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sabato 23 agosto 2014

Rakam


Più volte, in quest'ultimo anno, mi sono ripromessa di non comprare più Rakam, però regolarmente, quando lo vedo in edicola, ci casco e lo compro, cosa che ho fatto (purtroppo) anche questo mese.

Probabilmente nella nuova casa editrice pensano che le ricamatrici siano tutte delle sprovvedute prive di senso critico, ma non è così; io, e tutte voi, non siamo sprovvedute e prive di senso critico, quindi oggi intendo esercitare il mio diritto di critica che spero sia costruttiva.

1) Fotografie: probabilmente io con il mio telefono Nokia Lumia 610 riesco a fare delle foto migliori. Quelle pubblicate su Rakam o sono sfuocate, o hanno una luce/contrasto terribile o tutte e due insieme (ad esempio le foto della tovaglia a sfilato siciliano a pagina 38-39 numero di agosto, sono terrificanti e sviliscono l'enorme valore del ricamo eseguito). Una delle cose belle delle passate edizioni di Rakam erano proprio le foto, perfette, sia nella visione allargata del manufatto sia nella visione del particolare, che mai mancava. Anche nel ricamo bianco su bianco si riuscivano a distinguere bene i diversi punti eseguiti. Quindi il mio consiglio è o comprate una macchina fotografica degna di questo nome o cambiate fotografo.

2) Ambientazione: lo so è difficile peggiorare una brutta foto ma, se anche l'ambientazione è terrificante, tutto l'insieme risulta ridicolo; ad esempio nel servizio dedicato alla creazione di un "Museo virtuale dedicato alla preziosa arte del ricamo" (!?!) i pezzi ricamati, che nel servizio vengono indicati come stole, vengono appoggiati su di una modella in minigonna a mo' (scusate ma sono bolognese) di coperta e da sotto la coperta spuntano le gambe. Ricordo in passato un bel servizio sulla mostra di Punto antico a San Giovanni in Persiceto dove le "modelle" che presentavano i ricami erano le ricamatrici stesse tutte vestite di bianco, tutto un altro stile. Nel servizio "una casa di sogno" a farla da padrona non sono le tovaglie ricamate ma ciotole di fagiolini, fagioli, insalate di riso, piatti di crostini, fette di meloni, .... 

3) Scelta dei ricami: qui il discorso si fa pericoloso perché il rischio di offendere qualcuno è alto perciò chiedo scusa in anticipo; ognuna di noi ha le sue preferenze in fatto di ricamo, a me ad esempio non piace il ricamo bandera anche se riconosco il grande lavoro che c'è dietro, perché il gusto è una faccenda molto personale ma sempre secondo me bisognerebbe svecchiare la rivista. Ma con tutti i ricami splendidi che si vedono in giro, le conferenze sull'argomento, con tutto il fiorire di libri, blog, Pinterest, Facebook avete una miniera infinita dal quale attingere. Probabilmente è anche una questione di costi, di rapporti con le diverse scuole o con le singole maestre, di presunte gelosie o rivalità ma uno sforzo secondo me è possibile (e doveroso per rispetto delle vostre lettrici) farlo. 

Basta mi fermo qui anche se avrei altro da dire (il servizio "il fatto a mano ora è on line" è chiaramente, anche se non dichiarata, pubblicità e non credo che un centrino a tombolo "fatto a mano" possa essere venduto per € 7.50 o una coppia di asciugamani in lino con sfilatura, inserto in pizzo di Burano sovrastato da un ricamo a punto pisano possa costare solo € 60). 

Comunque tranquilli perché sono sicura (o no?) che il prossimo mese mi lascerò tentare nuovamente da Rakam nella speranza di un suo netto miglioramento.

sabato 5 febbraio 2011

Mani di fata

La casa editrice di Mani di fata ha pubblicato uno speciale dal titolo Tutti Punti Ricamo che, a mio giudizio, merita di essere acquistato. Vengono spiegati con schemi chiari moltissimi punti del ricamo: punti lineari, pieni, di fondo, a giorno, a fili contati, per ricamo su canovaccio, bordi di finitura, .... tecniche di ricamo libero oppure a fili contati,

Un buon manuale (180 pagine per 14.50 euro)  da tenere a portata di mano per suggerimenti, idee o per rinfrescare la memoria, adatto a principianti ed esperte. Nel sito di mani di fata è possibile vedere alcune pagine

venerdì 10 settembre 2010

Accumulo

Credo che ci sia una cosa che accomuna moltissime ricamatrici: la tendenza all'acquisto compulsivo di materiale di ogni genere che non potremmo mai consumare in una sola vita.
Libri, riviste, decalcabili, fili, stoffe, accessori, scatole, scatoline, sacchetti e sacchettini sono riposti più o meno in ordine (meglio dire in disordine) in ogni angolo della casa.
Non credo ci sia una cura perché, nonostante mi riprometta di non comprare più riviste (soprattutto Ricamo italiano purtroppo diventato da Signora delle riviste di ricamo a semplice nobildonna decaduta), ogni mese non resisto e i vari Rakam, RicaAmare, Susanna, ... continuano ad accumularsi a casa mia. In più mia madre mi ha regalato una cinquantina di Mani di fata. Urge intervenire !!!!
Mi sono perciò dotata di: scanner, quadernoni, portariviste da IKEA, rilegatrice, buste di plastica, porta listini, forbici, scotch, colla .... e ho dato inizio al riordino.

Rakam: ho scannerizzato tutte le cose che più mi piacevano, ho ritagliato poi solo i lavori che secondo il mio gusto meritavano un 10, con relative spiegazioni, e li ho attaccati su quadernoni (quelli Pigna con tanti fiori in copertina che mi piacciono troppo), ho ritagliato, o fotocopiato ingranditi, infine le scuole e tutti quei bei schemi di retini di fondo e li ho attaccati in un altro quaderno con etichetta "appunti di ricamo". Risultato adesso ho 4 quaderni da sfogliare, quando cerco qualcosa lo trovo e non ho più pile di giornali da sfogliare e la comodità di avere i file da vedere a computer. Ho conservato interi i vecchi numeri Collezione molto belli
Ricamare e Susanna ho staccato i lavori più significativi e raccolti in 2 portalistini da 40 buste l'una. Ho conservato interi solo i numeri natalizi.
Mani di fata ho scannerizzato le poche pagine veramente utili senza conservare il cartaceo. Ho conservato interi solo i numeri Speciali dedicati ad una tecnica in particolare (sfilature, 100 punti, ...)
Ricamo Italiano per il momento ho deciso di tenere l'intera collezione.
Natale ho raccolto tutte le mie riviste dedicate al Natale in un'unica scatola che tiro fuori ad ottobre e metto via a gennaio.
Anna ho conservato in buste di plastica, in un quadernone ad anelle, la parte centrale della rivista (peccato non esca più era ottima) con le scuole.

Detta così sembra facile, ma mi sono voluti mesi per fare questo lavoro ma alla fine sono soddisfatta perchè sono riuscita a fare ordine e soprattutto adesso, quando cerco qualcosa, la trovo.