Un breve viaggio a Milano per festeggiare i 50 anni di matrimonio di mio fratello :E' stata un'ottima occasion di incontro con tanti parenti ed amici che non vedevo da tempo e per passare qualche giorno con i miei.
50 anni,mezzo secolo,ed una storia che è quasi una favola,diciamo una storia favolosa.
Il protagonista, da ragazzo ha dovuto crescere in fretta,e lasciare anche la scuola perchè serviva una mano nella fabrichetta che papà aveva creato,con molto coraggio e altrettante difficoltà.
Non era facile avviare qualcosa negli anni '50,in un piccolo paese della lontana Calabria.
Ben presto,dopo la morte di papà ed il fallimento di un sogno, ha dovuto emigrare:
meta Milano,la grande Milano,quella col cuore in mano ma che" non si affitta ai meridionali", e che di lavoro ne aveva,tanto e per tutti.Bisognava adattarsi,ingoiare qualche difficile boccone,ma la buona volontà ,lo spirito d'iniziativa e la capacità di relazionarsi con gli altri,hanno aiutato.Uno dopo l'altro,in qualche anno ci siamo trasferiti tutti,dando vita ad una nuova avventura.
La storia del ragazzo ,che intanto cresce,lavora,incrocia un'altra storia,quasi parallela:storia di emigrazione,anche in questo caso,ma da una regione più a nord..
Scoppia l'amore,come in ogni favola che si rispetti.
Ne segue un matrimonio che a ricordarlo,e rivederlo, attraverso le foto,fa quasi tenerezza.
Due ragazzi giovanissimi e tanta grinta,tanta voglia di dimostrare che erano maturi,pronti a creare una nuova realtà.Lavoro duro,figli,nipoti,vecchi amici e nuove conoscenze,alle spalle sempre la famiglia,pronta a dare una mano se necessario,ma anche a chiedere ,in caso di necessità.Siamo fatti così,tutti per uno ed uno per tutti.Siamo cresciuti,creando ognuno il nostro mondo,facendo le nostre scelte,una mamma che ha fatto anche da padre,severa quanto basta,ma sempre disponibile,comprensiva ,accogliente.
Una favola,come dicevo,che ha avuto un suo momento di condivisione con una bellissima festa ,tanta allegria,qualche lacrima anche,perchè tante le persone non più presenti.
Una favola che ,sì,..c'era una volta ma c'è ancora,continua e mi auguro per tantissimi anni...
Vi voglio bene,Pino e Giuliana.
Superati i 50 anni ho voglia di parlare,ma ancor più di ricordare:fissare su carta,si fa per dire,cose che girano disordinatamente per la testa,sensazioni,luoghi,profumi,volti,parole ,che si affacciano un attimo poi svaniscono,poi ritornano.Ma se riuscirò parlerò anche di altro.Di me ho pochissimo da dire,l'età l'ho detta,non ho una vita da star,non ho pretese,rispetto gli umani,gli animali e la natura.
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lunedì 21 gennaio 2019
venerdì 2 novembre 2018
CHE COSA E' UNA FAMIGLIA?
LA
FAMIGLIA X
E'
il titolo del libro di un giovane scrittore ,emergente si dice in
questi casi,ma con delle belle esperienze già a suo favore-
Nome
strano per una famiglia-E quella X,poi,che incognita....
Matteo
Grimaldi,1981,aquilano,di professione fa il libraio,a Firenze.
Di
mestiere fa lo scrittore. Perché scrivere ,nel mio immaginario,non è
una professione:uffici,orari,segretarie,ma un mestiere che si fa per
passione,un lavoro artigianale,di cesello,di ricerca della forma e
della formula giuste,delle parole che devono avere senso e peso.
Avevo
letto il suo primo lavoro “Non farmi male” in anni lontani. Ho
atteso un poco prima di leggere questo suo ultimo libro, perché non
volevo essere influenzata dai giudizi molto positivi letti sulla sua
pagina F.B.,dagli ottimi successi ad ogni presentazione,in giro per
librerie ed associazioni. E neanche dalle polemiche, spesso
ingiuriose sul piano personale,suscitate dall'argomento,un po ostico
per molti,dei quali rispetto le opinioni,ma non le volgarità ed i
pregiudizi.
L'ho
letto,finalmente!
Michael,un
ragazzino,vivace,intelligente,viene allontanato dalla sua famiglia
naturale,gravemente disaggiata, ed affidato ai servizi sociali.
Lui ama la matematica,dice,perchè ha regole certe,sa dare risposte univoche.
Ma vive
le peripezie di una vita decisa e guidata da altri,dove tutte le regole sono probabili,mai certe.
Affronta tutto con curiosità,disaggio,
ma anche con quella sana e costruttiva ironia che l'autore possiede
e fa indossare al protagonista,proprio come un vestito su misura..
Si
libera dei servizi sociali dopo una richiesta di adozione,da parte di
due giovani,due padri che creano per il nuovo ospite un ambiente
molto singolare ed accogliente,ricco di sorprese,costruito giorno
dopo giorno con la collaborazione gioiosa e creativa dei tre protagonisti.Ma i problemi non finiscono,
per
il paese è uno scandalo,raccolta di firme,petizioni,insulti.
Alla
fine vince il buonsenso,non prima che i più restii abbiano potuto
costatare la serena convivenza di questa strana famiglia,presto integrata nel tessuto sociale della comunità.
Il
libro è scorrevole,scritto con garbo e freschezza di linguaggio.
Già
adottato da parecchie scuole come testo di lettura,anche se molte
associazioni lo considerano quasi da mettere all'indice.
Leggere
per credere o almeno verificare.
Gli altri libri delle mie vacanze,quest'anno particolarmente lunghe.
La
famiglia X
di
Matteo Grimaldi
Camelozampa
editore
Pagina
F.B.:matteo grimaldi
domenica 24 dicembre 2017
SENZA,CHE NATALE SAREBBE?
"Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l'anno carlo Dickens"
Ho appeso la ghirlanda sulla porta,il benvenuto per chi entra, anche Babbo Natale è bene accolto.
Ho sistemato un centro tavola con le paline colorate,qualche perlina qua e là, un po discenografia.
Ho fatto anche un piccolo presepe,tanto piccolo che il bue e l'asinello sono usciti perché la Sacra Famiglia avesse un riparo.
Ho preparato i dolci natalizi della nostra tradizione calabrese,non me ne vogliano i miei amici siciliani...
Ho il caminetto acceso ed ho preparato la legna,di aranci e ulivo,per i prossimi giorni.
Ho in bella vista i miei vecchi vinili con le musiche natalizie.
Le stelle di Natale-un po di rosso fa più festa,sono un gradito omaggio di una cara amica..
Non ho fatto l'albero.Abbiamo bandito i rituali regali,e l'albero traizionalmente serve anche per quello,metterci sotto i regali..
E ora inizia l'attesa.
La mia prima notte di attesa si è conclusa questa mattina alle due,quando finalmente dopo una estenuante giornata di viaggio,anzi quasi di fermo per le code del traffico della vigilia di ritorni a casa,il figlio è arrivato.Siamo una terra di migrazione,si parte sbattendo la porta e giurando di non tornarci più,ma poi le radici e gli affetti ci richiamano sempre.
Per la veglia tradizionale,questa sera viviamo la serenità di ritrovarci insieme,con i miei ragazzi,cosa che capita raramente durante l'anno. Niente di particolare,cena,stuzzichini,tante chiacchiere,tanto raccontarci,tanti ricordi e sempre un posto vuoto...perché certe assenze diventano ancora più presenti in queste occasioni.
Per tutti un buon Natale,nel calore delle famiglie,nel ricordo degli assenti,nella gioia dell'arrivo di un Bambino che porti la pace nei cuori degli uomini tutti.
domenica 25 dicembre 2016
IL MIO NATALE?
Bello e semplice,fatto di poche cose essenziali:
I figli che ritornato a casa,rito antico,ma per me e per i miei anni ogni volta più sacro e più atteso.
Un camino acceso,per dare luce calore ed un po di allegria alle nostre interminabili chiacchierate.
Una tavola apparecchiata,senza alcuna formalità e a dispetto quasi di ogni tradizione:qualche anno fa ci tenevo,mi ci dedicavo con caparbietà e rigore,ora mi va bene così.
Scelgo le cose che piacciono a loro,hanno anche gusti diversi!
Un figlio che "oggi cucino io" e mi ruba la scena ai fornelli.E poi bisogna ovviamente assaggiare,gustare e complimentarsi,altrimenti che gusto c'è?
L'altro che "la grigliata la preparo io" e a me restano griglie e padelle unte da lavare...ma vuoi mettere la soddisfazione!
Al caffè ci penso sempre io,e il rito si completa con qualche dolcetto,loro non sono golosi,io si.
E continuiamo a ricordare e raccontare di altri Natali,la famiglia al completo,i regali per loro, bambini,il capodanno con gli amici , nel nostro rifugio in montagna e le fontane di fuoco e le fiaccole scintillanti,accese sul terrazzo,incuranti del freddo...
Il mio Natale dura quanto le loro vacanze,è fatto di brevi escursioni in montagna
o qualche piacevole passeggiata in riva al mare:mare e montagna sono ad appena mezz'ora
di distanza e il Natale ci ha regalato splendide e tiepide giornate di sole
Ed ora pensiamo già al dopo-Natale,alle imminenti partenze ed a nuovi programmati ritorni.
P.S.Ho anche ricevuto un regalo importante:un nuovo stereo,moderno,completo di radio,lettore CD e lettore nastri. Potrò finalmente riascoltare i miei vinili e le audio cassette.Non mi sono adattata a tutte le nuove tecnologie e spero di cavarmela.
mercoledì 5 febbraio 2014
SE UN GIORNO DI FEBBRAIO......
Se un giorno di febbraio,hai ancora un po di febbre e il cielo ha le 50 e più sfumature di grigio,ed è anche il compleanno di uno dei tuoi ragazzi che puoi vedere solo e, almeno per fortuna,tramite Skipe e puoi parlarci,e chiedere cosa farà di particolare...
Se un giorno di febbraio ti viene un po di malinconia,e non riesci neanche a prendere un buon caffè che di solito aiuta,ma in questi giorni sembra veleno...
Se neanche leggere aiuta,ed hai voglia di rivedere per qualche momento,un film in bianco e nero che c'è solo nella tua testa,e poi ti affidi ai vecchi album di foto,quando ancora usavamo farle stamparle ingrandirle,impaginarle ,con qualche didascalia,a salvaguardia della memoria...
Oggi è' uno di quei giorni che....
I ricordi galoppano,torno indietro,anni,mi aiutano le foto,ed ancora la memoria. Dovrei ricordare fatti del più giovane dei due,è il suo compleanno,invece,come al solito l'altro ha il sopravvento.
E' stato sempre un po più prepotente,sempre con la sua voglia di mettersi in mostra,non importava come,con l'aria di “sono io il maggiore dei due,spetta a me!”
Sui sedici anni tramite il giornalino che leggeva inizia a corrispondere con altri ragazzi di tutta Italia.
Lettere cartoline telefonate foto,qualche occasionale incontro combinato se le città non erano lontane.
Quella volta a Milano..
Dovevamo tornare in Sicilia,ma aveva preso un appuntamento con una amichetta,per cui eravamo andati in stazione un po in anticipo.
Arriva il treno e lui sembrava sparito,eppure erano lì fino a qualche minuto prima.
Lo cerco,mi guardo in giro,mi avvicino al treno,pronta a salirvi ma intanto non lo vedo...
Continuo a guardare in giro,cerco,chiamo..niente. Non faccio in tempo a farlo cercare con l'altoparlante,le informazioni sempre incasinate,se ti serve qualcosa.
Lascio partire il treno,chiamo al telefono i miei,per riorganizzarmi.
Ma vuoi vedere che è partito da solo?Tramite la polizia ferroviaria chiamiamo la stazione di Bologna per avvisare:se è sul treno lo facciano scendere ed attendere l'arrivo del treno successivo che avrei preso.
A Bologna abbiamo degli amici,li contattiamo pregandoli di farsi trovare in stazione,nel caso ci fosse davvero su quel treno.
In stazione ci è arrivato,il fetentone.Si è preso la lavata di capo della polizia,intanto il nostro amico era arrivato pure lui. Con un giro di telefonate sono stata informata di tutto.Parzialmente tranquillizzata , mi apprestavo a partire col treno successivo.
Questo nostro amico gli ha fatto fare il giro turistico della città,ormai by night.
Ma il giovanotto,non pago,aveva ancora una richiesta specifica: una visita al Roxy Bar.
Credo che allora rappresentasse per i ragazzi,quelli di bee bop a lula,in particolare,il crocevia della musica di tendenza.. Ma c'era un po di confusione sulla identità del Bar della canzone e quello di Via Rizzoli,con lo stesso nome.
Ci passarono comunque ed a testimonianza si è portato una tazzina che per tempo ha conservato come una reliquia.
In trasmissione,ci andrà comunque dopo alcuni anni con un gruppo di amici:avevano creato il loro club siciliano di Be Bop A Lula,il giornale musicale di quegli anni,oltre che un felice programma televisivo,mattatore Red Ronni,se non sbaglio.
Il tempo passa,per i giovani la vita ha un altro passo,mentre io,come forse altre mamme,continuo ostinatamente a conservare anche i loro ricordi.
La preoccupazione,la paura la stanchezza che mi ero presa in stazione, non mi permisero idee di punizioni,rimproveri od altro.
Avevamo ancora chilometri da macinare,prima di arrivare a casa e la notte benevola passò sopra la sua mascherina di buio per conciliare un sonno quasi impossibile.
Meno probabile che riesca a dormire questa notte....
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mercoledì 24 luglio 2013
24 LUGLIO
E' solo una data,nel calendario che scandisce i nostri giorni,qualche volta velocemente,altre con esasperante lentezza,sempre dalla nostra personale visione del tempo.
Ma è anche il giorno che il calendario 'cristiano' dedica a Santa Cristina,e per me un giorno speciale.
Cristina si chiamava mia nonna paterna: non sentivo una particolare tenerezza nei suoi confronti,era molto autoritaria,per me,molto severa,ricordo di averla vista sorridere poche volte,ridere di gusto quasi mai. Forse perchè l'ho conosciuta che aveva già una certa età e alle spalle una famiglia di dieci persone,in tempi difficili,con la guerra che ha preteso almeno tre dei suoi figli da mandare a sconfiggere nemici che non erano certo i suoi,e trattenuti due per molti anni,in campi di prigionia di terre lontane.
Fervente cattolica e credente,ha fatto un patto con la Madonna , Madre come lei,come lei ferita dal dolore per un Figlio:se i figli fossero tornati incolumi,almeno nel corpo,perche le ferite dell'anima rimangono per sempre,se fossero tornati,lei avrebbe indossato, per il resto dei suoi anni,le vesti nere, bordate di bianco, che la iconografia dell'Addolorata ci rimanda.
E' così che io me la ricordo.
So che era generosa,laboriosa ed una buona madre,ma molto riservata e parca nel manifestare i suoi sentimenti.
Con otto figli era normale che ci fossero molte nipoti con il suo nome,come tradizione voleva.
Così oggi nella parentela più stretta ci sono molte Maria Cristina:le due maggiori
sono chiamate da sempre “Chicca”.Una delle due è mia sorella.
Con gli anni che passano,anche le asperità del mio carattere si sono ammorbidite, e così mi sto attaccando sempre con più affetto a questa sorella maggiore,per me anche confidente e che va prendendo il posto di mia madre,anche nei confronti dei fratelli,più giovani.
Auguri,Chicca, con questa foto che ti ricorderà certo qualcosa.
Auguri a te,alla nostra cugina Chicca,(la capostipite)ed alle altre cugine,Maria Maria Cristina,comunque si facciano chiamare.
Auguri anche alla mia Cristina bolognese ed a tutte le Cristina della blogostera
domenica 1 aprile 2012
IL VALORE DEGLI AFFETTI
La mia è una famiglia numerosa e siamo molto legati fra noi.
Io vivo geograficamente lontana da tutti e ne sento la mancanza,per questo di tanto in tanto mi avventuro, con qualche volo low cost,per brevi periodi di..immersione rigeneratrice,fra i miei familiari.
Questa volta però è stata mia sorella a farmi la gradita sorpresa,venendomi a trovare.Bei giorni a chiacchierare,rivivere tanti momenti del nostro ieri,riguardare fotografie,raccontare e raccontarci.Mi sono isolata dal resto delle quotidiane faccende per dedicarle e dedicarci ogni ora di questo tempo.
Abbiamo anche fatto dei bei lavoretti,insieme,io proponnevo e lei riordinava le mie idee,spesso anche un po folli , con accurate e ordinate esecuzioni del lavoro.
Come ai vecchi tempi:lei era bravissima a ricamare,aveva sempre delle ragazzine ai quali insegnava questa bellissima arte.
*****La foto è presa dal web,ma mi ricorda tanto la pergola dove ci riunivamo a ricamare,chiacchierare e spettegolare nei caldi pomeriggi estivi.*****
Io, che andavo a scuola in città,mi davo delle arie e se vedevo qualcosa di bello in giro,mi procuravo fili tessuti e quanto necessario, autotassandomi sul prezzo della colazione,per il piacere di farle la sorpresa,poi toccava a lei realizzare l'opera.
E' la sorella maggiore ,con lei diventiamo tutti iperprotettivi.Con me abbiamo caratteri opposti,lei molto precisa ,compassata,dolce,matura da sempre,io un po più scalmanata,improvvisatrice,disordinata,chiacchierona,ma adesso che abbiamo tutti e due una certa età anche i lati più stridenti del carattere si ammorbidiscono.
Ora lei è già tornata a casa,dai nipoti,ed io mi sento un po così...
Ma è stato bello.
Io vivo geograficamente lontana da tutti e ne sento la mancanza,per questo di tanto in tanto mi avventuro, con qualche volo low cost,per brevi periodi di..immersione rigeneratrice,fra i miei familiari.
Questa volta però è stata mia sorella a farmi la gradita sorpresa,venendomi a trovare.Bei giorni a chiacchierare,rivivere tanti momenti del nostro ieri,riguardare fotografie,raccontare e raccontarci.Mi sono isolata dal resto delle quotidiane faccende per dedicarle e dedicarci ogni ora di questo tempo.
Abbiamo anche fatto dei bei lavoretti,insieme,io proponnevo e lei riordinava le mie idee,spesso anche un po folli , con accurate e ordinate esecuzioni del lavoro.
Come ai vecchi tempi:lei era bravissima a ricamare,aveva sempre delle ragazzine ai quali insegnava questa bellissima arte.
*****La foto è presa dal web,ma mi ricorda tanto la pergola dove ci riunivamo a ricamare,chiacchierare e spettegolare nei caldi pomeriggi estivi.*****
Io, che andavo a scuola in città,mi davo delle arie e se vedevo qualcosa di bello in giro,mi procuravo fili tessuti e quanto necessario, autotassandomi sul prezzo della colazione,per il piacere di farle la sorpresa,poi toccava a lei realizzare l'opera.
E' la sorella maggiore ,con lei diventiamo tutti iperprotettivi.Con me abbiamo caratteri opposti,lei molto precisa ,compassata,dolce,matura da sempre,io un po più scalmanata,improvvisatrice,disordinata,chiacchierona,ma adesso che abbiamo tutti e due una certa età anche i lati più stridenti del carattere si ammorbidiscono.
Ora lei è già tornata a casa,dai nipoti,ed io mi sento un po così...
Ma è stato bello.
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