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3 maggio 2020

Pop Coronation Chicken


L'avevo promesso e l'ho fatto.
Eccomi alla seconda interpretazione libera del Coronation Chicken per l'MTC Smart di questo mese.
Tutto quanto c'è da sapere su questa celeberrima preparazione e la sua storia non sto a ripeterlo, si può tranquillamente leggere qui.
Di seguito, invece, la mia interpretazione pop, vale a dire la stessa idea di base con gli stessi ingredienti ma cambiando le loro tecniche di cottura e presentazione: ne è nato un assaggio monoporzione, che ci siamo spazzolati oggi a pranzo: tortino di riso al salto con pollo fritto, maionese al curr, dadolata di frutta caramellata e spicchio di cipolla di Tripea candita. A onor del vero volevo presentarlo come una torta, con un bel disco di riso come base, ricoperto di maionese, il pollo fritto a corona che racchiudesse all'interno  la dadolata di frutta caramellata, guarnendo con gli spicchi di cipolla candita. Ma non tutte le cose vanno per il verso giusto, soprattutto se mentre cucini c'è un andirivieni di scocciatori che guardano, chiedono, criticano, vogliono assaggiare, e fanno più confusione di quella che hai già tu sulla postazione di lavoro. Onde per cui il disco di riso al salto mi si è rotto durante l'operazione di capovolgimento (e o si può vedere dalla foto) e anche se potevo mascherare il fattaccio con il resto delle cose sopra, ho voluto provare a fare le monoporzioni, idea con la quale ero partita inizialmente.
Essendo un'interpretazione molto libera e forse quasi astratta ho deciso di chiamare questo piatto POP Coronation Chicken.


pop coronation chicken



Nel piatto disporre un disco di riso al salto, coprire con la maionese al curry, disporre 3 pezzettini di pollo fritto sul bordo e nel centro 1 o 2 cucchiai di dadolata di frutta caramellata. Guarnire con una falda di cipolla candita.
Oppurre comporre una torta come avevo inizialmente previsto: sistemare un bel disco di riso al salto come base, ricoprire con la maionese al curry, disporre il pollo fritto a corona quasi sul bordo, all'interno versare la dadolata di frutta caramellata, guarnendo infine con gli spicchi di cipolla candita.
Si possono preparare il riso al salto, la maionese al curry, la dadolata di frutta caramellata e la cipolla candita il giorno prima e conservare tutto in contenitori ermetici differenti in frigorifero. All'occorrenza friggere il pollo e comporre la presentazione scelta, ricordandosi di tirare fuori dal frigo le varie preparazioni almeno un'ora prima per riportarle a temperatura ambiente.


ingredienti per pop coronation chicken


Pollo Fritto
250 g di petto di pollo
40 g di farina 0
40 g di amido di mais
75/100 ml di acqua
  mezzo cucchiaino scarso di sale
mezzo cucchiaino colmo di bicarbonato di sodio
olio di arachide per friggere

Riunire gli ingredienti secchi in una ciotola ed aggiungere l'acqua a filo, mescolando con una frusta, in modo da ottenere una pastella liscia, senza grumi, non troppo liquida, tipo una besciamella. Può darsi che non si usi tutta l'acqua, dipende dal grado di assorbimento della farina.
Tagliare il pollo a bocconcini e sistemarli nella pastella, lasciandoli riposare almeno una mezz'ora.
Scaldare l'olio  nel wok (deve essere uno strato di almeno 4/5 cm) e quando raggiunge la giusta temperatura (180°) versare i bocconcini di pollo, pochi alla volta e friggerli fino a doratura, girandoli di quando in quando. Scolarli su carta assorbente.


Riso al salto
 avanzo di risotto ai piselli
burro

riso al salto


 Imburrare leggermente una padella, meglio se antiaderente, distribuirvi il riso schiacciandolo con un cucchiaio di legno e farlo dorare a fuoco vivace 4-5 minuti per parte. Per girare in modo agevole il riso si può usare un ampio coperchio liscio (o un piatto piano) unto con un filo d’olio.
Quando una leggera crosticina dorata si sarà formata su entrambi i lati del riso, rovesciare la preparazione sul piatto da portata e servire.
Per i dischetti piccoli, utilizzare una padella per blinis, imburrando leggermente ogni stampino, e schiacciando tra le mani una piccola manciata di riso prima di metterla dentro, livellando poi e pareggiando il bordo con una spatola. 



Maionese al curry
maionese
curry in polvere o in pasta *

 * ho usato una miscela comperata da Whole Foods Market a Londra, composta da:
coriandolo-fenugreek-aglio-curcuma-sale-chilli-cumino-finocchio-senape-pepe ner


Si può usare una buonissima maionese commerciale oppure farla in casa.
Maionese homemade: 1 uovo e 1 tuorlo - 250/300 ml di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo - succo di limone- aceto di mele - senape - sale/pepe.
Si può usare un mixer ad immersione (o il Bimby, con la farfalla): scaldare metà olio in un pentolino fino a 121°. Nel frattempo iniziare a montare le uova con un cucchiaio di succo di limone, sale e pepe; unire l'olio caldo a filo molto lentamente. Proseguire unendo anche l'olio freddo finchè la salsa sarà ben emulsionata. Assaggiare e regolare di limone (o lime, se piace) e/o aceto di mele e/o senape a proprio gusto. Lasciar raffreddare e conservare in un vaso ben chiuso in frigorifero.


Frutta caramellata
un mango, sbucciato e a dadini
10/12 albicocche secche
2/3 zucchero di canna
sale
olio extravergine di oliva
qualche seme di cardamomo verde

 Mettere in ammollo le albicocche in acqua appena tiepida per farle rinvenire; tagliarle poi a dadini ed unirle al mango. In una padella scaldare un giro di olio, unire i semi di cardamomo e lo zucchero e farlo sciogliere e leggermente caramellare. Unire la frutta e un pizzico di sale. Saltare velocemente la frutta finchè bella lucida.


Cipolla candita
una grossa cipolla di Tropea
2 cucchiai di sale marino integrale di Cervia
100 ml di aceto di vino bianco
olio extravergine di oliva

L'idea di farle candite invece che caramellate mi è venuta guardando un post della mia amica Giorgia, a cui ho chiesto il procedimento che gentilmente mi ha elargito.
Sciogliere il sale nell'aceto ed allungare con due dita di acqua. Tagliare la cipolla a spicchi, separare le falde e sistemarle in un contenitore a bagno nel liquido preparato per almeno 15 minuti. Scolarle poi bene e cucinarle in padella con un filo di olio, a fiamma bassa perchè non devono assolutamente rosolare (sarà sufficiente 5/7 minuti). Sfumare poi con un goccio di aceto e scolare subito. Dopo 3/4 minuti di riposo acquisteranno un bel colore rosato acceso.


pop coronation chicken

29 aprile 2020

Coronation Chicken Indian Style


MTChallenge Smart Edition = piccole sfide (in attesa, forse, di una ripresa del vero MTC?), ogni volta con ingredienti diversi, partendo da ricette classiche, recenti, nuove, arrangiate... insomma, un nuovo rodaggio culinario dopo così tanto tempo di fornelli spenti per la più grande e golosa Community del web.
Ho perso il primo round dedicato ad una pasta mantecata utilizzando scarti (veri scarti, non avanzi) di cucina (e non solo verdure :-)) Per questa seconda puntata il tema scelto, è la rivisitazione in chiave sempre goduriosa, di una ricetta di pollo straniera, utilizzando gli stessi ingredienti ma cambiando la presentazione e le tecniche utilizzate, oppure mantenendo la base della ricetta ma portandola verso gusti più decisi e inclini ad altre cucine - sempre con un occhio di riguardo alla nostra dispensa, vale a dire niente ingredienti troppo strani dei quali non possiamo rifornirci ora.
Dal momento che sono ancora in un mood britannico dopo aver dolcemente festeggiato il compleanno della mia amata Regina, la mia scelta non poteva che cadere sul Coronation Chicken, un paitto che amiamo molto e che spesso cucino, specialmente nelle occasioni di grandi riunioni familiari e/o tra amici. Sicuramente ogni famiglia custodisce la sua versione personale, io seguo quella imparata vent'anni fa dalla mia amica Susan, British doc.
Il Coronation Chicken è un piatto di pollo cotto, aromatizzato con erbe e spezie in una salsa cremosa a base di maionese. Può essere consumato come piatto unico accompagnato da riso o utilizzato come farcia nei tradizionali sandwich. Il suo aroma principale è il curry, sia in polvere che in pasta. In origine si usavano solo albicocche secche e non uvetta, e la scelta ricadeva sul curry in polvere (invece che in pasta ottenuta pestando le spezie) poiché le spezie fresche occorrenti per la miscela erano quasi introvabili nel dopoguerra. Questa ricetta fu creata da Constance Spry (famosa scrittrice di food e decoratrice di fiori, incaricata all'epoca di organizzare anche la scelta e disposizione dei fiori nell'Abbazia di Westminster e lungo il tragitto reale fino a Buckingham Palace), Preside della Cordon Bleu Cookery School di Londra insieme a Rosemary Hume, per celebrare l'incoronazione della Regina Elisabetta nel 1953 (questa pare essere la ricetta originale, dovrò chiedere ad Ale che è riuscita a trovare l'edizione originale del libro di cucina di Constance durante una nostra impavida incursione a Brick Lane); ora un classico molto popolare della cucina britannica nonchè uno dei favoriti nei pranzi di festa. Potrebbe essere stato ispirato dal Jubilee Chicken (di cui ne esistono molte versioni, per ogni Giubileo festeggiato dei vari monarchi), un piatto preparato per il Silver Jubilee di Giorgio V nel 1935, che mescolava pollo con maionese e curry. In seguito, sono state relizzate altre due versioni per la Regina Elisabetta, nel 2002 per il Golden Jubilee e nel 2012 per il Diamond Jubilee (quest'ultimo creato da Heston Blumenthal, proprietario e fondatore del celeberrimo The Fat Duck). Versioni più sofisticate della ricetta iniziale sono ora realizzate con erbe e spezie fresche e ulteriori aggiunte come mandorle a scaglie, uvetta e crème fraîche.
Questa è la storia che riporta Le Cordon Bleu di Londra:

La ricetta Poulet Reine Elizabeth, ora ampiamente conosciuta come Coronation Chicken, è stata creata dalla London Cordon Bleu Cookery School per essere servita al Coronation Luncheon nel 1953. Questa è la straordinaria storia della ricetta e di uno dei momenti più significativi della scuola. Le Cordon Bleu, famoso nel mondo per la migliore educazione culinaria impartita e come punto di riferimento per l'eccellenza gastronomica, vede gli albori già nel XVI secolo. La prestigiosa scuola di cucina è sempre stata orgogliosa della sua innumerevole e variegata rete di studenti (Julia Child, Yotam Ottolenghi, Mary Berry, Peggy Porschen, solo per citare alcuni dei più recenti in UK) ed è stata Rosemary Hume, una ex studentessa di Parigi che ha aperto L'Ecole du Petit Cordon Bleu a Marylebone nel 1933, rendendo Le Cordon Bleu London una delle più antiche scuole di cucina del Regno Unito. Vent'anni dopo l'apertura, il suo successo fu confermato quando accettarono l'incarico della preparazione del pranzo per l'Incoronazione della Regina Elisabetta II nel gennaio 1953, per il quale fu creata appositamente la ricetta del Coronation Chicken. Il Ministro Sir David Eccles chiese personalmente a Rosemary Hume e ai suoi studenti di organizzare il pranzo per gli ospiti di Sua Maestà, principalmente i più alti rappresentanti di altri paesi. La scuola fu onorata di essere coinvolta in un'occasione così speciale e servì il banchetto a 350 persone nella Great Hall of Westminster School, la più grande festa tenutasi in quella sede. Sir David Eccles aveva una grande fiducia nelle capacità degli studenti e il pranzo fu servito senza intoppi e come previsto alle 14 in punto. La Preside Ms Grey così commenta questo momento speciale: “È stata un'occasione unica per un'istituzione culinaria essere scelta per onorare una celebrazione così prestigiosa e riflette il grande rispetto di cui gode Le Cordon Bleu London da più di sessant'anni. Dal successo di questo evento sono poi arrivati ulteriori inviti a cucinare per la Casa Reale. "
Il piatto originale servito si trova nel menu come Poulet Reine Elizabeth, oggi noto come Coronation Chicken. Viene descritto come pollo disossato e ricoperto di salsa cremosa al curry, servito insieme a un'insalata di riso con piselli e pimento (pepe garofanato).
Le Cordon Bleu è famoso in tutto il mondo per essere all'avanguardia nel settore della gastronomia e all'epoca il fatto di servire un pollo al curry all'Incoronazione a un numero così elevato di persone con preferenze diverse poteva sembrare bizzarro e quasi una sfida. Tuttavia, grazie ad un pollo sapientemente condito e ai delicati sapori della salsa, fu declamato come un enorme successo. Gli ingredienti utilizzati erano straordinari per quel tempo, molti dei quali appena disponibili, essendo la maggior parte del paese ancora soggetta alle restrizioni del razionamento postbellico. La ricetta originale consisteva in polli giovani arrosto, acqua e un po' di vino per coprire carote, un bouquet di aromi, sale, grani di pepe e una crema di salsa al curry.
Una versione leggermente più sviluppata del classico Coronation Chicken è ancora oggi tra le preferite dal popolo britannico e servita a pranzo al Café Le Cordon Bleu di Londra (da www.cordonbleu.edu/london).

Ma veniamo alla ricetta da me traslata verso sapori più indiani, una cucina che mi piace molto e che ho avuto modo di assaggiare dal vivo nell'emozionante viaggio in India di un anno fa e nella recente lunga e incredibile visita a Singapore (grazie ancora, Ale!) dove ho fatto incetta di preziose spezie da aggiungere alla mia raccolta.
La domanda che sicuramente salta all'occhio è: quante spezie usare? visto che (quasi) di proposito non ne indico un tot preciso. La quantità è a propria discrezione, a seconda dell'intensità che vogliamo dare alla nostra preparazione. Fosse per me, abbonderei esageratamente, ma già rimanendo parchi si ottiene un ottimo piatto e il profumo del brodo del pollo e del riso in cottura vi faranno sognare ad occhi aperti un lazy dinner on a terrace sulle rive del Gange, indossando il più prezioso saree in seta nel vostro colore preferito e decorando la fronte con il bindi più luminoso e luccicante (vi dice niente questa foto?)
Potete preparare la maionese, il pollo e il chutney il giorno prima, così sarà più semplice e veloce cuocere il riso e mettere in tavola una cena da Re, anzi da Maharaja, in neanche 20 minuti :-)

 Buon Appetito e... God Save The Queen!

P.S.: e a fine pasto, d'obbligo sorseggiare un Masala Chai, il bicchiere è già sul vassoio :-)) - ricetta originale qui: Dishoom ;-) 


Coronation Chicken Indian style


coronation chicken indian style


Pollo
2 quarti posteriori di pollo
qualche foglia di sedano
(omesso perchè non ne avevo)
una carota piccola
un cipollotto, compresa la parte verde
la parte verde di un porro
 un pezzetto di pepe lungo del Bengala 
  un pezzetto di cassia
foglie di curry
un paio di foglie di kaffir lime
gambi di prezzemolo
semi di coriandolo, schiacciati col coltello
semi di senape, schiacciati col coltello
3 chiodi di garofano
i semi di due bacche di cardamomo verde
un pezzettino di zenzero


In una casseruola riunire tutte le spezie e le verdure, adagiarvi il pollo e ricoprire di acqua fredda un paio di centimetri sopra la carne. Portare a bollore, trasferire sul fuoco più piccolo e lasciare sobbollire semicoperto fino a cottura.
Scolare il pollo, attendere che intiepidisca, eliminare pelle e ossa e tagliare la polpa a pezzetti.
Filtrare il brodo rimasto, far raffreddare ed utilizzarlo per la cottura del riso.
Mescolare il pollo con la maionese e conservare coperto in frigorifero. Se fatto il giorno prima, i sapori si amalgameranno meglio.


preparazioni


Maionese vegan
100 g di anacardi
latte di cocco
succo di lime
senape
curry in polvere *
olio di semi di girasole spremuto a freddo
(oppure del brodo di cottura del pollo)
sale e pepe
3/4 cucchiai di chutney al mango

* ho usato una miscela comperata da Whole Foods Market a Londra, composta da:
coriandolo-fenugreek-aglio-curcuma-sale-chilli-cumino-finocchio-senape-pepe nero


Trasferire gli anacardi nel boccale del minipimer ed iniziare a frullare unendo il latte di cocco a filo (non ne servirà molto e sempre meglio sbattere bene la lattina o frullare il composto prima di utilizzarlo per amalgamare bene la polpa con l'acqua di cocco). Unire un pochino di curry e continuare a frullare aggiungendo anche 2/3 cucchiai di olio (solo per avere più morbidezza ma volendo si può omettere). 
Aggiungere il chutney di mango, frullato e passato al setaccio. Assaggiare e regolare di sale e pepe, un pochino di senape e succo di lime a piacere.


Chutney di mango
1 cipolla dorata, a fettine
1 mango a fettine
2 cucchiai scarsi di zucchero di canna
2/3 cucchiai di aceto di mele
un cucchiaino raso di curry in polvere
zenzero grattugiato
30 g di burro
olio extavergine di oliva
timo fresco

chutney mango



Dorare leggermente le cipolle in padella con un cucchiao di olio. Unire il burro, il mango, il curry, lo zucchero e l'aceto, un paio di rametti di timo e far insaporire e cuocere coperto a fuoco basso per 20/30 minuti. Verso fine cottura, spremere tra le mani lo zenzero grattugiato lasciando cadere solo il succo nel chutney.
Guarnire con altro timo fresco e servire con arrosti o carne alla brace oppure con formaggi stagionati.



Riso Biryani

Ricetta di Punita, amica nata in Malesia ma di babbo indiano. Studiato a Londra e Parigi, trasferitasi definitivamente poi a Roma per amore (ha sposato un cineoperatore della troupe televisiva di Sandokan, serie degli anni '70 girata in India, Malesia e Thailandia). Ogni inverno, quando ci ritrovavamo in montagna per le vacanze natalizie, non mancava mai la sua tradizionale cena a base di Riso Biryani e Pollo Tandoori (piccantissimo!). In verità col nome Biryani si intende il piatto completo, quindi il riso con verdure o carne, ma essendo comunque questo un riso molto speziato e con frutta secca, possiamo tranquillamente fare uno sgarro alla regola e chiamarlo semplicemente Biryani, non credete? (e comunque così me lo nominò 20 anni fa Punita).

Ingredienti:
300 g di riso basmati
un cipollotto grande, tagliato finemente
 un pezzetto di cannella
qualche chiodo di garofano
i semi di 3 bacche di cardamomo verde
semi di senape
mezzo cucchiaino scarso di fenugreek
foglie di curry
mezzo/un cucchiaino di curcuma 
un filo di olio
acqua fredda
una noce di ghee *
una manciata di uvetta, ammollata e scolata 
una manciata di anacardi, divisi a metà

* in caso si fosse sprovvisti di ghee (burro chiarificato) si può usare il nostro burro comune


riso biryani



Si usa lo stesso volume di acqua e riso. Ho usato il brodo del pollo filtrato da caldo e lasciato freddare (se necessario, si può anche sgrassare).
Soffriggere leggermente il cipollotto nell'olio, unendo un goccio di acqua in modo che non bruci. Unire tutte le spezie, tranne la curcuma, e farle rosolare. Versare il riso, precedentemente sciacquato bene e scolato, la curcuma e l'acqua/brodo. Portare a bollore, trasferire sul fuoco più piccolo e abbassare al minimo, coprire col coperchio (meglio se trasparente) e quando tutta l'acqua sarà assorbita il riso è pronto. Condire con il ghee sgranando il riso con la forchetta ed unire l'uvetta e gli anacardi.
Il riso così preparato è molto aromatico e profumato e solitamente non lo salo perchè accompagna intingoli molto saporiti, quindi meglio lasciarlo abbastanza neutro; nulla vieta, però di unire un pizzico di sale per averlo più saporito.

17 novembre 2014

Hot Ginger, e si vola in Australia! Hot Ginger and off to Australia!


 scroll down for English version

Il viaggio in India si è davvero concluso, da poche ore siamo già sbarcate in Australia, ospiti di Haalo, un'altra terra affascinante e che saprà regalarci spazi incontaminati ed avventure fantastiche.
Mentre volavamo verso la nostra nuova meta, ho voluto raggruppare tutte le vostre deliziose ricette arrivate, per ringraziarvi ancora una volta del vostro impegno e divertimento coinvolgente in questa lunga tappa. Siete state davvero tanto presenti, con molteplici preparazioni ed appunti di viaggio istruttivi ed appassionati.
Mi sono anche (ri)letta un bellissimo articolo apparso sul National Geographic di Tom O'Neill (ci sono molti articoli riguardanti l'India, sarebbe interessante leggerli tutti ed ammirare le gallerie fotografiche) intitolato Gli Intoccabili, per riuscire a capire come un popolo così antico, così evolutamente moderno in ambito tecnologico ed economico, possessore di boba atomica, possa ancora avvalersi della concezione che tutti gli uomini sono diversi e il destino è segnato inevitabilmente già alla nascita.
Anche se poco attraente per la sua durezza, questo articolo merita una lettura, quasi fosse un piccolissimo aiuto nella lunga e travagliata lotta intrapresa per abolire regole severe ed assurde.

In India, fin dalla nascita ogni indù è inserito nel sistema castale, che stabilisce una gerarchia dei comportamenti sociali, fra le più antiche esistenti al mondo. Radicato nella cultura indiana da 1500 anni, il sistema si fonda su un assunto di base: tutti gli uomini sono diversi.
La gerarchia delle caste è spiegata da un antico mito: le principali categorie sociali, o varna, emergono da un essere primordiale. Dalla bocca provengono i brahmani, sacerdoti e insegnanti; dalle braccia gli kshatriya, re, nobili e guerrieri; dalle cosce i vaisya, commercianti e artigiani; dai piedi, i sudra, la massa dei lavoratori comuni. Ciascun varna, a sua volta, è suddiviso in centinaia di caste e sottocaste, ordinate secondo una gerarchia.
Gli achuta, o intoccabili, costituiscono una quinta categoria. L'essere primordiale non ne rivendica la paternità. Il concetto di fuoricasta è strettamente legato a quello di "impurità". Esseri tanto contaminati da non meritare alcun valore, tali da rendere impuri gli altri varna anche solo sfiorandoli con lo sguardo o con la propria ombra, e perciò imbrigliati da regole severe per assicurarne l'isolamento nella comunità. Tutta la loro vita è dominata dal pregiudizio, specie nelle campagne, dove vivono tre quarti degli indiani. 
L'antica dottrina prevale sulla legge moderna. La costituzione indiana ha abolito le regole
del sistema castale, e ha decretato la parità degli intoccabili di fronte alla legge; ma l'Induismo, la fede condivisa dall'80 per cento della popolazione detta legge nella quotidianità.
Il sistema castale è considerato sacro e immutabile, e rinunciarvi equivarrebbe a sovvertire l'ordine dell'universo. La dottrina del karma determina l'appartenenza a una casta: un intoccabile può generare soltanto un figlio altrettanto intoccabile, condannato fin dal primo vagito a una condizione di "impurità".
Eppure gli intoccabili non hanno un aspetto diverso dagli altri indiani. La loro pelle è dello stesso colore. Non vestono stracci, né hanno il corpo piagato. Camminano per le stesse strade e frequentano le stesse scuole. Tuttavia, è come se portassero sulla fronte un marchio indelebile (continua qui).

Vi lascio un drink semplicissimo, che potrà essere di sollievo in queste lunghe giornate invernali a venire.
Lo zenzero è anche curativo, allieva la tosse e i malanni da raffreddamento, calma la nausea.

La ricetta ha origine nella costa Malabar indiana.
Lo zenzero è stato usato sia come spezia che come medicina in India e in Cina fin dai tempi più antichi.
Questa radice bulbosa dall'inconfondibile aroma e sapore speziato ha giocato un ruolo significativo a corte durante la dinastia Chera, secondo quanto riportano le scritture indiane, ed è probabilmente anche da dove deriva il nome dello stato federale del Kerala.
Dal 9° secolo, i re vendevano grandi quantità di zenzero ai commercianti arabi che portarono la spezia fin in Europa centrale. Dall'Europa poi arrivò fino alle Indie Occidentali attraverso l'entourage del vicerè spagnolo Antonio de Mendoza.
Questo tubero si insediò così bene che ben presto si cominciò a preferire lo zenzero giamaicano a quello indiano.
Dal libro Drinks di Laura Conti.



Hot Ginger






Per 4 bicchieri:

1 litro di acqua
6 fette di zenzero
4 cucchiaini di zucchero di canna


Portare acqua, zenzero e zucchero a bollore, lasciare sobollire a fiamma bassa per 10/15 minuti.
Filtrare con un colino in bicchieri termoresistenti. Servire caldo, specie durante serate fresche.



Serving 4 glasses:

1 liter water
6 slices ginger
4 dessert spoons brown sugar
Bring the water, ginger and sugar to a boil, allow to draw for 10/15 minutes, under a small flame.
Strain into prewarmed fireproof glasses. Serve hot.
A drink for cool evenings.







Grazie ancora per le vostre ricette, ecco la raccolta completa!

Per uno sguardo immediato, super colorato e super goloso, anche la raccolta Pinterest.



Our trip in India has come to an end,

thanks again for your lovely recipes, below our great collection!

And you will find your gorgeous, colored and fragrant dishes on Pinterest too.




La nostra raccolta indiana - Our Indian Collection



Salato - Savoury


Biryani vegetariano
Tamara

 Cheppankizhangu/Seppankilangu Varuval - Taro root roast - Radice di taro al forno
Cristina

Indian-style Spicy Chicken 
Pakora 
Chicken Biryani
Eloisa

Tandoori Murghi
Jhinga Tandoori
Carla Emilia

Phool Kopir Dalna
Pinko 

Zuppa Mulligatawny
 Pollo al tikka masala con riso thay e pomodori piccantini
Elena 

Merluzzo con Fish-Curry Masala
Sara

Dahl Indiano e Basmati alla Curcuma
Sabrina

Punjabi Aloo Chole
Rosa Maria

Samosa alle verdure
Resy

Besan ka Cheela e Raita alla menta
Manuela

Aloo Tikki - Polpette di patate e piselli - Potato & Pea Patties 
 Khiceri
Terry

Potoler Dolma
Sanhita 

Panch Phoran - Masala bengalese 
Cristina 

Dum Aloo Punjabi
 Merce

Chana Masala
Alejandro 

Raita ai cachi - Persimmon Raita
Simona





 

Pani - Bread


Butter Naan
Lucia

Chapati o Roti
Puri - Pane fritto
Resy

Chapati 
Naan
Eloisa

Naan
Dosa di lenticchie rosse 

Miss Roti
Tamara

Pane Naan
Carla Emilia

Pane Naan al pepe nero e cardamomo 
Parathas
Alessandra

Gajar Paratha - Carrot Paratha - Pane ripieno alle carote
Cristina

Naan al Curry e Chapati - Curried Naan & Chapati
 Cinzia

Chapati
Alejandro 

Chapathi e Metha Parathi
Terry





 


Dolci - Sweet


Kulfi gelato
Marta

Patisa o Soan Papdi 
Nankathai
Coconut Ladoo e Rava Coconut Ladoo

 Jalebi
Chocolate Sandesh 
Karanji
Resy

Indian Milk Cake
Mysore Pak
NanKathai 
Aparna K.

Singhare Halwa - Dolce alle castagne
Morena

Dolcetti al cocco
Tamara 

Kesar Suji Halwa
Anisja

Chawal ki Kheer
Rosa Maria 






 


Drinks


 
The Chai Masala
Marta

Royal Bengal Tiger Tea - Cognac Indian Tea
Kela ka Rayta 






 Namaste

 (नमस्ते)

16 novembre 2014

Nimki e Diwali, il Festival delle Luci


Il viaggio in India volge al termine, ancora poche ore di permanenza in questo paese così affascinante, le valigie aspettano solo di essere chiuse per raggiungere per una nuova destinazione.
Ma c'è ancora tempo per godere qualcosa di festoso, colorato e luminoso, che ha rallegrato nelle ultime giornate di ottobre ogni singolo indiano nella sua terra.
Si sono appena concluse, infatti, le celebrazioni del Diwali (anche chiamato Deepavali, che vuol dire fila di luci). Ho chiesto aiuto alle mie amiche blogger indiane, Aparna B. e Aparna K., e gentilmente si sono offerte di passarmi notizie e foto di questa grande festa.

In India, la festa di Diwali è celebrata in tutti gli Stati, ma con molte varianti. Feste e tradizioni variano notevolmente da uno stato all'altro, sia per quanto riguarda i rituali che per il cibo preparato. Tuttavia, nella maggior parte dei posti è regola fare qualcosa di dolce e qualcosa di salato e piccante per bilanciare le cose. Molte persone oggi amano sperimentare nuovi piatti a Diwali.
A seconda della regione, le celebrazioni possono durare da uno a 4 o 5 giorni consecutivi.
Diwali è una celebrazione di tutto ciò che è buono - la conoscenza sull'ignoranza, la felicità sulla tristezza, il bene sul male (la maggior parte delle storie raccontano degli Dei in lotta con i demoni potenti e il male, per poi vincere e salvare il mondo). E' anche la celebrazione della luce sulle tenebre, motivo per cui gli Indù accendono le lampade a olio la sera del Diwali al crepuscolo, proprio per rimarcare il concetto. Questo è anche il motivo per cui questa festa viene chiamata Festival delle Luci.
Le luci sono accese ovunque, nelle case e nei negozi, e l'atmosfera è piena di gioia.
Così la gente pulisce e decora la propria casa con le luci e i Rangoli (disegni colorati sui pavimenti, qui altre immagini), compra e indossa abiti nuovi, condivide dolci con la famiglia e gli amici, scoppia petardi e fuochi d'artificio benauguranti, prega per la prosperità dell'anno a venire.


le lampade di argilla, onnipresenti a Diwali, vengono lavate e pulite bene

 le famose lampade di Lakshmi 
 
decorazioni a terra chiamate rangoli presenti in ogni casa


dolcetti fatti a Diwali - Jalebi, Kaju Katli, Mysore Pak, dry fruits ladoo and Murukku


i famosi Motichoor laddus


negozio con lanterne accese - appese anche in quasi tutte le case



decorazioni floreali e lumini disposti nei cortili e in ogni angolo delle case

foto di Aparna K.


Nell'India del Nord, si è solito donare un pacchetto di frutta secca assortita ad amici e parenti, è un'usanza importante delle celebrazioni del Diwali.

Aparna B. mi ha brevemente descritto il loro Diwali appena festeggiato: sveglia alle 5, con petardi e fuochi d'artificio benauguranti. A seguire il rituale dell'unzione e massaggio dell'intero corpo con olio di cocco, completato da un bagno in acqua calda. Poi la vestizione con abiti nuovi, comprati appositamente per l'occasione, e la benedizione data dagli anziani della famiglia. Completa la festa una colazione ricca ed abbondante, e il Diwali si può dire concluso. La sera si accendono le luci.
Nelle foto anche i dolcetti e gli snack da lei preparati, con il link alla ricetta sul suo blog.





Deepavali in India del sud

Nel sud dell'India, Diwali è celebrato solo per un giorno.
I festeggiamenti iniziano la mattina presto. La tradizione vuole che le persone facciano un bagno d'olio prima che il sole sorga. Si scoppiano petardi e fuochi di artificio benauguranti e vengono fatte offerte di cibo alle divinità. Il Murukku (una pasta fritta a base di farina di riso, nel link c'è il video di una venditrice di strada mentre lo prepara) è un must per Diwali. Dolci e snack sono preparati in casa e scambiati con amici e parenti.
La sera vengono accese le lampade  e si fanno scoppiare ancora petardi.
I fuochi d'artificio e l'abbuffata di cibo sono i momenti clou del festival.

Diwali in India del nord

Nel nord dell'India i festeggiamenti durano 5 giorni e Diwali è considerato uno dei festival più importanti.
Dhanteras - è il primo giorno dei festeggiamenti. La dea Laxmi è adorata per garantire prosperità e benessere. Questo giorno, infatti, ha molto più valore e significato per la comunità imprenditoriale. E' considerato di buon auspicio l'acquisto di articoli in oro o argento.
Laxmi-Puja (preghiera indù) viene recitata la sera, quando i minuscoli Diyas di argilla (lumini) sono accesi per scacciare le ombre degli spiriti maligni.
Per rimarcare il giorno di buon auspicio, le case e i locali commerciali sono rinnovati e decorati. Le entrate sono decorate con dei bei motivi tradizionali di disegni Rangoli per accogliere la dea della ricchezza e prosperità.
Choti Diwali -  è il secondo giorno delle celebrazioni.
Si tratta di un Diwali in scala minore, con meno luci accese e un minor numero di petardi da scoppiare. La mattina dopo Choti Diwali, le donne di casa fanno dei bellissimi Rangoli colorati sulla soglia di casa e nei cortili.
Diwali - il terzo giorno è il più importante per Lakshmi-puja ed è interamente dedicato alla dea Lakshmi.
E' estremamente importante mantenere la casa perfettamente pulita per il Diwali. Le donne di casa iniziano a prepararsi per Diwali quasi dieci giorni prima. La pulizia e la preparazione di snack e dolcetti costituiscono la parte principale delle celebrazioni pre-festival. Le lampade sono illuminate la sera per accogliere la dea Lakshmi.
Jalebi è un famoso dolce preparato per Diwali. Altri dolci preparati sono i Gulab Jamun, Motichoor Laddu, Rasgullas, Kaju Katlis.



Padwa e Govardhan Puja - Gudi Padwa è simbolo di amore e devozione tra moglie e marito. In questo giorno le figlie appena sposate sono invitate con i rispettivi mariti per un pranzo speciale e uno scambio di doni.
Bhai Duj - Bhaiya Dooj, popolarmente conosciuto come Bhai Dooj - quinto e ultimo giorno di festeggiamenti. E' dedicato alla preghiera per augurare lunga vita al fratello, che viene indicato come bhayya o Bhai. Secondo le scritture religiose, Yamaraj, il Dio della morte, andò a visitare la casa di sua sorella, dopo un lungo periodo di separazione. Sua sorella Yami era molto felice di rivederlo e gli diede il benvenuto, mettendo un segno di buon auspicio sulla sua fronte per il suo benessere. Yami e Yamraj poi condivisero anche un pasto insieme. Fu così contento del segno ricevuto dalla sorella, che proclamò che ogni anno, nel giorno Dooj, se una sorella avesse messo un tilaka (segno rosso) sulla fronte del fratello, nessuno avrebbe più potuto fargli del male. Ancora oggi si segue questa tradizione. Le sorelle celebrano questa giornata per la sicurezza e il benessere dei loro fratelli. I fratelli, in cambio,  offrono doni alle sorelle come pegno d'amore.
In questo video, tutti i festeggiamenti del Diwali, e alla fine l'apposizione del tilaka sulla fronte dei fratelli.


 Nimki



Cracker croccante o chip fragolosa? Ideale per coktails, aperitivi, happy hours e anche Diwali. Terribilmente contagiosa, una tira l'altra, come le ciliegie, non si riesce a smettere di mangiarne!
Dal libro Sapori Indiani di Linda Fraser.
Qui altri simpatici snacks indiani, perfetti per ogni momento di festa.







Ingredienti:

125 g di farina
15 g di burro o di ghee
60 g di acqua
un grande pizzico di peperoncino in polvere
un pizzico di zucchero
mezzo cucchiaino di semi di cipolla
(oppure semi di papavero o nigella damascena *)
mezzo cucchiaino di sale
olio di semi per friggere

* la trovo da Tiger







In una ciotola mescolare farina, sale e burro con le dita e sbriciolare.
Aggiungere peperoncino, zucchero, semi di cipolla e acqua e impastare. Stendere la pasta a circa 0,3 cm. di spessore (io ho usato la sfogliatrice), bucherellarla con le punte di una forchetta o l'apposito attrezzo, tagliare con la rotella a strisce di 2,5 cm. Poi tagliare in diagonale a rombi.
Friggere in olio bollente per pochi minuti, asciugare su carta da cucina.
Possono essere preparate 2/3 giorni in anticipo, conservandole poi in scatole a chiusura ermetica.







A domani, per la raccolta finale!

14 novembre 2014

Naan al Curry e Chapati - Curried Naan Bread & Chapati


Ancora pochi giorni di permanenza in India, raccoglierò le ricette per l'Abbecedario Mondiale, da me ospitato in questa tappa indiana, fino al 16 Novembre compreso. Per chi vuole divertirsi con spezie ed aromi orientali c'è tutto il weekend per donare nuovi profumi in cucina!
Anche se sono già state postate più ricette sui pani indiani, non potevo esimermi da aggiungere anche il mio, visto che il binomio farina+acqua è il mio preferito in cucina.
Inoltre, ho piacere a condividere con voi un paio di video di chapati homemade (un altro classico della cucina locale), ripresi in una vera cucina indiana, da abili mani indiane, sempre dalla mia amica Susy.
 
Il Naan è un pane asiatico molto popolare in diverse regioni del continente. E' un pane lievitato e piatto, molto simile a quello arabo.
Mi sono divertita a farlo, è facile e abbastanza veloce, molto gustoso e particolare. Ce lo siamo mangiato accompagnandolo a salumi e formaggi ma visto che sta iniziando la stagione invernale, si sposerà bene anche con delle belle zuppe fumanti.



Naan al Curry
dal libro di Paul Hollywood 100 Great Breads
dose per 6 naan







Ingredienti:

450 g di farina, più extra per lo spolvero
1 cucchiaino e mezzo di sale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, più extra per friggere
2 cucchiai di curry in polvere dolce
10 g di lievito di birra
230/250 g di acqua
mezza tazza di uvetta
3 cucchiai di chutney di mango *

* io non avevo il chutney e ho usato dei peperoni agrodolci avanzati




Mettere la farina, l'olio, il curry in una ciotola, aggiungere l'acqua dove si sarà sciolto il lievito e mescolare il tutto per 2 minuti, aggiungendo anche il sale alla fine. Capovolgere su un piano di lavoro leggermente infarinato e impastare per 5 minuti, o finché la pasta diventa morbida e malleabile. Fare lievitare per 40/45 minuti coperta (volendo si può fare tutto nell'impastatrice).
Foderare una teglia con carta forno. Incorporate l'uvetta e il chutney all'impasto. Dividere la pasta in sei pezzi, metterli sulla teglia e lasciare riposare per circa 1 ora e mezza coperti.
Girare ogni pezzo di impasto su un piano leggermente infarinato e, con il matterello, appiattire ogni pezzo in un cerchio di circa 25cm. di diametro. Rimettere sulla carta forno e lasciare riposare per 5 minuti.
Scaldare una padella a fuoco medio e aggiungere una spruzzata di olio. Cuocere ogni impasto fino a doratura su entrambi i lati, quindi mettere da parte a raffreddare un po' prima di servire.



Ecco come fare un vero chapati - How to make chapati:









Anche nella versione con verdure - Veggie chapati:













Naan bread is a very popular Asian bread, often present in different regions of the continent. It's a leavened and flat bread, very similar to Arabic one.
It's a very nice and deliciuos recipe, easy, simple and so tasty, we enjoyed very much with ham and cheese but I bet it would be perfect with winter soup too.

Above some videos about homemade Chapati, another popular local bread, filmed in a real Indian familiar kitchen by my dear friend Susy.



Curried Naan Bread
from Paul Hollywood's 100 Great Breads
makes 6 naan







You need:

scant 4 cups white bread flour, plus extra for dusting
1-1/2 tsp salt
1 Tbsp olive oil, plus extra for frying
2 Tbsp mild curry powder
1/2 oz /15 g package compressed fresh yeast
1-1/4 cups water
generous 1/2 cup (golden) raisins
3 Tbsp mango chutney *

* I had no mango chutney and used sweet and sour peppers, diced


Put the flour, salt, oil, curry powder, yeast, and water into a bowl and mix together for 2 minutes. Tip out onto a lightly floured counter and knead for 5 minutes, or until the dough is soft and pliable. Let rise for 40/45 minutes.
Line a baking sheet. Incorporate the golden raisins and chutney into the dough. Divide the dough into six pieces, then put on the baking sheet and let rest for about 1 1/2 hour.
Turn the dough out onto a lightly floured counter and, using a rolling pin, flatten each piece into a circle, 25.5 cm / 10 inches in diameter. Put back on the sheet and let rest for 5 minutes.
Heat a skillet to medium heat and add a splash of olive oil. Shallow-ofry each dough until browned on both sides, then set aside to cool slightly before serving.



This recipe also goes to Susan's weekly YeastSpotting.

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