Visualizzazione post con etichetta riso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta riso. Mostra tutti i post

lunedì 12 giugno 2017

RIso e quinoa rossa con trota e salicornia




per 4 persone:

200 gr  riso basmati
50 gr di quinoa rossa (o riso venere o riso rosso selvatico)
un mazzo di asparagi
il filetto di una trota salmonata (o salmone o gamberi)
un limone non trattato (o arancia o pompelmo)
salicornia, qualche rametto (quantità a gusto, tenendo presente che è salata)
pepe (io ho usato del pepe Timut proviene dal Nepal che ha bacche più piccole e scure del pepe di Szechuan e possiede un'eccezionale nota agrumata che ricorda il pompelmo e il frutto della passione. In cucina si accosta bene con il pesce bianco e i frutti di mare. Ovviamente però potrete usare altro pepe o peperoncino)
olio extravergine d'oliva
sale



Lessare i cereali come da indicazione della confezione e lasciar raffreddare.
Lessare a vapore il pesce (o cuocerlo sulla griglia per un sapore più deciso), lasciarlo raffreddare e spezzettarlo.
Scottare in acqua bollente non salata la salicornia per un minuto (qualcuno la usa cruda, ma sinceramente essendo rimasta sul banco del pescivendolo io non mi sono azzardata a consumarla così) e tritarla grossolanamente a coltello.
Bollire gli asparagi e raffreddarli bene in acqua gelida, affinché preservino il loro bel verde.
Condire sul fondo di una capace ciotola gli asparagi a tocchetti con l'olio, il succo e le zeste dell'agrume, sale e pepe q.b.
Unire il pesce, la salicornia e i cereali.

Facile, veloce e fresco. 
L'avevo promesso qui, no?











giovedì 16 luglio 2015

Rido, se gira l'onda, Riso... *

In questo periodo sto alternando qualche giorno di vacanza a qualche settimana di lavoro, nell'attesa delle ferie vere e proprie che arriveranno un po' più avanti.
Sono fortunata perché, nel luogo in cui vivo, anche durante queste giornate particolarmente calde è ugualmente piacevole lavorare.
Il glicine ormai è cresciuto prepotentemente e la sua ombra si è fatta ampia ed accogliente.





Sto lavorando e disegnando per un progetto in fieri ancora una volta di cibo... (oltre a questo)

Con tutto il gran parlare di cucina, in rete, in tv e sulla stampa, tra coloro che si avvicinano a quest'arte di recente e solo attraverso questi media forse c'è ancora qualcuno che si sofferma solo su estetica e virtuosismi tecnici senza riconoscere l'origine e la maestria dei capisaldi della cucina italiana.
Sarebbe bene non dimenticarsi di guardare però un po' al passato e ritrovare e riconoscere l'origine di tutto ciò che adesso è diventato moda e spettacolo.
La genialità nel coniugare tradizione ed innovazione, con semplicità, ma grande studio, (come sempre accade nelle realizzazioni dei veri grandi artisti), è di chef che oramai sono divenuti leggenda. Non a caso vengono chiamati maestri!

Questa è una delle ricette più classiche e conosciute della cucina italiana, firmata da un prestigiosissimo chef stellato italiano.



Riso oro e zafferano di Gualtiero Marchesi



"Da giovane ho imparato a suonare il pianoforte e a pensare al gusto come ad un'architettura.
Che cosa ho appreso alla fine? Che la semplicità è difficile." (G.M.)



Di tutt'altro stile, questa invece è un'altra ricetta a base di riso di Harumi Kurihara: riso e branzino, con miri, dashi e sakè.
Harumi viene chiamata la "Martha Stewart del Giappone".







Buona estate a voi!




Rido, se gira l'onda, rido, se cambia il tempo, rido, si salvi sempre chi può! (Jannacci)


venerdì 9 novembre 2012

Pour d(ess)iner... la Zucca. Salutiamoci di novembre.




Qui si cerca di disegnare più che si può... e quindi non c'è tempo di inventarsi grandi cose ai fornelli nè di fotografarle...
Io però sono tanto contenta di nutrirmi di nuovo anche così.

Il mese di novembre della nostra iniziativa Salutiamoci festeggia intanto la zucca, e la raccolta è ospitata da Dealma, de La via macrobiotica.
Cercate dunque la vostra zucca, e una volta superata la mezzanotte e accertato che non sia una carrozza, cucinatevi tutte le vostre idee e portatele da lei.
Io intanto vi suggerisco queste mie, se già non le conoscete.


Cocottine di zucca e cardi
Gnocchi di cavolo nero con zucca e profumo d'arancia
Zuppa Zeta, di zucca, zenzero e zafferano
Ravioli ripieni di zucca e porri
Riso e zucca
Pasta al forno con cavolfiore, zucca e Genmaicha
Sformatini morbidi di zucca al vapore
Zuppa di zucca, porcini e castagne





sabato 1 settembre 2012

Altro che riso! (risotto al sedano rapa con profumo d'arancia ed acquavite)

Tilo e Cobrizo van sempre a braccetto (perché? qui), dunque, ancora, riso=riso, nel senso di risata, si spera sempre.



Oggi ci va ancora di giocare.
Chiudo gli occhi, apro il cassetto e pesco quest'arnese.
Non so neppure come si chiami, ma mi poteva andar peggio, considerati i 20 minuti a disposizione.





Doveva essere un gioco? 
Che sia. Veloce come una partita di tris o quatris. 
Intanto io metto su un risottino, signore foodbloggers, altro che il tè...
Banalissimo, ma colorato e profumato. 

300 di riso carnaroli 
300 gr di sedano rapa tagliato a cubettini
la buccia di un'arancia bio
uno spicchio d'aglio 
1-2 cucchiai di olio e.v.o. 
brodo vegetale (vedi qui) 
3-4 cucchiai di acquavite o grappa bianca [nel caso volesse replicare la ricetta, una certa signorina in questione dovrà farlo rigorosamente in tacco 12 ;-) ] 
una manciata di pistacchi non salati tritati finemente alla fine, al posto per parmigiano (per sapere perchè è meglio non usarlo leggi questo bellissimo libro) 
pepe nero macinato al momento, q.b. 

Scaldate l'olio con l'aglio. Tostate il riso...
Ma cosa vi sto a dire io come si fa, un risotto?
Solo un consiglio: il sedano rapa è migliore se aggiunto a metà cottura del riso, perchè rimanga più consistente.
L'acquavite può essere usata per sfumare il riso durante la tostatura, al posto del solito vino, ma io invece l'ho messa quasi alla fine, per preservarne maggiormente il profumo.





Altre idee per ricette a base di riso qui

venerdì 20 luglio 2012

Zucchine ceci e pesche alla lavanda (per Salutiamoci)

Questo è davvero un saluto (momentaneo), perchè sto per partire nuovamente per un altro po' di ferie. Potevo quindi non salutarvi... con un altro piatto con le zucchine?!
Spero di non annoiarvi con Salutiamoci (questo mese il blog è diventato inevitabilmente un foodblog, pardon), ma io sono sinceramente commossa dalla generosità di tutti coloro che stanno partecipando all'iniziativa che ospito questo mese, QUI: pur senza premi nè regole facili, ad oggi sono già più di 50 le ricette raccolte con le zucchine ed il mese non è ancora finito!
Ve ne sono grata: è molto divertente ed utile che questa volta siate voi lettori ad impegnarvi a dare suggerimenti ed idee a me!
Se avete ancora voglia di partecipare al gioco vi aspetto QUI, entro la fine di luglio.
Allegate pure anche la vostra ricetta tra i commenti (o scrivetemi per mail) e non preoccupatevi se non mi vedete commentarla subito. Appena tornerò, poi le raccoglierò tutte per bene e vi comunicherò belle novità.
A presto!


La mia nuova ricetta è ancora una volta molto veloce e con dosi approssimative, perchè in questi giorni ci sono mille cose da fare, completare,... ma in casa aleggia contemporaneamente tanta voglia di leggero relax e divertimento percui ai fornelli si cerca di stare davvero poco, con il massimo, si spera, della resa.




due pesche gialle, dolci e mature
un cucchiaino di fiori di lavanda edibile
un cucchiaio d'olio e.v.o.
un pizzichino di sale

riso integrale cotto (vedi qui) q.b.
ceci cotti q.b.
rosmarino ed erba cipollina
olio, sale, pepe

4-5 zucchine saltate in padella
olio, aglio e shoyu

Lavare e sbucciare le pesche. Tagliarle a spicchi non troppo sottili.
Lasciarle marinare con l'olio, la lavanda, il sale per almeno un'ora, al fresco.
Condire intanto il riso (o altro cereale integrale a scelta) con i ceci cotti, l'olio, sale e pepe q.b e il rosmarino e l'erba cipollina tritati.
Saltare a fuoco vivo, in padella, le zucchine tagliate sottili con olio e aglio e insaporite con un po' di shoyu o sale (io ho optato per questo tipo di cottura per dare un'energia diversa alle zucchine, ma se gradite un effetto estetico più gradevole invece lessatele al vapore e conditele direttamente sul piatto con olio e shoyu emulsionati).
Impiattate... et voilà!



di questa lavanda, e molta altra, avrò presto da raccontarvi una bella storia... ;-)



lunedì 16 luglio 2012

Zucchine, fichi, funghi e ribes con cous cous di mais (ancora per Salutiamoci)


Un'altra ricetta con le zucchine? Eh, sì, perdonatemi ma questo mese va così.

Mentre curiosavo sul banco del verduraio, con un pensiero sempre alle zucchine di Salutiamoci, fichi e ribes mi facevano l'occhiolino.
In auto già immaginavo un'insalata colorata e fresca, leggera e gustosa. Allora ne è uscita questa, che ci è tanto piaciuta.
Non vi siete stufati di mangiare zucchine, vero? Io aspetto ancora la vostra ricetta qui !





per 3-4 persone:
250 gr di cous cous (il mio è giallo perchè di mais e riso quindi anche involontariamente gluten free, per chi necessita, ma andrà bene qualsiasi tipo, oppure riso o burghul o quinoa, anche colorati in cottura con zafferano, volendo)
2-3 zucchine medie
4 fichi (i miei verdi, ma anche neri)
una tazza di ribes rosso
300 gr di funghi prataioli affettati
un po' di cocco fresco a pezzetti o grattugiato (facoltativo)
timo limone
olio extra vergine d'oliva
pepe
shoyu

Cuocere come consueto il couscous (o altro cereale scelto) e lasciar raffreddare e sgranare bene con le mani.
Cuocere le zucchine alla griglia.
Saltare i funghi in padella con un velo di olio e aglio a fuoco vivo (non devono risultare lessati). Insaporirli, ancora sopra il fuoco, con qualche goccia di shoyu che li caramellizzerà un poco.
Impiattare, unendo anche i fichi lavati e tagliati a spicchi, e condire con una vinaigrette a piacere.

Qualche idea:
- olio+senape+limone+sommacco oppure
- olio+aceto alla lavanda (per l'aceto alla lavanda: mettete a macerare qualche infiorescenza di lavanda in mezzo bicchiere di aceto di mele, per una giornata, quindi filtratelo.)
- olio+sciroppo di melograno+limone+peperoncino oppure
- olio+salsa di soia+limone+zenzero, oppure
- olio+acidulato di umeboshi, malto di riso oppure
- olio+miso bianco+limone+green curry,
ecc...
con pepe, erbette aromatiche a gogò e il cocco a pezzetti o grattugiato.

lunedì 9 luglio 2012

Fregola con zucchine e piselli (per Salutiamoci)


per 6 persone:
300 gr di piselli freschi già sgranati (erano circa un kg con i bacelli)
400 gr di zucchine
qualche fagiolino lessato avanzato (facoltativo)
fregola 500 gr (o burghul o couscous o riso o quinoa o altro cereale a piacere)
un avocado
il succo di 2 limoni
abbondante coriandolo (o basilico o menta o prezzemolo)
un'idea di cipollotto fresco tritato finemente
sale rosso delle Hawaii (o sale normale)
sommacco (facoltativo)
semini vari tostati (facoltativo)

Mondare e lavare la verdura.
Lessare al dente i piselli in acqua leggermente salata. Una volta cotti, raffreddarli in acqua gelata per conservarne il colore.
Scottare appena le zucchine tagliate a piacimento e raffreddarle.
Lessare la fregola (o il cereale scelto) secondo le istruzioni.
Unire la fregola raffreddata alle verdure. Unire l'avocado tagliato a pezzi e il cipollotto.
Salare q.b.
Condire con olio, il succo di limone, la menta e il coriandolo (o menta o prezzemolo) tritati finemente.
Spolverare col sommacco e i semini (i miei di zucca e di soia, tostati).

IMPORTANTE: per partecipare a SALUTIAMOCI di luglio, le ricette dovranno prevedere l'utilizzo delle ZUCCHINE e, per gli altri ingredienti che sceglierete, dovranno rispettare la tabella che trovate QUI.

Nel piattino a fianco una semplice miniquiche vegana di zucchine e nella ciotolina una sorta di babaganoush di melanzane (melanzane ed aglio cotti al forno e frullati, una volta freddi con tahin, succo di limone e sale).





All'iniziativa Salutiamoci puoi partecipare pure tu, quando vuoi, in libertà, anche se non possiedi un blog, grazie al blog ospitante del mese (per luglio e le zucchine sono io qui) e/o puoi anche concordare con noi un ingrediente ed ospitare per un mese l'iniziativa nel tuo blog.

Chiunque dunque può partecipare con una o più ricette, nell'arco del mese deputato a quell'ingrediente.
Non si vincono premi, non ci sono gare, non ci sono sponsor. A fine mese si fa semplicemente la raccolta delle ricette.
L'unico dictat è l'obbligo a seguire le indicazioni di questa tabella, a tre colonne, rispettivamente con gli ingredienti non permessi, gli ingredienti permessi ma non consigliati, e gli ingredienti consigliati.

Se possiedi un blog:
- preleva il logo qui sopra,
- posta la ricetta (realizzata secondo la tabella) nel tuo blog (puoi utilizzare anche una vecchia ricetta purchè tu scriva però un post nuovo con queste caratteristiche):
- per riconoscibilità riporta nel tuo post il logo stesso e il rimando all'iniziativa del mese (questo per la zucchina);
- quindi linka la tua ricetta tra i commenti del post del blog che ospita l'ingrediente per quel mese per permetterci di non disperdere le ricette (questo per la zucchina).

Se non possiedi un blog:
scrivi direttamente una mail al titolare del blog che ospita l'ingrediente per quel mese cosicché lo stesso possa avere il piacere di unire la tua ricetta alla raccolta mensile (purchè realizzata secondo la tabella).

martedì 3 luglio 2012

Riso integrale fiorito (con fiori di zucchina, per Salutiamoci)


Per invogliarvi a zucchinare, un'altra ricetta veloce con il riso integrale e la zucchina, per Salutiamoci. (cos'è Salutiamoci QUI)Su, su, l'ingrediente è semplicissimo. Sfoderate anche la vostra fantasia!

(se preferite invece una ricetta di pasta qui)
200 gr di riso integrale già cotto
acciughe, 6 filetti (sostituibili con alghe arame o hiziki, o funghi shitake, per una versione vegan)
un cipollotto viola fresco (compresa la parte verde)
origano o maggiorana freschi
capperi (facoltativi)
una ventina di fiori di zucchina
semi di sesamo neri
shoyu
olio extra vergine d'oliva


Non arricciate il naso per la cottura del riso integrale, viste le temperature del periodo.
Il consiglio è di prepararlo la sera prima, dopo cena, chiudendovi alle spalle la porta della cucina (per assorbimento d'acqua del doppio del suo volume e lasciato riposare perchè si sgrani bene). Anzi, preparatene una quantità consistente che potrete utilizzare in preparazioni diverse, oltre a questa, visto che dura in frigorifero 2-3gg. (insalate di riso, riso saltato, sformati, ecc...)
In una pentola antiaderente, scaldate un paio di cucchiai d'olio e stemperatevi le acciughe. Unite il cipollotto tagliato a spicchi non troppo sottili e saltate a fuoco vivo per qualche minuto.
Nel caso usiate le alghe o i funghi shitake (entrambi secchi, ma preammollati in acqua fredda), tenete conto che richiederanno una cottura più lunga rispetto ai cipollotti, quindi regolatevi con coperchio e un po' d'acqua.
Lavate e mondate i fiori, eliminando il pistillo, se duro. Tagliateli ad anelli ed appassiteli molto brevemente insieme al cipollotto.
Condite il riso con un goccio d'olio e un po' d'origano o maggiorana tritata.
Impiattate con cipollotto e fiori, guarnendo con capperi, semi di sesamo e ancora maggiorana o origano freschi.
Condite con qualche goccio d'olio ancora, emulsionato con shoyu (salsa di soya più leggera rispetto al tamari).



Questa ricetta si unisce al progetto di Salutiamoci che ospito per il mese di luglio, con le ZUCCHINE, a cui vi invito ancora una volta a partecipare, andando QUI, dove troverete tutte le indicazioni e, tra i commenti, le ricette che state un poco alla volta preparando.

mercoledì 20 giugno 2012

Risotto con cavolo cuor di bue ed albicocche



Tre tavoli, tre caos che si mescolano...
In uno si disegna, nell'altro si cucina e nell'ultimo si mangia. Le distinzioni però non sono mai così nette.
Il bello è proprio questo.
Ora poi con le porte aperte, i fogli volano per terra, l'acqua si pesca in giardino e i fiori si raccolgono anche da seduti, allungando solo la mano.

Naturalmente la ricetta è semplice. Più semplice di quanto sembri, con un ingrediente fresco, di stagione, e un piccolo avanzo di dispensa da terminare.




per 3-4 persone:
270 gr di riso carnaroli
mezzo cavolo cappuccio cuor di bue (quello di forma conica e consistenza compatta, internamente bianco e croccante, vedi qui)
mezzo cipollotto rosso grande
un cucchiaino di semi di cumino
un cucchiaino di semi di coriandolo
2 cucchiai di olio evo (o più secondo i vostri gusti) + 1 per mantecare
zenzero fresco (l'equivalente di un cucchiaio grattugiato)
6 albicocche secche
brodo vegetale (o acqua bollente salata)
buccia di limone (o arancia)
prezzemolo o coriandolo fresco
pepe o peperoncino a scelta
panna di riso (facoltativa)


Tagliare a listarelle sottili il cavolo e tritare finemente la cipolla.
Riscaldare l'olio con il cumino e il coriandolo ed appassirvi la cipolla.
Unire il cappuccio e fare insaporire per qualche minuto. Salare q.b.
Unirvi il riso e le albicocche. Tostare brevemente e procedere nella cottura, come al solito, con il brodo vegetale bollente.
Poco prima del termine cottura, unire lo zenzero e la buccia di limone grattugiati.
Mantecare con un cucchiaio d'olio, il prezzemolo o il coriandolo tritato e una macinata di pepe.
(La salsa bianca nel piatto è panna di riso, ovviamente facoltativa).



E a fine pasto, non occorre neppure raccogliere le briciole che cadono.
Ci pensa Salvia...



Mi aiutereste? Quale delle due illustrazioni vi piace di più?

lunedì 18 giugno 2012

Dreams of sushi


Il mio acquerello era davvero un sogno dal momento che quello dello chef di sushi è un mestiere originariamente precluso alle donne poichè un tempo si reputava che le mani femminili avessero una temperatura più alta di quelle maschili e potessero quindi rovinare il pesce durante la lavorazione.

A proposito di riso e sushi, vi segnalo la storia di Jiro Ono, ottantacinquenne maestro chef di sushi, nonchè proprietario del Sukiyabashi Jiro a Tokyo (tre stelle Michelin). La sua instancabile ricerca appassionata e il suo rigore nel lavoro (nonchè la conseguente pesante eredità del figlio) sono state d'ispirazione per David Gelb, che ne ha fatto un film, appena uscito negli States, ma non ancora arrivato da noi.
A work of art, un mestiere il suo in cui passione e professione si fondono senza fine perchè, Jiro dice, "You must fall in love with your job."
Convinto di non aver ancora raggiunto la perfezione, Jiro vive per il suo lavoro. Una vocazione, la sua: quella di essere un visionario del sushi:
"I would make sushi in my dreams. I would jump out of bed at night with ideas."

Pazienza, meticolosità, disciplina, passione nonché poesia: ecco gli ingredienti per una garantita ricetta di vita.

qui e qui qualche assaggio delle immagini del film.



p.s.:
quattro anni fa nasceva questo blog, non sapendo neppure perchè, allora.
Ora qualche idea in più, in merito, ce l'ho ;-) ... ma è proprio come in una storia d'amore: non occorre comprendere il significato di ogni cosa per continuare a crederci.
Cobrizo è un po' cresciuta ed è grata a tutti voi che ogni giorno sognate un poco con lei.
Grazie di cuore.

sabato 28 aprile 2012

Torta salata di riso e verdure


un piatto di riso integrale già cotto
un piatto di verdure al vapore (300 gr da crudi di carote, broccolo, cavolfiore ma anche asparagi, agretti, ecc.)
200 gr di tofu alle olive (o tofu al naturale, più qualche oliva verde)
due cucchiai di mandorle tostate
un cucchiaio di olio e.v.o.
due-tre cucchiai di farina di riso
una tazzina di latte di soia
la parte verde di un cipollotto
pangrattato
semi di sesamo neri
sale

Frullare tofu e riso con il latte e un pizzico di sale. Unire la farina.
Tagliare a pezzi la verdura e unirla all'impasto.Tostare le mandorle e tagliarle a coltello ed unire anch'esse.
Ungere una teglia (la mia da 30 cm) e cospargela di pangrattato.
Versare e compattarvi bene all'interno l'impasto.
Decorare con semini di sesamo nero, qualche pezzetto di mandorla, un filo d'olio, e ancora un pizzico di pangrattato.
Cuocere in forno a 180° per 15 minuti, più qualche minuto di grill per dorare.

Buona tiepida, fredda ed anche il giorno seguente.


domenica 13 novembre 2011

Ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi!



Solo Giacomo (mio figlio), durante uno dei suoi giochi, poteva convincere Cobrizo (io, Roberta) a mettersi in testa una cofana gialla e fare click, la scorsa estate.
Ogni volta a vederla, adesso, vien da ridere.
Così, quando una gentil signorina ha chiesto a Roberta una foto-ritratto a corredo di un ameno abboccamento tra le due, lei non sapeva proprio che pesci pigliare, perchè di foto ne ha così poche, di sue.
Ma le è tornata in mente quella cofana buffa e così, sopra la testa di quel Cobrizopulcinella, ha disegnato un'idea golosa, talvolta dolce talvolta luminosa, ed ha deciso di togliere ogni maschera, anche perchè ben nasuta è già, di suo.


I cinque quesiti formulati dalla gentil signorina a Cobrizo qui (sì, insomma l'intervista di Elle a Tavola)



Solo oggi mi ritorna il mente anche un vecchio post scritto appunto su Pulcinella:

"Quando Pulcinella mangia la gallina Cicerenella, la pancia gli si gonfia all’inverosimile. Il dottore, prontamente accorso, libera da sotto la camicia di Pulcinella un grande uovo che Pulcinella si mette a covare. Il guscio si apre e ne esce un Pulcinellino, poi un altro… sono cinque i nuovi nati che, appena fuori dall’uovo, già vestiti e con le sembianze identiche a quelle del padre (che è al contempo loro madre) si buttano voraci su un piatto di maccheroni. A Venezia, i maccheroni diventano gnocchi. L’alto cappello a cono tronco del Pulcinella veneziano, altro non è che la pentola per cuocere gli gnocchi, rovesciata e indossata a mò di copertura del capo, e sempre pronta per la bisogna."

(da Hetty Paerl, Pulcinella. La misteriosa maschera della cultura europea, Apeiron 2002)
Il vecchio post su Pulcinella, con un disegno che era forse dunque premonitore qui

Roberta ringrazia infine la gentil signorina per il piacevole incontro, ma pure Cobrizo, con gratitudine, per averle fatto stretta compagnia in questi anni di blog.


lunedì 26 settembre 2011

Rosso e bianco, in purezza




Questo è il procedimento che solitamente uso per fare i pomodori ripieni di riso alla romana (vedi qui), su letto di patate, ma ho scoperto che il solo riso cotto così mi piace ancor di più.

12 pomodori medi purchè molto rossi e maturi (i miei grandi quanto un kiwi, solo per intenderci meglio per le le dosi)
uno spicchio d'aglio
2 cucchiai di menta secca perchè quella fresca perde molto in cottura (solitamente usavo il basilico, ma questa variante mi piace tanto)
un pizzico di peperoncino (facoltativo)
un cucchiaio di cipolla tagliata sottilissima (o un cucchiaino di quella secca)
un cucchiaio d'olio evo
14 cucchiai di riso ribe* lungo
sale q.b.

Frullare i pomodori con l'olio, l'aglio, il sale.
Mescolarvi il riso, la menta secca e la cipolla.
Riporre, coperto di pellicola, in frigo per almeno 2-3 ore. (io ve l'ho lasciato tutta la notte, per il pranzo del giorno seguente)
Versare due cucchiaiate colme di riso condito in ogni cocottina precedentemente unta.
Condire con un filino d'olio ciascuna porzione e coprirla con un po' di alluminio.




Passare in forno per 30 min. Dopo 20 minuti controllare lo stato di cottura e di umidità del riso. Scoprirlo ed eventualmente gratinarlo sotto il grill, a piacere.
Niente formaggio sul pomodoro. Per carità.
Queste dosi son bastate per 6 porzioni (non abbondantissime).
Una seconda volta ho replicato la ricetta invece per tre cucchiaiate a testa, con più pomodoro in proporzione, per un primo più consistente.

* ho scoperto che la denominazione Ribe, data a questa qualità di riso, deriva dalle iniziali del nome di Rinaldo Bersani, che ne selezionò la varietà. Lo sapevate?





mercoledì 10 agosto 2011

Riso sotto i baffi

Il riso è una delle mie passioni, lo sapete...
... ma per questa varietà, poi, ho proprio una debolezza! ;-)




Quando qualcuno ti ama, il modo in cui pronuncia il tuo nome è diverso.
Sappi che il tuo nome è comunque salvo nella sua bocca.






martedì 5 luglio 2011

1+1+1+...

Un'indefinibile mollezza estiva s'è insinuata tra le pieghe cerebrali ed è dilagata ovunque, con risvolti paralizzanti anche ai fornelli.
Cessato il lavoro, rimane pochissima voglia di cucinare, neppure tanto per il caldo, che qui non è mai troppo, a mio avviso, ma proprio per il solo desiderio di dedicarsi ad altre cose oltre il cibo (a disegnarlo, ad esempio, come ho fatto appena sotto).
Quella che nei foodblogs sembra non poter più comparire come insalata di riso tanto è considerata demodé nella forma e nel nome, qui, in casa Cobrizo, si mangia, eccome!
Le idee però si fanno però sempre più elementari. Operazioni a prova di infante.

Un' illustraddizione?!
Composta con riso integrale cotto ed avanzato addirittura dal giorno innanzi, sdoganata grazie al rosso ammiccante dei dolci gamberoni freschi e il succo un poco amarognolo del pompelmo, l'insalata riconquista dignità ed attenzione.
Il conto torna.



240 gr di riso integrale crudo (che dovrà essere di buona qualità per tenere la cottura per assorbimento e sgranarsi bene con il raffreddamento - con lavaggio, tostatura e cottura con acqua in rapporto 1:2 - ) ma anche un parboiled andrà benissimo.
12 gamberoni (sgusciati lasciando loro solo la codina e privati del budellino interno)
un pompelmo rosa non trattato
una tazza di pisellini freschi o congelati
due zucchine
dragoncello
succo di mezzo limone
olio sale pepe q.b.
sesamo nero




Pelare a vivo il pompelmo raccogliendone il succo e prelevarne gli spicchi.
Col succo ricavato preparare una citronette con qualche cucchiaiata d'olio, la buccia del pompelmo (grattugiata prima di pelarlo), il succo del limone, sale, pepe bianco macinato al momento e il dragoncello fresco spezzettato con le mani.
In un padellino appena unto, scottare a fuoco vivo i gamberi solo per qualche minuto, quindi, togliendo la padella dal fuoco, spruzzarli con qualche goccia di shoyu o tamari (le cui proteine aiuteranno a caramellare la crosticina). Lasciar raffreddare.
Scottare in acqua bollente e salata i piselli. Ad un minuto dalla fine cottura, tuffare nella stessa acqua le zucchine tagliate a bastoncini.
Scolare e raffreddare velocemente in acqua molto fredda (con ghiaccio anche, se disponibile) per conservarne il bel colore verde, quindi scolare nuovamente.
In una ciotola unire il riso alla verdura e i gamberi, condendo con la citronette, aggiustando il condimento al bisogno.
Una spruzzata di semi di sesamo nero basterà a punteggiare e smorzare tanto colore.

mercoledì 15 giugno 2011

Insalata di cannellini ed agrumi

Facile e veloce, fresca e leggera: cobrizo mode on.



una tazza di cannellini già lessati (circa 150 gr)
200 gr di riso (o bulghur o quinoa)
2-3 coste di sedano tenere e fresche (con alcune delle foglie)
un'arancia (o un pompelmo rosa o limone) non trattata
un rametto di rosmarino (o menta fresca abbondante)
1/2 zucchina tagliata a julienne
olio, sale e pepe nero

Tagliare la buccia dell'agrume scelto, ben lavato, a filetti. Quindi pelarlo a vivo e ricavarne gli spicchi, privati perfettamente della parte bianca (fare quest'operazione direttamente sopra l'insalatiera deputata per condire tutto, così da raccoglierne il succo che uscirà).
Tagliare finemente il sedano e ridurre la zucchina a julienne.
Nella stessa insalatiera aggiungere un paio di cucchiai d'olio, gli spicchi dell'agrume, il rosmarino tritato fine, abbondante pepe nero, sale q.b. e unirvi infine i cannellini con la verdura. Lasciare insaporire qualche ora.
Lessare il cereale. Lasciarlo raffreddare ed asciugare perchè si sgrani bene.
Quindi mescolarlo con l'insalata di cannellini e aggiustare il condimento, se necessario.


lunedì 14 giugno 2010

Riso e pesce al forno

L'ho detto più volte, oramai: in un modo o nell'altro nella mia vita i rimandi alla puglia sono una costante (e non parlo di sola cucina).
E' da qualche giorno che pensavo alla tiella di riso e cozze, che mi attira molto, ma non ho mai preparato (per la pigrizia di star lì a pulir le cozze e perchè in fondo d'estate le temo pure sempre un po').
Essendo domenica, io non avevo pesce fresco in casa, ahimè, però penso che l'idea di ricetta (assolutamente perfettibile e sicuramente poco pugliese) sia vincente: trovo che il riso cotto in forno così, nel sugo del pesce, risulti delizioso per gusto e consistenza.
Quello che temevo fosse un difetto si è rivelato alla fine un fattore positivo: il fatto che il mio pesce fosse congelato ha consentito che nel tempo del suo decongelamento avvenisse giusto la cottura del riso.
Se usate pesce fresco, tenetene conto.



300 di riso
400 gr di filetti di pesce ancora congelati
uno spicchio di aglio e un paio di scalogni
2+1 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
un cucchiaino di sale
due bicchieri d'acqua
300 gr di pomodori datterini tagliati in quattro
basilico, maggiorana e origano freschi

Frullare un bicchiere d'acqua fredda con il sale e le erbe.
Mettere il riso (crudo) sul fondo di una teglia antiaderente oliata (1 C). Posarci sopra i filetti di pesce, i pomodorini, l'aglio a filetti e gli scalogni affettati.
Bagnare con il "pestino verde" frullato, muovendo la teglia in modo che raggiunga anche il riso sottostante. Condire con il secondo cucchiaio d'olio. ed infine aggiungere la restante acqua lungo però i bordi della teglia.
Cuocere in forno a 200° coperto con carta stagnola per 30 minuti (a seconda del riso), aggiungendo acqua bollente, se necessario.
La praparazione ne gioverà se in superficie avrete messo del pane grattugiato (ed eventualmente un altro filo d'olio) per fare la gratinatura, una volta tolta la stagnola a fine cottura.



p.s.:
Continuo a canticchiarla...
Mi sono innamorata di questa canzone qui. Non è bellissima?

... "I'm full up with, lessons learned
And the days that I made just to throw them away
Now I'm closing all the curtains, I'm switching off the phone
Now I Took down all your cameras, and I opened the fridge

And hung from the hinges with the
Eggs and garlic, the cheese and tomatoes, the milk and the beer
The strings and the bridges of a brand new year
The first tear was a note and a note made a song

And I hung the song from the hinges of the door
And I carried on just the same as before
And nothing got different, and nothing got changed
But a new song gets sweeter and simpler with age

If you leave it alone
If you leave it alone
If you leave it alone

It gets sweeter and simpler and softer
and slower and younger the longer
you leave it alone "...

lunedì 26 ottobre 2009

Rosso di sera...



Un appuntamento a Feltre (a 30 km da dove abito) mi offre la possibilità di passeggiare per il centro...
La giornata è inverosimilmente calda e il cielo turchese.








Per un attimo credo siano segnali morse...

[ Quand'ero piccola abitavo in linea d'aria di fronte ad una caserma, anche se a distanza di almeno un chilometro. Uno dei giochi inventati era quello di comunicare con qualche luce di quelle finestre attraverso l'accensione e lo spegnimento di una mia lampadina.
E funzionava! Mi rispondevano... Quante risate! ;-D ]


Rientrando a casa, sento la necessità, come spesso accade, di velocizzare la preparazione della cena visto che il tempo a disposizione si è fatto limitato.
Mi sovviene un ripieno per certi pomodori " petulanti " che io adoro e agguanto nel frigo gli unici (700 gr) che ho comperato di tutta l'estate, in un raptus molto poco macrobiotico, ma almeno molto rossi e maturi, a fine stagione.




-Ora vi yangizzo io per bene in forno!-

Incisi leggermente, li tuffo dieci secondi in acqua bollente e li sbuccio.
Li frullo interi, con acqua e semi, nel mixer insieme ad uno spicchio grosso d'aglio, sale q.b. e due cucchiai d'olio evo. Metto in una pirofila (o più pirofiline monoporzione) 400 gr di riso roma, una manciata di olive nere snocciolate tagliate a pezzetti e un cucchiaio di capperi dissalati e bagno tutto con il liquido pomodoroso.
Mescolo bene ed inforno a 180°-200° per 25 minuti coperto con carta stagnola.
Scopro ed irroro con un filo d'olio ancora. Quindi mescolo un cucchiaio abbondante di lievito a scaglie con origano (o altre erbette a piacere) e spolvero la superficie e passo a gratinare ancora per cinque minuti sotto il grill.
Buonissimo anche il giorno dopo.