Questo dessert è un bluff.
Io in cucina bluffo spessissimo ed è tutta colpa di Nigella
Lawson, che mi ha aperto un mondo sui bari più clamorosi che si possano commettere
per non andare in nevrosi quando si prepara una cena costituita da più portate
o un buffet, con tanto di suggerimenti su come creare la giusta atmosfera e la
mise en place adeguata per far sembrare il cibo più abbondante e vario. Mi
riferisco al datatissimo “Nigella Express”, un concentrato di ricette a base di
“versa dell’olio a caso, aggiungi una latta di polpa di pomodoro con tutto il contenitore privato dell'etichetta, una di fagioli
lessati con il loro liquido di conservazione, un tubetto di latte condensato,
un bicchierino di sciroppo al pan di zenzero e 7-8 panetti di burro, metti sul
fuoco e lascia sobbollire per 5 ore, nel frattempo dedicati alla manicure”.
A differenza di molti libri di cucina “rapida” scritti da
chef uomini, i suggerimenti di Nigella tengono anche presente quanto tempo la
realizzazione di un piatto richieda in termini di pulizia e riordino successivi,
ovviamente perché, in quanto donna, queste operazioni spettano a lei, non come
Jamie Oliver che sostiene che il modo migliore per cubettare i pomodori per la
panzanella sia lanciarli contro il muro finché non si rompono.
Comunque, queste verrines non sono della Lawson, sono frutto
esclusivo della pigrizia della sottoscritta.
Ingredienti per 4 bicchieri:
- 250 ml di sorbetto al limone già pronto (Polenghi Group)
- 4 cucchiai colmi di mirtilli freschi o surgelati
- 4 cucchiaini di zucchero
- 4 confezioni di budino veg al cocco (Alpro)
Procedimento:
Stupid proof: distribuisci il sorbetto sul fondo dei bicchieri, sormontalo con i mirtilli cosparsi di zucchero e completa con il budino. Servi con una spolverata di the matcha, che nella foto non c'è, perché va aggiunto all'ultimo momento.