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lunedì 27 agosto 2012

Panzanella croccante (puristi, tappatevi occhi e orecchie, se volete...)

Ho fatto una breve vacanza di relax TOTALE.
Per due settimane mi sono dedicata, senza fretta e senza orari, ad attività di ricarica fisica e mentale. Ho letto un sacco di libri (anche le sfumature, sì sì... ), ho dormito, ho nuotato, sono andata a correre, mi sono goduta la presenza silenziosa del mio adorato marito: io e lui da soli, in tenda, a fare quello che volevamo, quando volevamo. Insomma, sono tornata a casa nuova :-)
Abbiamo mangiato in giro diverse volte: c'erano sagre interessanti e ristoranti da provare, ma abbiamo anche aperto parecchie scatolette di tonno e mangiato fette di pane toscano con olio e sale. Un sogno, ecco.
Al mercato, una mattina, ho trovato della verdura a km 0 fantastica: certi pomodori datterini piccoli come olive, cipolle di Tropea dolci, cetrioli delicati e saporiti, basilico profumatissimo.
Con le friselle integrali che mi ero portata da casa, ho messo insieme una panzanella croccante che ci è piaciuta talmente tanto da ripeterla altre tre o quattro volte durante la vacanza.

Servono:
  • friselle bianche o integrali
  • pomodori dolci, tipo datterino o piccadilly
  • cetrioli
  • cipolla di Tropea
  • olio extravergine di oliva
  • pepe nero di mulinello
  • basilico
  • sale
  • a piacere: filetti di acciuga sott'olio e/o olive nere

Bagnare velocemente sotto l'acqua corrente le friselle (quelle integrali un po' di più di quelle bianche) e metterle in un'insalatiera.
Tagliare i pomodori a pezzetti e disporli sopra le friselle (io ci lascio anche i semi) insieme alla cipolla e ai cetrioli affettati a velo con la mandolina. Aggiungere foglie di basilico a piacere.
Condire con olio extravergine di oliva, sale e pepe nero di mulinello. Controllare le friselle: devono essere croccanti e non pappose, ma si devono masticare senza difficoltà. Se sono ancora troppo dure, aggiungere un paio di cucchiai di acqua e mescolare bene.
A piacere, si può arricchire la panzanella con filetti di acciuga o olive nere.
Servire subito e gustare con rurale felicità.

Il commento della copiona: la foto purtroppo non rende la bontà di questo piatto. Se riesco a ritrovare l'originale, la sostituisco. La panzanella ha afflitto la mia infanzia: in casa mia veniva preparata regolarmente in estate, col pane ammollato in acqua fredda e poi strizzato, ma a me non piaceva.
Questa versione, in cui il pane crocchia sotto i denti è invece gustosissima.

domenica 11 marzo 2012

Pollo alla Franceschiello e finte patatine novelle alla Nigella (post con doppia menzione e dedica)

Comincio dal contorno.
Un po' di giorni fa, la mia amica Alessia dice che ha visto in TV la Nigella (so solo vagamente chi essa sia, confesso...) che arrostiva dei normali gnocchi di patate pronti e li serviva come contorno a un piatto di carne.
Ho seguito con attenzione gli esperimenti che Alessia e altre amiche hanno fatto e oggi ci ho provato anch'io, perché i piatti buffi e divertenti, come questo, non posso proprio farmeli mancare.
Il pollo alla Franceschiello, invece, l'avevo mangiato in Abruzzo tempo fa e mi era piaciuto un sacco. La ricetta è saltata fuori dai miei appunti, non ho idea da dove provenga.
L'ho rifatto oggi e lo dedico alla mia amica Lisa, che per qualche ragione così è stata rinominata.

Per il pollo servono:

  • 1 pollo tagliato a pezzi (io ho usato solo le anche)
  • mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva
  • 4 spicchi d'aglio incamiciato
  • 2 bei rami di rosmarino
  • peperoncino piccante
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 100 gr di olive nere, meglio se snocciolate
  • un vasetto medio di giardiniera in agrodolce
  • sale


Spellare il pollo, lavarlo, asciugarlo e farlo rosolare in un tegame con l'olio, l'aglio, il rosmarino e una bella macinata di peperoncino rosso.
Bagnarlo col vino bianco, salare, incoperchiare e cuocere a fuoco medio per 45 minuti circa, trascorsi i quali scoperchiare la pentola, aggiungere le olive nere e la giardiniera, scolata dalla sua acqua di vegetazione.
Il tempo di far restringere un po' il sughetto e colorire il pollo e il piatto è pronto da servire con le finte patatine novelle.

Per le finte patatine novelle servono:

  • gnocchi di patata già pronti (io ne ho usati 1/2 kg, eravamo in due e ne sono avanzati un po')
  • olio extravergine di oliva
  • rosmarino
  • poco sale


Accendere il forno a 220°, disporre gli gnocchi CRUDI (non vanno prelessati!) in una teglia antiaderente senza alcun condimento.
Infornarli e lasciarli cuocere per una mezz'oretta, controllandoli di tanto in tanto.
Qualche minuto prima della fine della cottura condirli con poco olio, aghi di rosmarino e poco sale.
Contuinuare la cottura per ancora qualche minuto, fino a quando all'assaggio risulteranno morbidi dentro, ma con una crosticina croccante fuori.
Servirli subito.

Il commento della copiona: ottimi tutti e due!


giovedì 1 dicembre 2011

Penne con i mandarini e le olive nere (dal primo alla frutta senza passare per il via)

La mia passione per l'uso della frutta in ogni dove è ormai risaputa, non parliamo degli agrumi.
L'idea l'ho presa da un ritaglio di giornale, ma poi ho cambiato praticamente tutto, visto che la ricetta originaria, ancora una volta, era affogata nella panna e io evito di usarla quando proprio non è necessaria. Alla fine, dell'originale, ci sono rimaste le penne e i mandarini: il resto è roba mia.

Ho usato:
  • 350 gr di penne lisce
  • 3 mandarini freschissimi
  • 1 piccola cipolla dorata
  • burro
  • salvia
  • olive nere
  • prezzemolo tritato
  • brodo vegetale o di pollo
  • sale

Grattugiare la scorza dei mandarini e tenerla da parte.
Tritare la cipolla e farla dorare con un pezzetto di burro, alcune foglie di salvia e un po' d'acqua, cercando di caramellarla senza bruciarla.
Aggiungere gli spicchi di mandarino, privati dei filamenti e tagliati in due per il lungo, bagnare con poco brodo caldo e cuocere per una decina di minuti.
Circa a metà cottura, aggiungere le olive tagliate a rondelle e la scorza grattugiata dei mandarini. Aggiustare di sale.
Nel frattempo lessare la pasta al dente.
Appena pronta, scolarla e saltarla nella padella del condimento, aggiungendo una noce di burro fresco e prezzemolo tritato, ma questo proprio alla fine.
Servire subito.

Il commento della copiona: delicata, fresca e buonissima!

domenica 31 luglio 2011

Anguria e feta per antipasto (non riesco a cavarmi la voglia...)

Non solo come antipasto... volendo può servire anche come merenda o piatto unico. Insomma, per me, ogni scusa è buona per mangiare l'anguria. :-)

Servono:
  • due grandi fette rotonde di anguria, private della scorza
  • 250 gr di feta sbriciolata
  • olive nere tagliate a pezzettini
  • la scorza grattugiata con la microplane di due grossi limoni
  • basilico tritato oppure menta tritata (che ci sta persino meglio del basilico)
  • olio extravergine di oliva
  • pepe nero di mulinello

Disporre le due fette di anguria su due piatti e tagliarle a spicchi, lasciandoli però accostati.
Distribuirvi sopra la feta, le olive, la scorza dei limoni e il basilico tritato.
Condire con l'olio e il pepe.
Servire subito.

Il commento della copiona: mi piace, mi piace, mi piace! (nella foto manca il basilico, perchè me lo sono dimenticato :-/ )

venerdì 29 luglio 2011

Olive marinate con la feta (divertissement con un utilizzo sorprendente)

Le olive così fatte facevano parte di una serie di stuzzichini che sono stati serviti durante una festa in villa in campagna, come aperitivo a bordo piscina (tsè tsè, la cuoca che copia che milieu raffinato ed elegante che frequenta ;-D ).
Siccome i partecipanti alla festa sono esploratori di gusti e di sapori e sempre alla ricerca di interessanti contaminazioni culinarie, il giorno dopo, domenica di luglio gelida e piovosa, queste olive sono state sperimentate sulla polenta calda (e anche su quella fredda, ma questo è un altro discorso...) con grande soddisfazione del palato.

Servono:
  • 2 tazze da caffelatte di olive miste (io ho usato olive verdi grandi, olive nere dolci e olive verdi farcite di peperone)
  • 1 cucchiaio di semi di cumino
  • 1 cucchiaio di semi di finocchio
  • 1 cucchiaino di peperoncino rosso
  • 1 spicchio d'aglio tritato finissimo
  • la scorza grattugiata di un limone
  • olio extravergine di oliva
  • 250 gr di feta
  • erbe aromatiche fresche a piacere: io ho usato basilico, prezzemolo e timo

Far tostare in un padellino i semi di cumino e finocchio e il peperoncino, fino a quando si sente il loro profumo. Metterli in una ciotola, aggiungere l'aglio, la scorza di limone e le olive. Bagnare con abbondante olio extravergine di oliva, poi aggiungere la feta tagliata a cubetti, mescolando con attenzione.
A questo punto, si può mettere in frigo e conservarlo fino a una settimana.
Al momento di servire, riportare a temperatura ambiente e unire le erbe aromatiche tritate prima di servire.

Il commento della copiona: molto buone, estive ed appetitose.




sabato 23 luglio 2011

Tapenade di olive verdi e nere (oh, douce Provence...)

La vera tapenade provenzale è simile a una crema, questa mia versione è un po' più grossolana, perchè mi piace sentire i pezzettini di oliva.

Ho usato:
  • 100 gr di olive verdi snocciolate
  • 150 gr di olive nere snocciolate
  • 6 filetti di acciuga
  • 2 spicchi d'aglio
  • una tazzina di olio extravergine di oliva
  • peperoncino in polvere
  • sale

Ho messo tutto nel frullatore e ho lavorato fino ad ottenere la consistenza che mi piaceva. Volendo, si può frullare di più e aggiungere ulteriore olio.
Poi si spalma sul pane fresco e croccante (una baguette, per esempio) e si mangia con provenzale felicità.

Il commento della copiona: nessun commento, è buona e basta ;-)

domenica 17 luglio 2011

Riso integrale in insalata ( il piatto preferito del gitante domenicale)

Ogni volta che vado al mare (io non frequento posti esclusivi, ma spiagge popolari, dove all'ora di pranzo si tirano fuori gli sguggiotti* con il cibo portato da casa) - ogni volta che vado al mare, dicevo, mi diverto a calcolare la quantità di insalata di riso ingerita per metro quadro di spiaggia.
Ma poichè in matematica ero - e sono - un disastro, presto mi stufo e mi metto a pensare a qualcos'altro. Quindi, non sono in grado di condividere questo importantissimo dato.
Però condivido volentieri questa ottimissima e freschissima versione del Piatto Preferito dal Pendolare delle Spiagge Romagnole (che peraltro non sa di esserlo, ma dice che "fa su e giù a marina).

* dicesi sguggiotto un contenitore di plastica con coperchio (quasi sempre) ermetico atto a contenere cibi da conservare in frigo o consumare in giro.


Ho usato:
  • 250 gr di riso integrale
  • 6 filetti d'acciuga sott'olio
  • 1 peperone rosso
  • 2 pomodori da insalata
  • 150 gr di olive nere
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio extravergine di oliva
  • il succo di mezzo limone
  • origano
  • sale e pepe

Lessare il riso in acqua salata, scolarla e lasciarlo intiepidire, intanto che si prepara il condimento.
Mettere in una zuppiera le acciughe sminuzzate, il peperone e i pomodori fatti a pezzetti e le olive nere.
Aggiungere il riso e mescolare bene.
Prparare una citronnette con un terzo di bicchiere di olio extravergine di oliva, l'aglio tritatissimo, il succo di limone, origano a gusto, sale e pepe. Sbattere bene con una forchetta e usarla per condire il riso.
Far riposare qualche ora e servire, fresca o a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: buonissima, molto fresca e non la solita insalata di riso piena di wurstel e altri ammennicoli;-D ).

sabato 16 aprile 2011

Riso con tonno e limoni (post turbato di ricordi siciliani malposizionati con idea di ricorso a Chi l'ha visto?)

Questo riso si fa talmente spesso in casa mia, quando si va di fretta, che non mi era neanche mai passato dalla mente di pubblicarlo qui.
L'altro giorno l'ho suggerito ad una persona, come piatto per una cena veloce e oggi mi è venuta voglia di farlo per pranzo e poi condividerlo sul blog.
Ero sicura di averlo preso dalla sezione Sicilia delle Ricette Regionali Italiane di Anna Gosetti della Salda e, dopo averlo rifatto a memoria (con tre varianti rispetto al solito, però) sono andata a cercarlo in detto librone per poter accuratamente dare i crediti del piatto.
Ebbene, questa ricetta in quel libro non c'è.
Ora sono turbata perchè non ho la più pallida idea dell'origine: che lo abbia inventato io e mi sia copiata in tutti questi anni, in modo inconsapevole? Nel caso, sarei un'altra illustre vittima del morbo di Scajola.
Chi sa, salti fuori. Non sia mai che la cuoca che copia si attribuisca una creazione non sua.

Servono:

  • 400 gr di riso carnaroli (io ho usato il roma, che è quello che si vede della foto, ma è meglio uno che resti più sgranato)
  • 200 gr di tonno sott'olio sgocciolato
  • 1 grosso limone + 1 di scorta
  • olio extravergine di oliva
  • pepe nero di mulinello
  • prezzemolo tritato
  • olive nere, un paio di manciate

La ricetta originale (ma a questo punto mi fa ridere, scriverlo....) non aveva le olive, la scorza di limone e il prezzemolo, che secondo me ci stanno benissimo e infatti oggi ce li ho messi.
Mettere al fuoco l'acqua salata per il riso, appena bolle versare il riso e lessarlo per un minuto meno di quanto indicato sulla confezione.
Nel frattempo, riunire in una ciotola il tonno sgocciolato dal suo olio, la scorza di un limone grattugiata con la la microplane e il succo spremuto, le olive nere tagliate a metà, olio extravergine di oliva a occhio e abbondante pepe nero.
Tritare il prezzemolo e tenerlo da parte.
Appena il riso è pronto, scolarlo e rovesciarlo nella ciotola del condimento, mescolando subito bene.
Assaggiare ed aggiustare di sale e pepe, aggiungendo eventualmente altro limone spremuto se serve (è assolutamente a gusto personale!).
Unire il prezzemolo tritato, dare ancora una mescolata e servire subito.

Il commento della copiona: una delle poche cose ricorrenti in casa mia. Ci piace moltissimo! In compenso la foto è veramente orribile. Se avanza, è buonissimo anche freddo!



domenica 6 febbraio 2011

Focaccia ripiena

Questa viene da una vecchissima raccolta di lievitati ricevuta anni fa da una delle mailing list americane alle quali ero iscritta e questo spiega la presenza del latte in polvere, che suggerisco di NON sostituire col latte normale.
E' un impasto molto buono, pochissimo idratato che però, grazie alla lievitazione particolarmente lunga nonostante la presenza di un'intera bustina di lievito di birra e alla spianatura col mattarello, in cottura risulta quasi sfogliato.
Il ripieno può variare a piacere, io ho usato roba che avevo in casa.

Ho usato:

  • 340 gr di farina 00
  • 120 gr di farina manitoba
  • 50 gr di semola rimacinata di grano duro
  • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1 cucchiaio di latte in polvere
  • 1 pizzico di sale
  • acqua circa 350 gr (dosi spannometriche)

per il ripieno:

  • 400 gr circa di pasta di salsiccia
  • 1 cipolla
  • 250 gr di mozzarella da cottura
  • 250 gr di ricotta di mucca
  • olive nere
  • sale e pepe

  • olio e acqua per spennellare

Per la pasta, se disponibile, è meglio usare un'impastatrice.
Mescolare le farine.
Fare un lievitino dentro la ciotola dell'impastatrice, mescolando circa 2/3 delle farine, il lievito, lo zucchero e circa 300 gr di acqua.
Aggiungere il resto delle farine, l'olio, il sale e il latte in polvere e impastare a velocità medio-alta fino all'incordatura dell'impasto e aggiungendo acqua se serve: il risultato finale deve avere la consistenza del lobo di un orecchio.
Mettere la pasta in una ciotola unta d'olio, coprirla con uno strofinaccio e metterla a lievitare per qualche ora al riparo da correnti d'aria. L'impasto sembra molto duro, all'inizio, ma con pazienza raddoppierà o triplicherà.
Nel frattempo preparare il ripieno: mettere in una padella la cipolla tritata insieme alla pasta di salsiccia sbriciolata e soffriggere a fuoco alto, senza ulteriore aggiunta di olio, fino a quando la salsiccia avrà perso il rosa e tenerla da parte.
Appena la pasta sarà lievitata, accendere il forno a 200°.
Dividere l'impasto in due parti e stenderne una col mattarello fino a ridurla piuttosto sottile. Accomodarlo su una leccarda di alluminio ricoperta di carta forno. Distribuire sulla pasta la mozzarella tritata sottile e sopra questa il composto di salsiccia e cipolla e le olive nere. Terminare con la ricotta, a cucchiaini. Salare e pepare a gusto.
Spianare la porzione rimanente di pasta e usarla per coprire il ripieno. Saldare i bordi schiacciandoli.
Mettere in una scodella poca acqua e olio e un po' di sale. Emulsionare con una forchetta e usare per spennellare la parte superiore della focaccia.
Infornare per circa 30-35 minuti o fino a quando la pasta sarà bella dorata sopra e sotto.
Sfornare e dopo un paio di minuti far scivolare su una gratella da pasticceria, in modo da farla intiepidire senza che si ammorbidisca.
Tagliare a pezzi e servire.

Il commento della copiona: molto buona, soprattutto molto apprezzata dai ragazzi. E molto buona anche fatta completamente raffreddare e mangiata a temperatura ambiente. Il ripieno può variare a piacere, l'importante è che non sia troppo umido.




Baccalà e sedani

Credo di non aver mai cucinato e mangiato tanto baccalà in vita mia come in quest'anno.
Questo viene dalle Ricette Regionali Italiane di Anna Gosetti della Salda, mia fonte imbattibile e inesauribile di piatti della tradizione italiana.
La ricetta è tra quelle dell'Abruzzo, leggermente modificata.

Servono:

  • 800 gr di baccalà già dissalato
  • 500 gr di sedani
  • olio extravergine di oliva
  • 50 gr di uvetta passolina
  • 30 gr di pinoli
  • una ventina di olive nere
  • una cipolla
  • 3 o 4 pomodori pelati
  • pepe
  • poco brodo, anche di carne, se serve

Lavare i sedani, tagliarli a pezzetti e scottarli in acqua bollente salata per una decina di minuti. Scolarli e tenerli da parte.
Mettere a bagno l'uvetta in poca acqua tiepida.
Tritare la cipolla e soffriggerla con abbondante olio, aggiungere poi i pomodori stagliuzzati (le forbici vanno benissimo, io le uso un sacco per questo genere di lavori...), lasciar cuocere per una decina di minuti poi sistemare nel tegame il baccalà tagliato a pezzi e lasciarlo insaporire bene.
Unire i sedani, i pinoli, l'uvetta scolata dall'acqua e strizzata e le olive nere intee.
Incoperchiare e portare a cottura a fuoco moderato, scuotendo il tegame di tanto in tanto o mescolando delicatamente per non ridurre il baccalà a poltiglia.
Se si asciuga troppo, aggiungere poco brodo: io ho usato quello di manzo che stavo preparando contemporaneamente e ci sta benissimo.
Aggiustare di pepe, salare se serve e servire.

Il commento della copiona: molto buono!

domenica 9 gennaio 2011

Scarola con uvetta, pinoli e olive nere

Da dove mi viene il ricordo di questo piatto non l'ho capito.
Di sicuro, quando l'ho assaggiato, mi ha portato da qualche parte anche se non sono riuscita individuare dove fossi.
Càpita, pare.

Ho usato:

  • un kg di insalata scarola
  • olio extravergine di oliva
  • aglio
  • uvetta
  • pinoli
  • olive nere
  • sale e pepe

Ho messo a rinvenire l'uvetta in acqua tiepida.
Ho sbianchito la scarola per 3-4 minuti in acqua bollente, poi l'ho scolata, strizzata (meglio magari passarla prima sotto acqua fredda o farla raffreddare un po', se non volete perdere le impronte digitali...) e tagliuzzata.
In una padella grande, ho soffritto l'aglio in poco olio, ho aggiunto la scarola e dopo qualche minuto di insaporimento, l'uvetta strizzata, pinoli e olive nere.
Ho aggiustato di sale e pepe e ho servito.

Il commento della copiona: buona, buonissima!

lunedì 21 giugno 2010

Rotolini di pollo agli agrumi e olive nere con olio al basilico

Certe volte mi imbatto nella descrizione della genesi di certi piatti che sembra essere stata dettata o ispirata direttamente dell'Onnipotente.
Quello che non copio, io lo immagino soprattutto durante i miei lunghi e solitari viaggi in macchina oppure, come in questo caso, lo metto insieme con quello che ho in casa o che riporto dal mercato.
Assomigliano a questi, che avevo fatto lo scorso anno, ma li ho cotti individualmente invece che farne uno solo.
L'idea era di servirli con un coulis di zucchine, ma mi si è rotto il frullatore proprio sul più bello e il massimo che sono riuscita ad ottenere è stato un passato rustico ;-)

Ho usato:
  • 600 gr di petto di pollo a fette
  • una manciata di olive nere
  • un'arancia
  • un limone
  • olio extravergine di oliva
  • due zucchine
  • brodo vegetale
  • olio al basilico, fatto come descritto qui
  • sale e pepe

Stendere le fettine di pollo su un tagliere ed eventualmente appiattirle un po' col batticarne (io non lo faccio). Spennellarle di olio extravergine di oliva nella parte solo dal lato sopra, salare e pepare leggermente.
Grattugiare con la microplane la scorza del limone e farla cadere in un piatto. Con un rigalimoni, prelevare la scorza dell'arancia (per questa, preferisco far così che usare la microplane) e aggiungerla a quella del limone. Spezzettare le olive nere e mescolarle alle scorze.
Distribuire un po' di questo composto sulle fettine di pollo, poi arrotolarle e sigillarle in pezzetti di pellicola trasparente, chiudendoli poi a caramella.
Cuocerle a vapore per 25-30 minuti, poi lasciarli intiepidire o anche raffreddare del tutto nel loro involucro.
Lavare le zucchine, spuntarle, tagliarle a rondelle e cuocerle in poco brodo vegetale fino a quando saranno tenere, poi frullarle, ottenendo un coulis, aggiustarle di sale e pepe e aggiungere un poco d'olio.
Distribuire il coulis sul fondo di un piatto di portata.
Liberare i rotolini dal loro involucro, affettarli sottilmente e accomodarli sul coulis.
Insaporire con l'olio al basilico e servire.

Il commento della copiona: buonissimi, sono spariti in un attimo! Il ripieno dei rotolini può variare, ma la cottura rimane furbissima, perchè mantiene la carne tenera e succulenta. L'unico inconveniente è il colorino pallido, ma a quello possono supplire i ripieni e le eventuali decorazioni di verdure colorate.

domenica 20 giugno 2010

Patate e totani alla nostalgia siciliana

Non so se in Sicilia facciano una cosa del genere... ma stamattina mi è capitato tra le mani un sacchettino di passolina e pinoli e che mi ha mandato da Palermo la mia amica Barbara e mi è venuta nostalgia della Sicilia, delle mie amiche e dell'estate.
Alla fine, ho mescolato un po' di spunti letti qua e là e per il pranzo di oggi ho tirato fuori questo piatto che la famiglia ha molto apprezzato.

Ho usato:
  • 500 gr di anelli di totano
  • 1 kg circa di patate
  • tre manciate abbondanti di pomodori ciliegini
  • due cucchiaiate di uvetta e pinoli
  • 2 spicchi d'aglio
  • tre manciate di olive nere
  • olio extravergine di oliva
  • pepe e sale

Pelare le patate e tagliarle a tocchetti, poi tenerle un po' a bagno in acqua fredda.
Lavare i pomodori e tagliarli a metà.
Soffriggere in una larga padella abbondante olio con gli spicchi d'aglio pestati, aggiungere i pomodori, l'uvetta e i pinoli, le olive e soffriggere brevemente.
Unire poi i totani e le patate scolate.
Salare, pepare, incoperchiare e cuocere per 45-50 minuti, assaggiando dopo la prima mezz'ora perchè il tempo di cottura delle patate dipende dalla loro qualità: tenerle comunque un po' sode, perchè il piatto migliora se preparato in anticipo e poi riscaldato al momento di andare in tavola.
Non dovrebbe essere necessario aggiungere liquidi, perchè i pomodori e le patate ne rilasciano a sufficienza ma, nel caso, unire un po' di acqua o di brodo o anche vino bianco.
Far riposare un po' prima di servire, meglio se qualche ora: i sapori maturano e il gusto del piatto ne guadagna.

Il commento della copiona: la quantità di totani si potrebbe raddoppiare... oggi ho usato quello che avevo... buonissimo piattino!

venerdì 4 giugno 2010

Pizza di patate

E' divertente, questo impasto a base di patate e non fa rimpiangere la pasta lievitata: anzi, può addirittura sostituirla egregiamente quando dall'alimentazione si devono eliminare i lieviti.
Ho usato il taleggio, invece di una più canonica mozzarella, perchè ho mandato qualcuno a fare la spesa e si è dimenticato metà delle cose... quindi, ho rimediato con quello che avevo.

Ho usato:
  • 1 kg di patate farinose
  • 100 gr di farina
  • olio extravergine di oliva
  • taleggio
  • olive nere
  • pomodori ciliegini freschi
  • origano

Si comincia lessando le patate, con la buccia e tutto: meglio se, invece di cuocerle in acqua, si fanno al vapore perchè rimangono più compatte.
Poi si passano allo schiacciapatate (io neanche le pelo, prima, perchè la buccia si separa naturalmente dalla polpa durante l'operazione) e si condisce la polpa con un po' di olio extravergine di oliva e sale.
Accendere il forno a 200° (180° se ventilato).
Quando le patate saranno intiepidite, impastarle con la farina e stendere il composto sulla leccarda del forno unta di olio.
Distribuirvi sopra il formaggio a fettine, le olive, i pomodorini tagliati a metà e cospargere di origano. Volendo, dare ancora un giro d'olio (io non ce l'ho messo e andava bene lo stesso).
Infornare per una quarantina di minuti.
Far riposare una decina di minuti prima di servire.

Il commento della copiona: molto buono!

mercoledì 5 maggio 2010

Pollo in crosta di pasta sfoglia o en sarcophage

Chi ha visto il film "Il pranzo di Babette" (e magari ha letto anche il racconto di Karen Blixen dal quale è tratto) si ricorderà che una delle pietanze che la grande cuoca in incognito allestisce ai suoi estasiati ospiti erano "les cailles en sarcophage", cioè le quaglie nel sarcofago: le quaglie intere, condite con tartufo, funghi e altre meraviglie, venivano rivestite di pasta sfoglia e cotte così intere.
La mia cena di stasera, che ho modificato da una vecchia rivista inglese, assomiglia molto alla lontana al piattino di Babette e, anche se non sembra, si fa in meno di un'ora: quindi, viene comoda per servire il pollo in modo un po' diverso dal solito. Invece di farne porzioni individuali, si possono farne dei piccoli bocconcini da presentare, per esempio, come finger food.

Ho usato:

  • 2 rotoli di pasta sfoglia già pronta
  • 1 petto di pollo intero, più piccolo che grande
  • 50 gr di pangrattato
  • 1 manciata di basilico fresco
  • 1 manciata di prezzemolo fresco
  • un limone
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 cucchiaiate di parmigiano grattugiato
  • 4 cucchiai di olive nere, denocciolate
  • 8 falde di pomodoro secco (non quello sott'olio)
  • sale e pepe
  • olio extravergine di oliva
  • 1 uovo o poco latte per pennellare

Accendere il forno a 220°.
Ricavare 4 filetti di uguali dimensioni dal petto di pollo, eliminando il grasso visibile, gli ossicini e le cartilagini.
Passarli velocemente in padella con un paio di cucchiai di olio extravergine, giusto il tempo che serve per far perdere il rosa alla carne. Salare e pepare leggermente e tenere da parte.
Per il ripieno, mettere in un frullatore o nella mulinetta il pangrattato, il basilico, il prezzemolo, la scorza di limone grattugiata, lo spicchio d'aglio pelato, il parmigiano, le olive nere, i pomodori stagliuzzati con le forbici: tritare finemente, aggiustare di sale e pepe e aggiungere tre cucchiai d'olio.
Srotolare la pasta, rifilarla in modo da renderla rettangolare e da ciascun rotolo ricavare quattro rettangoli: in tutto se ne devono ottenere otto.
Su quattro di questi rettangoli distribuire un po' del ripieno preparato, appoggiarvi sopra uno dei quattro filetti di pollo e ricoprire con dell'altro ripieno.
Incidere gli ultimi quattro rettangoli con tagli paralleli al centro, bagnare con poca acqua i bordi dei rettangoli già guarniti e chiuderli con quelli incisi, premendo i bordi.
Pennellare con latte o uovo (io non ce lo avevo, altrimenti avrei preferito questo, perchè esteticamente il risultato è molto migliore).
Infornare per 20-25 minuti e servire, dopo aver lasciato riposare qualche minuto, accompagnando da insalatina fresca.
Con gli avanzi, si possono fare dei grissini: spalmare l'eventuale ripieno sui ritagli di pasta, attorcigliarli su se stessi e infornare per una ventina di minuti.

Il commento della copiona: molto gustosi e anche bellini da vedere!

lunedì 8 febbraio 2010

Insalata di lingua, cedro e olive nere


A me piace moltissimo fare il brodo e alla mia famiglia piace moltissimo mangiarlo, magari con i passatelli :-) ma il bollito non lo vuole nessuno. Se fatto in insalata, però, diventa buonissimo come piccolo antipasto oppure come secondo, se un po' più abbondante o addirittura come piatto unico.
La lingua si presta perfettamente, perchè si riesce a tagliarla a dadi regolari, quindi è anche molto bellina da vedere.

Ho usato:
  • lingua di manzo, lessata e fatta raffreddare nel brodo
  • cedro
  • olive nere
  • aglio in salamoia
  • prezzemolo tritato
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe
  • a piacere e gusto proprio, aceto

La lingua va spellata, tagliata a cubetti e messa in una insalatiera.
Il cedro va lavato e tagliato a cubetti, più o meno della stessa misura della lingua e messa insieme a questa nell'insalatiera.
Si aggiungono poi le olive nere e l'aglio in salamoia, in quantità a piacere, ma non tale da sovrastare il resto degli ingredienti: le insalate devono essere equilibrate.
Unire il prezzemolo, salare e pepare e condire con l'olio e l'aceto, se si usa.
Far riposare qualche ora al fresco e poi servire, a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: è buonissima, questa insalata ed è un bel modo per non usare il bollito sempre in polpette e polpettoni.

domenica 13 settembre 2009

Fichi ripieni di tapenade di olive nere


(questa viene da una delle mie mailing list)

Servono:

  • una ventina di fichi piccoli, maturi e sodi
  • 30 olive nere snocciolate
  • 4 cucchiaini di capperi sott'aceto
  • 2 filetti di acciuga
  • un pizzico di timo secco (appena poco di più se fresco)
  • olio extravergine di oliva

Si mette tutto nel frullatore (tutto tranne i fichi!), fino ad ottenere un composto amalgamato ma non troppo liscio: devono rimanere dei piccoli pezzetti di oliva.
Si puliscono i fichi con un po' di carta da cucina bagnata e strizzata, si fa un taglio a croce, senza arrivare fino in fondo, ma in modo da aprirli.
Dentro ogni fico si mette un po' di tapenade.
Si dispongono i fichi così preparati sul piatto di portata e si lasciano riposare in frigo almeno 12 ore.

Il commento della copiona: mi lasciava piuttosto perplessa, questa preparazione e al primo assaggio non mi aveva per niente convinta. Invece, dopo averli lasciati in frigo tutta la notte, i sapori sono maturati e stamattina sono molto molto buoni!

domenica 26 luglio 2009

Insalata di quinoa


(ho semplicemente usato la quinoa come base per un'insalata che di solito faccio col couscous)

Servono:

quinoa preparata per la cottura e lessata
olio extravergine di oliva
limone
prezzemolo tritato
basilico
olive nere
un pezzetto di cipolla di Tropea
aglio
sale e pepe

(dalla confezione di Altromercato): "La quinoa è un alimento particolarmente ricco di proprietà nutritive. Contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco: è anche un'ottima fonte di proteine vegetali. Contiene inoltre grassi in prevalenza insaturi. La quinoa per natura non contiene glutine ed è alimento adatto sia agli adulti che ai bambini."


Preparazione della quinoa: la quinoa va lavata molto bene, in parecchie acque, per togliere la sostanza amara che ricopre i piccoli chicchi. Io la metto sotto acqua corrente, dentro un colariso e la muovo con le mani. La scolo e la cuocio in acqua bollente salata per 12 minuti. La raffreddo in acqua fredda, la scolo benissimo e poi la condisco.


Mettere la quinoa bollita in una grande insalatiera, condirla con abbondante olio extravergine, il succo di limone il prezzemolo, la cipolla e l'aglio, tutti tritati. Aggiungere basilico stracciato con le mani e olive nere a pezzi. Aggiustare di pepe e sale e far riposare in frigo fino al momento di servire.

Il commento della copiona: un'insalata molto gradevole e rinfrescante.

domenica 12 luglio 2009

Spaghetti alla puttanesca (ma sarà quella vera?)


(beh, insomma... qui è difficile dire a chi l'ho copiata :-D )

Servono:

olio extravergine di oliva
aglio
capperi
olive nere snocciolate
acciughe
pomodori
peperoncino
prezzemolo tritato

Le dosi sono occhiometriche ;-D
Si soffrigge l'aglio nell'olio, si aggiungono le acciughe e si lasciano disfare a fuoco basso.
Si aggiungono poi i capperi e le olive nere tagliate a rondelle. Aggiungere anche un pezzetto di peperoncino piccante.
Nel frattempo, si pelano dei pomodori rossi, si tolgono i semi e si tagliano a pezzi.
Si buttano nel sugo e si fa cuocere una ventina di minuti: se i pomodori freschi non ci sono, si può usare ovviamente la polpa in barattolo.
Assaggiare ed eventualmente aggiungere un po' di zucchero, per contrastare l'acidità del pomodoro.
Tolto dal fuoco, aggiungere prezzemolo tritato e usare per condire gli spaghetti.

Il commento della copiona: non so se sia la puttanesca vera, non ho fatto indagini filologiche approfondite ;-D , dico la verità. E' un sugo messo insieme con quello che avevo in casa, perchè sono nella fase virtuosa di svuotamento della dispensa e consumo delle scorte :-D
Ho usato l'olio rimasto dal barattolo dell'aglio marinato e un poco di olio santo fatto lo scorso anno in Abruzzo.

giovedì 9 luglio 2009

Penne al prezzemolo


(ricetta di anitab di coquinaria)

Servono:

olio extravergine di oliva
1 acciuga
abbondante prezzemolo
capperi
olive nere

Intanto che la pasta cuoce, mettere al fuoco un tegamino con l'olio e l'acciuga, che si deve "annoiare tanto da disfarsi" dice Anita :-)
Tritare il prezzemolo e quando l'acciuga è sfatta, ritirare il pentolino dal fuoco, aggiungere il prezzemolo e mescolare, senza cuocere.
Aggiungere anche qualche cappero e delle olive nere, tagliate a rondelle.
Intanto si sarà cotta anche la pasta: condirla subito con il sughetto preparato e servire.

Il commento della copiona: velocissima e buonissima, peccato averla provata solo stasera e non prima! :-D
Si possono usare anche gli spaghetti.

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