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domenica 22 maggio 2016

Messaggio in bottiglia

Me lo ricordo bene quello sguardo.
Amore puro, incondizionato, ai limiti dell'adorazione.

Me lo ricordo bene, perché uno sguardo così non l'ho più visto negli occhi di nessuno, per quanto grande possa essere l'amore in tutte le sue declinazioni, 

Perciò ti ringrazio. Voglio pensare che non fosse solo soddisfazione per una poppata abbondante, ma vero e proprio amore incondizionato. Nessuno provi a convincermi del contrario.

mercoledì 11 marzo 2015

Mezzo seecolooo!

Oddio, detto così fa proprio impressione.

che sia per quello che da qualche mese a questa parte, faccio finta di non pensare a questo momento?
Per settimane sono stata indecisa se far finta di niente o fare una festona.

Ebbene sì, oggi compio cinquant'anni!

Posso essere convinta di non sentirmeli, posso continuare a pensare di essermi fermata ai trentacinque, posso dimostrarne di meno, ma

cinquanta sono e cinquanta restano.

Se fosse uno di quei giorni un po' così, potrei rattristarmi pensando che non sono più tanto ggiovane e non ho ancora trovato lavoro, 

Invece voglio pensare alle cose belle: alla mia famiglia che sì, ogni tanto mi fa penare, ma in fin dei conti non potrei immaginare diversa, con la sua ironia irrinunciabile.

Voglio pensare alle mie rughe che sono parte di me e ai dolorini che spuntano dal nulla: non mi sentirei più giovane se avessi la pelle tirata come una corda di violino. Accettare che il tempo ti renda un po' "sgualcita" ti fa sentire in pace con te stessa. 

Voglio pensare alle cose che ho ancora voglia di fare, al volermi mettere ancora in gioco. Non se se ci riuscirò, magari vi racconterò un'altra volta. Sarà dura, forse mi abbatterò, ma non ho intenzione di mollare senza provarci.

In fin dei conti è così che voglio invecchiare: senza accorgermene, perché troppo impegnata a vivere.





domenica 29 giugno 2014

La media delle medie alle medie ovvero quando la scuola perde un'occasione

E' finito un altro ciclo. Oggi con l'esame orale di terza media, abbandoniamo definitivamente la scuola secondaria di primo grado.
Dopo la scuola dell'infanzia e la primaria archiviamo anche la scuola media.
Era ora. Ricordo che quando ho aperto questo blog (nell'altra piattaforma) ero alle prese con gli esami di terza di mia figlia e ricordo perfettamente quanta ansia e che solchi ho fatto nei pressi della scuola, in attesa che uscisse.

lunedì 6 gennaio 2014

Ho creato un mostro!

Eh sì, ho creato un mostro.
L'altro giorno ho chiesto a Luca se voleva fare una gara di espressioni. E non stavo parlando di boccacce davanti allo specchio, come avrà pensato qualcuno, ma di algebra.
Inizialmente non voleva e quando ho cominciato a dirgli che sarebbe bello che ogni tanto avesse un po' di spirito di competizione, di sana competizione, improvvisamente ha cambiato idea ed è partita la gara.
E non ci crederete ma il giorno dopo la cosa si è ripetuta, visto che il giorno prima si era concluso in parità (beh, cosa volete da me....sono un po' fuori allenamento!)

Ho sempre pensato che con lui la tecnica giusta per avvicinarlo allo studio fosse quella del gioco, ma prima di allora non aveva mai funzionato.
Perciò la prossima mossa è trovare il gioco giusto per convincerlo a leggere un libro. Sarò anche fissata con questa storia, ma possibile che durante le vacanze non potessero dare un libro da leggere, invece di dare compiti in tutte le materie? Perché, a dirla tutta, ma che vacanze sono, se devono passarne la metà a fare i compiti?
Però un libriccino....cosa vuoi che sia?

Perché il mondo deve dividersi tra lettori compulsivi (che mi fanno venire il dubbio che una volta arrivati velocemente al terzo libro, si siano già dimenticati il primo! - chiedo scusa ai lettori compulsivi) e quelli che a chieder loro di leggere UN libro, sembra sia una condanna a morte?
Non ho mai cercato di convincerlo a tutti i costi, perché mi rendo conto che potrebbe essere controproducente, ma sogno di trovare prima o poi un trucco per fregarlo e farglielo leggere senza che quasi se ne renda conto! (o che si convinca di averlo deciso da solo!)

A volte temo che non sia consapevole delle sue capacità e che, non essendo abbastanza maturo, sarà dura decidere cosa fare dopo le medie, da qui a un mese circa. Agli incontri sull'orientamento dicono che "devono cercare di vedersi da grandi e pensare a cosa vorranno diventare".... hai detto niente!

Decidere del proprio futuro a tredici anni è un'assurdità e il nostro sistema scolastico non aiuta, visto che i bienni non sono tutti uguali. Forse, e dico forse, a sedici anni sarebbe un po' più facile scegliere un percorso più consapevole.

Ma forse, tornando al titolo, ho scoperto un modo per incuriosirlo e invogliarlo allo studio....

No, eh  ;)

P.S. Peccato che per battermi ha cominciato a sbagliare le espressioni, facendo errori di distrazione....forse la cosa è da rivedere....





domenica 27 ottobre 2013

Sguardi nel tempo

Una serata
da sola in macchina
e la radio che va



e i pensieri corrono veloci
vanno dove c'erano silenzi che non venivano indagati
e dove c'erano sguardi velati che non venivano notati

un filo rosso lega i ricordi al presente

e tra le non-abilità
spunta la ricerca del varco
per attraversare silenzi simili
e occhi velati non solo notati
ma anche accentuati, provocati

fino a risolversi in un abbraccio
timido ma consapevole

e allora la malinconia si stempera
perché quegli sguardi finalmente si incontrano
e trovano consolazione al di là del tempo

E per entrambe vale
"I see your true colours
shining through"

mercoledì 9 ottobre 2013

Di biscotti, calciatori e cestisti in erba

Stasera, a tavola, ci eravamo attardati il piccolo atleta ed io.
Mentre finivamo di mangiare abbiamo visto la pubblicità dei noti biscotti, dove c'è il noto calciatore che conforta e incoraggia il piccolo calciatore, dicendogli “E’ proprio quando non va, che devi riprovarci, perché in campo non sei mai solo e vedrai che la palla che aspetti, arriva anche all’ultimo minuto”

mercoledì 2 ottobre 2013

Genitori senza sensi di colpa: la coerenza

Secondo appuntamento dell'iniziativa di La solita Simonetta che ha preso spunto dal saggio Genitori senza sensi di colpa di Harley A. Rotbart e da un capitolo in particolare: Cosa cercano in voi i figli.
Secondo l'autore ci sarebbero otto elementi essenziali e necessari ai bambini per diventare adulti felici e realizzati.
Oggi si parla di coerenza.

Citazione: I genitori devono essere in sintonia. Niente tattiche da poliziotto buono e poliziotto cattivo, quindi. Trasmettere un messaggio univoco ai vostri figli come genitori, non in modo distinto come mamma e papà. La coerenza implica che i valori importanti siano davvero tali, e non possano essere modificati con disinvoltura o per convenienza.

Beccata! Ma proprio di coerenza si doveva parlare? No, perché nella mia famiglia, la coerenza non è di casa. O meglio, i valori importanti sono comuni, i valori di base tengono unita la famiglia, non si discute sull'onestà e sulla sincerità....beh almeno dalla nostra parte, mentre i figli ogni tanto si prendono qualche licenza e in questo ci trovano uniti a ribadire i concetti.
E' sulle piccole cose che casca l'asino. Ci sono punizioni che si perdono per dimenticanza (ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale) ed era spassoso mio figlio che fino a qualche tempo fa mi ricordava che era in punizione! (adesso non lo fa più e non capisco il perché ;) !) La distrazione sarà un' attenuante? Mah!
E poi ci sono le piccole grandi lotte, di solito a tavola, dove capita che i due genitori si dissocino uno dall'altra. E' un errore che facciamo entrambi. A volte, siamo talmente presi dalle rispettive tesi che perdiamo l'univocità del messaggio e quando ce ne rendiamo conto è troppo tardi. E' che non è semplice e forse neanche tanto giusto pensarla sempre allo stesso modo, abbiamo comunque due teste e spesso viene spontaneo affrontare i  problemi in modo diverso.

Ok ho capito, provvederò a procurarmi una scorta di coerenza, da mettere lì nel frigo insieme al latte che ieri mi sono dimenticata di comprare (madre degenere! Ma comunque per stamattina bastava, eh)
Cosa dite, c'è speranza?









venerdì 27 settembre 2013

Genitori senza sensi di colpa...eh

Posso partecipare all'iniziativa La solita? Sì lo so, sono un po' in ritardo, ma sono giornate campali queste.

La solita Simonetta ha indetto un'iniziativa prendendo spunto dal saggio Genitori senza sensi di colpa di Harley A. Rotbart e da un capitolo in particolare: Cosa cercano in voi i figli.
Secondo l'autore ci sarebbero otto elementi essenziali e necessari ai bambini per diventare adulti felici e realizzati.
Il primo è la sicurezza.
I bambini devono sentirsi al sicuro. Ciò significa fornire loro il necessario per vivere: un tetto, cibo, vestiti, cure mediche e protezione da qualsiasi minaccia.

Premetto che di base non so cosa cerchino in noi i nostri figli e proprio stasera ha avuto la riprova che tutte le buoni intenzioni non sempre vengono interpretate nel modo corretto.

Ma se di sicurezza si parla, credo, una volta tanto, di aver sempre fatto del mio meglio per garantirla ai miei figli. L'aspetto più facile è quello materiale e qui mi sento tanquilla. Non è mancato niente, perfino il saper rinunciare a quelli che erano solo capricci del momento, alternato a desideri realizzati, perché ogni tanto ci vuole.

L'aspetto più difficile invece è proteggerli da qualsiasi minaccia che in alcuni casi può voler dire anche da sè stessi e dagli sbalzi di umore. E' come un viaggio interminabile sulle montagne russe. Da nausea.

E non ti ha insegnato nessuno come si fa, e fai tanti sbagli, non sei la mamma che sa capire, anzi non capisci niente e urli un po' troppo, non sai affrontare i problemi nel modo giusto.

E trovi il modo di chiedere scusa e quando la tempesta è passata, perché passa sempre, ti becchi anche un abbraccio e un bacio stampato su una guancia.

Poi, pensi che quando cominci a scrivere non sai mai dove andrai a parare. E pensare che volevi parlare del pericolo di lasciarli andare in giro da soli, magari in bicicletta.

Ma a volte è la vita a toglierti la penna di mano e a scrivere per conto suo.

domenica 2 giugno 2013

Né carne né pesce

Oggi, parlando con mio figlio, mi è tornato in mente quel preciso momento in cui i tuoi amici cambiano, cominciano piano piano a comportarsi in maniera diversa, secondo degli schemi nei quali non ti riconosci più.
E non c'è niente di strano, stanno solo crescendo.
Solo che i ragazzi non crescono tutti allo stesso modo e allo stesso tempo. C'è chi è più carne e chi più pesce.
E così mi è ritornata in mente questa canzone che un'adolescente un po' triste cantava nel silenzio della sua camera, strimpellando la chitarra. Faceva così:


E mi è tornata voglia di ascoltare questo cantautore che avevo un po' dimenticato.

mercoledì 3 aprile 2013

Sailing

In questi giorni sono un po' stanca...mi sembra di aver fatto una traversata. Mi è piaciuto, oggi pomeriggio,  ascoltare per caso questa canzone e questa voce ....

giovedì 28 marzo 2013

Gemma di marzo

Vedi Luca, è difficile per me scriverti una lettera come questa, anche se mi commuovo sempre quando leggo i post sui figli delle altre blogger.
Non sono una di quelle mamme che si ritrovano un fagottino in braccio e si comportano come se avessero fatto la mamma da tutta una vita. Io avevo paura, anche se eri il secondo. Mi ha sempre spaventato avere una creatura che dipendesse in tutto da me. E' una responsabilità enorme, ma per fortuna c'è anche il papà.

lunedì 18 febbraio 2013

Post it - promemoria

18 febbraio 2013


E' una data da ricordare. 

Mio figlio ha detto per ben due volte - Mamma ho fame -

Due volte in un giorno. Non sentire queste parole per anni e poi due volte in un giorno!

Vabbè che esce da quattro giorni di influenza (o meglio un giorno e tre di convalescenza). E vabbè che stamattina eravamo pronti per andare a scuola e poi dopo il latte...patatrac... è successo di nuovo. E vabbè che sono rimasta a casa con lui (che a dire il vero sono stata male anch'io, ma solo con un raffreddore potente) e dopo un'ora saltava sul divano e diceva - mamma ho fame - e non sapevo più cosa fare....

E' stato forte quando, a metà mattina, si è ricordato del suo compagno che ha tanta fame e che ogni giorno approfitta della sua merenda, perché tanto a lui "bastano tre biscotti". Oddio, generoso è generoso...domani mi toccherà dargli due pacchetti!




lunedì 14 gennaio 2013

Quando leggere diventa un gioco

Sabato pomeriggio ho visto una trasmissione che non avevo mai visto (credo fosse la replica): "I ragazzi del coro" su RAI 5.

Gareth Malone è un giovane maestro di coro e, da quello che ho scoperto pochi minuti fa, curiosando in Internet, sono già stati girati diversi episodi di questa serie inglese. Serie che non si può definire fiction, perché i protagonisti non sono attori, ma definirla reality, però, sarebbe riduttivo. Lo scopo di questo insegnante è di diffondere il canto soprattutto in zone dove la cultura è guardata un po' con sospetto.

martedì 13 novembre 2012

Elogio della lentezza

C'è la lentezza del cadere al rallentatore. Sono passati cinque anni, ma ho ancora in mente quei due occhi neri spauriti che ci fissavano, muovendosi rapidamente a destra e sinistra, durante giornate interminabili anche se racchiuse in poche settimane, volate via rapidamente, troppo rapidamente. Una situazione che precipita, nella sua lentezza.

E' una lentezza "cattiva" perché ti dà modo di vedere il dolore, di toccarlo con mano. E a pensarci bene anche di annusarlo e ascoltarlo. I sensi attivati, intorno a quel letto tra le mura di casa.

lunedì 21 maggio 2012

9 Mondays for 9 skills: indipendenza



Giro di boa nella sequenza di appuntamenti dell'iniziativa 9 Mondays for 9 skills promossa dalla "proffa" Palmy e ripresa da La solita mamma.

Si riflette sulle competenze che i bambini dovrebbero possedere per affrontare meglio il loro futuro.
Dopo fare domande, risolvere problemi, affrontare progetti e coltivare passioni, la competenza di questa settimana è l'indipendenza.

sabato 12 maggio 2012

Non sarà mica...

Immagine tratta dal web
Avete presente quelle settimane in cui non succede niente, tutto procede come al solito, senza novità rilevanti?

E avete presente invece, quelle settimane in cui succede di tutto e il contrario di tutto? La settimana che è appena finita (arghh, noooo, a dire il vero devo lavorare anche domani!) è stata una di quelle.

Avete presente quei giorni in cui non ti azzardaresti mai a prendere ferie perché non te lo puoi proprio permettere e ti tocca lavorare ore e stra-ore? Io sono riuscita ad ammalarmi.

Poi un giorno arrivate a casa tardi e scoprite che nonostante le telefonate* mirate per prendere accordi circa i tempi e metodi per lo studio, e nonostante vostro figlio vi assicuri che ha studiato, guardandovi con i suoi occhioni azzurri, in realtà la sfilza di pagine da studiare è parecchio avvolta da nebulosa e, lì per lì, prima vi girano e poi vi sedete sfatte sul divano a ripassare insieme, con gli occhi che si incrociano.

lunedì 30 aprile 2012

9 Mondays for 9 skills: Risolvere problemi

Secondo appuntamento di 9 Mondays for 9 skills promosso da Mens sana - Learning is experience e ripreso da La solita mamma. Se vi siete persi il primo post, rimando la spiegazione al post precedente.

La competenza di oggi è: risolvere problemi.

sabato 24 marzo 2012

Dieci piaceri dell'anima


Ho colto il suggerimento di Mathilda Stillday e ho provato a pensare ai miei 10 piaceri dell'anima.
All'inizio non è stato facile, poi a mano a mano che mi sono "sciolta" hanno cominciato ad affiorare sempre più velocemente. Li ho pensati ieri mattina mentre poltrivo a letto (finalmente un giorno di ferie) e li ho annotati appena alzata, così come mi sono venuti in mente e così li riporto, senza un ordine di importanza.

lunedì 20 febbraio 2012

La scuola

Immagine tratta dal web
Sono andata a parlare con i professori del piccolo in occasione della consegna delle pagelle.
Non mi posso lamentare, si potrebbe fare di più, ma tant'è.
Come ho già raccontato in altri post, i miei figli hanno ereditato dalla mamma l'etichetta "distratto/a".
Inevitabilmente tutti gli anni, a partire dalla prima elementare, mi sono sentita dire "suo figlio/a è veramente molto distratto/a, tende a isolarsi in un mondo tutto suo."
Beh, non si può dire che ho fatto differenze che per una mamma è sempre una brutta cosa: tutti e due belli distratti.
Però... sì, c'è un però.