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mercoledì 5 giugno 2019

LA MAGIA DEL TEATRO

Il meteo prevedeva pioggia,ma gli Dei dell'Olimpo hanno deciso diversamente.
Così, domenica,2 giugno,abbiamo avuto un pomeriggio piacevolmente tiepido col sole che prepotentemente si creava dei varchi,meglio degli squarci fra le timide nuvole,per regalare una luminosità magica alle antiche pietre del Teatro Greco di Siracusa.



 E la magia del teatro si sarebbe rinnovata ancora una volta con la rappresentazione di Elena,tragedia di Euripide,quest'anno alternata alle Troiane ,mentre  Lisistrata,di Aristofane  chiuderà il ciclo delle rappresentazioni INDA-2019



Tre opere,tutte al femminile,ma con caratteristiche diverse,secondo me.
Con le troiane,c'è la tragedia della guerra,con il suo carico di morti e distruzioni. C'è la prepotenza dei vincitori che considera le donne troiane alla stregua di bottino di guerra,da dividere fra i capi:schiave?concubine?prigioniere?
La città di Troia viene bruciata e fatto scempio di soldati, donne e bambini. Distrutto il senso di umanità,di onore di amicizia di affetti di pietà.In nome della guerra!
Con Elena ci sono ancora i ricordi della disastrosa guerra,ma già siamo lontani,in Egitto dove Elena vive protetta,sì,ma anche esiliata,e nella totale assenza di notizie sull'esito della guerra, sul destino del marito,Menelao e degli altri componenti la sua famiglia.




(Elena ed il suo doppio.Un gioco di specchi,di rivelazioni..)







Lei non lo sa ma Menelao è vivo,e,naufrago,arriva in una terra che non conosce. Una terra,saprà poco dopo,presentandosi alla prima persona che incontra, dove i greci non sono graditi. Siamo nel mediterraneo,c'erano naufraghi anche al tempo di Euripide,c'erano naufragi non graditi,peggio,rifiutati,anche allora.



Il naufrago Menelao,non ha più niente 
del potente e  regale eroe,marito di Elena














Ma Elena è lì a due passi da lui, e' lì,perché a Troia non c'è mai andata,non lei.
L'altra era solo un suo doppio,un'immagine,un fantasma.
E così,per volere degli dei che hanno sempre progetti diversi per gli uomini,Elena si è caricata della responsabilità di aver provocato una guerra,per capriccio,per amore,per narcisismo,succube della sua stessa bellezza. Ha subito l'onta del disprezzo e della vergogna,l'ingiuria per il tradimento del marito,solo per colpa del  suo fantasma.
Sorprese,colpi di scena,sotterfugi e la tragedia qui si alleggerisce,cede un po' al romanzo popolare,diremmo oggi,al feuilleton. 

                                                          Elena e Menelao finalmente si incontrano,si riconoscono
      e chiariscono gli equivoci                                                                                                                                                                


I due si incontrano,chiariscono l'equivoco,trovano con l'astuzia un piano per fuggire dall'Egitto e far ritorno in patria.
Le cose sono cambiate,forse anche i sentimenti verso Elena,che tuttavia sente i bisogno di rimettere a posto i tasselli scombinati dagli dei.E' una donna onesta,lei,deve difendere il suo onore e dimostrare di non avere alcuna colpa per quello che riguarda la guerra,le morti, la distruzione della città di Troia.
Euripide ci suggerisce che le guerre sono non solo evitabili ma inutili. In fondo si è combattuto solo per una nuvola,un fantasma.
Fa valere  le ragioni umane ed esalta l'uomo per la cosa migliore che ha,la creazione del valore.
Perché non ci possono essere motivi logici per fare una guerra,e quando invece la si vuole ad ogni costo,serve la scusa,il fantasma,appunto.
Le donne,che dalla guerra sono maggiormente danneggiate, spesso sono cariate di responsabilità,intenzioni non loro,ma utili agli altri,siano essi uomini potenti e prepotenti,siano  il loro alter ego,divinità che manipolano la realtà e la vita degli umani.
Elena capisce l'inganno,e diventata ormai vecchia svela la verità,per le altre donne,per l'umanità:"prima di giudicarmi,sappiate che non è andata come pensavate,è andata in maniere diversa"
Scende già la sera,sul teatro,sui personaggi,e tutto è più magico mentre ci si avvia alla conclusione,con una standing ovation di oltre 10 minuti.                                                                                                                                                                                                      Una Una serie di foto,non molto riuscite,(non si sarebbero potute neanche fare..)




Castore e Polluce-fratelli di Elena-sono vivi




































giovedì 12 giugno 2014

SIRACUSA ,A TEATRO C'E PURE LA LUNA...


Quante volte la luna avrà assistito, in questo teatro vecchio di millenni,alla rappresentazione delle umane vicende,tragedie e commedie,come si addice ai fatti della vita.
Quante volte avrà creato giochi di luci ed ombre fra queste pietre.
C'e anche questa sera,spettatrice muta e lontana,ad illuminare la scena,quando le prime ombre della notte incombono sugli spettatori attenti e rapiti, mentre gli ultimi ricordi del giorno si ritirano dietro le quinte degli alberi.
Una Clitennestra falsamente innamorata,ipocritamente felice mentre si appresta ad accogliere il marito-eroe Agamennone, quasi tenera quando ricorda il sacrificio della figlia,ruba subito la scena agli argivi ed ai corifei.
La veggente Cassandra ,bottino di guerra, può solo predire,non ascoltata la tragedia immanente.
Sulla scena incombono maestose e solenni,le porte del palazzo,al di la delle quali tutto si compie,tutto si consuma.
Una serata da archiviare fra i bei ricordi,perchè ogni volta è una emozione nuova,diversa,irripetibile.
E questa luna,sempre più vicina ,mentre lo spettacolo volgeva al termine,regala una emozione in più....
Alcune foto quasi rubate alla scena.La qualità non è eccezionale,ma non ho potuto fare di meglio.



Clitennestra si prepara,da regina,ad accogliere il marito-eroe,con i dovuti onori




Agamennone si avvia al palazzo,su ricchi tappeti di porpora



Cassandra sa che anche a lei toccherà a breve la morte...



Ha le mani e le vesti sporche di sangue: Clitennestra ha consumato la sua vendetta.
I corpi esanimi di Agamennone e Cassandra sono per terra ai suoi lati.



La luna assiste alla conclusione della tragedia.