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venerdì 4 ottobre 2013

Insalata di amaranto e melagrana


Quando ho letto da Virginia della nuova raccolta per Progetto Mondo Mlal ne sono stata felicissima, visto che la precedente, Buono come il pane, mi ha molto coinvolta, regalandomi dei risultati inaspettati: ancora oggi a distanza quasi di un anno ho ancora degli eventi in programma per continuare con la vendita del libro.
E ora ci viene offerta una nuova possibilità, quella di continuare su questa strada per dare il nostro piccolo o grande contributo.
Come tanti chicchi che vengono sparsi dalla mano robusta e tenace del contadino sul terreno pronto per la semina, per dar vita a tantissimi nuovi chicchi, così anche noi siamo chiamati a far germogliare quei chicchi che custodiamo dentro, per rendere sempre più rigoglioso il terreno della solidarietà.
Leggendo il nome della raccolta, Un chicco tira l’altro, ho subito pensato, come un’associazione di idea alla melagrana, che con i suoi chicchi così lucidi e colorati, ha sempre esercitato un fascino su di me. In una frazione di secondo il mio pensiero dalla melagrana si è spostato all’amaranto: evidentemente per il colore rosso vivo dei suoi fiori, evidentemente perché serbavo da tanto l’idea di realizzare una ricetta con questi due elementi.
L’amaranto, come la quinoa e il grano saraceno, viene definita uno pseudocereale, perché non appartiene alla famiglia dei cereali, ma viene usato come tale.


Oggi dal gruppo Fb Io non mangio da solo:
“L’amaranto é considerato pianta sacra, ha origini etimologiche dal greco amarantos che significa "che non appassisce".
Da qui il significato attribuito dai Greci di pianta dell'amicizia, della stima reciproca ed espressione di tutti i sentimenti veri immutabili nel tempo, poiché eterni e unici.
Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto; quindi l'amaranto era utilizzato per ottenere protezione e benevolenza.
I romani attribuivano all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura.
Nel periodo 1600 - 1800 veniva utilizzato come ornamento ai vestiti, perché si riteneva che donasse benessere fisico.
Vista la completa assenza di glutine e l’abbondanza di fibre, l’amaranto è un alimento altamente digeribile, questo il motivo per cui viene introdotto nelle diete di persone con problemi intestinali e nello svezzamento dei bambini; molto spesso l’amaranto viene usato come alimento base nella preparazione di pappe per bambini ed anziani”



L’amaranto dopo cotto ha una consistenza molto cremosa, per cui di solito lo utilizzo per sformati, polpette o minestre. Ma stavolta ho voluto andare oltre e tentare per un’insalata, con la pretesa di riuscire a sgranarlo. E lo scopo sembra essere riuscito: mi è bastato raffreddarlo sotto acqua corrente ed ecco che dalla cremina sono emersi dei chicchi tondi e lucidi.

Ingredienti
150 g di amaranto
1 cucchiaino di curcuma
2 grossi finocchi
2 melagrane
rucola
buccia di 1 limone
pepe nero
sale
olio extra vergine d’oliva


Preparazione
Cuocere l’amaranto con la curcuma secondo le indicazioni riportate sulla confezione; lasciarlo a fuoco spento e coperto per una decina di minuti in modo che assorba tutto il liquido di cottura e si ammorbidisca, raffreddarlo poi sotto acqua corrente in un colino a maglie strette e trasferirlo in una ciotola.
Quest’operazione non compromette il colore dato dalla curcuma poiché già sarà stata assorbita dai chicchi durante la cottura.
Sgranare le melagrane; metà dei chicchi aggiungerli all’amaranto, l’altra frullarli e  poi trasferirli in un colino; con il dorso di un cucchiaio ricavarne il succo, premendo bene.
Al succo aggiungere l’olio, il sale, il pepe e la buccia di limone grattugiata ed emulsionare con una forchetta.
Mondare e pulire i finocchi e tagliarli a dadini di 1 cm; lavare la rucola e spezzettarla grossolanamente. Aggiungere entrambi nella ciotola con l’amaranto e condire con l’emulsione preparata in precedenza.
Dividere in quattro piatti individuali e servire.



Note personali:
-Questa insalata è ideale anche tiepida; basta farla saltare velocemente in una padella antiaderente, poi condirla con l’emulsione e servirla.

-Può diventare un piatto unico aggiungendo della frutta secca, magari anacardi tostati o dei semi di zucca o girasole



Con questa ricetta partecipo alla raccolta per Progetto Mondo Mlal




sabato 27 luglio 2013

Insalata di farro con pecorino e mela al pesto di noci



Pensavate che il pesto di noci servisse solo per condire i pansotti? O le trenette? O qualsiasi altro tipo di pasta?
Allora vi sbagliavate‼! L’ho messo in un’insalata! Fresca, invitante, che soddisfa il palato.
Ideale come piatto unico, ma anche in deliziosi bicchieri o ciotoline da finger food per un aperitivo o un buffet.
Le note fresche della mela si abbinano perfettamente al gusto piccantino del pecorino stagionato, il tutto legato dal sapore della noce, che con il suo gusto intenso e avvolgente, dona a questo piatto delle caratteristiche che non lasciano indifferenti.
Il pesto di noci lo trovate qui: vi consiglio di farci un giretto, troverete delle eccellenze, selezionate con cura e passione




Ingredienti
240 g di farro della Garfagnana
2 mele
1 limone
200 g di pecorino stagionato
Radicchio
Rucola
Olio
Erba cipollina
2 cucchiai colmi di Pesto alle noci Valci




Preparazione
Cuocere il farro pere il tempo indicato sulla confezione. Scolarlo e raffreddarlo in una larga pirofila.
Tagliare la mele a cubetti senza sbucciarle e irrorarle con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Tagliare anche il pecorino a cubetti, il radicchio a striscioline e la rucola spezzettata con le mani.
Riunire tutti gli ingredienti in una ciotola, aggiungere il pesto di noci, un filo di olio, l'erba cipollina e amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Lasciar riposare un paio di ore prima di servire.


martedì 2 ottobre 2012

Acqua cecata



Simile solo nel nome a quella cilentana, infatti è una sorta di zuppetta calda da versare sul pane biscottato,   è parente più stretta alla panzanella toscana, che è un’insalata fredda con pomodori, cipolla e cetrioli completati con pane raffermo bagnato e sbriciolato.
Questo è un piatto povero della mia terra, diffuso tra i contadini di una volta che riciclavano il pane ormai secco accompagnandolo con i pomodori che si potavano dietro dalla campagna.
Affamati e desiderosi di ristoro diventava il re dei piatti: fresco, sbrigativo e buono.


Si sa, un tempo, con poveri e semplici ingredienti si realizzavano piatti che davano grandi soddisfazioni. Anzi, diciamocelo pure, proprio questi piatti oggi si stanno rivalutando: grandi chef e blogger li reinterpretano in ricette creative e palati sopraffini ed esigenti li cercano sempre di più sulle loro tavole.
Questa ricetta mi frullava in testa già da un po' di giorni, perché, pur nella sua semplicità, mi è molto cara, legata ai ricordi della mia infanzia e alle tradizioni della mia terra. 
La mia nonna e poi la mia mamma hanno da sempre preparato il pane in casa con il lievito madre, senza planetaria e senza MdP, solo loro hanno sempre saputo quanto fosse faticoso prepararlo e lo hanno sempre apprezzato e amato come una loro creatura. Sciuparlo? Mai, era peccato! Buttarlo? Idem!
Quindi,da questi valori e da questo profondo rispetto per un alimento semplice ma caro, abbiamo tante ricette legate al riciclo del pane.
Poi uno di questi giorni passando per il blog di Sandra, ho visto questa lodevole iniziativa a cui aderisco volentieri,con questa ricetta, senza pretese e senza presunzione.Un contest promosso da Virginia in collaborazione con ProgettoMondo Mal per proporre ricette che abbiano per protagonista il pane e  creare così un calendario e un libro per la raccolta fondi per realizzare il progetto IO NON MANGIO DA SOLO


Ingredienti
600 g di pomodorini rossi e sodi
300 g di pane raffermo
1 cipolla rossa di tropea
1 spicchio di aglio
Basilico
Origano
Olio evo
Sale
Aceto rosso


Preparazione
Tagliare il pane a pezzi grossolani, metterlo in una ciotola e coprirlo di acqua.
A seconda di quanto è raffermo, lasciarlo a bagno. Il mio era un pane casareccio con lievito madre di 5 giorni, per cui si è impregnato di acqua facilmente e il tempo e stato brevissimo.
Scolarlo, metterlo in una ciotola di servizio, aggiungere i pomodori tagliati in quattro, la cipolla a fette sottili, l’aglio, il sale, l’origano, il basilico spezzettato con le mani, l’olio e l’aceto.
Mescolare e guarnire con foglioline di basilico fresco.



 

venerdì 17 agosto 2012

Insalata con Fagioli della Regina



La storia di questa varietà di legumi la trovate qui.
Io ne ho potuto provare la qualità e la bontà grazie a un amico che me ne ha regalato un bel sacchetto.
Lui consiglia di cuocerli accanto al fuoco del camino, ma di questi tempi è una di quelle avventure che non oserei minimamente provare, ma ho utilizzato la mia bella e inseparabile terracotta toscana, a fuoco lentissimo e ho ottenuto una cottura perfetta. Magari questo è merito anche dei fagioli stessi, poiché erano perfettamente cotti e integri.


Ovviamente visto il gran caldo li ho preferiti in una bella insalata, accompagnata con dei crostini di pane deliziosi che trovo da un fornaio ,il quale fa dei lievitati, sia dolci che salati, che ti mandano in estasi quando li assaggi. Sono di una leggerezza e una friabilità unica e quando li bagni non si spappolano mai….



Ingredienti
500 g di Fagioli della Regina
Pomodori ramati
Sedano
Cipolla dorata
Crostini di pane
Menta
Olio
Sale
Aceto di mele



Preparazione
La sera precedente mettere a bagno i fagioli in abbondante acqua, nella pentola di terracotta che servirà per la cottura. L’indomani buttare l’acqua, sciacquarli, aggiungere altra acqua e cuocerli a fuoco lento e tegame coperto per 2 ore. Se occorre rimestarli non usare posate di acciaio ma un cucchiaio di legno e tenere sempre dell’acqua calda pronta se bisogna aggiungerne. Salarli a fine cottura, una decina di minuti prima di spegnere.
Una volta freddi, si può procedere alla preparazione dell’insalata. Metterne la quantità desiderata in un’insalatiera, aggiungere i pomodori tagliati a cubetti il sedano e la cipolla a piccoli pezzi, la menta sminuzzata con le mani e condire con olio, aceto e sale. Amalgamare bene e aggiungere infine i crostini di pane e ciuffetti di menta.







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