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mercoledì 21 ottobre 2015

Appunta i prossimi appuntamenti!

Sei vintage?
Agendina aperta.

Sei iper tecnologica/o?
Tablet acceso.

Disordinata/o?
metti un Post It sul frigorifero.

Insomma segna le date, scarica la foto, punta la sveglia, scrivi in agenda, 


Filo e Colori di Ila - appuntamenti Ottobre e Novembre 2015


Fatto?
Ok! Ora dillo alla mamma, a tua figlia e pure a alla cognata. Porta le nipoti, trascina le amiche, parlane a tua sorella!

Non perderti i prossimi appuntamenti. Saranno un' occasione per conoscerci di persona, vedere e provare i miei bijoux e accessori, per cominciare a pensare a regali di Natale unici e ecofriendly, all'insegna del riciclo e del recupero dei materiali, ma con la giusta dose di stile.

Ti aspetto!

venerdì 12 giugno 2015

Che satisfaction sto refashion 2

Ogni tanto mi dedico al refashion e poi ne parlo qua.
Un po' come appunto di un viaggio nel recupero delle cose e del risparmio e un po' per stimolare anche chi passa a leggere e far capire che magari prima di pattumizzare un vecchio capo possiamo provare a dargli una seconda chance.

Questa volta è toccato a un paio di sandali meravigliosamente comodi, ma brutti e tristi come non mai.
Da giovane avevo il culto per le scarpe: ne ho comprate e indossate di tutti i tipi. Dallo stivaletto dark a punta con tacco di ferro (vi lascio immaginare camminare sui masegni a Venezia), alla scarpa con zeppa rigida alla Paperinik, alla stringata con punta super squadrata... insomma da cccciovine non mi sono fatta mancare nulla, con un conseguente attuale GRAN MALE AI PIEDI.
Qualche anno fa la disperazione da male ai piedi mi ha spinto a comprare dei sandali morbidissimi, ma tristissimi in stile suora tettesca in partenza per Lourdes. Cotanta bellezza, nonostante la comodità, me li ha fatti serenamente dimenticare nel fondo della scarpiera, salvo riprovarli ad ogni arrivo dell'estate e rimetterli nella loro scatola al grido di: maròquantosietebruttiiiiiiiiiiiiiii!

L'altro giorno però ho deciso che era ora di metterci su le mani e dargli una botta de vita.


sandali da suora tettesca




A Natale ho ricevuto delle rocche di fettuccia di maglina molto bella; le vendono come materiale di riciclo, ma dubito fortemente che possa essere così perchè ne producono a montagne e tutte uguali, ma tant'è, le ho e le adopero!


primo passo verso la vivacità!


Notare il caos creativo di fondo (la mia area di lavoro è decisamente vissuta, non riuscirò mai a fare le foto in un laboratorio stile ambulatorio pediatrico, come va tanto di moda ultimamente).



già meglio vero?



Ok, ci siamo... però non sono ancora soddisfatta. Li voglio più ye ye! 
Questa volta in mio aiuto vengono quelle meravigliose bottiglie vuote di detersivo che mi ha regalato la vicina di casa e che stazionano in balcone in attesa di essere lavorate. Ce ne sono un paio che hanno proprio i colori che fanno al caso mio!


sempre sobria!

Aggiungo la fettuccia sul tallone del sandalo e creo dei bei lacci da annodare alla caviglia (per mettere in risalto i polpacci che non ho) e voilà: Disegual me fai na pippa pure questa volta!



Alla prossima!


lunedì 30 marzo 2015

Avanzi preziosi

Recuperare i materiali è una vera passione: oltre ad essere doveroso non sprecare nulla è anche estremamente stimolante a livello di ricerca. A volte poi mi capita di imbattermi in avanzi preziosi e nasce il colpo di fulmine!

Con gli scarti di tessuto si possono fare tantissime cose; alcune volte rimangono in un cantuccio per un po', aspettando che arrivi la loro seconda vita e a volte si avviano alla loro nuova destinazione immediatamente: in questo caso, come dicevo poco fa, è amore a prima vista.

Vero LOVE è stato per il pezzo di velluto con le prove di stampa che ho ricevuto da mia madre.
Mia madre e mia zia stampano a mano su tessuto per arredamento. Ovviamente prima di iniziare un lavoro fanno prove di stampa per capire la resa finale; sarebbe un vero delitto non utilizzare questi campioni che spesso sono belli quanto il lavoro finito!
C'è da dire anche che alcune volte le cose vengono fuori da sole, spontanee. Così è successo quando ho srotolato i pezzi di velluto; sul tavolo stazionavano da giorni dei jeans che aspettavano l'attimo di ispirazione e qualche giorno prima avevo recuperato un bellissimo bottone di madreperla, dalle tonalità perfettamente intonate a tutto l'insieme.
E' stato semplicissimo mettere insieme le cose.

Filo e Colori di Ila - borsa tracolla donna Klimt

Amo i contrasti: in questo caso la preziosità del velluto stampato a mano, abbinato alla semplicità casual del jeans.


Filo e Colori di Ila - borsa tracolla donna Klimt

I colori sono delicati e allo stesso tempo brillanti.


Filo e Colori di Ila - borsa tracolla donna Klimt

Il bottone in madreperla sembra nato per questa borsa.

Penso che il risultato finale sia WOW e la cosa bella è che il tutto è nato senza fatica: i colori e i tessuti erano fatti per essere abbinati... aspettavano solo di incontrarsi sul mio tavolo.

Questa ed altre borse Filo e Colori di Ila saranno disponibili dal 2 al 13 aprile a Sestri Levante nel Temporary Store pensato e curato da Kimsoo, VereV e Due Amiche


Trovi le borse Filo e Colori di Ila a Sestri Levante dal 2 al 13 aprile!

Qua puoi leggere un post di Rock'n'Giu dedicato all'evento...


per tutto il resto c'è lo shop!



giovedì 12 marzo 2015

Difficile a chi?

A volte, più facilmente in alcuni mercatini, mi sento dire che le creazioni che propongo sono difficili da portare.
La prima reazione è quella di interiorizzare un feroce: difficile a chi?  Invece dopo un lungo respiro preparatorio parto con una descrizione su come consiglio di indossare i miei bijoux.

Da qua l'idea di creare una sorta di rubrica che chiamerò appunto "Difficile a chi?", nella quale, con l'aiuto di Polyvore, cercherò di mostrare dei possibili abbinamenti, da non seguire assolutamente alla lettera (lo stile dobbiamo crearcelo, NON rincorrere quello dettato da altri, tantomeno da me) ma da prendere come spunto.

La prima puntata di "Difficile a chi?" è dedicata al collare Mexico: un gioiello tessile appariscente e full color.


Filo e Colori di Ila - collare Mexico shop

Inutile negarlo: è un bijou piuttosto singolare (ma credo che sia il suo bello) adatto a donne briose e gioiose. 

Il primo stile che mi è venuto in mente è decisamente sportivo


Color your life



Una semplice t shirt nera, dei morbidi pantaloni tipo tuta, scarpe da ginnastica coloratissime e una borsa che riprende lo stile un po' etnico della collana.


Per il secondo look, ho scelto il classico tubino nero, che così si ravviva e diventa frizzante


Colorful details



abbinato sempre a dettagli monocolore ma accesi: elegante ma senza cadere nell' effetto "vecia sciura".

Ora il collare Mexico in una versione casual, con jeans e scarpe da tennis... una maglietta bianca e voilà!


Casual with flashy details



Quest' ultima versione è la mia preferita in assoluto; magari vista l'età opterei per una t shirt un po' più lunghetta per evitare il simpatico effetto "dietro collegiale, davanti ospedale" che a volte mi capita di incrociare per strada (regalandomi momenti di impagabile ilarità).

Questi tre stili  hanno in comune solo la mia collana. Si adattano bene a varie fasce d'età e si prestano a tipologie di donne differenti.

Credo che la scelta di capi base semplici, abbinati a accessori e bijoux che facciano la differenza sia ottima: questo permette di creare con pochi elementi look sempre nuovi e estremamente personali.

Ma ora mi interessa il tuo parere, come indosseresti questa collana? Il tuo stile è etnico, minimal, sportivo o...?

Raccontamelo nei commenti!


mercoledì 28 gennaio 2015

Un filo, due fili, tre fili...

Quando scelgo di lavorare con un materiale è perchè ne sono innamorata.
Manipolarlo e sentirlo tra le dita mi dà una sensazione di benessere; creare per me è entrare in una dimensione mentale benefica, non riuscirei a farlo con lo stesso trasporto con qualcosa di sgradito.

E' così anche per i filati; ho la fortuna di poter lavorare con materie di altissima qualità, provenienti per lo più dall'inutilizzato di un piccolo laboratorio di tessitura artigianale. Con mia gioia ricevo meravigliose rocche con una bassissima percentuale di sintetico, di svariate tonalità e tipologie.
Il più delle volte so a prima vista quali saranno i fili con cui giocherò e amoreggerò.

Il primo desiderio che ho davanti a un baule pieno di rocche di lana è di mescolarle e creare effetti di colore e superfici personalizzate; con l'uncinetto lavoro solo con punti base, semplicissimi e lineari (per lo più maglia bassa) perchè non amo l'effetto centrino della nonna nelle mie creazioni.
Preferisco caratterizzare le creazioni con il colore e, nel caso dei cappelli, le linee.


Lana, bouclè e seta per la sciarpa GREEN LIFE


Mi piace fare i gomitoli alla vecchia maniera: vederli crescere nelle mie mani e prendere corpo ad ogni aggiunta di filo.
Poi vuoi mettere la bellezza di un gomitolo tondo dall'aria retrò? Non c'è storia!

Nella foto qua sopra vedi la mescolanza che ho creato per la sciarpa unisex GREEN LIFE: ho unito un tubolare 80% lana verde scuro, un fantastico bouclè melange in 90% lana e un corposo filo di seta (100%) color rame. Da questa unione è nato un insieme che ricorda i colori del bosco in primo autunno. Lo adoro!

sciarpa unisex GREEN LIFE

La sciarpa risulta corposa ma morbida, calda e avvolgente.


sciarpa unisex GREEN LIFE

Casual ma preziosa.


sciarpa unisex GREEN LIFE - dettaglio

Con un dettaglio che amo tantissimo: le frange!


sciarpa unisex GREEN LIFE 

Penso che l'amore totale che molti creativi, artigiani, makers, crafter (scegliete voi il termine che trovate più calzante. Ultimamente faccio un po' fatica a collocarmi in una posizione esatta) mettono nella scelta dei materiali, nell'ideazione e produzione, sia il valore aggiunto più importante dell'handmade; una creazione fatta a mano avrà sempre un calore differente rispetto a un oggetto seriale e industriale.

A proposito di handmade e di "collocarzione" (in senso quasi ideologico) , ti invito a leggere un post scritto dalla mia amica Claudia di Formaementis ceramiche, che è riuscita a spiegare in modo perfetto un concetto sul quale ci troviamo spesso a discutere: come ci collochiamo? Come definire il nostro creare? Una sorta di... chi sono? Dove sto andando? Cosa sto handmadeizzando?
Dopo tanto parlare forse siamo riuscite a trovare un termine che ci identifichi e identifichi il lavoro di molti amici validi creativi. Vuoi scoprirlo? Ecco il post di Clà.

A presto!

giovedì 13 marzo 2014

Che satisfaction sto refashion

Questa è la storia di un paio di pantaloni, arrivati dritti dritti da Roma, dalla mia adorata Sara, amica del corazón, alla quale dedico questo post.

Come li ho visti mi sono innamorata del modello particolare, con una specie di faldone sul davanti, che andava a creare una linea obliqua fino all'orlo di una delle due gambe. Il tessuto nero, leggermente elasticizzato e di media corposità (perfetto con una calzamaglia pesante in inverno e a gamba nuda in primavera e autunno)... insomma dei bellissimi pantaloni, di buona qualità e dalla linea molto interessante.

Ma?

Ma indossati ho realizzato che con la mia figura stavano malissimo! Sembravo caduta in un sacco o bagonghi al circo. Ho provato a rimediare cercando di stringere il fondo con una finta abbottonatura, ma niente da fare: ogni volta che li indossavo finivo col cambiarmi di corsa al grido: maaaaaaaaaaaaa perchèèèèèèèèèèèèè! 
Sono quindi rimasti un anno nell'armadio (quasi una stagionatura da parmigiano reggiano).

Nei giorni scorsi, riordinando un po', me li sono ritrovati per le mani e ho avuto l'illuminazione: 
refashion!

Non aspettatevi un tutorial (non sono un'amante del genere) ma gli appunti presi lungo il percorso di trasformazione ve li mostro più che volentieri.

Primo step:
cerco di farmi un'idea di cosa voglio ottenere


Schizzo: da pantalone a gonna a palloncino ricamata?

Secondo step:
comincio a scucire


Arma del delitto: forbicine e pazienza

Terzo step:
come proseguo? cosa cucio e come?


Sembra difficile... ma mai abbattersi!

Quarto step:
non ci credo! Sono quasi alla fine del lavoro: mi manca il fondo della gonna...


Due asolette per l'elastico, una cucitura e ci siamo!

e il quinto step:
il ricamo libero, andando dove mi porta il cuore.

Sesto step:
mi metto la gonna e esco!


Felice me ne vo, camminando per la città!

Sono veramente felice del risultato, e anche Sara che ha visto le foto in anteprima: il modello è particolare e comodissimo. Se devo muovermi in bicicletta, regolo l'ampiezza della gonna, allentando l'elastico sul fondo (ho recuperato sia l'elastico tubolare che il blocca elastico a scorrimento da un cappuccio consumato), o facendo salire leggermente la gonna. 

Il massimo della gratificazione l'ho avuto quando la commessa di un negozio d'abbigliamento di buon livello, mi ha fermato per farmi i complimenti per la gonna (grande soddisfazione nel dirle che era una mia creazione, nata dai pantaloni di un'amica). Ho gongolato non poco!

Decisamente contenta dell'esperimento, non vedo l'ora di provare con altri capi!

#chesatisfactionstorefashion
#loveùSaruz
#disegualmefainapippa


Mi trovate su




martedì 18 febbraio 2014

Bla, bla, bla

Bla, bla, bla...

Chi di noi non ha un parente o un' amicizia logorroica?
O spesso soffriamo noi stessi di diarrea verbale, più o meno consapevolmente.

Ci sono persone che pur di parlare, lo farebbero anche con il muro o nuotando sott'acqua.

E nelle sale d'attesa? Quanti discorsi si incrociano a volume sempre più alto; inutile provare a mettersi gli auricolari e cercare di sentire un po' di musica: a meno di non decidere di sparare il volume al massimo (e puntare dritto dritto alla sordità definitiva) le chiacchiere di una sala d'aspetto prevalgono sempre e comunque su qualsiasi altro suono, con conseguente, inevitabile, sfracellamento di bols.

Pochette Bla Bla Bla, riuso creativo di pantaloni e recupero di tirelle a pois
shop

"In principio era il verbo, e alla fine le chiacchiere".Stanislaw J. Lec, Pensieri spettinati

 “La gente vede, sente e parla. Purtroppo però vede male, sente poco e parla troppo.” Roberto Benigni

Pochette Bla Bla Bla, riuso creativo di pantaloni e recupero di tirelle a pois
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"Parlare dei propri mali è già una consolazione."
Alexandre Dumas (padre), Il conte di Montecristo
 "A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina." (Giulio Andreotti)

Pochette Bla Bla Bla, riuso creativo di pantaloni e recupero di tirelle a pois
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"Amo molto parlare di niente. è l'unico argomento di cui so tutto" Oscar Wilde
 "I chiacchieroni sono i più discreti di tutti gli uomini: parlano, parlano e non dicono niente." César François Adolphe d'Houdetot, Dieci spine per un fiore


Pochette Bla Bla Bla, riuso creativo di pantaloni e recupero di tirelle a pois
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Al mondo c’è una cosa sola peggiore dell’essere oggetto di chiacchere: non essere oggetto di alcuna chiacchera. Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray
Se alle citazioni preferite un po' di musica: Bla, Bla, Bla, Cha Cha Cha




P.S. Sono una logorroica!


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