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venerdì 23 aprile 2010

Grovigli

Ciambella-cake di mais al prosciutto, salvia e limone

Oggi niente papiri, niente racconti, non ci sono ancora le parole. Sono assente, forse ingiustificata, ma il blog è la mia stanza speciale, un luogo che abito e condivido per passione e non voglio sentirmi obbligata a dire o fare se i pensieri non escono liberi, non qui, qui voglio essere libera. Nessun evento cosmico, qualche piccolo amico di vecchia data che torna a farmi visita (reflusso gastroesofageo e forti emicranie) e tanti piccoli pezzi (alcuni vecchi, alcuni nuovi) che insieme mi fanno pensare, tanto..e c’è troppa confusione, il pensiero è un groviglio da cui non riesco a uscire, mi chiudo nel bozzolo, come se invece del risveglio primaverile stesse arrivando il letargo invernale. Il groviglio è ancora lì, insieme ai piccoli pezzi, ma inizio a riappropriarmi di me, la luce della primavera si fa strada pedalando e i pensieri sembrano prendere una direzione.

Non ho mai perso la voglia di cucinare, anzi sperimento e degusto burri salati, organizzo aperitivi che potrebbero sfamare orde di barbari a ondate di finger food, impasto finalmente la finta sfoglia e mi piace talmente tanto che probabilmente non proverò mai quella vera (se regge anche alla prova ibernazione ci sono serie possibilità).

L’altra sera ho cucinato questa ciambella salata per sterminare il prosciutto cotto avanzato, praticamente un cake salato stravolto alla mia maniera con poche uova, i miei profumi e uno stampo da gugelhopf /budino.

Ciambella-cake di mais al prosciutto, salvia e limone

Ciambella-cake di mais al prosciutto, salvia e limone

Ingredienti:

1 uovo grande

50 gr di olio extravergine talentino

180 gr di yogurt bianco intero

60 gr di farina di mais macinata a pietra (quella da polenta, non quella fine tipo fioretto)

120 gr di farina di farro bianca

100 gr prosciutto cotto affettato

1 cucchiaio di salvia fresca tritata

buccia grattugiata di un limone

30 gr di pecorino delle crete senesi semi stagionato

pepe della giamaica (pepe garofanato)

sale

12 gr di cremortartaro

In una ciotola sbattete l’uovo con lo yogurt, l’olio, sale e abbondante pepe. In un altro contenitore setacciate le farine, unite la scorza di limone, la salvia, il pecorino e il prosciutto tagliuzzato grossolanamente, mescolate. Versate il composto di farine nella ciotola con i liquidi e amalgamate delicatamente con una spatola, infine unite il lievito setacciato. Versate il composto nello stampo preferito imburrato e infarinato, infornate a 180° e lasciate cuocere per circa 40/50 minuti, prova stecchino come sempre. Lasciate intiepidire e sfornate delicatamente.

Ciambella-cake di mais al prosciutto, salvia e limone

lunedì 15 marzo 2010

Focaccia Madre di segale alla salvia

focaccia madre di segale alla salvia
Eccomi finalmente!!

E finalmente anch’io a panificare con la pasta madre, come ogni foodblogger che si rispetti.

C’è voluto un po’ ma parrebbe che dopo qualche insuccesso stia riuscendo a capirci qualcosa e soprattutto sia riuscita a domare il malefico blob! Se avete un minimo di confidenza con la panificazione con il lievito di birra, saprete che fare il pane fatto in casa ha poteri terapeutici (il profumo il profumo...), che è un rito antico e magico ma saprete pure che talune volte è un terno al lotto, soprattutto non disponendo di attrezzature adeguate (a meno che qualcuno di voi non sia dotato di cella di lievitazione casalinga nel qual caso si faccio vivo subito…). Avrete individuato l’angolino giusto in cui nascondere ben coperto il vostro impasto al calduccio e al riparo dalle correnti d’aria, sperando che faccia il suo dovere, ma poi ci si mettono in mezzo tutti: la temperatura, l’umidità, l’acqua, il sale, la farina (per esempio quella di segale è particolarmente fetente, non lievita neanche con le macumbe e le formule magiche, a meno di non teletrasportare l’impasto in alto Adige), la luna, sia quella in cielo che la nostra (quando ci si mette quella poi siamo fregate in partenza). Bene, nel caso non vi foste ancora lanciate nell’impresa pasta madre, sappiate che con lei è anche peggio e fa i capricci come i bimbi! Non per niente come tutte le possidenti di tale magia, mi sento fiera madre adottiva del mio piccolo malefico blob (non a caso talune gli danno un nome e non a caso va curata effettivamente come un neonato). Il lieto evento è avvenuto non per mano mia ma grazie a Marcella, un’amica (quella del tè poco sotto e che ogni tanto vedete sbucare nei commenti) che ho conosciuto grazie al Pasto Nudo. La situazione tipo era che dopo vari scambi di commenti abbiamo scoperto di abitare nella stessa città e al nostro primo incontro dal vivo lei si è presentata con il vasetto di pasta madre sul tavolino del bar (avranno pensato a uno scambio di sostanze stupefacenti?) anzi per la precisione la mia è pasta madre in coltura liquida, niente di impressionante, in pratica è sempre lei che con un breve processo si trasforma in una pappetta molliccia. Per tutte le spiegazioni vi rimando da Izn perché rischierei di fare confusione dato che pure io devo ancora prendere bene le misure…..quello che vi posso dire è che il lievito madre in coltura liquida ha 2 fondamentali vantaggi secondo me: per prima cosa è l’ideale per i lievitati dolci (io l’ho usato con il fantomatico pandoro prima della sua infausta fine era lievitato meravigliosamente) e per seconda ma non meno importante, almeno per me che non riesco a panificare spesso, è che può rimanere in frigo senza rinfreschi (e senza rischiare la sua prematura dipartita) anche per un mese!!!! ammetto che quando l’ho scoperto l’entusiasmo era alle stelle).

Come utilizzarlo? Semplicissimo, come la pasta madre normale, basta prelevarne una parte e fare i suoi rinfreschi per renderlo arzillo e il gioco è fatto!

Schema base rinfreschi:

1° rinfresco:

10 grammi di lievito madre + 10 gr di acqua fresca + 10 gr di farina 0 = 30 gr di lievito madre

Lasciare riposare 6-8 ore in luogo riparato

2° rinfresco:

30 grammi di lievito madre 30 gr di acqua fresca + 30 gr di farina 0 = 90 gr di lievito madre

Lasciare riposare 6-8 ore in luogo riparato

Poolish:

50 grammi di lievito madre + 100 gr di acqua fresca + 100 gr di farina 0

Lasciare riposare 6-8 ore in luogo riparato

A questo punto il vostro poolish è pronto per essere utilizzato!

Ed ecco qui la focaccia che ho temerariamente impastato con una decisa percentuale di segale, ma evidentemente c’era una luna altoatesina e il prodotto è riuscito benissimo, l’alveolatura non è venuta come al solito, ma il gusto e la morbidezza non ne hanno risentito!

Focaccia madre di segale alla salvia:

focaccia madre di segale alla salvia

100 gr di Poolish (vedi sopra)

150 gr di farina di segale

180 gr di farina 0

1 cucchiaio raso di malto di riso

160 gr di acqua circa

3 cucchiai di salvia fresca tritata

2 cucchiai di olio

6 gr di sale

Versate il poolish nella ciotola della planetaria, unite il malto, versate l’acqua tiepida e avviate a velocità minima (1) con il gancio. Alzate la velocità (2), aggiungete i due tipi di farine setacciate, la salvia, il sale e quando è tutto amalgamato versate l’olio a filo. Impastare per circa 8-10 minuti fino a che non è incordato. Formate una palla, lasciatela lievitare al caldo in una ciotola unta d’olio e coperta da un telo umido per circa due ore. Riprendete l’impasto fate due giro di pieghe, riformate la palla e ponetela ancora a lievitare nella ciotola per circa 3 ore - 3 ore e ½ (io l’ho messa nel forno acceso a 30° perché in casa c’era troppo freddo). A questo punto dovrebbe essere raddoppiata, prendete l’impasto, lavoratelo con le dita e stendetelo delicatamente in una teglia rotonda da 30 cm di diametro abbondantemente oliata (oppure rivestita con carta forno). Coprite, lasciate riposare ancora 30 minuti, nel frattempo portate il forno a 250° e preparate la salamoia emulsionando 3 cucchiai di olio extravergine con 2 cucchiai di acqua e poco fior di sale. Distribuite la salamoia sulla focaccia facendo piccole fossette con i polpastrelli delle dita, infornate, abbassate a 220° e cuocete per 10 minuti forno statico e 10 minuti forno ventilato. È buonissima anche da sola ma con pecorino stagionato, salame piacentino o speck è divina!

lunedì 16 febbraio 2009

MANGIA CON LE MANI!

Mia cugina Monni voleva chiamarla cena finger food che fa più chic, ma alla fine mi sembra il nome più azzeccato, dato che abbiamo guardato al contenuto più che alla forma..insomma per fare i finger food bisogna essere trendy fino in fondo e costruire quelle architetture culinarie che poi non hai quasi il coraggio di mangiare da quanto sono belle, ma per questo ci vuole tempo e applicazione! per l'applicazione ok, quanto al tempo sorvoliamo...
era un po' che avevo in mente di fare questa cena, da quando ho organizzato la degustazione di dolci nella mia mente è un'infervorare di idee per cene a tema! dopo un esordio travagliato (i soliti problemi organizzativi, io ci sono venerdì, no io sabato..) la serata si è trasformata in una cena con cugine e abbiamo cucinato un sacco di cosette sfiziose!

MENÙ
cugina Silvia:
- crostini con uova, senape e pancetta
- polentine con formaggio e cipolle/acciughe/pomodori secchi
cugina Monni (socia):
- tortilla di patate e peperoni
- paté di tonno
- salsina verde al prezzemolo (strabuona! mi ha promesso la ricetta e ho pure il permesso di postarla!)
Moi:
- mousse di mortadella
- plumcake integrali con scamorza e cacciatorino piacentino
- gougères di grano saraceno al pecorino e salvia
- cannelés bordelais
per oggi vi lascio le mie ricette salate, per i dolcetti farò un post a parte!

MOUSSE DI MORTADELLA
Ingredienti:
200 gr di mortadella senza pistacchi
5 cucchiai rasi di panna liquida fresca
2 cucchiai ben colmi di ricotta
1 cucchiaio d'olio evo
pepe verde

Mettete la mortadella nel mixer (o frullatore, come preferite), togliendo i grani di pepe e frullate bene. Aggiungete la ricotta, la panna e l'olio e mescolate tutto fino ad avere un composto omogeneo. Se volete aggiungete una macinata generosa di pepe verde. Conservate in frigo fino all'utilizzo. Attenzione: crea dipendenza!!

PLUMCAKE INTEGRALI CON SCAMORZA E CACCIATORINO PIACENTINO

Ingredienti per 18 stampini da plumcake da 4x8 cm:

200 gr di farina 00 bio

160 gr di farina integrale bio
4 uova bio
200 ml latte
200 ml olio evo
1 bustina di lievito in polvere per torte salate (io ne ho usate 2 ma sapevano un po' di lievito chimico per cui dimezzerei la dose)
200 gr di scamorza
1 cacciatorino piacentino (salamino tipico di Piacenza a pasta grossa ben stagionato, non morbido come i negronetti, si può sostituire con salame tipo felino)
noce moscata
sale, pepe

Imburrare gli stampini, spolverizzarli di farina e metterli in frigo. In una ciotola grande mescolare con una frusta le uova, il latte e l'olio con un cucchiaino di sale e una bella grattata di noce moscata. Poco alla volta aggiungere le farine e il lievito setacciati continuando a mescolare, poi unire il formaggio e il salame tagliati a cubetti (attenzione: togliete le bacche di pepe dal salamino!).Quando è tutto ben amalgamato, suddividere il composto negli stampini riempiendoli per 3/4. Far cuocere in forno a 180° per 35 min circa, sono pronti quando sono ben dorati e gonfi.

GOUGERES DI GRANO SARACENO AL PECORINO E SALVIA

La ricetta l'ho copiata passo passo dal cavoletto, era la prima volta che le facevo quindi mi sono limitata (!) a modificare gli ingredienti. Sono venuti buoni ma la consistenza la immaginavo più croccante fuori, forse ho sbagliato qualcosa nella cottura oppure è il grano saraceno...chissà. Per il procedimento vi lascio il link qui e vi posto solo gli ingredienti.

Ingredienti:
125 ml di latte
125 ml di acqua
80 gr di burro bio
100 gr di farina 00 bio
50 gr di farina di grano saraceno bio
4 uova
100 gr pecorino toscano
50 gr pecorino fiore sardo
1 cucchiaio colmo di salvia fresca tritata
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale

lunedì 19 gennaio 2009

FUSILLI BUCATI CORTI RICOTTA, SPECK E SALVIA




una pausa salata dopo l'overdose di glucosio....(la degustazione prevedeva 5 dolci quindi non temete..ritorneranno)
ricettina facile facile e veloce veloce da fare quando non si ha tempo, cioè sempre nel mio caso, ma si ha voglia di qualcosa di sfizioso.
lo speck è uno dei salumi che secondo me si presta a svariati utilizzi in cucina e mi piace particolarmente in abbinamento alla ricotta. La scelta dell'accoppiata è dovuta alla mia mania di sostituire sempre la panna nelle preparazioni salate, o con il latte o appunto con la ricotta..e alla fine l'abbinamento è fantastico perchè la ricotta ha il vantaggio di non coprire i sapori. Ma ora bando alle ciance ed ecco la ricetta:
ingredienti:
320 gr di fusilli bucati corti
120 gr di ricotta fresca
120 gr speck tagliato a listarelle
salvia fresca
pecorino toscano grattugiato
olio extra vergine d'oliva
pepe
In un tegame che vada sul fuoco, sciogliere la ricotta con un mestolo di acqua di cottura della pasta in modo da formare una cremina liscia e non troppo densa. Quando la pasta è quasi cotta scaldare la ricotta e aggiungere lo speck, far insaporire, infine unire la pasta e le foglie di salvia tritate. Mescolare bene, spegnere il fuoco, aggiungere poco pecorino, un giro d'olio a crudo e una bella macinata di pepe. E QUINDI MANGIARE!!!