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mercoledì 9 febbraio 2022

In agguato (Insalata di arance, finocchio, cipollotti e salmone)

Succede quasi ogni giorno: parcheggio l'auto davanti casa e, mentre mi accingo a salire le scale per arrivare al portone, all'improvviso, spunta mio suocero, che sembra sempre stia lì ad aspettarmi per farmi prendere un colpo. "Nell'orto ci sono da cogliere....(cavoli, broccoli, rape, finocchi.....vegetali in generali)!"
Ora, a parte che non so quanto le mie coronarie potranno resistere a questi agguati, credo che mio suocero mi abbia scambiata per una sorta di gigantesco e famelico coniglio, capace di ingurgitare quantità tali di vegetali da far impallidire anche un vegano.
Adesso, per esempio, è il momento dei finocchi e allora via, che ogni giorno mi ricorda che-li-devo-andare-a-cogliere-che-altrimenti-poi-si-ghiacciano-se-fa-troppo-freddo-e-diventano-duri-se-crescono-troppo-oppure-marciscono-se-piove-troppo. E io, che sono gentile (e solitamente affamata) mi lascio "infinocchiare"!
E mangio finocchi! In tutti  modi possibili, perchè altrimenti sai che noia finocchi tutti i giorni! 
Mi piacciono molto crudi, croccanti, in insalata e nella versione di oggi costituiscono un veloce e pratico secondo piatto (con del pane in accompagnamento addirittura un fantastico piatto unico), bello e colorato da vedere, buono da mangiare e molto sano!




INSALATA  di ARANCE, FINOCCHI, CIPOLLOTTI e SALMONE

Ingredienti (per 2 persone):
1 grosso finocchio
1 arancia
1 cipollotto fresco
200 g di salmone affumicato
olio evo
sale
pepe nero

Pulire molto bene il finocchio sotto acqua corrente, poi affettarlo molto sottile, usando magari una mandolina. Pelare l'arancia al vivo e affettarla a proprio piacere. Affettare anche il cipollotto. Riunire tutto in una terrina e condire con un filo di buon olio evo, un pizzico di sale e del pepe nero appena macinato.
Disporre l'insalata sul piatto di portata e guarnire con le fette di salmone affumicato.
Servire subito.
Buon appetito!

N.B.: Non è necessario usare aceto per condire ulteriormente l'insalata poichè l'arancia fornirà il giusto grado di acidità.





mercoledì 28 luglio 2021

Insolita insalatona (Insalata di pesche grigliate, gamberetti e fiocchi di latte)

E niente, questa estate va così: insalate a non finire. L'unico limite è la fantasia. Data la mia precedentemente citata situazione di regime alimentare a basso apporto calorico, le insalatone si rivelano essere le mie migliori amiche a tavola per tantissimi motivi:
- riempiono gli occhi. Ovvero, sono voluminose e sembra di mangiare tantissima roba quando invece si tratta di poche foglie di insalata.
- saziano più di qualcosa di ipercalorico che mi posso concedere solo in quantità minuscole e assolutamente non adeguate per soddisfare la mia fame
- sono fresche: cosa estremamente apprezzabile in estate, insieme al fatto che non c'è quasi mai da accendere i fornelli!
- sono coloratissime! Dai, a chi non piace mangiare colorato???
- sono versatili: si possono creare sempre nuove combinazioni di sapori e ingredienti pur senza eccedere con le calorie.

In questo caso ho "osato" un abbinamento un po' particolare che però si è rivelato azzeccatissimo: frutta, crostacei e formaggio. So che può sembrare un azzardo ma al palato proprio non lo è, anzi: è un tripudio di colori e gusto. Provare per credere!




INSALATA  con PESCHE GRIGLIATE, GAMBERETTI e FIOCCHI di LATTE

Ingredienti (per 1 persona):
Insalata verde a piacere (lattughino, valeriana, gentile...)
1 pesca noce
gamberetti (in salamoia o congelati, sgusciati o non...a piacere)
fiocchi di latte
glassa di aceto balsamico
olio evo
pepe nero
sale

Lavare la pesca e tagliarla a fette non troppo sottili (a me sono venuti 8 spicchi). Scaldare la griglia e quando è ben calda cuocere le fette di pesca un paio di minuti per ogni lato.
Se usate gamberetti surgelati fateli prima sbollentare 5 minuti in acqua bollente acidulata con qualche goccia di succo di limone, poi scolateli e fateli raffreddare. In alternativa si possono usare code di gambero o di mazzancolle spadellate velocemente con pochissimo olio evo.
Nel piatto di portata disporre l'insalatina già lavata e asciugata, le fette di pesca grigliata, una cucchiaiata abbondante di fiocchi di latte e i gamberetti, scolati dalla salamoia e sciacquati sotto acqua corrente. Salare e pepare a piacere. Irrorare con un filo di olio evo e con gocce di glassa di aceto balsamico. Servire subito come fresco antipasto o come piatto principale.
Buon appetito!

N.B.: Io ho calcolato una pesca per ogni commensale ma per antipasto basta anche una pesca ogni due persone

venerdì 22 gennaio 2021

Detox o no? (Insalata di spinacini, arance e pinoli)

Durante le festività ho trascorso un bel po' di tempo sul web, spulciando ricette, scrivendo o semplicemente cazzeggiando, come pigro passatempo tra un pasto e l'altro. Quel che è certo è che ho mangiato troppo abbondantemente e, talvolta, troppo pesante, senza compensare con una adeguata attività fisica. Il risultato è che ora, come mi succede ogni anno, sento la necessità di un'alimentazione più leggera. Fino allo scorso anno avrei detto di aver bisogno di un po' di regime alimentare detox ma adesso, scoperta recentissima, sembra che l'alimentazione detox non esista!
E ora come faccio??? 😱😱😱
A parte gli scherzi, credo che riuscire ad ascoltare le necessità del proprio organismo possa essere un buon punto di partenza per mangiare bene, con gusto, senza strafare. Almeno per evitare di svegliarmi nel cuore della notte con la sensazione di un ippopotamo sullo stomaco o con una fame da terzo mondo!

Ultimamente mi sto divertendo con nuovi abbinamenti e questa insalata mi è piaciuta particolarmente: coloratissima e gustosa, mette di buon umore al solo guardarla!
Io l'ho servita come contorno al cappone arrosto: il suo gusto dolce e acidulo si sposa perfettamente. Però può costituire un validissimo secondo piatto se arrichita da ricotta, formaggio primosale o del semplice pesce al vapore.
Quindi buon detox a tutti!....o no?😁

 


INSALATA di SPINACINI, ARANCE e PINOLI 

Ingredienti:
Spinacini freschi 
Arancia biologica 
Pinoli 
Olio evo 
Sale 
Pepe nero 

Lavare gli spinacini sotto acqua corrente e scolarli bene. 
Lavare anche l'arancia e affettarla non troppo sottile. 
Scaldare un padellino antiaderente e far tostare i pinoli per un paio di minuti. 
Disporre in un piatto o in una ciotola le fette di arancia, gli spinacini e cospargere con i pinoli tostati. Condire con olio evo, sale e una macinata di pepe nero. Non c'è necessità di aggiungere aceto perché basta l'acidità dell'arancia.
Servire in accompagnamento a carne arrosto oppure, aggiungendo primosale, ricotta o raveggiolo, come seconda piatto leggero. 
Buon appetito! 
 
 
N.B.: Le dosi sono, naturalmente a discrezione del consumatore anche se io calcolo un'arancia a testa, se la uso come secondo piatto, mezza arancia a testa, in caso sia il contorno.

 

martedì 3 ottobre 2017

Dolce low-cost (Torta di pane e mele)

Ogni giorno, l'ormai ex maschio alfa, torna a casa da lavoro e porta in dono un piccolo obolo dalla mensa aziendale: un panino e una mela. Non essendo grandi mangiatori di pane spesso il panino risulta essere più che sufficiente per il fabbisogno giornaliero, così pure le mele, che si accumulano nel cesto della frutta. Il risultato è che al termine della settimana ho in casa un cumulo di mele e di pane avanzato. Che fare? Di buttarlo neanche a parlarne, specialmente dopo che l'ex maschio alfa si è procacciato il cibo con tanto amore. E allora pappa al pomodoro, panzanella, carcerato e porrata. Tutti ottimi modi di riciclare il pane ma se volessi farci qualcosa di dolce? Improvvisamente mi sono ricordata di una vecchissima ricetta scritta da un'amica su un post-it riguardante una torta di pane e cioccolato, e di un seminario sulle torte di mele cui ho partecipato alcuni mesi fa: ho deciso di fare una sorta di mix di ricette e di eliminare in un colpo solo pane e mele!
Posso solo dire che si tratta di una delle migliori idee che ho avuto di recente in cucina perchè la torta di pane e mele che ne è venuta fuori è veramente deliziosa, oltre che di semplicissima esecuzione. Inoltre è facilmente personalizzabile: le nocciole possono essere sostituite da qualunque altra frutta secca come noci, mandorle o pinoli e può essere aromatizzata da vaniglia, cannella o scorza di limone secondo il proprio gusto. Insomma da provare e rifare e rifare e rifare.




TORTA di PANE e MELE

Ingredienti:
150 g pane secco
300 ml latte
3-4 mele
Una manciata di uvetta
vino dolce (passito, moscato, vinsanto)
2 uova
90 g zucchero
100 g burro fuso
Una manciata di nocciole

Mettere in ammollo l'uvetta in mezzo bicchiere di vino dolce (io ho usato del vinsanto).
Scaldare il latte e quando è bollente versarlo in una ciotola insieme al pane tagliato a fettine in modo che si impregni bene. lasciare ammollare il pane per almeno mezz'ora poi frullare tutto nel mixer insieme allo zucchero, le due uova e il burro fuso (ma non caldo).
Rimettere l'impasto nella ciotola, aggiungere l'uvetta insieme al vino e le mele sbucciate e tagliate a pezzetti. Amalgamare bene. Rivestire con carta da forno una teglia quadrata di circa 25 cm di lato, versare l'impasto, livellare bene (deve essere alto circa 2 dita) e cospargere la superficie con nocciole tritate grossolanamente. Infornare in forno preriscaldato a 180°C per 45-50 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare prima di servire (ma è buona anche tiepida).
Buon appetito!

N.b. Il segreto della bontà di questa torta sta nella quantità di mele: non abbiate paura di esagerare! Si possono usare le mele che si preferiscono ma trovo che se sono un po' vecchiotte e avvizzite la torta sia ancora più dolce e "melosa".


sabato 7 gennaio 2017

Capodanno in camper (Ossobuchi di tacchino all'arancia)

Sono tornata dal mio avventuroso viaggio in camper in territorio elvetico e che dire? E' stato divertente! I compagni di viaggio erano fantastici e le relative scomodità e ristrettezze della vita da camperista sono state solo un pretesto per farsi ulteriori grasse risate. Certo, svegliarsi in una landa completamente innevata a -14°C è stato un po' sconcertante: per fortuna il riscaldamento funzionava bene!
Abbiamo trascorso l'ultimo dell'anno a Zurigo, una città ricca ed elegante sulla riva del lago dal quale avremmo dovuto assistere a degli spettacolari fuochi d'artificio di mezzanotte. Ahimè, purtroppo era calata la nebbia e si è visto ben poco se non una densa coltre di nebbia illuminata a giorno di vari colori...Peccato!



Il giorno successivo ci siamo recati a Costanza, anch'essa sulla riva di un lago, l'omonimo lago di Costanza. Città piccola ma molto caratteristica, dominata da una bella cattedrale gotica. Una curiosità: il simbolo della città è diventato la statua della prostituta Imperia, posta in cima ad un molo sulla riva del lago, che in una mano sorregge l'imperatore e nell'altra il papa, in ricordo del Concilio di Costanza. Una figura decisamente emblematica!



Ci siamo poi spostati ancora più a nord, a Monaco di Baviera, una città bellissima, resa ancora più affascinante dalla neve che ha imbiancato tutto nel pomeriggio. Mi è piaciuto molto il centro storico con le chiese e le piazze ariose e mi è dispiaciuto non aver sufficiente tempo per visitare tutti i numerosi musei. Spero di poterci tornare presto per approfondire la visita con più calma. Quello che non ci siamo fatti mancare è una visita al Glockenspiel, l'orologio a carillon del nuovo municipio e una serata in birreria a gustare le specialità locali.



L'ultimo giorno, prima del rientro, è stato dedicato al raggiungimento e alla visita del famigerato castello di Neuschweinstein, quello cui è ispirato il simbolo della Walt Disney, per intendersi. Si tratta veramente del castello delle fiabe: arroccato su una collinetta, con guglie e torrette, circondato da boschi innevati, poteva essere raggiunto solo a piedi o con carrozze trainate da cavalli. E' stato la degna conclusione di una bellissima esperienza.



Anche se in camper la gola è stata comunque soddisfatta, è ovvio che la cucina sia stata estremamente semplice: pasta con condimenti basic, verdure e legumi riscaldati, salumi, formaggi, pane, dolcetti e frutta. Rientrata alla base non potevo che dedicarmi un po' alla mia amata cucina in vista dell'ultima festività, la Befana. Ecco perciò la mia ultima proposta "festiva", che però è piuttosto semplice e può essere preparata in qualunque periodo dell'anno, purchè si abbiano a disposizione buone arance biologiche.



OSSOBUCHI di TACCHINO all'ARANCIA

Ingredienti (per 3 persone):
3 ossobuchi di tacchino
il succo e la scorza di 1 arancia biologica
1 carota
1 cipolla dorata
20 g burro
1/2 bicchiere di brandy
farina 00
olio evo
sale

Sbucciare la cipolla e raschiare la carota. Preparare un trito molto fine con cipolla e carota. Praticare alcune incisioni sui bordi degli ossobuchi  in modo che non si arriccino in cottura. Mescolare il brandy e il succo di arancia.
In un largo tegame soffriggere il trito di cipolla e carota insieme al burro e un paio di cucchiai di olio evo. Infarinare bene gli ossibuchi di tacchino e quando il soffritto è ben appassito adagiarli nel tegame e farli rosolare bene su tutti i lati a fiamma vivace. Salare e poi sfumare con succo di arancia e brandy. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere circa 30 minuti girando gli ossobuchi a metà cottura. Se il fondo di cottura si asciuga troppo durante la cottura aggiungere poca acqua calda alla volta. Aggiustare di sale e aggiungere alla fine la scorza di arancia grattugiata, mescolare e lasciare cuocere ancora 5 minuti prima di servire accompagnando con fettine di arancia fresche.
Buon appetito!



mercoledì 27 luglio 2016

Cataclismi biblici (Insalata alla mela verde)

Venerdì sera. Ore 18.00. Varco in uscita la porta del laboratorio. La prospettiva di un weekend senza pensare al lavoro mi fa sorridere....Per me è il momento più bello della settimana.
Ore 18.05. Telefonata isterica del maschio alfa il quale mi informa che abbiamo casa allagata. Mentre i miei sogni di relax svaniscono alla velocità della luce mi precipito a casa dove l'acqua sta scrosciando giù dal terrazzo che neanche le cascate del Niagara. Trovo i miei suoceri e l'idraulico intenti a spalare da cucina e salotto uno strato alto 3 dita di acqua, mentre dal soffitto sembra che piova. L'origine del dramma (che si consuma sempre quando non c'è nessuno in casa) è il filtro della caldaia, situata in soffitta, che si è misteriosamente rotto! Dopo che la soffitta si è allagata l'acqua ha percolato attraverso muri e soffitti per giungere in salotto, più precisamente sul divano e sul mio portatile, che non è sopravvissuto all'onda anomala.
Così, mentre l'Italia era stretta nella morsa del caldo noi, che ci sentiamo parecchio originali, sembravamo dei pescatori di arselle. Solo che eravamo in casa, non al mare.
Il fatto è che dopo esserci chiusi fuori di casa e aver rischiato l'incendio ora non potevamo che essere preda dell'acqua.
Se continuiamo così sarà bene che mi rifornisca di insetticidi perchè a breve mi aspetto un'invasione di cavallette!

Dopo tali sventure chi avrebbe mai voglia di mettersi a cucinare? Io no di sicuro ma essendo comunque affamata e bisognosa di qualcosa di appagante mi sono rimboccata le maniche e in 5 minuti appena ho preparato la cena: una insalata fresca e sfiziosa che ho visto servire da un catering a lavoro e che mi ha decisamente convinto, tanto che l'ho già fatta varie volte.




INSALATA alla MELA VERDE

Ingredienti (per 1-2persone):
1 mela verde
2 costole di sedano
Pinoli
parmigiano reggiano
aceto di mele
olio evo
sale, pepe nero

Lavare e asciugare le coste di sedano, poi eliminare le estremità più dure e fibrose e tagliarle a fettine. Lavare la mela e tagliarla a dadini dopo aver eliminato il torsolo. Io lascio la buccia perché mi piace ma può essere tranquillamente eliminata. Fare delle scagliette con il parmigiano. Riunire sedano, mela, parmigiano e pinoli in una terrina e condire tutto con una emulsione preparata con 2 cucchiai di olio evo, 1 cucchiaio di aceto di mele, una presa di sale fino e poco pepe nero. Servire subito.
Buon appetito!

N.B.  Trovo carina l'idea di servire questa insalata in dei cestini monoporzione fatti di pasta di pane o di pizza.


sabato 26 settembre 2015

Pranzo sportivo (Pasta con prosciutto e fichi)

Inizio dell'anno calcistico e, per la prima volta in circa 30 anni, il maschio alfa non si presenterà al campo come giocatore. Dopo tanti anni di gioco, vittorie e sconfitte, infortuni e riabilitazione, squadre, spogliatoi e trasferte sembra che finalmente si sia deciso ad appendere gli scarpini al chiodo. Dovrei esserne felice? Solo in parte: posso capire quanto può essere difficile rinunciare al proprio sport. Pensavo di potermi finalmente godere il sabato pomeriggio insieme; già sognavo gite fuori-porta nel weekend e invece......
E' diventato allenatore!!!!
Ciò implica che gli impegni e gli orari saranno esattamente gli stessi di quando giocava anche se non praticherà più! Svaniti in un attimo tutti i miei piani per i weekend invernali...
Mi consola il fatto che almeno pranzeremo insieme il sabato e posso comunque cucinare qualcosa di buono per entrambi invece della solita pasta in bianco o al pomodoro.
Tragico errore anche stavolta: per essere solidale coi suoi giocatori il bravo allenatore continuerà la dieta dello sportivo con pasta olio e parmigiano o pomodoro, al massimo.
Ammetto che quando me lo ha detto avrei voluto strozzarlo a mani nude!
Con la calma, poi, ho capito che è inutile arrabbiarsi tanto: meglio cercare il lato positivo di una situazione che altrimenti fa girare i cosiddetti. Ne approfitterò per preparare (solo per me, ovvio) tutte quelle pastasciutte che mi piacciono tanto ma che non ho mai proposto in casa per non andare contro i gusti difficili del maschio alfa.
Oggi quindi inauguro la rubrica "la pastasciutta del non-sportivo": ogni sabato in cui LUI avrà una partita e si nutrirà con un pasto ascetico, io mi concederò un lauto piatto di pasta per pranzo, con un condimento veloce ma che sia solo di mio gradimento!
Per iniziare un primo piatto suggeritomi da una di quelle amiche "che non cucina": pasta con fichi e prosciutto!
I fichi sono gli ultimi della stagione, dolcissimi, e mi sono stati regalati: dato che non ce la facevo più a mangiarli al naturale e di fare una marmellata non se ne parla, ho pensato di usarli come velocissimo condimento per la pasta, in abbinamento al classico prosciutto crudo e a deliziose scaglie di ricotta salata. Il risultato è molto gradevole: un gusto dolce-salato decisamente sorprendente!



CASERECCE con FICHI e PROSCIUTTO

Ingredienti (per 1 persona):
100 g caserecce (o altra pasta corta)
3-4 fichi freschi
1 fetta spessa di prosciutto crudo toscano (o altro prosciutto crudo salato)
ricotta salata (o parmigiano reggiano)
olio evo
sale
pepe nero

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata per il tempo indicato nella confezione. Mentre la pastacuoce preparare il condimento: in una padella scaldare un cucchiaino di olio evo e rosolare per 1 minuto il prosciutto crudo tagliato a striscioline sottili. Aggiungere anche i fichi sbucciati e tagliati a pezzettini e spengere il fuoco. Scolare la pasta e farla saltare per un minuto nel condimento preparato. Se dovesse risultare troppo asciutta aggiungere giusto un filo di olio evo a crudo. Spolverare con un po' di pepe nero (preferibilmente appena macinato) e cospargere con abbondanti scagliette di ricotta salata. Servire subito.
Buon appetito!



mercoledì 16 settembre 2015

Eleganza in bianco (crumble di mirtilli e mandorle alla vaniglia)

"L'eleganza è uno stato dell'animo"
Non so a chi appartenga questa citazione ma mi trova pienamente d'accordo: non si tratta prettamente di fattori esterni quali abbigliamento, status sociale o ricchezza ma di quell'insieme di modi, comportamenti e buon gusto che permettono ad una persona di essere ricordata in modo piacevole, anche inconsciamente. Si può essere vestiti di stracci e risultare comunque eleganti, quando si ha la dignità per farlo; al contrario si può vestire griffati da capo a piedi, guidare una Ferrari ed essere comunque volgari.
Dopo tutto questo preambolo mi piacerebbe poter dire di essere una persona elegante ma temo di essere più simile ad uno scaricatore di porto che a Audrey Hepburn.
Ogni tanto però si può fingere di essere raffinati ed eleganti. E posso dire che il colore bianco aiuta molto!
La mia occasione annuale per sfoggiare la mia pseudo-eleganza è stata la Total White Dinner che si è tenuta a Pistoia lo scorso sabato: un candido tripudio shabby-chic!
Per l'occasione ho cercato di muovermi un po' più leggiadramente, senza smanacciare a caso come faccio di solito, di ridere sommessamente e di parlare a bassa voce.
Tutti i miei buoni propositi sono andati in frantumi quando, per l'ilarità delle mie due amiche, ho dovuto tagliare due bei pezzi di pecorino stagionato con un coltello da burro. Non c'è cappello che tenga: sembravo più un falegname che una lady e ne ho pure le prove.


Non parliamo poi della postura dopo un po' di vino.....


Almeno ho evitato di lanciarmi in improbabili danze e ho risparmiato il vestito da macchie e patacche varie, praticamente inevitabili quando si osa una mise total white!
La serata è stata comunque un successo, grazie anche alle mie splendide compagne che assecondano le mie stravaganti proposte per il sabato sera, e la fortuna ha voluto che sabato sia stato praticamente l'ultimo giorno veramente estivo prima dell'arrivo delle piogge.
E ora la ricetta del dessert che avevo preparato per l'occasione: un meraviglioso crumble di mirtilli con mandorle. Ora, non è per vantarmi ma mi è venuto proprio bene! I mirtilli freschi dell'Abetone, gentilmente regalati da mia suocera, profumatissimi si sposavano alla perfezione con la crosta superficiale dorata e croccante al punto giusto, con le mandorle incorporate e l'aroma di vaniglia. Mi è piaciuto da impazzire!
Un dolce che non attira l'attenzione ma che, una volta assaggiato, si lascia ricordare, come è giusto che sia.



CRUMBLE di MIRTILLI e MANDORLE PROFUMATO alla VANIGLIA

Ingredienti (per 4 persone):
pasta frolla
200 g mirtilli
75 g burro
50 g zucchero semolato
50 g zucchero di canna
100 g farina 00
40 g mandorle a scaglie
1 bustina di vanillina
sale

Preparare la pasta frolla come indicato qui: è la mia ricetta di fiducia e non la cambio! Ho solo usato meno lievito (circa 1/3 di cucchiaino). La base di frolla in questo caso è necessaria perchè i mirtilli sono troppo piccoli e acquosi: inzupperebbero troppo la crosta e vi si impasterebbero insieme facendo perdere la consistenza croccante al dolce.
Bagnare un pezzo di carta da forno, strizzarlo e usarlo per rivestire una piccola teglia rettangolare. Stendere metà della frolla sul fondo della teglia. Adagiare i mirtilli, lavati e asciugati, sulla frolla. Preparare il crumble pizzicando a mano il burro, lo zucchero semolato, lo zucchero di canna, la farina, la vanillina, le mandorle in scaglie e un pizzico di sale fino a che non si ottiene un composto omogeneo ma sbricioloso. Non si deve compattare come un panetto. Distribuire le briciole ottenute sui mirtilli.


Infornare a 200°C per 30-35 minuti, fino a che non si è ben dorata la superficie, che deve risultare croccante. Sfornare e lasciare raffreddare prima di servire.
Buon appetito!

N.B. Si può omettere la vaniglia nel crumble se lo si accompagna con una pallina di gelato alla vaniglia!

sabato 13 dicembre 2014

Dolcezza a lavoro (Torta pere e ricotta)

Ci sono giorni in cui alzarsi per andare a lavoro sembra essere una fatica insormontabile; eppure, ogni giorno, un pianto, un lamento e oplà! I piedi scendono dal letto e si mettono in moto, a scapito del cervello ancora addormentato. Avere la fortuna di fare un lavoro che piace, certo, aiuta, anche se un altro aspetto fondamentale è la compatibilità coi colleghi. Nonostante siano quasi 2 anni che lavoro nello stesso posto, mi sento ancora l'ultima arrivata e per creare intorno a me un ambiente lavorativo il più possibile confortevole e amichevole ho un mio metodo: offro dolci per la pausa-colazione! L'ultimo che ho preparato, a seguito di una scommessa persa, è stato un esperimento dell'ultimo minuto, che ha riscosso un successo sorprendente: è stato così apprezzato che più volte mi è stata chiesta la ricetta!
Complici un paio di pere troppo mature per essere mangiate senza inzaccherarsi anche i capelli e una vaschetta di ricotta parcheggiata in frigo, è bastato aggiungere uova, farina e zucchero, profumare con un tocco di cannella e il gioco è fatto! La consistenza è morbida e leggermente umida e il profumo delle pere con la cannella inebriante!
Inutile dire che dopo una fetta di torta sono tutti più tranquilli, paciosi e ben disposti nei tuoi confronti! Magari i soldi non fanno la felicità, ma i carboidrati si!



TORTA PERE e RICOTTA

Ingredienti:
230 g farina
2 grandi pere mature
100 ml latte
50 g frumina
250 g ricotta
3 uova
cannella in polvere
200 g zucchero
1 bustina di lievito
40 ml olio di semi
zucchero a velo (facoltativo)

Montare le uova con lo zucchero usando le fruste elettriche fino a ottenere una crema. Aggiungere la ricotta e mescolare bene per rompere eventuali grumi. Aggiungere l'olio a filo, poi la farina, la frumina e il lievito intervallati dal latte. Profumare con mezzo cucchiaino di cannella in polvere. Sbucciare e tagliare a dadini le pere e aggiungerle all'impasto, dopo averle leggermente spolverizzate di farina. Amalgamare molto delicatamente e versare l'impasto in una tortiera da 22 cm rivestita di carta da forno. Infornare a 180°C per 1 ora, poi sfornare e lasciare raffreddare prima di eliminare la carta da forno e servire eventualmente spolverizzata di zucchero a velo (io ne ho fatto a meno:mi piaceva il suo aspetto rustico).
Buon appetito!

domenica 20 luglio 2014

L'estate secondo me (Insalata di cocomero e feta)

Guidare con i finestrini aperti. Braccialetti di perline colorate. Il gelato che si scioglie nella coppetta. Capelli bagnati sciolti sulle spalle. Bermuda e sandali. L'odore di fritto misto di mare. Il brivido quando entro in acqua dopo un bagno di sole. Carne cotta sulla brace in riva al lago. Guardare il tramonto dal terrazzo. Vestiti bianchi sulla pelle abbronzata. Thè freddo. Zanzare e citronella. Il rumore delle onde su una spiaggia deserta. Ghiaccioli al cedro e granite al limone. Pomeriggi in bicicletta. Pescare. Sdraiarsi sulla sabbia. Birra fresca con il limone. Cene in giardino con gli amici. Viaggi in città straniere. Sagre e feste di paese. Beach volley e tennis. L'asfalto bollente. Cappelli di paglia e occhiali da sole. Il frinire delle cicale. L'aria silenziosa e immobile del pomeriggio. Passeggiate sulla battigia. Pesche, albicocche e cocco. Il profumo di crema solare. Il sale sulla pelle. Pomodori appena colti dall'orto. La settimana enigmistica. Riso freddo. Tornei di briscola e ramino. Margarita e mojito.
La mia stagione preferita. Come potrebbe essere altrimenti?
La ricetta di oggi entra a pieno titolo tra i miei ricordi estivi preferiti: complice un cocomero, emblema dell'estate, lasciatomi in dono da genitori vacanzieri, ho provato un'insalata che si è rivelata sorprendente per gusto e freschezza. Da provare.



INSALATA di COCOMERO e FETA

Ingredienti (per una persona):
1 grossa fetta di cocomero
50-60 g di feta
1/2 cipolla di Tropea fresca
Un mazzetto di rucola
5-6 olive al forno
succo di 1/2 limone
olio evo

Lavare e asciugare la rucola. Affettare la cipolla. Emulsionare il succo di limone e un paio di cucchiai di olio evo. Per ultimo tagliare a dadi il cocomero. Chi ne ha voglia può prima togliere gli antipatici semini neri...io ne ho fatto a meno e li ho sputacchiati via mentre mangiavo! Disporre gli ingredienti preparati nel piatto di portata, sbriciolare sopra la  feta e irrorare con l'emulsione al limone. Servire immediatamente.
Buon appetito!

N.B.1 Il cocomero deve essere tagliato e impiattato per ultimo perchè perde molti liquidi e, se lasciato a lungo nel piatto, annacquerebbe tutto.

N.B.2 Le dosi sono indicative: si possono aumentare o diminuire i vari ingredienti in base ai propri gusti.


sabato 21 settembre 2013

Una giornata no (Plumcake light con cocco e mirtilli)

Le persone deludono. Non è propriamente una opinione personale quanto un dato di fatto, qualcosa che viene dall'osservazione sperimentale della realtà. A quanto pare è una tara del genere umano. Prima o poi qualcuno farà qualcosa che mi farà letteralmente cadere le palle. Tanto più se si tratta di persone che si considera vicine e amiche.
Se mi fido di qualcuno va sempre a finire che prima o poi ci faccio la figura dell'idiota. Però se non mi fido sono cattiva!
Magari è solo la mia totale incapacità nel giudicare le persone. Magari è che la mia fiducia è mal riposta, visto che la fiducia altrui mai viene riposta in me.
Decidere che fare, come comportarmi, come cambiare (ancora) il mio punto di vista è una cosa che mi sfinisce solo col pensiero e mi rattrista.
Tant'è che oggi è proprio una brutta giornata, anche se è sabato e sono a casa e non lavoro e fuori c'è il sole.
Un dolce. Perchè in questi casi è praticamente obbligatorio per tirarsi un po' su.  Leggero però, perchè anche se gli zibidei frullano come le eliche di un elicottero non è un buon motivo per rovinarsi la linea. Ricetta copiata chissà dove e quando e mai provata fino a oggi.
Soffice, con i mirtilli freschi dell'Abetone, che profumano deliziosamente e il cocco, per salutare l'ultimo giorno d'estate. Abbinamento insolito. Forse. Ma da provare per capire che i 2 frutti si sposano a meraviglia.





PLUMCAKE LEGGERO ai MIRTILLI e COCCO


Ingredienti:
2 uova
150 g zucchero
200 g farina 00 + 2 cucchiai
125 g yoghurt bianco magro (1 vasetto)
50 g olio di semi di girasole
150 g mirtilli freschi (vanno bene anche surgelati)
3 cucchiai abbondanti di farina di cocco
8 g di lievito per dolci 
1 pizzico di sale

Con le fruste lavorare le uova con lo zucchero fino a che non sono chiare e gonfie. Continuando a montare con le fruste aggiungere l'olio a filo (io uso un olio di semi perchè l'olio evo ha un sapore troppo forte che coprirebbe quello dei frutti) e poi lo yoghurt. Aggiungere anche il sale e la farina di cocco continuando a mescolare. Miscelare la farina con il lievito e aggiungerla gradualmente al composto di uova mescolando più delicatamente con un cucchiaio di legno. Cospargere i mirtilli con 2 cucchiai di farina (in questo modo durante la cottura del dolce i mirtilli non si depositeranno tutti sul fondo ma resteranno "sospesi" nell'impasto, distribuendosi uniformemente) e aggiungerli molto delicatamente all'impasto.
Foderare uno stampo da plumcake con della carta da forno bagnata e strizzata e riempirlo con l'impasto ottenuto.
Cuocere in forno caldo a 180°C per 40-45 minuti (fare sempre la prova stecchino), poi sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di toglierlo dallo stampo ed eliminare la carta da forno.
Buon appetito!

N.b.: se non avete lo yogurt bianco andrà benissimo anche uno yogurt alla frutta: banana, limone, fragola, albicocca....oppure anche alla vaniglia!

Con questa ricetta partecipo al contest di L'alveare delle delizie

venerdì 23 agosto 2013

Insolito smoothie

E' mattina presto, troppo presto per essere in vacanza. Incredibile che anche quando sono in vacanza mi alzi di buon mattino: non è una cosa normale. Il maschio alfa dorme placidamente e io sto attenta a non svegliarlo. Il sole è sorto, ma non fa ancora così caldo da accendere il ventilatore. Lascio la porta aperta così che il venticello entri e mi svegli definitivamente. Appena alzata non ho mai fame e oggi non fa eccezione, anche se so che tra un paio d'ore sarei capace di spolpare un bufalo! Quindi mi costringo a fare colazione perchè i bufali ormai sono in via di estinzione e rifuggono la mia presenza quando mi vedono affamata! Inoltre mi sono pesata: shock! Un'estate di inattività fisica e bisogna correre ai ripari con un regime alimentare  più controllato che preveda pasti regolari e ipocalorici. Per la colazione trovo molto stuzzicanti i frullati di frutta: sono veloci da fare, freschi e vanno giù che è un piacere anche quando non si ha voglia di mangiare. Sono estremamente versatili e se ne possono inventare di tutti i tipi per fare un pieno di energia e vitamine (con un occhio alle calorie). Tutta un'altra cosa rispetto alle brodaglie piene di zuccheri e conservanti che si trovano al supermercato!
Oggi ne ho provato uno un po' insolito, senza latte ma con una rinfrescante tisana alla menta come base, ottimo in caso di caldo torrido! Provare per credere!
Una volta finito il mio beverone magari torno a letto per un pisolino o per infastidire il maschio alfa! ;-)



 SMOOTHIE di PESCHE e ALBICOCCHE alla MENTA

Ingredienti (per 1 persona):
1 bicchiere di infuso di menta freddo
1 pesca matura
3 albicocche mature
1 cucchiaino di miele
qualche goccia di succo di limone

Eliminare il nocciolo dalla pesca e dalle albicocche e spezzettare la frutta. Riunirla nel bicchiere del frullatore insieme ad alcune gocce di succo di limone, un cucchiaino di miele (o più, per chi preferisce lo smoothie più dolce) e un bicchiere di infuso di menta freddo (va bene anche del the aromatizzato alla menta) e frullare bene tutto fino a che non è omogeneo e non ci sono pezzettini a giro. Occorre meno di un minuto e si può usare anche il pimer a immersione. Versare in un bicchierone e gustare immediatamente, magari con una bella cannuccia. Non conservare lo smoothie perchè la frutta frullata si ossida alla velocità della luce, diventa scura e non più buona.
Buon appetito!

N.B. Più la frutta è matura e meglio è: è più dolce e lo smoothie risulterà più saporito. E' anche un ottimo modo per smaltire della frutta in via di deperimento e quindi non più molto appetibile da mangiare "nature".
N.B.2. Io preparo l'infuso la sera prima con il metodo dell'infusione a freddo dell'Arabafelice. In pratica basta mettere una bustina della tisana che si preferisce a bagno in un bicchiere d'acqua fredda per una nottata: trovo che abbia un sapore migliore del the caldo lasciato raffreddare e si conserva pure meglio.



venerdì 19 luglio 2013

Ich bin ein Berliner (Insalata con albicocche e primosale)

Sono trascorsi 50 anni da quando, nel 1963, l'allora presidente americano JFK tenne uno storico discorso di fronte al municipio di Berlino: una dichiarazione di pace e fratellanza verso il popolo di una nazione che aveva compiuto misfatti inauditi ma che stava vivendo un periodo di terribile divisione. Infatti, se è giusto che un'intera nazione venga condannata e punita per il proprio passato, è altrettanto giusto che le nuove generazioni non vengano screditate per gli errori dei padri, in nome di una storia che non hanno vissuto.
Fin da piccoli ci è stato insegnato che in Germania sono stati perpretati crimini abominevoli, siamo stati abituati a sentirci dalla parte dei buoni, dei giusti; sensazione rafforzata da racconti di nonni, partigiani, sopravvissuti. Eppure era necessario restituire un volto umano alla Germania e a Berlino. Forse  è questo che ha tentato di fare JFK con il suo discorso.
Tra qualche giorno andrò in vacanza a Berlino per una settimana e proverò anche io a senirmi un po' "Berliner". Nonostante abbia studiato tedesco non sono mai stata in Germania: chissà che non mi piaccia!

Mi sono domandata con quale piatto accompagnare questo post pre-partenza: purtroppo ho già pubblicato le ricette più tedesche che conosco, ovvero lo stinco e le patate alla birra; perciò ripiego su un'insalata molto particolare, ma salutare (in vista della dieta ipercalorica tedesca che mi aspetta). L'ho provata per consumare delle albicocche acerbe e un po' insipide e che si è rivelata più buona del previsto: non a caso l'ho già preparata più volte. Dato che non sono una grande mangiatrice di frutta al naturale ho trovato l'ennesimo modo per consumarla con gusto e spero che al mio ritorno avrò imparato qualche corposo piatto tedesco!



INSALATA con  ALBICOCCHE e PRIMOSALE

Ingredienti (per 1 persona):
Insalata verde (per me gentile ma sarebbeperfetta la valeriana)
60-70 g di formaggio primosale
2 albicocche leggermente acerbe
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di pinoli
olio evo
aceto di mele
sale, pepe nero

Lavare l'insalata e spezzettarla a mano, tagliare il primosale a tocchetti e le albicocche a fettine. Disporre nel piatto di portata l'insalata, le albicocche e il formaggio. Distribuire anche l'uvetta e i pinoli. Preparare una emulsione con 2 cucchiai di olio evo, 1 cucchiaio di aceto di mele (si sposa benissimo con la frutta perchè è più delicato), un pizzico di sale e di pepe e condire l'insalata. Servire immediatamente.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest della Cuochina Sopraffina



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di SosiDolceSalato

domenica 24 marzo 2013

Premio!

Resto sempre stupita del fatto che qualcuno, oltre la mia ristretta cerchia di amici e parenti, legga questo blog anche se, in effetti, sembra ci siano un sacco di persone (per me 139 follower sono un'infinità!) che si interessano a ciò che scrivo e cucino. Mi sembra strano perchè, in fondo, è per me stessa che scrivo e non è un caso che lo faccia sempre in modo impersonale, senza mai rivolgermi direttamente a qualcuno: per me avrebbe la stessa credibilità che parlare con un muro! Ecco perchè sono sempre piacevolmente sorpresa quando qualcuno pensa a me per dei premi: oggi non fa eccezione. Ringrazio infinitamente Per incanto o per delizia per avermi insignita del premio "Very inspiring blogger"


E ora ecco 7 cose su di me (e spero di non ripetermi!):
1) Mi piace leggere e al momento sono in fissa per i libri di Jane Austen
2) Mi piace truccarmi e vestirmi con gonne e tacchi alti
3) Gli spaghetti alla carbonara sono probabilmente il mio primo piatto preferito
4) Sono onnivora ma non riesco proprio a mangiare le ostriche crude, i cachi e i migliacci
5) Sono piuttosto disordinata anche se il mio è un caos "ordinato"
6) Mi piacerebbe visitare l'India
7) Ridere il più possibile e prendere le cose con ironia mi aiuta a vivere meglio

Per questioni di tempo stavolta lascio questo premio a chiunque leggerà questo post: se lo merita visto che continua a leggere le mie sciocchezze!

E adesso la ricetta: un dessert a base di frutta accompagnato da semplice ricotta. Fresco e leggero, preparato in una di quelle domeniche pomeriggio in cui sono a casa da sola e mi viene voglia di qualcosa di sfizioso è un ottimo modo per chiudere un pasto con dolcezza senza esagerare con le calorie. Era un sacco di tempo che volevo provare le pere al vino, di cui mi sono innamorata dopo averle assaggiate in un ristorante parigino, così, complice un avanzo di bottiglia di buon Chianti non ho potuto tirarmi indietro! :-P



COPPA di PERE al VINO e RICOTTA

Ingredienti (per 2 persone):
1 pera Abate
succo di 1/2 limone
200 ml vino rosso (per me Chianti)
1 cucchiaio di miele
100 g ricotta di mucca
uvetta (1 cucchiaio)
50 g zucchero
1/2 stecca di cannella
2 bacche di cardamomo
3 grani di pepe nero
1 cucchiaio di latte
 cannella in polvere

Versare il vino in una casseruola e aggiungere lo zucchero, il miele, le bacche di cardamomo schiacciate, la stecca di cannella e il pepe. Portare a ebollizione e proseguire la cottura per 2-3 minuti: lo zucchero deve essere completamente sciolto. Sbucciare la pera, eliminare il torsolo e tagliarla in circa 6 spicchi, poi irrorarla con il succo di limone per evitare che annerisca. Unire le pere al vino e lasciare cuocere con il coperchio a fuoco basso per circa 20 minuti: le pere devono essere morbide. Unire l'uvetta e proseguire la cottura altri 5 minuti, poi sgocciolare la frutta dal liquido di cottura e disporla nelle coppe. Ridurre il fondo di cottura a fuoco vivace fino a che non si è formato uno sciroppo abbastanza denso, filtrarlo e lasciarlo raffreddare. Lavorare bene la ricotta con il latte ed eventualmente un cucchiaino di zucchero a velo. Distribuire anche la ricotta nelle coppe e irrorare con lo sciroppo di vino. Spolverizzare con poca cannella e servire.
Buon appetito!


domenica 6 gennaio 2013

Luna

Era il 16 luglio 1969 quando, con uno spaventoso rombo, il razzo Saturn V veniva lanciato da Cape Canaveral lasciando dietro di sé un'infuocata scia di fumo. Destinazione: la Luna. Era la missione Apollo 11, la quinta fra le missioni Apollo con a bordo degli esseri umani. Non posso sapere cosa deve essere stato trovarsi lì, sulle gradinate appositamente allestite al Kennedy Space Center, ad osservarne la partenza. Immagino il silenzio carico di preoccupazione e aspettative durante il countdown, e il boato dei motori al momento della partenza, la nuvola di fumo che si propaga a terra e il terreno che trema. Alzare lo sguardo e vedere scomparire il razzo nel blu del cielo. Avrei voluto esserci. Davvero.
4 giorni dopo, il 20 luglio 1969, il mondo intero assisteva, in un attonito silenzio, allo sbarco del primo uomo sulla Luna. Celebri sono le parole di Neil Armstrong nell'istante in cui il suo piede toccava per la prima volta il suolo lunare: "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità".
Forse per la prima volta nella storia del mondo ci siamo sentiti uniti. Forse per la prima volta nella storia del mondo non sono esistiti confini e non ci sono stati italiani o americani o giapponesi o congolesi, semplicemente terrestri. Forse. Mi piace pensare che sia stato così.
53 anni e spiccioli dopo mi trovavo lì, a Cape Canaveral, davanti all'edificio che, nell'immaginario collettivo, da sempre rappresenta il futuribile. E mi sono sentita veramente emozionata.

Ammetto che quando mi sono trovata davanti agli originali e bruciacchiati cimeli delle missioni spaziali ho avuto qualche perplessità: ma davvero l'uomo è riuscito ad arrivare (e tornare) incolume sulla Luna con una tecnologia inferiore a quella delle attuali lavatrici?
Che sia stato tutto un bluff? Il mistero permane ma è fuori dubbio che si è trattato di uno dei momenti più esaltanti della storia umana.

Dato che questi impavidi astronauti hanno avuto il coraggio di andare nello spazio dentro dei cassonetti a motore, anche io, finalmente, ho trovato il coraggio di provare la pavlova, che ho sempre considerato off-limits nonostante sia una folle amante delle meringhe: ricordo che da piccola ne mangiavo talmente tante da farmi venire il mal di denti! E ora che ho imparato, chi mi fermerà più? E' deliziosa e il contrasto con la freschezza acidula del mirtillo è assolutamente perfetto.
Un dolce ricco e voluttuoso, candido come la luna di cui ricorda le morbide e tondeggianti fattezze, con semplici mirtilli a rappresentare quelle zone d'ombra e quelle imperfezioni della sua superficie che sono state motivo d'ispirazione non solo per poeti, pittori, scienziati e ingegneri ma anche per semplici sognatori.



MINI PAVLOVE ai MIRTILLI

Ingredienti (per 8-9 pavlove):
125 g albumi
125 g zucchero semolato
15 g maizena
1 cucchiaio di aceto di mele
110 g zucchero a velo
Farcitura:
500 ml panna fresca
200 g zucchero a velo
mirtilli

Montare con le fruste elettriche (o con una planetaria) gli albumi. Quando gli albumi iniziano a diventare bianchi aggiungere lo zucchero semolato, un cucchiaio alla volta. Poi aggiungere la maizena e l'aceto e continuare a montare fino a che non si ottiene una massa gonfia, bianchissima e setosa. A questo punto aggiungere anche lo zucchero a velo setacciato e amalgamarlo molto delicatamente usando una spatola con movimenti dal basso verso l'alto. Foderare una teglia con carta da forno e riempire una sac-a-poche (bocchetta tonda più grande possibile) con il composto di albumi. Con tale composto formare sulla carta da forno delle specie di cestini con diametro di circa 10 centimetri, formando prima la base e poi le "sponde" della ciotolina. Cuocere i cestini di meringa per un'ora in forno preriscaldato a 90-100°C (non di più altrimenti scuriscono). Sfornare e lasciare raffreddare.
Montare la panna con lo zucchero a velo e utilizzarla per farcire i cestini di meringa (anche in questo caso io ho usato la sac-a-poche). Guarnire le mini-pavlove con mirtilli freschi e servire.
Buon appetito!



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Sapori in valigia

sabato 8 dicembre 2012

Rientro alla base

Non sono mai stata una dormigliona ma devo ammettere che il rientro a casa è stato come un brusco risveglio da un bellissimo sogno: solo alcuni giorni fa gironzolavo felicemente al sole in maglietta e bermuda e ora tuoni e fulmini, pioggia, freddo, grigiume. Una doccia fredda. Letteralmente.
Ebbene si, sono tornata e con sommo rammarico devo constatare che la mia casina non mi è mancata così tanto come avrei creduto e che una vita "on the road", con valigia sempre al seguito e tanti motel, non mi è dispiaciuta affatto.
E' difficile anche solo raccontare cosa è stato per me un viaggio del genere: troppe cose da dire, luoghi favolosi da descrivere, sensazioni, risate, cibo, amici. Così dovrebbe essere la vita.
Per non fare confusione partirò dall'inizio e dedicherò un post ad ogni tappa del mio viaggio, a cui abbinerò una ricetta che in qualche modo cercherà di essere attinente.
Pronti. Attenti. Via!

MIAMI
Dopo più di 12 ore di volo su dei sedili Alitalia incredibilmente scomodi, finalmente abbiamo poggiato piede per la prima volta su suolo americano. Due sono state le cose che mi hanno immediatamente colpito:
1) L'enorme quantità di palme: se qui in Italia il paesaggio è punteggiato da pini e querce, in Florida l'albero più diffuso è sicuramente la palma, di tutte le dimensioni e altezze: indispensabile per una atmosfera caraibica. Fantastiche. Me ne sono letteralmente innamorata tanto che ho un sacco di foto in cui le abbraccio affettuosamente!
2) L'atmosfera natalizia. Appena giunti in aeroporto, mentre ci toglievamo gli strati di maglioni per il gran caldo, la prima cosa che ci è comparsa davanti è stato un imponente albero di Natale da cui provenivano musichette natalizie (in seguito abbiamo scoperto che esiste un canale radio che trasmette solo musica natalizia!!!). Incredibile ma vero, a metà novembre si vedevano ovunque addobbi e alberi di Natale (palme comprese). Oltre alla precocità nella preparazione di tale festività, la cosa che lascia stupefatto un turista italiano è che il tutto si svolge in una ambientazione calda in cui tutti vanno a giro in bermuda e ciabatte! Non capisco proprio con che coraggio le caffetterie propongano piatti e bevande natalizie tipo cioccolata calda speziata o gingerbread quando sarebbe più indicata una bella granita!

A parte l'iniziale shock natalizio ci siamo goduti la città (che si divide in Miami downtown, sulla terraferma, e Miami Beach, molto lussuosa e circondata dall'acqua) per quasi 2 giorni. La parte più caratteristica è sicuramente South Beach, con i suoi bassi edifici Art Deco in colori pastello, molto vip. Ovviamente, per sentirci vip anche noi, è lì che abbiamo deciso di soggiornare! L'emblema di questa zona è Ocean Drive, strada antistante una strepitosa spiaggia, strapiena di localini alla moda e molto costosi: per certi versi sembrava di essere in passeggiata a Viareggio!



Di notte la via si trasforma e le tonalità pastello sono sostituite da insegne al neon multicolor, musica e una fauna locale in abiti piuttosto succinti. La notte sembra di stare a Rimini!



Di tutt'altra pasta è Miami downtown, il centro degli affari, più seriosa, dove si possono ammirare i famigerati grattacieli



e Little Havana, il quartiere cubano dove ci siamo avventurati alla ricerca di un po' di folklore ispanico e sigari (cubani, ovviamente). C'è persino chi ha avuto il coraggio di prendere un gelato gigante in una nota gelateria (secondo la guida) dall'aspetto decisamente inquietante. Comunque il gelato al mango era effettivamente buono e non ci sono state conseguenze gastrointestinali!
In definitiva Miami non mi ha colpito particolarmente: si tratta di una città culturalmente non molto ricca, più incline al divertimento ma che si presta bene per passeggiate curiose!
Dimenticavo la parte gastronomica! Per la prima sera in America non potevamo che recarci in un diner talmente caratteristico da sembrare appena uscito da un quadro di Hopper dove ci siamo abbuffati con ottimi ed enormi  hamburger e french fries: più caratteristico di così!



La prima ricetta che associo al mio viaggio americano è questo delicatissimo risotto alla melagrana che con i suoi colori mi ricorda Ocean Drive.


Ero un po' scettica quando l'ho provato, ma l'abbondanza di melagrane provenienti dall'albero nell'orto mi imponeva di inventarmi qualcosa per consumarle. Beh, mi sono dovuta ricredere alla grande: non solo è delizioso secondo i miei gusti, ma lo è anche per il maschio alfa (giuro che mi stavo per commuovere quando mi ha detto che gli piaceva), per il mio babbo (ancor più stupefacente) e persino per i miei tradizionalissimi suoceri. Provare per credere.
Tra l'altro si tratta di una ricetta adattissima per le feste e in particolare per il cenone dell'ultimo dell'anno: dicono che le melagrane portano fortuna...cercherò di farne indigestione!

RISOTTO alla MELAGRANA e PORRO

Ingredienti (per 3 persone):
200 g riso originario
2 melagrane
1 porro
50 g robiola
30 g burro
brodo vegetale (circa 400 ml)
vino bianco
olio evo
sale, pepe nero

Affettare il porro e stufarlo dolcemente con 10 g di burro e 1 cucchiaio di olio evo. Salare leggermente e quando è morbido toglierlo dal fuoco e frullarlo con il minipimer fino a ottenere una crema (aggiungere eventualmente qualche cucchiaio di brodo per rendere il tutto più fluido).
In una casseruola scaldare il restante burro con 2 cucchiai di olio evo. Quando il burro è sciolto e spumeggiante aggiungere il riso e lasciarlo tostare alcuni minuti a fiamma alta, dopo salare, sfumare con un bicchierino di vino bianco e abbassare la fiamma. Aggiungere la crema di porro e un mestolo di brodo caldo e mescolare con un cucchiaio di legno. Cuocere lentamente fino a che il riso non è morbido (occorreranno almeno 20 minuti) aggiungendo poco brodo caldo alla volta in modo che il riso non si asciughi troppo.
Sgranare le melagrane e tenere da parte una manciata di chicchi. Ricavare il succo di melagrana dai restanti chicchi schiacciandoli con il passaverdura (o centrifugandoli). Quando il riso è quasi giunto a cottura versare il succo di melagrana e mescolare: tutto assumerà una deliziosa tonalità rosa!
Mantecare alla fine con la robiola e servire caldo spolverizzato con del pepe nero appena macinato e i chicci di melagrana tenuti da parte.
N.B. La cremosità del risotto dipende da quanto liquido viene aggiunto. A me non piace troppo morbido (ma nemmeno troppo asciutto) perciò per avere la giusta consistenza ho usato circa 400 ml di brodo, ma niente vieta di usarne di più se si vuole un risotto più "all'onda".
Il sapore è molto delicato perciò consiglio di non aggiungere altri formaggi e di sostituire la robiola al massimo con del mascarpone o della ricotta per non coprire il gusto della melagrana.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Sapori in valigia 

venerdì 21 settembre 2012

2 anni e non sentirli

Tre giorni fa questo mio piccolo blog ha compiuto ben due anni! Ma come è volato il tempo??? Sono andata a rileggere il post dello scorso anno e mi sono resa conto che non sono riuscita a tener fede a nessuno dei miei buoni propositi: non ho ancora provato il pane (ad eccezione della mitica focaccia), la pasta fatta in casa e la pavlova. E nemmeno è migliorata la qualità delle mie fotografie! Vergogna! A mia discolpa posso dire che ho comunque fatto altre cose: sono riuscita nella realizzazione di pandispagna, cupcakes e bignè. La strada per sentirmi davvero competente però è ancora molto lunga! Nella speranza di continuare a imparare cerco di trarre ispirazione da altri.
Quest'anno, per festeggiare, niente torta, che qui siamo in fase di remise en forme, ma dei biscottoni, o cookies, profumati, saporiti e dalla morbida consistenza. Da provare con un bel bicchierone di latte freddo! Sono facili e veloci da preparare e ottimi per riciclare l'ennesima banana morente del cesto della frutta! Anzi, a dire il vero più la banana è matura (al limite dell'avvizzito) e più è intenso e meraviglioso il profumo che dona ai biscotti. La ricetta l'ho presa qui: ho solo aggiunto le noci tritate che trovo stiano magnificamente con la banana.



BISCOTTONI BANANA, NOCI e CIOCCOLATO

Ingredienti (per 12 biscottoni):
300 g farina 00
1 uovo
100 g zucchero
80 g burro morbido
1 banana molto matura
1 cucchiaio yoghurt bianco o alla vaniglia
100 g cioccolato fondente (o gocce di cioccolato)
una manciata di gherigli di noci

Impastare il burro morbido con la farina fino a formare delle briciole. Formare una fontana e disporre al centro lo zucchero, l'uovo, lo yoghurt e la banana ridotta ad una pappetta dopo averla schiacciata bene. Impastare velocemente per amalgamare gli ingredienti e quando l'impasto è omogeneo formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare una mezz'oretta in frigo. A questo punto lavorare nuovamente l'impasto aggiungendo il cioccolato spezzettato e le noci tritate grossolanamente. Far nuovamente riposare l'impasto coperto altri 15 minuti in frigo. Stendere l'impasto su un piano infarinato fino a uno spessore di circa 1/2 cm. Usare un bicchiere dall'apertura abbastanza ampia ma bordo sottile come stampo per ritagliare i biscottoni. Disporre i biscottoni su una teglia rivestita di carta da forno e infornare in forno preriscaldato a 180°C per una quindicina di minuti. Lasciare raffreddare prima di servire.
Buon appetito!


sabato 8 settembre 2012

Disoccupazione e muffin

Mi sento l'italiano medio. "Che vuol dire?" si chiederà qualcuno. Dopo 2 anni e mezzo di striminziti contratti a progetto sono, di nuovo, ufficialmente disoccupata e senza prospettive, come subito dopo la laurea. Potrei arrabbiarmi. Potrei iniziare a urlare dalla frustrazione. Potrei lasciarmi andare alla depressione. Potrei pensare che non è mai stato il lavoro dei miei sogni (e in effetti è così). Invece no. L'autocommiserazione in questo caso non è contemplata così, nel mio primo giorno da disoccupata, ho preferito dirigermi in cucina e preparare una fantastica teglia di muffin. D'altronde se la suocera si presenta con una vasca di mirtilli dell'Abetone appena raccolti cos'altro si può fare? E visto che, in questo caso, di comfort food si tratta, ho abbandonato la mia stracollaudata ricetta light con lo yoghurt e ho optato per la versione originale con il burro e un quantitativo di zucchero maggiore rispetto al solito. E' stata una mossa vincente: il grasso dolciastro del burro abbraccia l'acidulo dei mirtilli in maniera perfetta. D'altronde quando ci vuole, ci vuole! L'unica variazione che ho apportato è l'utilizzo della farina integrale perchè la vita è così: a volte un po' ruvida ma sempre buonissima.



 MUFFIN INTEGRALI ai MIRTILLI

Ingredienti (per 12 muffin):
120 g farina integrale
120 g farina bianca
160 g zucchero
2 uova
100 g burro
180 ml latte intero
150 g mirtilli freschi
1 bustina vanillina
mezza bustina di lievito

In una ciotola mescolare gli ingredienti solidi: le due farine, lo zucchero, il lievito e la vanillina. Sciogliere il burro e lasciarlo intiepidire prima di mescolarlo con le uova e il latte fino ad ottenere un composto omogeneo. Unire i 2 composti e mescolare velocemente (se rimangono dei grumi non è un problema). Aggiungere anche i mirtilli freschi lavati e asciugati e amlalgamare. Suddividere il composto ottenuto in 12-13 pirottini di carta a loro volta inseriti in una teglia da muffin (nel mio caso ho usato pirottini in silicone con all'interno pirottini di carta): il pirottino deve essere riempito per 3/4 circa. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti (mi piace che la superficie sia leggermente dorata). Sfornare, lasciare raffreddare e servire.
Buon appetito!

martedì 21 agosto 2012

Lucida follia

E' caldo.
Molto caldo.
Caldissimo.
Mentre scrivo in abbigliamento molto succinto (praticamente ai limiti della decenza) ho il ventilatore puntato addosso e le finestre di casa sono sprangate per non far entrare la calura. Inutile.
Quasi quasi ho nostalgia dell'aria condizionata a lavoro. Non è vero: preferisco il caldo al lavoro.
Lucifero è arrivato ma io non ho intenzione di dargliela vinta. Sia mai. E così mi è presa voglia di biscotti e contro ogni logica ho acceso il forno.
Pensandoci bene non è una cosa così stupida accendere il forno quando in cucina si sfiorano naturalmente i 40°C: il caldo è già infernale e il riscaldamento del forno stesso non richiede più di 5 minuti, oltre al fatto che il mantenimento della temperatura richiede sicuramente meno energia che in inverno. Insomma è un'ottima strategia per un po' di risparmio energetico!
Sono pazza? Può darsi ma cosa non si farebbe per assecondare la voglia di biscotti! Certo che con queste argomentazioni avrei potuto fare l'avvocato!
Alla fine me ne sono fregata del caldo, dell'afa, dei carboidrati che fanno ingrassare e mi sono preparata questi gustosi cookies che avevo adocchiato da un pezzo da Valentina di Frutta&Zafferano per il gioco Dai! Ci scambiamo una ricetta? di Cinzia. Le uniche variazioni che ho apportato sono state l'utilizzo di mirtilli rossi al posto di quelli normali e l'aggiunta di vanillina, della quale sono dipendente!


Cookies con cioccolato bianco e mirtilli rossi


COOKIES con CIOCCOLATO BIANCO e MIRTILLI ROSSI

Ingredienti:
250 g farina 00
120 g burro
zucchero
1 uovo
1 tuorlo
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina
65 g cioccolato bianco
50 g mirtilli rossi disidratati
sale (un pizzico)

Mescolare la farina, il lievito, lo zucchero, il sale e la vanillina. Aggiungere alle polveri il burro morbido tagliato a dadini e incorporare bene aiutandosi con una spatola. Aggiungere anche l'uovo e il tuorlo, impastare e infine addizionare anche i mirtilli rossi e il cioccolato bianco tagliato a dadini. Impastare ancora e compattare l'impasto fino a formare una palla. Coprire l'impasto con la pellicola e far riposare in frigo almeno un'ora. Trascorso questo tempo riammorbidire l'impasto con le mani sul piano ben infarinato e formare dei filoncini da 4-5 cm di diametro. Tagliare dai filoncini delle fette spesse circa 1/2 cm da depositare su una teglia da forno foderata di carta da forno. Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti, poi sfornare e far raffreddare prima prima di gustare.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo per la prima volta al gioco di Cinzia