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mercoledì 5 febbraio 2014

Metallo nobile

Cosa si intende per metallo nobile?
Metalli come l'oro, l'argento o il platino si differenziano dagli altri metalli per una caratteristica particolare, sono metalli inerti, e cioè hanno una ottima resistenza alla corrosione e formano difficilmente composti durante un processo chimico.


Sono anche ottimi conduttori di calore e di elettricità, inoltre sono malleabili e duttili. 
Per tutte queste caratteristiche sono da sempre i metalli scelti per gioielli e ornamenti che siano resistenti ma allo stesso tempo belli da indossare e sfoggiare.


E poi ci sono metalli "poveri" come il rame, che ha ancora più marcate le caratteristiche buone dei metalli come la duttilità e la malleabilità insieme però alla alta capacità di reagire a contatto col calore e con diverse sostanze. Una caratteristica forse negativa per certi versi, ma quando vedi cosa si crea dal semplice contatto con il calore capisci che è la caratteristica migliore che questo metallo ha, si trasforma prendendo il colore e la lucentezza dell'oro oppure acquista una gradazione di colore variopinta e particolare.
Le foto che vedete non sono state per nulla toccate con il fotoritocco, questo per farvi percepire nel modo migliore il riflesso che ha assunto la lamina di rame mentre semplicemente cercavo di ricuocere il metallo dopo aver martellato il rame (seguendo questo chiaro e utilissimo tutorial di Luca).
E' questo il motivo per cui adoro lavorare metalli come il rame e l'ottone, senza una grossa tecnica dietro si può sperimentare partendo da semplici concetti come la ricottura o la patinatura, giocando con gli elementi e con le sostanze per avere un risultato unico.


lunedì 14 ottobre 2013

Milano: scienza, creatività e craft camp 2013

Eccomi qui davanti al computer che cerco di mettere nero su bianco quello che ho visto, vissuto, imparato in due giorni a Milano, ce la farò?

Angolo free craft aka Il paradiso dei supplies!
 Intanto parto con le spiegazioni: il weekend appena passato è stato dedicato al craft camp 2013, evento organizzato dall'Etsy Italia team e dedicato a tutto ciò che attualmente viene definito movimento dei makers, crafters, handmade, cioè tutto ciò che è lavorare a mano con passione e condivisione. 

In giro per una Milano notturna

Ho unito però questa fantastica occasione con una mini visita di Milano, durata il tempo di una serata in giro per le strade trafficate di Milano cercando una pizzeria senza glutine per il mio moroso (il celiaco è stato contento ma io di più, la pizza con glutine era qualcosa di fantastico!) e una mattina dedicata a una delle mete che da sempre erano nella mia lista di posti da visitare: il museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci", una tappa per me obbligatoria per chi ama la scienza, la tecnologia e sapere come funziona il mondo che ci circonda.

Workshop con Gaia Segattini

Ma l'occasione principale è stato il craft camp dove ho partecipato anche a due workshop pratici, il riciclo creativo di Gaia Segattini e la stampa con i Lumi tenuto da Ireneagh. Ho iniziato a scrivere da qualche minuto ma ancora non so definire cosa ho dentro di me dopo questo craft camp, posso solo descrivervi un po' cosa ho visto e imparato: ho rivisto membri del team e altri li ho consciuti finalmente dal vivo (ho combattuto a fatica con la mia timidezza e fatto esercizio mentale associando facce e shop!); ho parlato di ciò che normalmente faccio da sola e che raramente condivido al di fuori dal web; ovunque c'era qualcuno che lavorava con l'uncinetto, con la carta, con i colori, cucendo, fotografando; ho ascoltato presentazioni e workshop teorici interessanti e che mi hanno fatto partire nei miei ragionamenti mentali senza freni; ho imparato che si può colorare i tessuti con il sole (quanto c'è, mannaggia alla giornata uggiosa..) e che da una calza può nascere un gatto hipster (che dite, lo chiamo Groucho?) 
 


Ci sono tante altre cose che potrei provare a raccontare ma proprio non riesco, sarà perchè con le parole sono relativamente capace (soprattutto dal vivo) sarà anche che ho assorbito talmente tante idee, parole, creazioni, suggerimenti, che sono ancora ripiena e forse devo ordinare bene il tutto prima di riuscire a definire bene tutto. So solo che eventi del genere sono rigeneranti, mi ha fatto bene passare questi due giorni immersa tra persone che vivono il fatto a mano come lo vivo io e si impegnano molto più di me nel condividerlo, persone che mi hanno trasmesso una carica e una voglia di fare che spero mi rimanga attaccata per tanto tempo. Anche la mattinata passata nei padiglioni del museo della scienza è stata una full immersion di creatività e impegno, vedere descritta la storia di tante persone ci hanno cambiato la vita lavorando e studiando idee utili per la comunità (qualche nome: Giulio Natta, Ernest Solvay,  Leonardo da Vinci, Guglielmo Marconi..) mi fa capire quanto sia importante essere creativi e che la creatività e la manualità sono importanti in ogni lavoro, solo così si riesce a far nascere qualcosa di unico..e mi sono imbattuta in questo angolo della sezione dedicata alla chimica che riassume questo pensiero e che d'ora in poi diventerà il mio motto:


Sarà vero che mi credo creativa come un artista? 
Dopo questo weekend penso proprio di sì, e spero di dimostrarlo sempre di più in qualunque cosa farò nella mia vita.

Un abbraccio gigante (se volete ve lo dà Groucho!) a chi ha partecipato al craft camp, a chi lo ha organizzato (complimenti!), a chi ha contribuito, e a tutte le persone che credono nella creatività e nell'artigianalità. 
E adesso vi saluto..mi devo mettere al lavoro, ho mille idee da concretizzare!
Ciao!

lunedì 14 gennaio 2013

Teoria dell’incisione su rame


prova etching 2 
Qua sopra vedete uno dei miei tentativi di etching, o meglio di incisione su metallo. Un tutorial ben fatto lo potete trovare sul nuovo blog di Ardesia nera come avevo già accennato nel penultimo post. Ma una volta letto il tutorial e raccolto tutto l’occorrente mi sono messa subito al lavoro e…mi sono divertita un sacco!
Però più che sulla tecnica e su cosa si deve fare per ottenere un risultato vorrei soffermarmi su cosa succede quando utilizziamo delle sostanze particolarmente reattive sulle lamine. Nel caso del rame ho già spiegato quanti e quali ossidi si formano a seconda della sostanza con cui viene a contatto, spesso basta l’aria per far ossidare il rame ma esistono metodi più o meno veloci per creare patine di diverso colore.
Nel caso dell’incisione l’ossidazione che si crea è così forte che rimuove il rame sulla superficie della lamina e lo trasforma in una sostanza solubile in acqua, infatti solo i punti a contatto con la soluzione acida reagiranno, mentre quelli protetti da quello che può essere un pennarello indelebile o altre vernici idrosolubili (anche smalto per unghie) non reagirà e sarà quindi intatto una volta rimosso il tutto.
Abbiamo quindi tre reagenti principali:
- rame (presente anche nell’ottone)
- acido cloridrico (o acido muriatico)
- acqua ossigenata
Nel tutorial Ardesia Nera suggerisce una soluzione metà acido cloridrico metà acqua ossigenata da mettere in contatto con la lamina da incidere per circa un paio d’ore.
Io ho provato con una lamina di rame di spessore 0,5 mm mm che ho decorato con cerchi e righe ondulate fatte con il pennarello indelebile. Dopo circa un’ora la soluzione da trasparente era diventata verde, segno che qualcosa di nuovo si era formato.
Ciò che dava questo colore alla soluzione è cloruro rameico (CuCl2), ed è la prova che il rame presente sulla superficie della lamina ha reagito con l’acido cloridrico attraverso queste reazioni:
2Cu + O2   --->   2CuO
2CuO + 2HCl   --->   2CuCl2 + 2H2O
queste informazioni le ho cercate solo dopo aver visto il risultato primo perché volevo capire cosa fosse la sostanza verde disciolta in acqua e secondo non avevo ancora capito a cosa servisse l’acqua ossigenata.
Vedendo le due reazioni che portano al cloruro rameico ho capito così che l’acqua ossigenata ossida il rame in modo da favorirne la reazione con l’acido cloridrico. Il cloruro di rame formato andrà poi a disciogliersi in soluzione e si può così rimuovere facilmente semplicemente buttando via la soluzione e lavando la lamina.
Visto che sono ai primi esperimenti devo ancora capire bene come riuscire bene a proteggere la parte di lamina che non deve reagire, ho notato infatti che tenendo delle lamine di ottone di spessore 0,4 mm per 2 ore immerse nella soluzione proteggendo solo la parte sopra il lato sotto ha reagito così tanto che una parte di lamina si stava corrodendo irregolarmente visto che non era protetta (come si vede dal pezzo di lamina qui sotto, il rosso che si vede potrebbe essere rame che non ha reagito e si è depositato sulla lamina).
prova etching corrosione
Con la lamina di rame invece ho cercato di coprire anche il lato sotto colorando tutto il lato e i bordi col pennarello.
Ovviamente non mi fermerò qui a fare nuovi tentativi, anche se sono un po’ frenata dal fatto che sono una cippa nel disegno e il massimo che posso fare è qualche disegno astratto, mentre penso sia una tecnica da sfruttare per chi sa creare dei disegni particolari da incidere su una lamina.
Inoltre ho trovato anche diversi tutorial in inglese per trasferire delle foto con questa tecnica ma ci vogliono dei strumenti più tecnici, se vi interessa cercate etching su instructables, un sito dove direi che si possa trovare un tutorial su tutto quello che vi viene in mente!
Spero vi sia piaciuta questa ennesima lezione di chimica,ricordandovi che si deve sempre lavorare con attenzione con qualunque reagente chimico (anche se si tratta di prodotti casalinghi) vi saluto e ci vediamo alla prossima!
Ciao ciao!

mercoledì 19 gennaio 2011

Cu

La parola rame deriva dal latino “aramen”, mentre il realtà il suo simbolo chimico, Cu, deriva da “cuprum", parola latina che deriva dall’albanese “cuq-rum” e significa “rossastro”, è infatti uno dei pochi metalli che ha una colorazione nel suo stato metallico.

prova ciondolo 1 nome   

Il suo numero atomico è 29, fa parte dei metalli di transizione e nel suo stesso gruppo troviamo l’oro e l’argento.

prova ciondolo con sfacettate boemia nome

La sua struttura cristallina e il guscio elettronico quasi completo lo rendono un metallo resistente alla corrosione e facilmente lavorabile.

 Orecchini Nobuki Drops 3 nome

Sotto forma di metallo è difficilmente reattivo, ma a contatto dell’aria si ossida formando uno strato color marrone scuro.

 Orecchini Nobuki Yellow love nome

..piaciuta la lezione di chimica?

domenica 7 marzo 2010

Collana Orbital

Gli orbitali sono funzioni matematiche che spiegano la probabilità di trovare in un certo spazio un'elettrone, ad esempio per l'atomo di idrogeno, che ha un solo elettrone, si descrive la probabilità di trovare l'elettrone intorno al nucleo attraverso il volume una sfera in cui l'elettrone si muove..

No, non sono passata al lato oscuro della forza, e non siete neanche sul blog "La fisica quantistica spiegata dal vostro amico Einstein", vi sto solo introducendo in un modo a me diciamo più congeniale (sto impazzendo dietro a molecole, geometrie, orbitali e formule statistiche da quando ho ricominciato le lezioni..) una mia nuova creazione, che appunto ricorda molto l'idea degli orbitali, o per fare un esempio che conoscono meglio tutti come saturno con tanto di anello intorno:

Le perle tonde che vedete " galleggiare" nell'anello di metallo sono tra quelle comprate a Ferrara, ve l'ho detto che sarebbero saltate fuori prima o poi!

In questa foto c'è anche il mio busto in modo da farvi vedere indossata la collana..ma non è più artistico farvela vedere con un bel gomitolone di lana?

Se vi piace la trovate qui, e se non vi piace almeno spero di avervi insegnato qualcosina di chimica!