C. Anne Wilson [Academy Chicago:Chicago] 1991 (p. 161-164)
Così si crea lo shortbread : inizialmente era considerato un lusso e riservato alle occasioni speciali come Natale e capodanno (Hogmanay), preparato in forme rotonde e grandi che simboleggiavano il sole (Si tratta di una residuo delle antiche torte di Capodanno che erano i simboli del sole). Ma in particolare era riservato ad un’occasione speciale: una torta di shortbread decorata veniva rotta sulla testa della giovane sposa che stava per entrare nella sua casa, per augurarle prosperità . Questi frollini tradizionali scozzesi erano già ben conosciuti prima del XII secolo con il nome di Petticoat Tails (divennero poi i favoriti di Maria Stuart) nella loro forma originale che prende probabilmente il nome dalle pesanti e ricche sottovesti (tallis) in auge durante il regno di Elisabetta prima che si creavano proprio così, ovvero accostando tanti triangoli fino a formare un cerchio. Esattamente una delle 3 forme classiche degli shortbread. 
à L'ORANGE10
Le altre due forme consentite sono  quella rotonda individuale ("Rounds Shortbread"), 
shortbread
oppure una spessa lastra rettangolare tagliata in "dita".
shortbreads

In occasioni di festa può essere decorata con strisce multa di buccia d'arancia o di limone e piccoli confetti. Nelle Isole Orcadi e Shetland, è chiamata Bride's Bonn, ed è preparato con l'aggiunta di una piccola quantità di semi di cumino. I bordi sono tradizionalmente a  "intaglio", ottenuti  pizzicando con le dita la parte e sterna del dolce: questo per  simboleggiare i raggi del sole, seguendo un'antichissima culto tradizione  del disco solare.

Ancora un dato curioso: l'origine del nome shortbread. Secondo il Dizionario Inglese di Oxford, la definizione di "Short" (definizione n. 20) è: “ di sostanze commestibili: friabile, che si sbriciola facilmente. Questo descrive il processo di creazione di biscotti frollini. Secondo John Ayto, il termine "pasta frolla" risale solo fino all'inizio del XIX secolo. E da qui deriva anche la parola shortening : si definisce così un grasso semisolido utilizzato nella preparazione del cibo, particolarmente i prodotti da forno, così chiamato perché crea una consistenza friabile (come negli shortbread). Può essere un grasso animale o vegetale. Da qui viene anche il termine "shortening" che può essere usato in modo più ampio da applicare a qualsiasi grasso venga utilizzato per la cotturache sia  solido a temperatura ambiente, come  burro, lardo, strutto e margarina.
Ancora due curiosità sugli shoertbread :
Il 6 gennaio di ogni anno è La Giornata Nazionale degli Shortbread .
Lo Shortbread è stato  classificato come un pane dai fornai per evitare di pagare l'imposta locale sui biscotti!! Tutto il mondo è paese……

http://www.foodtimeline.org/foodcookies.html


SHORTBREAD ALLA LAVANDA
di Maryeileen
lavender shortbread
La ricetta originariamente prevedeva un' altra forma ma io ho preferito le "dita". Ho seguito le indicazioni finali degli shortbread ai semi di papavero di Ale
Ingredienti
• 340 gr di burro, ammorbidito
• 150 gr di zucchero bianco
• 30 gr di zucchero a velo setacciato
• 2 cucchiai di lavanda fresca tritata finemente
• 1 cucchiaio di foglie di menta fresca
• 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
• 280 gr di farina
• 60 gr di amido di mais
• 1 / 4 cucchiaino di sale
lavender shortbread

Indicazioni
1. In una ciotola media, mescolate il burro, lo zucchero bianco e lo zucchero a velo 'fino ad avere un composto leggero e spumoso. Unite la menta, la lavanda, e la scorza di limone. Unite la farina, l’amido di mais e il sale, amalgamate bene il tutto. Dividete la pasta in due palle, avvolgetela nella pellicola e appiattitela fino a circa 1 cm di spessore. Mettete in frigorifero a rassodare per circa 1 ora.
lavender shortbread
2. Preriscaldare il forno a 165 ° C. Su una superficie leggermente infarinata, stendete la pasta in un rettangolo stenderlo con un mattarello su un foglio di carta da forno, dando la forma di un rettangolo, alto circa un cm. Mettere il foglio con l'impasto su una teglia da biscotti e infornare a 160 gradi per 30 minuti. Qualche minuto prima che sia cotto, sfornare e, con un coltello, incidete l'impasto con tanti tagli perpendicolari, in modo da formare tanti rettangolini. Rimettere in forno per pochi minuti.
E' essenziale perché i biscotti si mantengano morbidi che vengano sfornati quando la pasta è ancora chiara, senza farla biscottare in nessun modo.
Lasciar raffreddare, poi tagliare lungo le linee, formando i biscotti, procedendo con cura: la pasta è friabilissima e rischia di rompersi.
Si conservano benissimo fino ad una settimana in una scatola di latta.... se riuscite a non mangiarli prima! Perfetti per accompagnamento ad una semplice crema pasticcera o da soli con una bella tazza di tea
Buona giornata
Dani



LAVENDER SHORTBREAD COOKIES
lavender shortbread
Ingredients
• 1 1/2 cups butter, softened
• 2/3 cup white sugar
• 1/4 cup sifted confectioners' sugar
• 2 tablespoons finely chopped fresh lavender
• 1 tablespoon chopped fresh mint leaves
• 1 teaspoon grated lemon zest
• 2 1/2 cups all-purpose flour
• 1/2 cup cornstarch
• 1/4 teaspoon salt
lavender shortbread
This tasty recipe uses a different shape for shortbread ... I preferred to prepare them shaped as fingers ....
Directions
1. In a medium bowl, cream together the butter, white sugar and confectioners' sugar until light and fluffy. Mix in the lavender, mint and lemon zest. Combine the flour, cornstarch and salt; mix into the batter until well blended. Divide dough into two balls, wrap in plastic wrap and flatten to about 1inch thick. Refrigerate until firm, about 1hour.
2. Preheat the oven to 325 degrees F (165 degrees C). On a lightly floured surface, roll the dough out to 1/4 inch thickness. Cut into shapes with cookie cutters. Cookie stamps will work well on these too. Place on cookie sheets.
3. Bake for 18 to 20 minutes in the preheated oven, just until cookies begin to brown at the edges. Cool for a few minutes on the baking sheets then transfer to wire racks to cool completely.
Have a nice day
Dani

lunedì 18 aprile 2011

Chocolate Paté with Crème Chaud Froid

patè al cioccolato



O meglio: quel che resta di un patè di cioccolato, dopo un trasporto in macchina prematuro et periglioso ed una operazione di sformatura altrettanto perigliosa e prematura, per non parlar della luce e del set e di tutto quanto fa "foto minimamente decente", ma tant'è: questo era l'unico dolce più o meno pronto, quando è arrivato l'invito a cena- e questo ho portato, confidando nei superpoteri del mio frigorifero e nella guida liscia di mio marito sulla mini. 
Ovviamente, non ci son stati nè l'uno nè l'altro e quando son scesa dalla macchina avevo l'espressione rilassata di chi ha appena trasportato nitroglicerina, ma, alla prova dell'assaggio, si è convenuto che l'unico a rimetterci è stato il blog (sistema nervoso della sottoscritta a parte, ma quello, ormai, è un argomento chiuso): la forma e le foto sono brutte, ma tutto il resto è assolutamente ok. Certo, non è dolce da strafogamenti e tenetene conto, prima di fare le porzioni per i vostri ospiti: è pur sempre una mousse al cioccolato, anche se alleggerita da un po' di latte e una intera fetta, per giunta dopo cena, ha il potere di tenervi inchiodati alla sedia fino al mattino dopo, giaculatorie e lamentazioni comprese. Ma se riuscite a tenere a bada la golosità dei vostri ospiti servendone dei cubetti, anzichè delle fettazze, di sicuro qualcuno farà il bis e tutti arriveranno alla fine.Senza stramaledirvi, intendo....
CHOCOLATE PATE WITH CREME CHAUD FROID



patè al cioccolato
La fonte ispiratrice- e guardatevi pure le foto, perchè lì sì che si vede come sarebbe dovuto venire- è questo bellissimo blog d'oltreoceano, Sprinkle Bakes. Ho più o meno seguito alla lettera la ricetta, che vi riporto, al solito, in versione originale e poi con le mie (poche) modifiche
Ingredienti
per il chaud-froid di panna
125 ml di panna liquida fresca da montare
40 g di zucchero
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o 2 cucchiaini di crème de cacao)
2 cucchiai di acqua fredda
2 cucchaini di gelatina in polvere: io ho usato mezzo foglio di colla di pesce (2 g circa)

Ammollate la gelatina in acqua fredda. 
Scaldate la panna con lo zucchero e l'aroma sul fuoco, mescolando spesso in modo da far sciogliere lo zucchero. Prima che prenda bollore, togliete dal fuoco, aggiungetevi la colla di pesce ammollata e ben strizzata e, mescolando rapidamente, fatela sciogliere. 
Io faccio questa operazione fuori dal fuoco, senza far bollire la panna. 
Altra cosa per cui sono fissata, è filtrare tutti i liquidi in cui ho sciolto un addensante: non sia mai che ne rimanga qualche grumo. Questa volta non ha fatto eccezione, per cui ho preso un colino e ho passato tutto. 

A questo punto, bisogna versare la crema nello stampo. 
Qui, ho fatto il primo errore: la ricetta originale dice di imburrare uno stampo e rivestirne il fondo e i due bordi con una sola striscia di carta da forno, che va fatta trasbordare, per poi poter sformare il dolce sollevandolo. 
Di sicuro, se invece di lasciarlo poche ore in frigo, ci fosse rimasto un'intera giornata, come da ricetta, non avrei avuto problemi. Tuttavia la prossima volta uso uno stampo a cerniera, e mi levo da ogni preoccupazione. 

Un'altra cosa importante sono le misure dello stampo. Qui, però, è doverosa una premessa. Chi scrive, ha chiuso con la geometria all'ultimo anno del liceo, nel lontano 1984. E' stata una separazione consensuale e se da allora ho guardato alla vita in modo fiducioso ed ottimistico è anche grazie al de profundis che ho recitato sulle formule di Euclide e sui teoremi di Pitagora e i criteri di similitudine, per fermarmi all'unica parte di cui ho un vago ricordo. Da allora in poi, ad ogni misurazione scantono abilmente e la cucina non fa eccezione: vado a occhio, a buon senso e a preghiere e finora ha sempre funzionato. 
tutto questo per dirvi che nella ricetta originale lo stampo misura 9 pollici per 5. Fatte le debite conversioni, siamo intorno ai 22 cm per il lato lungo e i 12 per quello corto. 
Se nella vostra dispensa avete uno stampo di quella misura lì, potete procedere- non prima di avermi detto dove abitate, che così vengo a darvi una toccatina, come si fa con tutte le cose che portano bene. Altrimenti, usate la tortiera che più si avvicina a queste dimensioni. Uno stampo rotondo del diametro di 20 cm può andar bene, per esempio- e secondo me si potrebbe anche provare con uno stampo da plum cake da litro. 

Quello che invece è importante, secondo me, è la quantità di gelatina. Mettetene poca, molto meno delle dosi indicate dalla ricetta originale- e aumentate il riposo in frigo. Questo strato di panna è il prino che incontrerà il cucchiaio- e non c'è niente di peggio di cucchiai che non scendono oltre la superficie del primo strato, per colpa di dosi eccessive di gelatina. Fate riposare in frigo per due ore- e poi vedrete che si sarà addensato tutto. 
patè al cioccolato

Nel frattempo, preparate la mousse
3 tuorli
100 g di zucchero
120 ml di latte caldo
250 g di cioccolato fondente
400 ml di panna fresca liquida da montare
2 fogli di gelatina (6 g)

Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria
Ammollare la gelatina in acqua fredda
Montare i tuorli con lo zucchero e, quando sono diventati spumosi e gonfi, aggiungervi a poco a poco il latte caldo. Portare sul fuoco, a fiamma molto bassa e mescolare costantemente per 5 minuti, senza mai far bollire. Quando il composto velerà il cucchiaio, togliere dal fuoco, aggiungervi il cioccolato fuso e la gelatina ben strizzata. Mescolare rapidamente, in modo da farla sciogliere bene e far raffreddare il composto (io, nenache a dirlo, prima ho passato al colino). Una volta raggiunta la temperatura ambiente, aggiungete la panna montata, incorporandola con delicatezza, in modo da non far smontare la mousse. Versatela nello stampo, sopra il chaud froid di panna e lasciate riposare per 24 ore. 
Dopodichè, sformate e servite, fra una selva di "ohhhhhhh"


Con questo dolce si chiude l'ultima puntata del RinnUoviamoci: domani ci saranno Fabio e Annalu, poi Stefania, e a seguire Eli/Fla e la Mapi. Dopodichè, un pdf che sguardi indiscreti (i miei) assicurano essere meraviglioso e poi vedremo cos'altro ci verrà in mente. Di sicuro, sarà qualcosa che ci farà divertire e che speriamo continui a divertire anche voi. 
Buona settimana
Ale

lunedì 21 marzo 2011

Il giardino in tavola(anche Zen) e le (S)trenne del RinnUovo

Di Daniela
Scroll down for English version

RinnUoviamoci logo

Allora, per potervi chiarire definitivamente come funziona questa banda di matti associati per le (s)trenne, voglio dirvi soltanto che al momento in cui sto scrivendo questo post, cioè domenica 20 marzo 2011, ancora non siamo stati capaci di decidere il nome di questa tornata di godurie mangerecce: si sa solo l'ingrediente principale, il cioccolato (per aiutarvi e aiutarci a smaltire quello delle uova di cui tra poco, a fine aprile, ci troveremo pieni, creando qualcosa di sfizioso, semplice e piacevole con la stagione calda incombente!) e che lo presenteremo, per 5 settimane, un giorno della settimana per uno, a partire da oggi e cominciando da noi. Ma questa titubanza nella scelta non è dovuta affatto, come si potrebbe pensare, ad una carenza di comunicazione bensì da un motivo opposto: all'eccesso di parole! Vi ha già spiegato Ale che parliamo tra noi attraverso facebook, per semplificare il concetto di comunicazione veloce e collettiva, anche diretta, nel caso ci si trovi tutti combinazione on line. Ma, e qui sta il punto, mentre partiamo animati dalle più severe intenzioni nell'affrontare uno specifico argomento, dopo un paio di risposte rapide...OPLA' si parte per la tangente, deragliando in un mondo parallelo fatto di racconti, consigli, sfoghi, chiacchiere, condivisioni e risate!!! E non c'è verso di riportare tutti questi strani individui al dunque....
Ergo, io PENSO, che la decisione finale (e qui azzardo un colpo di mano fatto di prepotenza) sia per le (s)trenne del "rinnUoviamoci" (piaciuto il gioco di parole audace :-)))) !?!) , mentre sicuri sono solo i nostri magnifici 5 e cioè  Stefania, Eli/Fla AnnaluMapi e noi. Cominciamo allora.....
Giardino in tavola....anche Zen!
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Ci sono molte occasioni in cui è più pratico e senz'altro più semplice servire un dolce al cucchiaio, magari per far da "contorno" ad una torta vera e propria. Può essere utile sia in una occasione importante, come pure per una festa di bimbi, dove è piacevole stupire gli ospiti "microbi" con qualcosa di divertente e goloso insieme. Quest'idea è decisamente adatta allo scopo: è carina, colorata, buona e perchè no, anche nuova e piace a grandi e piccoli. Nasce da un'ispirazione della solita Martha, ed è un semplicissimo budino al cioccolato trasformato in un vasetto di terra con tanto di piantina. E' semplice da realizzare e creare delle aiuole colorate sul tavolo dei dessert può essere un'idea piacevole: da non sottovalutare il fatto che può essere preparato prima e assemblato all'ultimo momento, cosa di non poco interesse nell'organizzare un buffet. Molte sono le varianti possibili : dalla terra "imbiancata" da una neve di frollini e cioccolato bianco, alla scelta delle piantine da "coltivare" nel nostro vasetto, che devono solo essere "biologiche", anche se non si mangiano!
giardino zen
Se poi invece, voleste semplicemente utilizzarlo per una cena tra amici, potreste anche realizzarlo in quest’altra versione che è un’idea originale di Giorgia e mia: sua poi la realizzazione del decoro. Si tratta di un graziosissimo mini “Giardino zen” che devo confessare, in casa nostra nella sua versione “soprammobile” ha un gran successo: ne hanno uno Giorgia e uno mio marito, e entrambi ci sii dedicano ogni mattina per pochi minuti con gioia; addirittura Giorgia ha dato il permesso a Ginevra di “lavorarci” mentre lei è a Milano durante la settimana!
Passiamo dunque alla preparazione del nostro

Il giardino in tavola
Da un'idea di M. Stewart
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* 340 gr di zucchero
* 6 cucchiai di amido di mais
* 3 cucchiai di cacao in polvere
* Un pizzico di sale
* 250 ml di panna
* 250 ml di latte intero
* 2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
* 340 gr di cioccolato fondente della migliore qualità, finemente tritato
* 3 cucchiai di burro, tagliato a pezzi
* 14 biscotti al cioccolato (io ho usato 8 biscotti tipo "gocciole" bianchi (90 gr), 8 cubetti di cioccolato fondente (80 gr) 1 manciatina (15/18) nocciole e 1 cucchiaio di cacao amaro, tutto tritato insieme nel mixer per 20 secondi alla massima velocità, quella intermittente , per capirci)
* 20 rametti di piante commestibili, meglio se fiorite!
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Per il giardino zen abbiamo utilizzato in più:
* una manciata di nocciole tritate finemente per la "sabbia" unite ad
* una cucchiaio di zucchero di canna
* 6 noci tagliate in quarti, per le pietre che delimitano le aiuole
* 50 gr di cioccolato bianco tritato per i sassolini del sentiero
* mezze ovette di cioccolato bianco, nero e al latte per le pietre decorative
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1. Sbattere lo zucchero, l’amido di mais, il cacao e il sale in una casseruola di media grandezza. In un altro contenitore più ampio mescolate la panna, il latte e la vaniglia. Aggiungete ora, mescolando 2 tazze del composto liquido agli ingredienti secchi fino a quando il tutto è completamente sciolto. Aggiungete la restante parte liquida, sempre mescolando, stando attente a non formare grumi.
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2. Mettete la casseruola a fuoco medio. Cuocete, mescolando costantemente, finché il composto non arriva ad ebollizione e si addensa: ci vogliono 7 / 8 minuti. Aggiungere il cioccolato a pezzetti o meglio grattato e fate cuocere per circa 1 minuto, tempo che si fonda completamente. Togliete dal fuoco, mantecare con il burro finché non è sciolto. Dividete budino tra i bicchierini, riempiendoli fino a circa 1 e ½ cm dal bordo. Mettete in frigorifero fino al completo raffreddamento, circa 1 ora; e teneteli al freddo fino al momento di servire.
3. Poco prima di servire, mettete su ciascun bicchierino 1 1 / 2 cucchiaini (io ho messo 1 cucchiaio e mezzo) di composto di biscotti (e cioccolato n.d.R.)
4. “Piantateci” su una piantina a vostra scelta e l’illusione sarà perfetta
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Buon giardinaggio
Dani

PS. Ma assolutamente nulla vi vieta di usare una bella busta di preparato per budino al cioccolato: ma non ditelo a Martha ;-)!


Edible Plants (and a Zen garden)
From an idea by M. Stewart
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We saw this idea on M. Stewart website, and we tried to make it ourselves, for our buffet. But, while we were working, we had another idea to prepare this dessert : We thought to realize, with the same materials, a little Zen Garden! We like the "real" Zen Garden very much, but, we liked this false one too!!!
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Ingredients
Makes 20 three-ounce servings (5 1/2 cups)
* 3/4 pint sugar
* 6 tablespoons cornstarch
* 3 tablespoons cocoa powder
* Pinch of salt
* 2 1/2 cups heavy cream
* 2 1/2 cups whole milk
* 2 teaspoons pure vanilla extract
* 12 ounces best-quality semisweet chocolate, finely chopped
* 3 tablespoons unsalted butter, cut into bits
* 14 chocolate cookies, ground fine
(I used 8 biscuits such as "drops with chocolate" white (90 grams), 8 cubes of dark chocolate (80 grams) 1 small handful (15/18 ) hazelnuts and 1 tablespoon unsweetened cocoa powder, mixed together until finely chopped in a blender for some seconds.)
* 20 sprigs edible, organic flowering herbs

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And for our "zen garden" we used:
* A handful of finely chopped hazelnuts for the "sand", together with
* A tablespoon of brown sugar
* 6 nuts cut into quarters, for the stones that surround the flower beds
* 50 g chopped white chocolate for the pebbles of the path
* half egg white chocolate, black and milk for the decorative stones


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Directions

1. Whisk sugar, cornstarch, cocoa, and salt in a medium pan. Combine cream, milk, and vanilla in a large measuring cup. Whisk 2 cups liquid into dry ingredients until cornstarch is completely dissolved. Whisk in remaining cream mixture until smooth.
2. Place pan over medium heat. Cook, whisking constantly, until mixture comes to a boil and thickens, 7 to 8 minutes. Add chocolate; cook, whisking until melted, about 1 minute. Remove from heat; whisk in butter until melted. Divide pudding between glasses, leaving about 1/2 inch at the top. Refrigerate until completely set, about 1 hour; chill until ready to serve.
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3. Just before serving, top each with 1 1/2 teaspoons crushed cookies, and "plant" an herb sprig. Serve cold.
Have a nice day
Dani
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