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venerdì 21 settembre 2012

Crespelle al cioccolato

Di Daniela

Libri , libri, libri dovunque: sotto il tavolino di di cristallo in salotto, sulle librerie, nelle scrivanie, perfino in bagno! Libri acquistati, regalati, recuperati in cantina, libri eleganti ben rilegati, libri vecchi un po' scalcagnati, libri di scuola di quando ero al liceo, codici, romanzi, libri in edizione economica, libri di cucina, vecchie enciclopedie, edizioni complete di fumetti, libri per bambini, per ragazzi, libri d'arte, di musica, spartiti, super classici, nuovi, sconosciuti, amati, detestati, letti e riletti, collane, favole, gialli, antologie, poesie, trattati.... insomma ne ho per tutti i gusti e moltissimi sono stati quelli che nel corso degli anni e dei traslochi ho dovuto regalare, specialmente quelli per bimbi, o riciclare (alcuni senza rimpianto) per far spazio alle nuove entrate.

Sono la colonna portante della casa, ce li siamo passati in molti casi di padre, o di madre, in figlia: li abbiamo spesso letti a distanza di anni e poi commentati, analizzati e perfino a volte sviscerati insieme. Ci hanno unito, a volte abbiamo condiviso le impressioni, a volte eravamo agli antipodi : ognuno ha i suoi preferiti per stile, argomento, linguaggio, autore o epoca. Ci hanno regalato mondi meravigliosi e ci hanno aperto vie sconosciute.
Insomma non  ne possiamo proprio fare a meno.
Oddio, quando è il momento, come ora di spolverarli e di rimetterli al loro posto, armata di spolverino e mascherina per non rantolare negli starnuti, il sospetto che forse potrei  anche eliminarne un bel numero, lo confesso, mi sfiora... Ma per fortuna solo semel in anno licet insanire e così continuo ad accumulare "tesori" scritti....

Crespelle al cioccolato
da "Dolci", F. Malerba, Keybooks, 2007


150 gr di confettura di lamponi (frutti di bosco per  me o qualunque gusto vi piaccia)
150 gr di nocciole
120 gr di zucchero
80 gr di cioccolato fondente
5 albumi
4 tuorli
cacao in polvere
40 gr di burro
4 cucchiai di latte (facoltativi)

Mettete in un mixer le nocciole e tritatele grossolanamente.Tagliate a pezzetti il cioccolato, mettetelo in un pentolino, versate 4 cucchiai di acqua (latte per me) e fatelo sciogliere a bagnomaria fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Togliete dal bagnomaria e lasciate intiepidire.
Mettete i tuorli d'uovo in una seconda ciotola, unite lo zucchero e montateli con una frusta elettrica finché non diventano bianchi e spumosi, quindi aggiungeteli alla crema di cioccolato. Unite le nocciole tritate e mescolate con cura.
montate a neve ben ferma gli albumi e incorporateli delicatamente al composto. Procedete con movimenti dall'alto verso il basso, come sempre, per non smontarli.
Scaldate una padella antiaderente di 20 cm di diametro, unite una noce di burro, lasciatela fondere, quindi versate 2 cucchiaiate di composto, fate ruotare leggermente la padella in modo che il preparato si distribuisca uniformemente in uno strato sottile. Cuocete per 2 minuti, quindi girate la crespella e cuocetela dall'altra parte. Una volta cotta, fatela scivolare su un piatto e preparate la successiva.
Spalmate ogni crespella con un velo di confettura, spolveratele di cacao e servitele subito.
Qualche osservazione personale
Per questioni tecniche ho ridotto di circa 1/5 le dosi delle crespelle, cioè volevo farne solo 2 o 3 per un assaggio mattutino ed vorrei segnalarvi un paio di particolari.
Innanzitutto ho allungato con un cucchiaio di latte aggiuntivo l'impasto perchè mi sembrava decisamente troppo denso. Le ho fatte anche decisamente più piccole dei 20 cm richiesti perchè rimangono leggermente più spesse e goduriose da mordere.
Ho avuto qualche difficoltà a girarle perchè essendo piuttosto gonfia la pastella risulta meno semplice l'operazione: le ho servite quindi una alla volta senza impilarle e ho ottenuto un "bel successo di pubblico". Come unica correzione, quindi,  mia figlia le ha chiamate le crespelle brutte ma buone ! :-)
Buona giornata

Daniela

venerdì 23 marzo 2012

Arridateme l'onomastico!!! Jammy Coconut Sponge, di jamie Oliver


jammy coconut sponge

Cara Santa Claudia, 
mi permetto di indirizzare a lei l'ultimo anello di una catena infinita di rimostranze, dopo che, in oltre trent'anni di accorati interrogativi, nessuno mi ha ancora dato risposta. Confido nella sua santità, che deve certo essere sconfinata, se le ha permesso di scalzare dal calendario quella Santa Alessandra Martire che, quando son nata io e per gran parte delle mia infanzia, veniva degnamente ricordata il 20 marzo.

venerdì 8 luglio 2011

Confettura albicocche e lamponi

Di Daniela

DSCF5516Velocissimo post serotino solo per raccontarvi di una confettura, questa volta non della Ferber, ma del mio primo amore tra le guide per le conserve, Paola Balducchi.
Ve la segnalo perchè è una ricetta veramente gustosa e piacevolissima, l'albicocca dolce e il lampone leggermente acidulo e la mescolanza tra i due frutti ha qualcosa di profumato e fresco che mi ha, o meglio ci ha, assolutamente conquistati.
Si tratta di una confettura


Albicocche e lamponi

400 gr di lamponi
600 gr di albicocche
800 hr di zucchero
1/2 bicchiere d'acqua
lamponi
Lavate la frutta, eliminate il nocciolo alle albicocche e il peduncolo ai lamponi. Mettete la frutta in una casseruola con l'acqua, portate ad ebollizione, quando bolle aggiungete lo zucchero e cuocete a fuoco dolce per circa un'ora.
Fate la prova del piattino e, se sarà positiva togliete la confettura dal fuoco. Versatela subito nei vasi caldi, chiudetela ermeticamente, sterilizzate, lasciate raffreddare e riponeteli in dispensa.
Buona serata
Dani

martedì 31 maggio 2011

Seville Orange Marmalade Pudding


Seville orange marmalade pudding

...ovvero, il modo migliore per far posto ai nuovi vasetti di marmellata, almeno per quanto riguarda casa nostra: io, infatti, non riesco mai a smaltire le scorte, stagione dopo stagione. Colpa mia, anzitutto, che, pur non preparando quasi mai conserve, non riesco a resistere all'impulso di comprarmene a chili, meglio se di provenienza straniera. Non c'è parte del mondo da cui non sia tornata con qualche vasetto, preferibilmente di frutti locali, preferibilmente di roba mischiata con liquori, spezie ed altri frutti. Il tutto, ovviamente, comprato alla svendita del tre x due del mercatino del quartiere o per gentile omaggio del produttore, dopo che gli ho svaligiato la fattoria, perchè, si sa, io son nata per dare un senso ai sacrifici di mio padre e ai guadagni di mio marito. E quindi, di fronte ad una spesa che implica un risparmio, so resistere ancora meno del solito. 
E poi ci sono le marmellate di mia suocera, quelle di mia mamma - queste sì, fatte rigorosamente in casa e con prodotti a km zero, per cui è un delitto non farsele regalare ogni volta. Per non parlare delle conserve che preparano le mie amiche, una più buona dell'altra, anche lì con prodotti locali- e vuoi mettere, i limoni della Sicilia, confronto a quelli che mi tocca comprar qua?
E così, mi ritrovo con gli scaffali della dispensa pieni zeppi di barattolini, molti dei quali senza etichetta, quasi tutti senza data e tutti- dicasi tutti- accomunati dalla stessa sorte, che li vuole rigorosamente intonsi. 
Perchè qui, a fronte di questi acquisti compulsivi, non andiamo d'accordo con la frutta. Da parte mia, non posso mangiare quasi niente, vista un'allergia trasversale che mi priva di mele, pere, arachidi, pesche, prugne, ananas, albicocche e, qualche volta, anche ciliegie. Al marito non piace, la figlia è monotematica e si scofana intere cassette di un frutto per tipo (di solito, fragole, albicocche e lamponi)- ma nel barattolo, proprio no. 
L'unica eccezione sono le marmellate di agrumi: per quelle, sono capace di tutto, anche di una maratona gastronomica che va dalla colazione del mattino allo spuntino di mezzanotte: arance, limoni, mandarini, pompelmi di tutti i colori, nulla mi può sfuggire. E quando vedo che proprio nun ja fo' cchiù, le metto in questa torta, che è quanto di più "casalingamente sublime" si possa immaginare.
SEVILLE ORANGE MARMALADE PUDDING
da The Great British Book of Baking

 Seville orange marmalade pudding

La fonte della ricetta è quel meraviglioso libro sui prodotti da forno britannici di cui vi avevo parlato tempo fa e che fra poco entrerà di diritto nello Strabooks, viste le meraviglie che contiene. Neanche a dirlo, si tratta di una torta ben nota a casa mia, visto che anche mia madre la preparava, più prosaicamente con tutti i fondi dei barattoli di marmellata che trovava in giro. Io, che sono una purista, sacrifico la Seville Orange Marmalade, benedicendo ogni volta il "senso degli affari" che accomuna noi genovesi agli scozzesi, visto che se non fosse stato per quello, col cavolo che sarebbe stata inventata una meraviglia del genere. La storia vuole, infatti, che un fruttivendolo di Dundee avesse comprato un intero carico di arance, visto il buon prezzo a cui venivano vendute. Arrivato a casa, però, si accorse -proh dolor!- che erano tutte amare e quindi invendibili:  al solito, mentre il marito era intento a strapparsi i capelli, arrivò la moglie che mise tutto in un pentolone, pensando di fare una comune jam. Ne nacque invece la Marmalade (che si scrive così, ma si pronuncia MARMALADE, tutto maiuscolo) , con somma felicità di tutti: del signor Keiller, ovviamente, che da lì fondò un impero che prospera ancor oggi, e di tutti gli amanti delle cose buone dal mondo, fra cui questa marmellata occupa un posto speciale.
Potete trovare un'altra versione- iralndese, questa volta- dalla Edith Pilaff, : rispetto a questa è diversa nel procedimento (lì, la marmellata va prevalentemente dentro l'impasto, a parte un niente che serve per glassare la torta), ma è ugualmente buona e ugualmente utile a smaltire le scorte. 
E ora, eccovi la ricetta

Ingredienti
100 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero
la scorza grattugiata di un arancio medio, non trattato
2 uova medie, leggermente sbattute
125 g di farina autolievitante
2 cucchiai di succo d'arancia fresco
3 cucchiai pieni di marmallata d'arance di ottima qualità

Accendere il forno a 180°. 
imburrare bene uno stampo di 20-22 cm di diametro
Con le fruste elettriche, montare bene il burro, lo zucchero e le bucce d'arancia, fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Aggiungere le uova a poco a poco, sbattendo bene ogni volta. Setacciare la farina e aggiungerla poco per volta al composto, alternandola col succo di arancia, incorporando il tutto aiutandovi con un cucchiaio.
Scaldare la marmellata, fin quasi a farla sciogliere e versarla sul fondo dello stampo. Con il dorso di un cucchiaio, spatolarla bene in modo da non lasciare nessuno spazio libero sul fondo. 
Sopra lo strato di marmellata, versare il composto della torta e far cuocere per 35 minuti circa, facendo la solita prova stecchino. Sfornare e lasciar raffreddare per 5 minuti: passare la lama di un coltello intorno ai bordi, in modo da staccare la torta dallo stampo e rovesciarla direttamente sul piatto di portata. 
Otterrete l'effetto che potete vedere in foto: un doppio strato, il primo di marmellata, il secondo di impasto base. Trattandosi di una marmellata di arance, il contrasto non è nettissimo, ma nulla vi vieta di utilizzare un'altra conserva, magari di fragole o di mirtilli, per accentuare la separazione fra gli strati. Resta unica e incredibile a descriversi la morbidezza finale.

Seville orange marmalade pudding 

Note mie
Per quanto riguarda gli ingredienti, la ricetta originale prevede il custer sugar che è uno zucchero più fine del nostro comune zucchero semolato. E' tipico delle preparazioni dove bisogna che lo zucchero si sciolga a freddo, come per esempio quando si tratta di montarlo con le uova e lo zucchero e quindi si preferisce questo tipo, perchè si fa leggermente prima. Personalmente, non lo sostituisco con lo zucchero a velo perchè il segreto perchè la ricetta riesca è il tempo che si perde a montare il composto: più è soffice e meglio riesce: di solito, mi regolo proprio con i granelli di zucchero: finchè "li sento" sotto le fruste, significa che non si sono ancora sciolti. 

La farina indicata nella ricetta è un'autolievitante: se non l'avete, per queste dosi basta un cucchiaino di lievito per dolci, meglio se pieno. 

Il succo d'arancia si intende fresco, cioè spremuto dall'arancia. 

Se i tre cucchiai di marmellata vi sembrano pochi, potete aggiungerne un altro, senza problemi. 

Come dicevo, tutto il segreto del dolce sta nel montarlo tanto. Se avete un kenwood, usate quello, così non fate fatica. Calcolate almeno una decina di minuti in tutto, ma se fate un quarto d'ora è anche meglio

Cottura: 180 gradi per un forno statico ( nel mio forno, ci son voluti 35 minuti); 170 per un forno ventilato, abbassando a 25  i minuti di cottura. Per quanto riguarda la prova stecchino, ricordatevi che questo deve uscire umido dalla torta, non asciutto. Lessenziale è che non rimangano grumi di impasto attaccati. Ma appena è umido, spegnete e sfornate

Perfetta per la colazione e per il tè
Buona giornata
Ale

martedì 21 dicembre 2010

Marmellata di clementine

Di Daniela
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Per nevicare, ha nevicato
neve e rosa
però la neve non ha "attaccato" per terra e non posso mostrarvi le belle immagini della città imbiancata o del mio giardino bello come nella fiaba della regina delle nevi.... Però, come in quella fiaba, per ghiacciare, diciamocelo pure, ha ghiacciato, anche se per fortuna non è stata scattata la foto di me che leggiadra svolazzo prima di atterrare graziosamente su un ...gluteo, sulla scalinata davanti al portone...:-)
Mi consola dell'assenza di neve il pensiero di mia nipote, che , volata a New York con i suoi amici ,mi ha portato una slitta, proprio come quella di Babbo Natale, con su tutta la famiglia, ma non con i nostri nomi, bensì con quelli che lei usa quando ci chiama: bellissima vero?
DSCF0582
Dice che ha avuto qualche difficoltà per spiegare la cosa al ragazzo che li ha trascritti ....
Comunque, tra un livido che sta diventando sempre più blu, gli ultimi regali da sistemare sotto l'albero e la cena della vigilia da preparare, ho trovato il tempo di dedicarmi al volo a questa squisitezza, che vi consiglio di provare appena recupererete l'olimpica calma che ci contraddistingue in ogni altro periodo dell'anno...;-))))

MARMELLATA DI CLEMENTINE

marmellata di clementine 1

Ingredienti
clementine 1 kg
zucchero 500 g
acqua 500 g
limone 1
mela 1/2
mqrmellata di clementine5
Sbucciare le clementine e tagliare le scorze a listarelle sottili.  Bollire le bucce per qualche minuto in acqua, ripetere una seconda volta  cambiando l'acqua tra le due bolliture. Frullare nel frullatore metà  delle bucce. (io le ho private quasi del tutto della parte bianca e poi le ho tagliate tutte finissime al coltello)
Collage di Picnik
Tagliare grossolanamente i clementini, (privati quanto più possibile dei "filini" bianchi) metterli in un tegame con 250 g  di acqua e 250 g di zucchero, il succo di mezzo limone e la mezza mela.  Far bollire circa 30 minuti, poi passare il tutto nel passaverdure,  tralasciando la mela.
Unire le bucce frullate, la polpa dei clementini passata, le bucce  tagliate a listarelle, 250 g di acqua, 250 g di zucchero, il succo del  rimanente mezzo limone. Far bollire fino al raggiungimento della  consistenza desiderata (la prova del piattino è sempre utile in questi casi). Potete invasare la marmellata nei vasetti sterilizzati ancora calda oppure spalmarla immediatamente su una bella fetta di pane, o su un formaggio stagionato (il lieve retrogusto amarognolo la rende perfetta anche per questo uso), o ancora accompagnarla ad una torta secca per dar profumo e morbidezza.... scegliete voi!
PS. Leggo sulla ricetta originaria che si possono utilizzare queste stesse dosi per preparare ottime marmellate anche con le arance, il pmpelmo e anche il cedro! Tentar non nuoce !
Buon appetito
Dani

English version

CLEMENTINE MARMALADE


marmellata di clementine6


Ingredients
2.3 pound clementines
2 1/4 cups sugar
1.1 pound water
1 lemon
1 / 2 apple


Peel the clementines and cut the peel into thin strips. Boil the peels in water for a few minutes, repeat a second time changing the water between the two boiling. Blend in blender half of the skins.
Roughly cut the clementines, put them in a pan with 250 g of water and 250 g of sugar, lemon juice and half apple. Boil about 30 minutes, then mash it, exept the apple.
Combine puree with the skins, the pulp of clementines mashed, the skins cut into strips, 250 g water, 250 g of sugar, juice of remaining half lemon. Boil until it reaches the desired consistency.You can pot the jam in sterilized jars while still hot or spread immediately on a slice of bread or on a matured cheese (the slight bitter aftertaste makes it perfect for this use), or on a dry cake  to give fragrance and softness .... take your pick!  You can use the same procedure for lime, orange and grapefruit marmelade: they are all delicious!
Enjoy your choice, anyway
Dani

giovedì 23 settembre 2010

La torta Monterossina (a modo mio) e Carlo

Di Daniela
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Ci sono persone che nella vita degli altri riescono ad avere un'importanza fondamentale, anche se non fanno parte della famiglia e non sono propriamente amici. Sono però figure importanti ,a cui ogni tanto la mente torna quando è in vena di "ti ricordi..." con gli altri o anche semplicemente con se stessa. Bene, noi che abbiamo passato, da sempre, e per tanti anni, la maggior parte delle nostre vacanze estive a Monterosso, ne abbiamo una di queste persone, nel cuore: Carlo.
Carlo
Definirlo non è facile, perchè Carlo è stato prima il bagnino, poi nel corso degli anni, è diventato il proprietario dello stabilimento balneare dove noi stavamo e stiamo, ed ha contribuito, in qualche modo, alla nostra educazione: nessuno di noi avrebbe mai osato sfidarlo, ne disubbidirgli, ma nessuno di noi, se in difficoltà, avrebbe potuto dubitare del suo aiuto. Un uomo particolare, ombroso, generoso, forte fisicamente (sono leggendarie alcune sue "gesta" e salvataggi in mare anche quando ormai bagnino non era più), e intelligente, ma spesso solare e aperto, un po' guascone, col sorriso pronto e le ire funeste, che altro che il Pelide! Non c'è più da molti anni ormai, e negli ultimi anni della sua vita ha sofferto molto, ma noi eravamo sempre i suoi ragazzi, quelli del "piccionaia sotto l'ombrello !!" quelli che lui ha protetto e aiutato tante volte e, per noi, un sorriso c'era sempre. A me piace ricordarlo così, in queste giornate di fine estate, davanti al suo mare, dedicandogli il dolce della sua terra di adozione, cercando nei ricordi il suo sorriso.
Baci grandi e grazie di tutto, Carlo.

MONTEROSSINA A MODO MIO
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Per non smentire quanto ho scritto, la torta l'ho preparata con la mia amica Giulia, che Carlo sa bene chi fosse e che dice sempre di non essere capace a far nulla ma invece se la cava benissimo in cucina! Abbiamo lavorato e chiacchierato .....e assaggiato per un'intera mattina e questo è stato il risultato raggiunto dai nostri sforzi congiunti....(che i rispettivi creaturi hanno spazzolato nello spazio di un nanosecondo)
Per una teglia di 20/22cm
Pasta frolla secondo Knam
75 gr di zucchero
75 gr di burro
150 gr di farina 00
un pizzico di sale
1 uovo piccolo
3 gr di lievito
un punta di vaniglia in polvere
Crema pasticcera
1 litro di latte
8 tuorli
140 gr di zucchero
90 gr di farina
1 fettina di buccia di limone (rigorosamente solo il giallo)
40 gr di cioccolato fondente
Pan di Spagna
75 gr di zucchero
75 gr di farina
18 gr di fecola
1 puntina di vaniglina
3 uova
Per l'assemblaggio
Qualche cucchiaiata di marmellata di albicocche
30/40 gr di cioccolato fondente
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Piccola premessa: nella ricetta originale, la crema pasticcera è solo chiara, e la parte fondente è creata dalle scaglie o gocce di cioccolata fondente messe sopra per farle sciogliere in cottura. Io consigliata anche dalla mia aiutante di eccezione abbiamo deciso di prepararne un po' anche al cioccolato, rafforzandola poi con il fondente aggiunto in ultimo. Voi osservate e scegliete quello che preferite: il risultato è comunque eccellente!
Preparate il pandispagna nel solito modo: montate a spuma (a lungo) le uova con lo zucchero, aromatizzate con la vanillina, setacciate la fecola e farina e incorporatele, poi versatele nello stampo di 0 20/22 cm, unto ed infarinato a 175° per 20/24 minuti. Sfornate e raffreddate.
Mentre cuoce preparate la frolla, mescolando velocemente gli ingredienti. Fatene poi una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettetela in frigo a riposare per almeno 30/40 minuti. Preparate ora la crema pasticcera. Ho seguito le dosi della ricetta che vi ho proposto con il fresco di lamponi, ma voi potete prepararla come siete abituati. Io ho fatto così: ho scaldato il latte con i pezzetti di buccia di limone e 20 gr di zucchero, quindi ho lasciato in infusione per una mezzoretta, e poi ho filtrato. Ho montato i tuorli con lo zucchero rimasto, poi ho incorporato la farina stemperando con il latte caldo versato a filo. Ho cotto tutto a fuoco moderato fino all'ispessimento della crema.
Appena pronta la vostra crema pasticcera dividetela in 2 parti (io ne lascio un po' di più bianca) e rimettetene una metà vicino al fuoco o sul fuoco bassissimo, facendo sciogliere dentro il cioccolato fondente tagliato in scagliette sottili con un coltello. Qui la cosa va a gusti: potete farlo più scuro per aumentare il contrasto con la crema bianca, ma a me è sembrato giusto questo insieme di sapori. Mettete i due composti a raffreddare coperti da pellicola trasparente a contatto.
Passiamo ora all'assemblaggio del dolce. Tirate fuori dal frigo la pasta frolla, dividetela in 2 parti di cui una un po' più grande e mettetene una tra 2 fogli di pellicola da cucina. Tiratela con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia molto sottile. Togliete uno dei due fogli di pellicola e con l'aiuto dell'altro fodetate la vostra tortiera rotonda imburrata e infarinata o coperta dalla carta forno (la pellicola ovviamente una volta foderata la tortiera, va tolta !!!). Sarebbe meglio che voi utilizzaste uno stampo da poter poi portare in tavola, perchè la monterossina non è facile da sformare. Sono perfetti anche quelli di alluminio, se non avete ospiti importanti!
Riprendete il vostro pandispagna e tagliatelo con un coltello ben affilato in modo da creare un disco molto sottile dello spessore di 1/2 centimetro: non occorre che il taglio sia perfetto, me deve poter entrare all'interno della scatola di pasta frolla creando un fondo molto sottile e morbido.
Prendete le cucchiaiate di marmellata e stendetele in modo uniforme creando solo un velo sul fondo della scatola di pastafrolla e sopra mettete il disco sottile di pandispagna.
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Su questa base rovesciate prima la crema bianca e sopra quella nera, spargendo sopra quest'ultima le scagliette di cioccolato fondente.
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Considerate che le creme devono raggiungere almeno un dito e mezzo di spessore, per poi avere da cotte questo aspetto.
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Ora riprendete l'altro pezzo di frolla, mettete anche lui tra due fogli di pellicola trasparente e tiratelo in sfoglia quanto più possibile sottile: poi procedete come prima, togliendo uno dei due fogli e con l'aiuto dell'altro, lasciandolo esterno, adagiate la frolla sopra le vostre 2 creme e schiacciando leggermente i due fogli di frolla sui bordi della tortiera, sigillandoli bene. Lucidate la superficie del dolce con un po' di latte , o con un tuorlo sbattuto.
Infornate a 180° per 35 minuti circa, dipende dal vostro forno, finchè non avrà raggiunto un bel colore dorato.
Appena fredda se volete potete cospargerla con un po di zucchero a velo e di qualche scaglietta di cioccolato o lasciarla così. Assaggiatela e sappiatemi dire
Buon appetito
Daniela


MONTEROSSINA MY WAY
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A small premise: in the original recipe, the custard, I think, is only white, and the dark part is created by melting chocolate flakes or drops put on the custard to dissolve in cooking. We decided to prepare a bit dark chocolate, then reinforcing it with dark chocolate drops added on top. Choose the one you prefer: the result is still excellent!

Ingredients for a pan 20/22cm

Pastry in Knam style

1/3 cup sugar

5.3 tbsp butter

1 1/3 cup flour 00
a pinch of salt
1 small egg

o.4 tsp of yeast
a hint of vanilla powder

Custard
1 liter (34 fl oz ) of milk

8 egg yolks

5/8 cup sugar

3/4 cup flour
1 slice of lemon peel (yellow part only)

1.4 oz dark chocolate (60 or 70% cocoa)
Sponge

1/3 cupsugar

2/3 cup flour
18 g (o.6 oz) potato flour

a pinch of vanilla

3 eggs

Assembly

A few tablespoons of apricot jam

1.4 oz dark chocolate

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Prepare the sponge in the usual way: mounted foam (long) eggs with sugar, flavored with vanilla, sifted flour and potato starch and incorporate, then pour in the mold of 7,8 (or 8,6 )in. greased and floured at 347F° for 20/24 minutes. Baked and cooled.
While the sponge is cooking, prepare the pastry by mixing the ingredients quickly. Wrap in plastic wrap and refrigerate until firm, 30 minutes. Prepare custard now. Heat the milk with lemon peel and 1.5 tbsp of sugar, left to infuse for half an hour, and then filter it. Put the egg yolks with remaining sugar, Whip the egg yolks with remaining sugar, then incorporate the flour mixed with hot milk. I cooked over moderate heat until the cream thickened.
When ready, divide your custard it into 2 parts : put an half on low heat again, melting in the dark chocolate, cut into thin slivers with a knife. You can do it darker to increase the contrast with the white cream. Put the two custards to cool covered with plastic wrap.
Now assemble the dessert. Take the pastry from the fridge, divide it into 2 parts 1 bigger then the other and a put this between 2 sheets of plastic wrap. Pull it with a rolling pin until you get a very thin dough. Remove one of two sheets of film and with the help of the other cover your round greased and floured cake pan (using the external sheet of film and then take it off!). Would be better if you can use a mold you can then bring to the table, because Monterossina cake is not easy to pull out of shape. (In Monterosso they use aluminum shape) .
Take back your sponge and cut with a sharp knife to create a much thinner thickness of 1 / 2 centimeters (is not necessary that the cut is perfect) Take 2 spoonfuls of the jam and lay them evenly, creating only a thin layer on pastry on the box’s bottom and put on it the thin disk of sponge cake.
On this basis, pour the white cream and then the dark, spreading it over the dark chocolate drops.
Now resume the other piece of pastry, put itself between two sheets of plastic wrap and pull dough as thin as possible: then proceed as before, removing one of the two sheets and with the help of other, leaving it outside, put the pastry over cream, slightly pressing the two sheets of pastry on the edges of the cake, sealing it well. Sprinkle top with a little 'milk or a beaten yolk.
Bake at 356 F° for 35 minutes, depending on your oven, until it reaches a nice golden color.
When cool, if you want you can sprinkle with a little icing sugar and some chocolate drops. Taste it and let know if you like it!!!!
Bon appetite
Dani

martedì 3 agosto 2010

Marmellata di kumquat

Di Daniela
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Il kumquat è una delle piante preferite del mio giardino. Dovrebbe essere una pianta piuttosto cotenuta nella forma, invece il mio è grande e frondoso e ci ho dovuto mettere del bello e del buono per riuscire a contenerlo, compresa una potatura quest'autunno assolutamente drastica, perchè stava diventando troppo invadente nei confronti delle altre piante: troppa ombra dove non avrebbe dovuto esserci. Ha mantenuto però la sua bella chioma di un verde scuro intenso, costellato da piccoli frutti, che ricordano un po' un incrocio tra un mandarino e un minuscolo arancio, dal colore brillante e dal profumo intenso. Pare che spesso venga incrociato con le piante del genere Citrus, per creare nuove specie. Anche i fiori sono carini, bianchi, e nascono singoli o in gruppo dalle gemme.
"Il kumquat è originario dalla Cina (in letteratura le prime descrizioni risalgono al XII secolo), ed è stato a lungo coltivato in Giappone. Furono introdotte in Europa nel 1846 da Robert Fortune, collezionista della London Horticultural Society. Originariamente furono classificate sotto il genere Citrus, e vennero poi spostate nel genere Fortunella nel 1915." (da Wikipedia)
Non c'è molto altro che io possa dirvi sul frutto: so solo che l'abbiamo già utilizzato con Ale per un super tiramisù, e che i pappagalli ne sono golosi!!!
La ricetta che ho seguito, l'ho trovata qui, però ho variato alcune cose e il risultato è stato squisito. Partiamo allora con la nostra
MARMELLATA DI KUMQUAT
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1 kg di Kumquat
800 gr di zucchero
1 limone
acqua
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Portate a bollore l’acqua e buttare i mandarini e il limone e facendoli cuocere per 15-20 minuti. Scolateli con uno scolapasta e lasciateli per 24 ore in acqua fredda.

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Il giorno dopo toglieteli dall’acqua e tagliateli a metà facendo attenzione a togliere tutti i semi. Spremete tutto il succo del limone e va benissimo se insieme al succo si staccheranno anche pezzi di polpa. Fatto questo fate bollire di nuovo in 300 g di acqua in cui verserete lo zucchero. Cuocete per circa 40-45 minuti a fuoco vivace e controllate a consistenza con la solita prova del piattino. Una volta cotti frullate il tutto con il minipimer e mettete la marmellata ancora calda dentro i barattoli precedentementi sterilizzati: lasciateli a testa in giù fino al raffreddamento della confettura. Avevo anche letto che aggiungendo a questa preparazione alcune gocce di olio essenziale di senape, si ottiene una mostarda di kumquat eccellente da gustare con i formaggi!!! Io l'ho preparata ma non ancora assaggiata: vi farò sapere!
Buon Appetito!
Daniela

Kumquat jam
1 kg of Kumquats
800 g sugar
1 lemon
water

Cook kumquats and lemon in boiling water, for 15-20 minutes. Drain them and let them for 24 hours in fresh water
The next day remove them from water and cut them in half, making sure to remove all seeds. Squeeze all the juice of the lemon, adding pulp too. Put the sugar in 300 g of water, and let
the kumquats boil in it with for about 40-45 minutes on medium-high heat. Once cooked, whisk everything and put the hot jam into previously sterilized jars: leave them upside down till the jam become cold.
Bon appetit

Dani

mercoledì 16 giugno 2010

confettura di fragole con zucchero alla vaniglia

Di Daniela
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Innanzi tutto, come buon giorno, mi fa piacere offrirvi queste "variazioni sul rosa" che ho fotografato per migliorare il mio umore che rischiava di diventare plumbeo come il tempo , questa mattina.... Buongiorno a tutti! Bene, esaurito il preambolo da cromoterapia (ah, a proposito,sapevate che il ROSA rappresenta l'amore e la gentilezza e che agisce in maniera in modo deciso sul sistema nervoso rilassandolo e migliorando la vista)passiamo a parlare di un'altra cosa che ha il potere di rilassare e bendisporre l'umore: un buon libro!
Ne sto leggendo uno proprio interessante che mi ha consigliato l'Amica della mia Vegliarda, una sorta di "nipote aggregata" che ho spesso il piacere di veder girare per casa..... Lei si chiama Ludovica e il libro "Misticanze", tanto per non generare confusione ;-))))). Ovviamente parla di cucina, ma l' argomento è trattato in un modo che trovo piacevolissimo: è una sorta di excursus storico, costellato di richiami, di citazioni e perchè no, di curiosità, sulla cucina a partire da quella romana ed è per quel che ho letto finora, ben equilibrato in ogni sua parte. Se da da un lato sono presenti precise nozioni storiche corredate da date ed episodi tratte da classici o citate da altri libri, estremamente interessanti, dall'altro c'è la parte più "pettegola" , che ti svela le debolezze di gola di personaggi celebri, di famose primedonne, di pittori o musicisti o insomma di chi ha caratterizzato i periodi di cui a mano a mano l'autore si occupa, così da mantenere sempre viva l'attenzione e scacciare lo spauraccchio di un noioso "trattato". Ah , ho dimenticato di dirvi chi ne è l'autore: Si tratta di Gian Luigi Beccaria, uomo dalla scrittura piacevolissima, brillante e godibile. Ma, e dico MA, se tutto ciò non bastasse e se ancora il vostro umore fosse particolarmente vicino ai tacchi, eccovi un potente "tiramisù" naturale, dolce e profumato, che sono certa vi farà ripartire con maggior entusismo.....
CONFETTURA DI FRAGOLE CON ZUCCHERO ALLA VANIGLIA DSCF5012
Questa versione è più "purista" rispetto a quella FRAGOLE E ARANCE che ho preparato l'anno scorso, ed è ugualmente buona e forse più profumata. Scegliete un po' voi....... . 1 kg di fragole . 300 gr di zucchero . 1 arancia o 1 limone . 100 gr di zucchero alla vaniglia (zucchero lasciato in infusione con una stecca o 2 di vaniglia per parecchi giorni)In alternativa potete usare qualche goccia di estratto di vaniglia anche se non è proprio la stessa cosa. Lavate le fragole, togliete il peduncolo, tagliatele a pezzi e mettetele in una ciotola a strati con lo zucchero e la scorza grattugiata (che io ho omesso in questo caso). Lasciatele riposare un po' (il libro dice una notte: io mi sono limitata a 4 ore) . Poi portate il composto ad ebollizione in una casseruola con il succo del limone e portate ad ebollizione. Quando bolle abbassate la fiamma e lasciate cuocere per circa 45 /50 minuti, mescolando spesso e schiumando se necessario. Fate la prova del piattino: se sarà positiva, ovvero se la confettura si attacca al piattino e non scivola su di esso, toglietela dal fuoco e versatela subito nei vasi caldi. Chiudete ermeticamente, sterilizzate, lasciate riposare e ... riponetela in dispensa.
Buona giornata

Dani


Firstly, as "good morning", I am pleased to offer you these "variations on pink" (you can see it at the beginning of my post), that I photographed this morning to improve my mood, that could become leaden as the weather .... Hello everyone! Well, spent the preamble to color therapy (oh, by the way, did you know that pink represents love and kindness and acts in a distinct nervous system, relaxing and improving your eyesight?)we could talk about something sweet and fragrant that will pull up your mood definitely:

STRAWBERRY JAM WITH VANILLA SUGAR
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This version is more "purist" than STRAWBERRIES AND ORANGES I prepared last year, and is equally good and perhaps more fragrant. Choose .......

35 oz of strawberries
2 2/3 sugar
1 orange or 1 lemon
7/8 vanilla sugar (Sugar left infused with a stick or two of vanilla for several days) Or you can use a few drops of vanilla extract, although not quite the same thing

Wash strawberries, remove stems, cut into pieces and put them in a bowl in layers with sugar and grated rind (which I have didn't add in this case).
Let them rest a bit '(the book says one night: for me 4 hours). Then put the mixture in a saucepan with the lemon juice and bring to boil.
When it boils turn the heat down and simmer for about 45/50 minutes, stirring frequently and skimming if necessary. Take the
plate test : if it is positive (= if the jam is attached to the plate and does not slide over it), remove from heat and immediately pour into hot jars. Close tightly, sterilized, and let stand ... store it in the pantry.
Have a nice day
Dani

lunedì 14 giugno 2010

Crostata di albicocche

Di Daniela
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L'urlo imperante nei giorni scorsi che ha attraversato come un fulmine la penisola da nord a sud, senza distinzione alcuna è stato: LA SCUOLA è FINITAAAAAAAAAAAAAAAA!!!. E tutto ciò è piuttosto normale . Si ripete ogni anno da che hanno inventato le scuole direi, ma se è una cosa che ti aspetti davanti a licei e al limite scuole medie, è proprio buffo sentirlo fuori delle scuole elementari!! Mio marito venerdì è andato a prendere Microba a scuola ed è tornato a casa con le lacrime agli occhi dal ridere: ha detto che già parecchi metri prima del portone di ingresso si sentivano schiamazzi e strilli di tutti i generi: a mano a mano che si avvicinava veniva travolto da orde festantidi bambini festanti , che urlavano a squarciagola "Libertà libertà" neanche fossero usciti dopo un lungo periodo di detenzione ad Alcatraz!, mentre dall'interno dell'istituto si sentiva il famoso canto " E' finita la scuola!" cantata sul ritmo del po-poppoppo-poppopoooooooopo! di calcesca memoria....Insomma un delirio di allegria, colori e sorrisi come raramente se ne vedono!!! E allora? Festeggiamo con una squisitissssssima
CROSTATA DI ALBICOCCHE
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Ingredienti
350 gr farina
100 gr di zucchero
200 gr burro
3 rossi d'uovo
sale un pizzico
350 gr marmellata di albicocche
15 albicocche circa
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Amalgamate gli ingredienti per la pasta frolla.
Mettetela in frigo, avvolta nella pellicola per almeno 30 min.
Trascorso il tempo, rivestite con la frolla una tortiera imburrata e infarinata. Copritela con un foglio di carta forno e mettete i ceci o comunque un peso e infornate a 180-200 per circa 15 minuti.
Tirate fuori dal forno, togliete i pesi e spalmate sul fondo un generoso strato di marmellata di albicocche. Reinfornate per 10 minuti, ri-estraetela e ricopritela con le albicocche senza nocciolo e divise a metà cosparse di zucchero a velo (specialmente ora che sono un pochino aspre).
Reinfornate per qualche minuto sotto il grill affinchè le albicocche si appassiscano un pochino.

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Servite tiepida (con qualche fastidio in più nel taglio) o fredda accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia.
Buon appetito
Dani

APRICOT TART
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Ingredients
3 1/4 cups flour
1/2 cup sugar
7/8 cup butter
3 egg yolks
pinch salt
1 1/2 cup apricot jam
About 15 apricots
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Mix the ingredients for the pastry
Refrigerate it for at least 30 min in a food wrapping film
After this time, coated with the pastry a buttered and floured pan.
Cover with a sheet of parchment paper and place the chickpeas or other weight and bake at 356-392 for about 15 minutes
Pull out of the oven, remove weights and a generous spread on the bottom layer of apricot jam. Bake again for 10 minutes, remove and cover with apricots stoned and cut in half sprinkled with powdered sugar.
Serve warm (with some difficulties in the cutting) or cold accompanied by a vanilla ice cream.
Bon appetite
Dani

martedì 8 giugno 2010

Confettura e marmellata di ciliege

Di Daniela
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Intanto, vista la vostra perplessità per il titolo, un piccolo e veloce ripasso generale. Se siete, però,scioperate e come le creature di casa e preferite evitare ogni forma possibile di ripasso , specialmente in vista delle giornate finali di scuola per quest'anno, siete autorizzati a passare oltre!!! :-))) Per tutti gli altri, su, ripetete con me: "Dicesi confettura il procedimento per la conservazione della frutta che prevede la bollitura della frutta intera, se piccola e a pezzi se grande con l'aggiunta eventule di acqua, fino a quando il tutto non avrà raggiunto la concentrazione zuccherina che ne permetta la conservazione. I frutti non devono sciogliersi e si devono vedere anche dopo la cottura.
Dicesi invece marmellata il procedimento che prevede la cottura di frutta e zucchero fino a quando lo sciroppo derivato dallo sciogliemento dello zucchero nel succo dei frutti diventa consistente. Il composto a fine cottura si frulla o si passa al setaccio per ottenere una purè liscia" Così ci illumina la Signora Bauducchi, autrice del libro da cui provengono le mie ricette per la marmellata.........
Bene, finito il ripasso e per coronare bene la splendida mattonella di bisquit con farcia alle ciliegie e mousse allo yogurt con una marmellata all'altezza della preparazione, eccomi a voi 2 ricette per ottime

CONFETTURA E MARMELLATA DI CILIEGE
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Le ricette arrivano da "500 ricette di marmellate di Laura Bauducchi"
Ingredienti
1 kg di polpa di ciliege (circa 1250 gr di ciliege intere)
450 gr di zucchero di canna
1 dl scarso di vino rosso
In una casseruola piuttosto capace fate sciogliere lo zucchero nel vino e fate bollire per 3 minuti, mescolando in continuazione. Lavate, pulite e snocciolate le ciliege, meglio se ovviamente di coltura biogica, dividetele a metà e e unitele allo zucchero di canna e cuocete , schiumando fino a quando la confettura comincerà ad addensarsi (circa 45 minuti dalla bollitura), controllando con la "mitica" prova piattino. Versate subito nei vasi caldi e sterilizzati, chiudeteli ermeticamente, fate sterilizzare e lasciate raffreddare. Non potete neppure immaginare, fino a che non la proverete, il profumo che si spande per la casa!!!!!!
In alternativa vi passo anche la ricetta per la
MARMELLATA
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1 kg di polpa di ciliege (1300 gr circa di ciliege intere)
550 gr di zucchero bianco o di canna (io lo preferisco)[la dose originale ne prevedeva 800 ma secondo me così è più che sufficiente]
1 limone
Prendete le vostre ciliege, lavatele e togliete loro il picciolo e il nocciolo. Mettetele in un tegame con lo zucchero e fatele riposare per almeno 3 ore. Trascorso questo tempo, mettete il tegame sul fuoco, aggiungete il succo del limone e fate cuocere per circa 50 minuti dal bollore, o fino a quando non avrà superato la prova piattino. Versate subito la mermellata nei vasi caldi e sterilizzati, chiudeteli ermeticamente, sterilizzate e lasciate raffreddare prima di riporla in dispensa, come dice la mia autrice.
Buon appetito
Dani

CHERRIES !!!!!
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The recipes come from "500 recipes for jams Laura Bauducchi"
FIRST CHERRY JAM
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Ingredients
35 oz chopped cherries' flesh (about 45 oz whole cherries)
2 cups brown sugar
6,7 tbsp red wine
In a saucepan quite capable
melt the sugar with the wine and boil for 3 minutes, stirring constantly.
Wash, clean and r
emove the stem and core from cherries, preferably growing biogical, cut them in half and mix them with sugar cane and simmer, skimming until the jam begins to thicken (about 45 minutes), controlling by the "mythical" test plate . Pour immediately into hot, sterilized jars, close them tightly, sterilize them and let cool. You can not even imagine, until you do it, the perfume that spreads into the house !!!!!!
Alternatively you even step recipe for

SECOND CHERRY JAM
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35 oz of chopped cherries' flesh (about 45 oz of whole cherries)
2 1/4 cups white sugar or cane sugar (I prefer) [3 cups provided the original dose it but I think it's more than enough]
1 lemon
Take your cherries, wash them and remove the stem and core. Place in a saucepan with sugar and let rest for at least 3 hours. After this time, put the pan on the stove, add lemon juice and cook for about 50 minutes, or until they have passed the test plate. Pour immediately into hot and sterilized
jars, close them tightly, sterilized and allowed to cool before storing in the pantry, says my author.
Bon appetit
Dani
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