Il mondo degli anime è divenuto nel tempo parte integrante del cinema contemporaneo: registi come Hayao Miyazaki, Satoshi Kon e Katsuhiro Ōtomo (già incontrato nella recensione di Akira) riescono non solo ad influenzare il cinema mainstream (si pensi all’influenza di Perfect Blue (Satoshi Kon, 1997 o sui primi film di Darren Aronofsky) ma a far defragrare l’ingombrante canone dell’animazione disneyana. E’ come il cinema di animazione viva di un contrasto interno che vede in questo intrinseco dualismo una delle colonne portanti dell’intero panorama . Hanappe Bazooka, di Kazuo Koike, non rientra tra i capolavori del genere. La trama è la seguente: il giovane Hanappe è un liceale timido e insicuro, follemente innamorato della giovane Takayanagi e vittima degli abusi dei bulli del quartiere.Un giorno, nell’atto di masturbarsi davanti ad un filmato pornografico, riesce ad evocare due spiriti demoniaci: Bazooka e Mefisto Dance, spiriti che sembrano animare nel giovane Hanappe le sue più profonde paure (specialmente verso Mefisto Dance verso la quale prova un misto di attrazione e terrore primordiale).
Il resto dell’articolo lo trovate solo su https://cinepeepbarbarienelcinema.blogspot.com/
powered by Auto Youtube Summarize