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lunedì 18 luglio 2016

Tarte Pomodorini e Pesto

Avevo assaggiato questa tarte più di un anno fa, in occasione di un incontro "svalvolato" a casa di Silvia

Mi colpì molto la frolla al pesto e l'accostamento con i pomodorini leggermente caramellati.
Mi ripromisi mi farla a breve.

Poi, come sempre accade, rimandai, rimandai, rimandai...

Ma alla fine, qualche mese fa, finalmente la feci!


Ecco. Appunto. Qualche mese fa.
Poi la rifeci.
E la rifeci ancora.

DiSceeee.... ma il post? Quando lo pubblichi?
Dai, a breve lo pubblico... (dissi)

E anche qui, come sempre, rimandai, rimandai, rimandai...

DiSceee.... Azzipie', ma te stai 'ampigri'? 

...'mpochetto!
Lo ammetto. :)

Ma questa tarte merita di essere conosciuta e diffusa.
E non è neanche difficile da fare.

La frolla al pesto, poi, ha un sapore molto delicato. Assolutamente da provare!

RICETTA
(presa da qui e con piccolissime varianti)

Ingredienti per uno stampo tondo di 22cm di diametro

Per la frolla

200 g farina adatta per la frolla (se ne volete una speciale senza glutine vi suggerisco questa)
 70 g di burro  pezzetti
 30 g pesto alla genovese
   2 uova piccole
   4 g di sale
 10 g di pecorino grattugiato

 Per il ripieno

1000 g di pomodorini ciliegini
  40 g di pinoli tostati
  60 g di zucchero semolato per caramellare
 120 g di pesto alla genovese (meglio se fatto in casa)  

  • Sabbiate farina e burro
  • Unite poi gli altri ingredienti
  • Continuate ad impastare fino a quando otterrete una bella pallotta
  • Avvolgetele nella pellicola per alimenti e riponetela in frigorifero

  • Lavate i pomodorini e tagliateli a metà
  • Lasciateli scolare una mezz'oretta
  • Metteteli poi in una padella (preferibilmente antiaderente) con lo zucchero
  • Fateli caramellare
  • Mettete un foglio di carta forno nello stampo 
  • Adagiatevi i pomodorini con la parte tagliata in alto
  • Distribuite pesto e pinoli
  • Togliete la frolla dal frigo
  • Stendetela fino a formare un cerchio un po' più grande dello stampo
  • Ricoprite la tarte cercando di chiudere bene lungo i bordi



  • Infornate a 180° fino a cottura della frolla
  • Girate poi la tarte stando attenti a non romperla
  • Decorate con qualche altro pinolo tostato e delle foglie di basilico


Esteticamente non è perfetta, ma dal punto di vista del gusto vi posso garantire che è notevole!

Provatela!!!




DiSceeeee... Azzipie', ma ultimamente stai a prenne tutte riScette dar condominio?

E certo! Sfornano tante di quelle cose buone!
Anzi, sapete che vi dico?

Se il mondo virtuale diventasse reale, affitterei un'appartamento nel condominio e passarei il tempo a pastrocchiare con loro!

:))))

Ciao e alla Prossima





Lo Ziopiero

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martedì 5 luglio 2016

"Aripijamose a pizza" - Pizza Romana Scrocchiarella



Aaaaaaaa.... la PIZZA!
Come si fa a non amarla...

Insieme alla pasta è indubbiamente l'alimento che ha da sempre caratterizzato gli italiani all'estero.

Certo se solo gli stranieri sapessero quante litigate ci facciamo sulla pizza...
E chi la vuole alta, chi la vuole bassa.
Chi in teglia e chi la mangia solo al piatto.
Chi la vuole solo e rigorosamente pomodoro e mozzarella, e chi preferisce fantasticare con tutte le combinazioni possibili di farcitura.

E quante cose potremmo dire e raccontare sulla pizza.

Sul mio blog potete trovarne di diversi tipi, prevalentemente in teglia, ma c'è anche quella classica napoletana, fatta in casa e con risultati direi molto soddisfacenti, frutto di lunghi tentativi e svariati studi per simulare i 400° dei forni a legna per ottenere la fatidica cottura in 90 secondi!

Oggi, come avete già capito, parleremo della pizza romana, che come ben sappiamo è ben diversa da quella napoletana e spesso disdegnata dai partenopi.

Per carità son gusti.
Ma sono anche due cose diverse, a mio avviso non paragonabili.

La pizza romana:
  • Non ha il cornicione
  • È sottile
  • È croccante
  • Si tende col mattarello 
  • Se magna solo a Roma!!!
Ma non per questo è  meno buona e appetitosa.


Da... ehmmm ragazzo ne ho mangiate a quintalate.
A Roma esisteva solo questa.
Le pizze napoletane (o presunte tali) sono arrivate dopo, verso la fine degli anni 80.
E, a dire la verità, a noi romani non piacevano mica tanto, anche se presto abbiamo imparato ad apprezzarla. :)

A casa non l'avevo ancora mai fatta.
Poi, un giorno, Silvia del condominio più svalvolato del web mi ha fatto venire l'ispirazione grazie a questo post, a sua volta ispirato dalla confraternita della pizza.

Fondamentale, come sempre, è il tipo di farina, che non deve essere eccessivamente forte, diciamo intorno ad un W 240/260.
Personalmente mi sono trovato bene con questa, facilmente estendibile per cui particolarmente adatta per la pizza.

RICETTA
Per ogni pizza

 100 g farina per pizza W 240/260
  55 g acqua
    1 g olio evo
    2 g  sale
    1 g di lievito di birra fresco

  • Sciogliete il lievito nell'acqua
  • Aggiungete tutti gli altri ingredienti
  • Impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo
  • Coprite l'impasto e lasciatelo riposare tre ore a temperatura ambiente
  • Formate i panetti (uno per ogni pizza)  
  •  Lasciateli riposare coperti altre tre ore a temperatura ambiente


  • Stendete i panetti, prima schiacciandoli un po' con le mani e poi con il mattarello

  • Traferite la pizza sulla pala infarinata
  • Conditela

COTTURA
Come ho già spiegato qui, per un'ottima cottura sarebbe opportuno possedere una padella testo di buona qualità.
Il procedimento prevede di iniziare la cottura sul gas con il testo bello arroventato e finirla nel forno caldo, nel ripiano più alto e col grill superiore acceso, sempre con la pizza nel testo.

È importante che al momento di portare la pizza nel forno, la serpentina del grill sia tutta rossa incandescente.
Attenzione che non sempre quando è acceso il grill la serpentina è al massimo della sua potenza, in quanto sono alternati momenti in cui è accesa a momenti in cui è spenta.

Vi consiglio quindi di fare delle prove a vuoto per capirne i tempi.
Normalmente quando si accende il grill, dopo 3' la serpentina diventa incandescente ed è momento ideale per infornare.
Poi si spenge automaticamente (se infornate in questo momento vi verrà una pizza ciofeca).
Per far riattivare più rapidamente possibile il grill l'unica possibilità è aprire lo sportello del forno in modo che la temperatura scenda e automaticamente la serpentina si riaccenda.


Questa la sequenza da me consigliata:
  • Posizionate la griglia, dove andrete a sistemare il testo, all'ultimo piano del forno, vicino al grill
  • Scaldate il forno per 5' in modalità ventilato
  • Scaldate il testo sul fuoco per 5' circa
  • Accendete il grill
  • Quando la serpentina inizia a diventare rossa adagiate, tramite la classica pala, la vostra pizza sul testo arroventato

  • Quando la parte inferiore della pizza è cotta, spostate il testo sulla griglia in forno, facendo attenzione che il grill sia incandescente, cioè nella fase di massima produzione di calore; la pizza continuerà a cuocersi molto rapidamente, quindi non perdetela di vista!!





Il sapore, come già detto, è ben diverso dalla pizza napoletana e anche la consistenza.
La sua caratteristica è la fragranza e la croccantezza.
Però, mi raccomando: non fatela biscottata che perde molto.






DiSceeeee... E se uno non ha il testo?

Beh, allora potete cuocere la pizza nel forno alla massima potenza, nella parte inferiore e sopra una teglia messa capovolta e arroventata.


Ciao e alla Prossima



Lo Ziopiero

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mercoledì 11 maggio 2016

Il Casatiello Sfogliato (e senza uova)

Incredibile!
In tanti anni che faccio lievitati ancora non l'avevo fatto!
Eppure è una di quelle cose che fa parte integrante della tradizione!


Così, quando l'ho visto nel Condominio più svalvolato del mondo non ci ho pensato due volte!
E l'ho fatto!!!



RICETTA 
di Silvia

Impasto
120 g di Lievito Madre o Licoli
400 g di farina di forza W330, come questa, ideale per un pane con lievito madre e farcito 
250 g di acqua 
    8 g di sale
 40 g di strutto ammorbidito
  • Spezzettate il lievito madre nella ciotola dentro la quale impasterete
  • Aggiungetevi 60 g di acqua presa dal totale e scioglietelo mescolando energicamente
  • Aggiungete tutti gli altri ingredienti
  • Impastate fino ad ottenere un impasto liscio e morbido 
  • Lasciate riposare l'impasto una mezz'oretta.
Laminatura
100 g strutto
  40 g pecorino romano grattugiato
pepe macinato q.b.

Adesso faremo tre pieghe a tre, come descritto nel post della pasta sfoglia, inserendo ad ogni giro un terzo dello strutto e del pecorino, più una spolverata di pepe.
  • Stendete l'impasto fino ad ottenere un rettangolo
  • Spezzettatevi un terzo dello strutto 
  • Spolveratevi un terzo del pecorino
  • Fate una piega a tre
  • Ripetete l'operazione per altre due volte


Farcitura
150 g di salame tipo Napoli (io ho usato il salame tipo Milano, tagliato a fette e spezzettato)
150 g provolone piccante
  20 g pecorino romano grattugiato
pepe macinato q.b.

  • Dopo l'ultima piega stendete nuovamente l'impasto fino ad ottenere un lungo rettangolo
  • Distribuite la farcitura

  • Arrotolate nel verso del lato lungo
  • Sistemate il cilindrone ottenuto dentro uno stampo da ciambellone, precedentemente foderato con carta forno
  • Coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio, o qualcosina di più
  • Spennellate la superficie con olio evo

  • Infornate a 220° per i primi 10'. Poi portate la temperatura a 200° per altri 10'. Completate la cottura a 180°.


Molti lettori ancora mi domandano quali sono i tempi di lievitazione delle varie preparazioni: ci tengo a sottolineare che NON esiste un tempo fisso preciso cui fare riferimento. La lievitazione dipende da diversi fattori, quali la temperatura, la forza del lievito madre, la forza della farina usata.
Un impasto che lievita a 28° potrebbe esser pronto dopo 5-8 ore; a 22° anche dopo 12-16 ore, sempre che farina e lievito siano di qualità. In buona sostanza soltanto la conoscenza del vostro ambiente e dei vostri preparati vi porterà a stabilire a priori quanto tempo ci vorrà.

L'interno, come vedete, ha la tipica forma dei pani sfogliati.
L'alveolatura è bella aperta lasciando molto spazio alla farcitura.


Vale la pena aspettare la prossima Pasqua per farlo...?

Noooooooooooooooooooooo!!!!!

:)))))))

Ciao e alla Prossima.


Lo Ziopiero

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lunedì 15 febbraio 2016

Pizza con farina di semola rimacinata al 100% di idratazione


Era tanto che non facevo la pizza
Mi è scattata la voglia all'improvviso, una domenica pomeriggio.
Ma come fare?!?!? Tempo per sfornarla entro l'ora di cena ce n'era poco...anzi per niente!

Di fare un impasto bombardato di lievito di birra non se ne parla proprio, come ben sapete.

E allooooora?

Ecco che improvvisamente mi torna alla memoria un post di Silvia, una delle tre svalvolate del Condominio più pazzo del mondo!

Una focaccia di semola idratata al 100%

In realtà una pizza al 100% l'avevo già fatta, e anche oltre ma questa prevede solo farina di semola rimacinata....c'è da fidarsi...?

Ma certo che sì!!!!!!!!!!! Che domande!!!!



Ordunque! Gli ingredienti sono semplici:

RICETTA

500 g farina di semola rimacinata
500 g di acqua
6 g di lievito di birra fresco (o 2 g di lievito di birra secco come ha fatto Silvia)
15 g di sale
Olio evo
  • Sciogliete il lievito nell'acqua 
  • Aggiungete gli altri ingredienti
  • Impastate fino a incordatura; l'impasto dovrà risultare bello liscio e compatto: 

  • Lasciate riposare in una ciotola unta d'olio evo per un'ora e mezzo
  • Ungete una teglia (preferibilmente di ferro)
  • Stendete l'impasto facendo attenzione a non sgonfiarlo

  • Ungete la parte superiore della futura pizza
  • Aspettate un paio d'ore
  • Portate la temperatura del forno a 240°
  • Se volete farcite il sopra della pizza (io non l'ho fatto)
  • Sistemate la teglia sul piano del forno per i primi 8 minuti
  • Poi portate la temperatura a 200° e spostate la teglia al primo piano
  • Finite di cuocere
La pizza si gonfierà e l'interno dovrà risultare bello alveolato:




Sapore ottimo, soprattutto se usate una farina di qualità! ;)

Potete gustarla da sola, o spaccarla a metà ficcandoci in mezzo una fetta di prosciutto...



..o come più vi aggrada!
Che ve lo devo dire io come fare?!??!?



Con questa ricetta partecipo a Panissimo, la raccolta di lievitati dolci e salati ideata da Sandra di Sono io, Sandra,  e Barbara, Bread & Companatico,
questo mese ospitata nel blog Un Condominio in cucina

http://www.sonoiosandra.ifood.it/panissimo


Ciao e alla Prossima





Lo Ziopiero

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lunedì 8 febbraio 2016

Carnevale a Casa dello Ziopiero



Siamo a Carnevale (così dicono)

In realtà ho saputo del Carnevale quasi per caso, dopo che mi sono ritrovato immerso in una pioggia di coriandoli e i miei due neuroni hanno fatto due più due!

Poi mi son detto: "Ma come? Qui ancora ci sono gli addobbi natalizi (beata pigrizia) e già i bambini sono tutti mascherati?!?!?!"

Che poi, diciamocela tutta: i bambini NON si mascherano!
Vengono mascherati da quei sadici dei genitori: conigli rosa e blu, improbabili fatine, cow boy fuori tempo massimo...
Come a dire: abbiamo subito ai nostri tempi, e adesso ci rifacciamo con i nostri figli!

Non è cambiato praticamente nulla!
Neanche i dolci!
Per fortuna!
Frappe e castagnole si fanno ancora.
:)))

E così, sgrullatomi di dosso tutti quei minuscoli frammenti di carta colorata, alla fine mi è venuta di fare frappe e castagnole!!!



Le frappe le ho riprese pari pari da quelle già pubblicate
Vi riporto qui la ricetta:

FRAPPE

400 g di farina W 130 (non di forza, per intenderci)
50 g di zucchero
40 g di burro
3 uova
Zeste di arancia e/o limone
2 bicchierini di grappa o rhum
1 presa di sale

Zucchero a velo per farcire

  • Impastate il tutto
  • Lasciate riposare un'oretta
  • Stendete poi una sfoglia sottile* 
  • Ritagliate a striscioline, dando loro le forme che preferite (non le lasciate a forma di rettangolo, vi prego!!!)
  • Lasciate riposare 30 minuti
  • Friggete in olio di arachidi a 180° giusto pochi secondo, il tempo di gonfiarsi e dorarsi.
  • Spolverate con lo zucchero a velo.
* se le volete friabilissime e scioglievoli in bocca, dovete stendere la sfoglia sottilissima.


E adesso veniamo alle castagnole.
Questa volta, invece di rifare le mie, ho fatto quelle di Silvia.

CASTAGNOLE

250 g di farina W 130 (non di forza, per intenderci)
250 g di ricotta vaccina
    2 uova
100 g di zucchero semolato 

    8 g di lievito per torte salate
Zeste di limone e arancia
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di rhum

Olio di arachidi per friggere
Zucchero semolato per ripassare le castagnole dopo averle fritte.

  • Scaldate l'olio di arachidi (dovrà arrivare a 180°) 
  • Nel frattempo mescolate con una frusta la ricotta con lo zucchero
  • Aggiungete le uova, il liquore, il sale e le zeste di limone e arancia, continuando a mescolare
  • Infine aggiungete la farina con il lievito sempre continuando a mescolare
 ...e ora viene la parte divertente:
  • Mettete il composto nella sac à poche
  • Tagliate la punta della sac a poche e iniziate a "saccaposciare" il composto direttamente nell'olio bollente, tagliando con le forbici ogni singola castagonala man mano che il composto esce
  • Man mano che son pronte, asciugatele sulla carta cucina e ripassatele subito nello zucchero.



E se poi avete voglia di completare il "trittico carnevalesco", vi tento con i Tortelli di Crema :


Sì, proprio quelli che si girano da soli!!! Vi ricordate?

Adesso vi saluto. Devo andarmi a mascherare da Zorro!!! :)))


Ciao e alla Prossima


Lo Ziopiero

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lunedì 19 ottobre 2015

La Colomba Salata del Condominio

DiSceeee..... Ma che stamo a Pasqua?!?!?!

Ma noooo!!!

E allora perché la Colomba? E perché Salata?!?!!? E perché del Condominio?!?!?!?!!?!?

Calma, calma, calma!

Allora!

La Colomba Salata è un'invenzione del Condominio più svalvolato del web!

E noi che ci cuciniamo queste delizie da soli possiamo farcele in qualsiasi periodo dell'anno, senza rispettare le tradizioni!
(senza considerare che tutte le cose fatte in casa sono decisamente superiori sotto tutti i punti di vista!!!!)

Sì, vabbè, ma Zzzipie' ...salata non l'avevo proprio mai vista!!!

E ora la vedrai!

E dopo che l'avrai vista e pure assaggiata, son sicuro che non tornerai più indietro.
Questa Colomba Salata dà assuefazione!!!!



Partiamo!

INGREDIENTI

170 g  Lievito madre bello in forza
250 g  Farina di forza (minimo W 330)
  80 g  Formaggio Parmigiano grattugiato
  50 g  Formaggio pecorino grattugiato 
100 g  Formaggio pecorino a tocchi 
  90 g  Latte intero
  60 g  Burro bavarese
  60 g  Strutto
130 g  Uova intere (circa 2 uova XL)
  75 g  Tuorli (circa 3 uova XL. Conservate gli albumi per la glassa)
    6 g  Zucchero
    5 g  Sale
    1     cucchiaio di malto (si può sostituire con un cucchiaino di miele)
    2     cucchiaini pepe



PROCEDIMENTO

  • Tagliuzzate il lievito madre e mettetelo nella ciotola con il latte:

  • Avviate il gancio a foglia fino a sciogliere per bene il tutto:



  • Versate poi tutti gli ingredienti, tranne 20/30g di farina, il pecorino a tocchi e il burro e continuate ad impastare con il gancio a foglia fino a raggiungere l'incordatura.
  • Adesso inserite il burro, leggermente ammorbidito, alternato con qualche spolveratina di farina, cercando di mantenere sempre l'incordatura.
  • Sostituite poi il gancio a foglia con il gancio ad uncino e continuate ad impastare fino a quando l'impasto si presenterà liscio e si staccherà bene dalle pareti.
  • Abbassate un po' la velocità dell'impastatrice e inserite il pecorino a tocchi. 
  • Rivoltate l'impasto sul tavolo e fatelo riposare un quarto d'ora.


Farcitura

Le nostre svalvolate hanno proposto diverse farciture; io ho scelto questa:

100 g  Pancetta affumicata a dadini
   50 g  Olive denocciolate

  • Stendete l'impasto e copritelo con la farcitura

  • Piegate a tre (come un fazzoletto)
  • Arrotolate bene l'impasto e formate due salsicciotti, di cui uno leggermente più grande
  • Sistemate i salsicciotti nel pirottino da colomba in modo da formare una croce.
  • Lasciate lievitare fino a 2 cm dal bordo
Nel frattempo potete prepararre glassa e copertura:

Glassa
80 g  Arachidi salate tritate finemente
 80 g Albumi (circa 2)
   2    Cucchiai di Parmigiano


Copertura
20 g  Arachidi salate tritate grossolanamente
 50 g  Noci sgusciate
  • Mescolate il tutto fino ad ottenre una crema densa
  • Distribuite la glassa su tutta la superficie della colomba
  • Distribuite in ordine sparso le noci e spolverate con la granella di arachidi.



  • Infornate a 160° per circa 60 minuti. La colomba sarà pronta quando la temperatura interna raggiungerà i 92-94°. Se non avete il termometro a sonda, fate la classica prova stecchino, anzi steccone, che dovrà uscire quasi asciutto.
Appena sfornata la colomba andrà infilzata con due ferri paralleli lungo le ali, alla base dello stampo,  e lasciata raffreddare capovolta, sospesa con i ferri retti tra due sedie o da un secchio, per almeno 4/6 ore. Dopodiché va riposta e chiusa in una busta per alimenti.

Aspettate qualche giorno prima di consumarla. ;)

Tutto chiaro?




E adesso...ditemi voi se ha senso aspettare la prossima Pasqua!!!


Ciao e alla Prossima.



Lo Ziopiero

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mercoledì 3 giugno 2015

Rotolone di Crepes: una tradizione Maya

Ma che? Daero?

Davvero cosa?

Daero che i Maya facevano le crepe e le arrotolavano pure?

Ma no, cosa hai capito!
Non i Maya, ma Maya!!!

Maya è lei!
È grazie a Maya che iniziai ad usare il licoli senza più abbandonarlo, quindi dovete ringraziare anche lei se in questi ultimi due anni ho sfornato tutti questi lievitati, dolci e salati

La Tradizione Maya, che altro non sono che incontri svalvolati,  vuole che ogni volta che ci vediamo si porti ognuno qualcosa da mangiare!!!

Così all'ultimo incontro svalvolato abbiamo mangiato queste orecchiette col grano arso, le bracioline messinesi di Emmettì, il pane alla cicoria di Francesca, l'Operà dello Ziopiero  (che poi sarei io Me Medesimo!) e due  Rotoloni di Crepes offerti da Maya.

E siccome questi rotoloni ci erano piaciuti molto, le abbiamo prima estorto la ricetta e poi deciso di farlo e pubblicarlo tutti insieme lo stesso giorno: Tamara, Silvia, Emmettì, e il Sottoscritto Me Medesimo!



Maya, ovviamente questo post è per te!
E pure quest'altro!

Ricetta
Per un rotolone (6-8 porzioni circa)

250g di Broccoli bolliti (conservate l'acqua!)
60g di Mortadella 
Parmigiano grattugiato
Burro

Crepes
80g farina 00
20g farina grano arso (o in mancanza potete usare la farina di grano saraceno)
250g di latte
2 uova
un pizzico di sale
  • Frullate tutto insieme e lasciate riposare un frigo per un paio d'ore almeno.
  • E poi fate le crepes!

Besciamella
150g di acqua di cottura dei broccoli
100g di latte
15g di farina
15g di burro
100g di stracchino
sale e pepe
zafferano
  • Scaldate i liquidi fino quasi ad ebollizione
  • Sciogliete la farina in 80g di latte e aggiungete il composto ai liquidi
  • Continuare a cuocere a fuoco dolce, continuando a girare fino ad addensamento
  • Aggiungete i restanti ingredienti, avendo cura di sciogliere per bene il tutto.
Variante dello Ziopiero:
A parte frullate 30g di broccoli lessati con un po' di besciamella e il risultato versatelo nella restante besciamella.

A questo punto il più è fatto!
Passiamo alla composizione!
  • Sistemate 6 crepes come nell'immagine qui sotto
  • Versate la besciamella senza arrivare ai bordi
  • Spargetevi i broccoli lessati e spezzettati
  • Completate con strappi di mortadella


  • Arrotolate il rotolone (!)
  • Sistemate il rotolone su una teglia, sopra la carta forno (in realtà le crepes si dovrebbero mettere da subito sopra la carta forno ma...me ne ero dimenticato!!!)
  • Spargete qua e là dei fiocchetti di burro
  • Spolverate con abbondante parmigiano
 
  • Avvolgete il rotolone con la carta forno
  • Infornate a 200° per circa 20'
  • Poi aprite la carta forno, accendete il grill e fate rosolare quanto basta.

L'ideale, ovviamente, è mangiarlo caldo, con tutto il ripieno che esce dalle crepes croccanti...



A questo punto, se ancora non l'avete fatto, andate a leggervi il post del condominio.
Come? L'avete fatto? Rifatelo!!! :))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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mercoledì 25 febbraio 2015

Panepizza...di Mezzo!!!

DiSceeeeee.....perché "di Mezzo"??

...di mezzo perché è una via di mezzo!

DiSceeee... ma in mezzo a cosa?!?!??

In mezzo al procedimento!

Scusa, ma quale procedimento...?

Aho, ma se me lo fai dire invece di fare tutte queste domande forse capirai!!!

:))))))

ALLA LONTANA...
Domanda:
Voi cosa fate se una ricetta non viene bene?
Ci riprovate? Gettate la spugna? Maledite l'autore? Vi incaz...e?

In linea di massima io opto per l'ultima scelta...anche perché - come ben sapete - di solito non mi limito a due semplici spaghetti ajo e ojo e quando, dopo due giorni di lavorazione, mi viene male un Super Lievitato o un Dolce di Grande Effetto ....be'...diciamo che proprio non vado tanto per il sottile e mi assale...ehmm un po' di nervoso! :)))

Altre volte, invece, la prendo a ridere, come nel caso di questa Cheese Cake d'Autore :))))

Ma ora la vera domanda è: cosa fate se una ricetta vi viene bene???

Confessatelo!
Gioite? Siete appagati? Acccendete un cero a Sant'Antonio? Vi precipitate a pubblicarla?

Ecco. Ora vi dico cosa faccio io: se una ricetta viene bene ovviamente la pubblico, ma subito dopo cerco di migliorarla!
:))))

DiSceeeee.....ma tu sei incontentabile?

Sì, sempre!
(come diceva Giampiero Albertini in una famosa pubblicità degli anni '70)


La verità è che non bisognerebbe mai fermarsi: né davanti agli insuccessi, né, soprattutto, davanti ai successi. C'è sempre qualcosina che si può migliorare! Sempre!

Mi è successo con la sacher piccante, come per l'operà e la setteveli (..anche se poi in verità non ho mai ripubblicato con le varianti). 

E così ho fatto anche per un panepizza, prendendo spunto da due ricette i cui risultati a mio avviso erano già notevoli.


UNA VIA DI MEZZO

Son partito da questo panepizza  di Silvia e ho adottato questo metodo di Salvatore per arrivare poi a questa "via di mezzo": 

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Certo, uno pensa che per quanto riguarda il pane c'è poco da inventare o da aggiungere, però...però...però...mai dire mai!!! :)))

Qui il metodo ha esaltato ulteriormente il sapore!
Vediamo come:

La sera
Prepariamoci un poolish con queste dosi:
360g di acqua
190g di farina manitoba
40g di farina 0
1g di lievito di birra
4g di sale

Mescoliamo il tutto e lasciamolo fermentare per 8-10 ore, in pratica fino alla mattina successiva.
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

La mattina
Al poolish aggiungiamo:
110g di semola rimacinata di grano duro
110g di farina 0
18g di olio evo
4g di sale
1,5 di lievito di birra

Impastiamo fino ad incordatura.
L'impasto dovrà risultare liscissimo...

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


E, di conseguenza, la ciotola dovrà risultare pulita, anzi pulitissima:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


A questo punto facciamo lievitare fino al raddoppio, in una ciotola di plastica appena unta d'olio e chiusa ermeticamente.

Quindi infariniamo il piano di lavoro.
Rovesciamoci l'impasto, altra spolveratina sopra e piega a 3.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Lasciamo riposare un'altra mezzoretta.

A questo punto, sempre con la semola rimacinata di grano duro, diamo una leggerissima spolveratina in una teglia in ferro 30x40 cm e stendiamoci sopra la nostra pizza cercando di non schiacciare le bolle d'aria:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Spennelliamo d'olio la superficie, qualche granello di sale grosso qua e là,  quindi in forno nella parte bassa quando questo avrà raggiunto la temperatura massima (tipicamente intorno a 270-280°).

Il panepizza inizierà a gonfiare quasi sotto i vostri occhi!
Dopo 6-7' abbassiamo la temperatura a 240° e portiamo la teglia al primo piano del forno, fino al termine della cottura.

Quanto si gonfierà questo panepizza dipenderà da come avete lavorato bene l'impasto, da come l'avete messo in forza e da come l'avete steso; potrebbe diventare anche così:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Uno spettacolo!!!
Senza vie di mezzo!!!
:))))

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Per i nostalgici, i curiosi e i giovanissimi, vi saluto con il "Carosello" dell'incontentabile Albertini.





Ciao e alla Prossima


Lo Ziopiero


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