Mi sono estraniata dal mondo della rete,anche se mi piace il contatto con tantissimi amici e amiche che spesso mi aiutano a superare qualche immancabile momento” no”.
Ho cercato una spiegazione,quanto possibile logica e razionale,per me stessa,innanzitutto.
L'ho trovata nel " male di vivere",il male oscuro che ,accompagnato dall'età,dalla solitudine,dagli acciacchi che tutto questo comporta ,quasi necessario corollario,rende poco gradita e sopportabile l'esistenza.
Per fortuna non sto parlando dime,non ancora,ma mi ci sono voluta e dovuta confrontare,con tutto questo,un po per necessità,un po per affetto, e ne sto uscendo distrutta.
C'è una solitudine che qualche volta ci è perfino piacevole,ci sentiamo liberi del nostro tempo,delle nostre scelte,dei nostri spazi..Ma a questo ci siamo dovuti allenare,preparare, nel tempo,e quando la necessità si è presentata non l'abbiamo subita,ma accettata.
Stesso discorso anche per l'età:invecchiamo,inesorabilmente,e con gli anni cambiano i nostri ritmi di vita,le nostre attività le nostre relazioni con gli altri.
Prenderne coscienza ,quando siamo ancora “coscienti”-(bisticcio voluto),risolve in parte il problema.
Altra cosa prendersi cura di qualcuno che per tutta la vita ha rifiutato il concetto di invecchiamento,ha arriso alla necessità di costruirsi un paracadute di affetti, amicizie , buone relazioni sociali,ha trascurato qualsiasi controllo sulla propria salute,con l'effimera speranza che bastava credere perchè tutto restasse cristallizzato agli anni della ferrea volontà, del vigore, della pienezza di vita,quasi un fermo immagine su un fotogramma che il tempo rende sempre più sbiadito.
E' molto,molto difficile!!!.
Non ho più un “mio” tempo,una “mia” libertà,un “mio” angolo segreto e riservato dove potermi raccogliere,,gioire,arrabbiarmi,pensare ,e sperare di potermi rendere utile a qualcun altro.
Ne sta andando di mezzo la mia salute,fisica e mentale..
E non so neanche se alla fine servirà a qualcosa.
E' uno sfogo ma forse mi aiuterà a capire ,a liberarmi dall'angoscia ,aprire le finestre ed il cuore alla incipiente primavera e guardare con un po di distacco alla vita che scorre, seguendo il suo corso.