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lunedì 17 dicembre 2018

ASPETTANDO ANCORA IL NATALE

Anche quest'anno si ripropone l'arrivo del Natale,con  luci,luminarie,vetrine smaglianti ma anche tante ombre,per una società che pare stia dimenticando canoni essenziali di civile convivenza.
Si vuole che per Natale siamo tutti più buoni.Ma il giorno dopo?
Che dobbiamo essere generosi,ma in che modo?donando qualcosa?partecipando ad una tombolata con i nonnini?e mi basta farlo una sola volta per essere a posto con la mia coscienza per il resto dell'anno? 
Quest'anno,non voglio essere più buona,non voglio essere generosa,non farò tombolate,per Natale.
E neanche regali..
Ma faccio un patto con me stessa, non  ho testimoni,lo so,e potrei barare..
Mi riprometto di di non arrabbiarmi quando le cose vanno storte.
Di non correre con la pretesa di poter sempre fare tutto.
Di non lamentarmi,per ogni piccola contrarietà.
Forse così acquisterò serenità e riuscirò ad essere più disponibile con me stessa e con gli altri,non solo a Natale,e non è poca cosa,tanto per incominciare.

















Mi preparerò,comunque ,al Natale,ed ho preparato anche un piccolo albero.
Lascerò ai suoi piedi tanti auguri,tanti propositi e qualche sogno che mi piacerebbe veder realizzato.
E non importa quanto quest'albero sia piccolo ,agli occhi di un bimbo è gigantesco ed io voglio guardarlo con lo stupore di un bambino.

domenica 27 marzo 2016

PASQUA 2016



Oggi non ho proprio lo spirito giusto per scrivere qualcosa e me ne scuso.

Non manchino comunque i miei auguri,in attesa di altri giorni nuovi.

domenica 20 dicembre 2015

CARO AMICO TI SCRIVO

Aspettando Natale,ritorno con la mente ad altri Natali passati...
Allora si scrivevano cartoline ad amici parenti o semplici conoscenti.
Ne comperavo tante,di vario tipo,poi passavo al recupero degli indirizzi,alle frasi da scrivere,e finalmente...
ma all'ultimo momento iniziavano i dubbi.Sarà gradita?E' scritta in modo appropriato?e spesso,di dubbio in dubbio, partivano in ritardo,o non partivano del tutto.
Se gli auguri riguardavano l'intera famiglia e si scambiavano fra parenti,scrivevamo delle lettere.Era l'occasione per completare i semplici auguri con altre notizie,sulla salute,su qualche novità.E comunque anche questo compito era riservato a me.
Poi c'erano i biglietti che accompagnavano qualche regalo importante,di solito riservato a medici e professionisti vari,e qui il compito diventava davvero difficile.Ci si metteva tutta la famiglia,si facevano varie minute,si limavano, abbellivano,fino a quando mio padre,di poche parole e poco portato al superfluo,vergava su un biglietto,quelli così detti da visita, semplicemente nome cognome e data.
Tanto,diceva,mica leggono le frasi,vanno subito al sodo,e forse non aveva tutti i torti.
Le maestre ci facevano scrivere le poesie di Natale,da leggere quando la famiglia era riunita al completo.
Spesso per il pranzo di Natale ci incontravamo dai nonni paterni,assieme agli altri zii con le rispettive famiglie.
E qui i primi problemi:eravamo in tanti,e bisognava leggere quando erano tutti presenti,al momento di metterci a tavola.
Le nostre mamme ci invitavano a fare presto,le pietanze si sarebbero raffreddate,nell'attesa,e così si faceva a spinte a chi riusciva a conquistarsi un primo posto e l'attenzione di tutti.Qualcuno doveva rinunciare, con la promessa di proseguire a pranzo finito,ma non era la stessa cosa.

C'era da scrivere anche la letterina di Natale:una dichiarazione di amore per i nostri genitori,fratelli e Gesù Bambino,assieme alla promessa di diventare più buoni,studiosi e obbedienti:oggi diremmo una semplice dichiarazione d'intenti.

Bisognava metterla sotto il piatto di papà,al momento opportuno,ma si sbagliava momento,e ..patatrac,venivamo scoperti,o peggio provocavamo maldestramente dei pasticci in tavola.
(Questi sono dei miei bambini al tempo delle elementari..)









Ho un po di nostalgia,ma indietro non si torna.Oggi i moderni mezzi ipertecnologici ci permettono tutto,in tempo reale,ma si è perso il senso della preparazione all'evento,dell'attesa della sorpresa.



Alla vecchia maniera,in-posto questa virtuale cartolina di auguri per un Buon Natale e felice Nuovo Anno,per voi amici che vi trovaste a passare da qui

mercoledì 24 dicembre 2014

ASPETTANDO LA MEZZANOTTE

Il Natale è festa cristiana,con i suoi simboli ed i suoi riti,ma è anche festa pagana,come celebrazione del Solstizio d'inverno .Pagana sta diventando anche la celebrazione del Natale tradizionale:si perde di vista il vero significato per correre dietro ad altro.E' il pericolo del consumismo,l'affannosa ricerca del regalo particolare,delle apparenze,delle formalità.
Ho già parlato degli alberi di Natale,come simbolo di questa festività.
Il presepe ,come rappresentazione della Natività,nella nostra tradizione, accomuna creatività,arte,devozione.
Alcuni esempi di questa tradizione:foto spesso prese dal web.

Partiamo dalla Via dei Presepi-Napoli-San Gregorio Armeno


E dalla tradizione napoletana,un particolare del Presepe Cuciniello-Museo San Martino


Un piccolo Presepe di burro

Qui il Presepe di sabbia
Da Palazzolo Acreide-presepe con teatro greco

Da Cervia un Presepe di sale.

Anche uno ricamato a punto croce

Con la pasta rubata alla nonna?
Immancabili due Presepi in Bottiglia.
Per finire,non una grotta,ma qualche radice come mangiatoia...



Accanto all'albero o al presepe,o un caminetto acceso,o in qualunque altro posto,sia per tutti una notte magica,ricca di belle sorprese e di qualche sorriso.
Felice Natale.

sabato 19 aprile 2014

SEMPLICEMENTE AUGURI!!!!





UN AUGURIO PER TUTTI,CHE CI SIANO SERENITA' SALUTE,SOLE,SORPRESE GRADEVOLI E ..VINCA L'AMORE.

mercoledì 24 luglio 2013

24 LUGLIO


E' solo una data,nel calendario che scandisce i nostri giorni,qualche volta velocemente,altre con esasperante lentezza,sempre dalla nostra personale visione del tempo.
Ma è anche il giorno che il calendario 'cristiano' dedica a Santa Cristina,e per me un giorno speciale.
Cristina si chiamava mia nonna paterna: non sentivo una particolare tenerezza nei suoi confronti,era molto autoritaria,per me,molto severa,ricordo di averla vista sorridere poche volte,ridere di gusto quasi mai. Forse perchè l'ho conosciuta che aveva già una certa età e alle spalle una famiglia di dieci persone,in tempi difficili,con la guerra che ha preteso almeno tre dei suoi figli da mandare a sconfiggere nemici che non erano certo i suoi,e trattenuti due per molti anni,in campi di prigionia di terre lontane.
Fervente cattolica e credente,ha fatto un patto con la Madonna , Madre come lei,come lei ferita dal dolore per un Figlio:se i figli fossero tornati incolumi,almeno nel corpo,perche le ferite dell'anima rimangono per sempre,se fossero tornati,lei avrebbe indossato, per il resto dei suoi anni,le vesti nere, bordate di bianco, che la iconografia dell'Addolorata ci rimanda.
E' così che io me la ricordo.
So che era generosa,laboriosa ed una buona madre,ma molto riservata e parca nel manifestare i suoi sentimenti.
Con otto figli era normale che ci fossero molte nipoti con il suo nome,come tradizione voleva.
Così oggi nella parentela più stretta ci sono molte Maria Cristina:le due maggiori
sono chiamate da sempre “Chicca”.Una delle due è mia sorella.
Con gli anni che passano,anche le asperità del mio carattere si sono ammorbidite, e così mi sto attaccando sempre con più affetto a questa sorella maggiore,per me anche confidente e che va prendendo il posto di mia madre,anche nei confronti dei fratelli,più giovani.
Auguri,Chicca, con questa foto che ti ricorderà certo qualcosa.



Auguri a te,alla nostra cugina Chicca,(la capostipite)ed alle altre cugine,Maria Maria Cristina,comunque si facciano chiamare.
Auguri anche alla mia Cristina bolognese ed a tutte le Cristina della blogostera