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giovedì 17 dicembre 2015

È una passeggiata...



Li ho pensati e disegnati per Natale, ma non solo.

Per una passeggiata ricca di speranza e serenità, si spera.


Buon Natale 2015.



venerdì 12 dicembre 2014

Christmas Homemade Packaging Ideas?



Gradite una piccola idea per il packaging di piccoli pensieri natalizi dell'ultima ora?
Che pensiate a foglie di tè o tisane, spezie, sale aromatico, cioccolatini o biscottini, bijoux, oppure a matite colorate, biglie per bambini o tutto ciò che di piccolo la fantasia vi suggerisce, io vi consiglio questi veloci involucri di carta.
Potrete usare carta colorata fantasia, pagine di giornale o più semplicemente carta bianca o da pacchi e decorarla secondo il vostro gusto, a mano libera o con timbri.
Io li avevo già realizzati mesi fa in grande numero per la comunione del mio bambino e mi ero aiutata con la macchina da cucire per il zigzag, ma non è indispensabile.
Potreste anche confezionarli con ritagli di stoffa.
Ovviamente per la declinazione natalizia, potrete abbellirli con un bottone, un nastrino, una pallina, un'etichetta, una mollettina o un confettino colorato più o meno festoso.
Numerati, potranno anche essere utilizzati per confezionare un calendario dell'avvento.
Facili no?


Altre idee per regalini qui e qui

mercoledì 27 agosto 2014

"Pasticciamo insieme?"

"Pasticciamo insieme?" è stato il laboratorio di disegno per bambini (vedi qui) che ho proposto domenica scorsa a Farra d'Alpago all'interno della rassegna "Il mese del libro e della scrittura" (nella foto si intravvede anche Fulvio Ervas che ha tenuto il suo intervento al termine del laboratorio).

Si è rivelata una bellissima esperienza! Era rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni, ma poi inarrestabilmente i colori hanno contagiato tutti i presenti e alla fine bimbi ben più piccoli, genitori, nonne e pure i passanti si sono messi a disegnare con noi in piazza.
3 ore intense di energia e curiosità. Io mi sono divertita tantissimo!
Vi lascio qualche foto (visionabili meglio qui).
Questi sono solo una piccola parte dei lavori realizzati, ma non trovate che siano stati bravissimi?






venerdì 22 agosto 2014

Una domenica al lago.

Il paesaggio del lago di Santa Croce (Belluno) è questo, per chi non lo conosce.
Domenica 24 agosto alle ore 14.30 io aspetto i vostri bambini per pasticciare e disegnare, ma voi, adulti, potrete
nel frattempo passeggiare, prendere il sole od acquistare e leggervi un libro all'interno della rassegna Il mese del libro e della scrittura.
Il laboratorio è gratuito grazie al Comune di Farra, ma l'iscrizione è obbligatoria (fino ad esaurimento posti).
A presto!




Il resoconto di com'è andata è qui

domenica 10 agosto 2014

Sulla tavola / zucchine son servite / pure illustrate. (Zucchini burger)


 questa tavola/ricetta è pubblicata anche qui

Con questa estate inclemente anche il nostro orto non produce come dovrebbe.
Dal rientro dalle vacanze però scopro con piacere un numero inaspettato di zucchine ad aspettarci. Ora non resta che inventarsi qualcosa per impiegarle in cucina in nuove ricette, da apprezzare anche durante le prossime cenette estive o i pic-nic ferragostani.

Contagiata dall'haikumania di Silvia, mentre disegno la tavola e gioco per partorire questo:

- Sulla tavola
zucchine son servite
 pure illustrate. -

nasce anche quest'idea in cucina. Pensando di farne un'insalata, avevo cotto in anticipo del riso integrale (per quello integrale preferisco sempre la cottura per assorbimento: con il doppio dell'acqua rispetto al volume del riso). Con un avanzo di questo, penso così di realizzare questi burger verdi (che son pure vegan, a ben riflettere, per chi ci tiene).
Ovviamente potrete sbizzarrirvi provando ad usare anche un cereale diverso.


360 gr di zucchine crude mondate
100 gr di tofu (bianco o già aromatizzato a piacere)
150 gr di riso scondito avanzato (il mio basmati integrale)
20 gr di mandorle pelate tostate (o pinoli, semi di girasole, ecc.)
50 gr di farina di riso
un pugno di foglie di basilico tritate (o altra erba aromatica)
un cucchiaio di pomodori secchi tritati o olive (facoltativo)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
mezzo spicchio di aglio
sale e pepe q.b.


Sbriciolare con i rebbi della forchetta il tofu. Qualora fosse bianco, aromatizzarlo con l'aglio tritato finissimo, l'olio, il basilico, (aggiungendo se volete anche i pomodori secchi, olive o capperi o quel che è più gradito ma occhio a non scombinare troppo le proporzioni delle dosi altrimenti il burger non si compatterà) e lasciate riposare un poco.
Tagliare le zucchine a julienne o con gratuggia a fori grossi. Raccoglierle in una ciotola e salarle.
Unire il riso, il tofu, le mandorle tritate ed infine la farina di riso.
Regolare di sale e pepe.

Ungere appena con un pennello una piastra antiaderente o una larga padella e scaldarla sul fuoco.
Ungere anche l'interno di un coppapasta (il mio di circa 11 cm di diametro, ma ovviamente potranno essere fatti anche più piccoli, ad esempio, come fingerfood, per un aperitivo).
Appoggiare il coppapasta sulla piastra e riempire col composto in modo da fare uno strato al massimo di circa 2 cm, compattandolo bene col cucchiaio anche lungo la circonferenza. Sfilare con cautela il coppapasta e ripetere l'operazione fino a creare, con queste dosi, 6 vegburger.
Cuocere fino a gratinare bene prima di girare con delicatezza con una paletta e cuocere l'altro lato.
Risulteranno croccanti all'esterno e morbidi e deliziosamente cremosi all'interno.
Servire con insalatina mista.







martedì 9 luglio 2013

Beauty or cooking? Insalata di polpo, sedano e mela verde



"Beauty or cooking"? chiede la signorina Polipina *.

In questo mondo food molto (troppo?) attento all'estetica, vi propongo un' insalata estiva di pesce, ma decisamente un po' vanitosa ed ironica. ;-)


un polpo di 1200 gr circa
4 grosse coste tenere e fresche di sedano, comprese le foglie (ma la quantità è a piacere)
una grossa mela verde Granny Smith
uno spicchio d'aglio
40 gr di pinoli e 40 gr di pistacchi salati sgusciati (ma la quantità è a piacere)
il succo di un limone e mezzo più la buccia di uno, non trattato
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
mezzo cucchiaino di pepe di Sichuan (o più)
sale q.b.

Preparare un court-bouillon facendo bollire 2 litri d'acqua con una carota, uno spicchio d’aglio, 3 bacche di ginepro, 3 chiodi di garofano, una foglia di alloro e qualche foglia di prezzemolo per circa 10-15 minuti.
Eliminare quindi la verdura e le spezie ed aggiungere al brodo due cucchiai di aceto bianco.
Tuffarvi il polpo pulito e lasciare cuocere fino a quando risulterà tenero.
Spegnere quindi il fuoco e lasciare raffreddare il polpo nel brodo di cottura.
Intanto lavare e mondare il sedano, sbucciare la mela e tagliare entrambi a pezzetti.
Tritare le foglie di sedano con l'aglio (se gradito, altrimenti schiacciatelo solo e poi eliminatelo alla fine) e la buccia di limone. Tostare i pinoli in un padellino antiaderente.
Quando il polpo sarà freddo, tagliarlo a tocchetti (se si preferisce, prima si potrà anche spellare).
In una capace ciotola, unire il polpo, il sedano, la mela ed il trito di sedano ed aglio, bagnando con un po’ di succo di limone affinchè non annerisca.
Condire con l’olio, il restante succo di limone, il sale necessario, il pepe di Sichuan pestato nel mortaio. Unire  infine i pinoli interi e i pistacchi tritati grossolanamente a coltello.
Mescolare con cura e servire.

All'ultimo minuto ho deciso di aggiungervi anche un po' di prezzemolo fresco tritato.
Avanzandone un po', poi, il giorno seguente vi ho aggiunto dei tocchetti di zucchina lessata al dente.
Ha fatto la sua polpa figura :-).





* Ora lo posso svelare: con questa illustrazione mi sono divertita a partecipare ad un concorso di ricette illustrate (qui) sul bel blog di Anna Castagnoli,"Le Figure dei Libri". Non ho vinto, ma non ha nessuna importanza. Sono stata felicissima di arrivare in semifinale e soprattutto mi è servito per capire meglio alcune cose.
Grazie, grazie di cuore a tutti coloro che l'hanno apprezzata.

Ora la mia signorina Polipina ha attraversato l'oceano ed è pure qui, sul bellissimo sito di "They draw andcook" (se ancora non lo conoscete, fateci una visitina!) e qui sul foodmagazine di Honest Cooking.







domenica 2 giugno 2013

Free the sheep!

"Chi pecora si fa, il lupo se la mangia."


p.s. non condanno l'umiltà e la mitezza della pecora, anzi, ma penso che il proverbio si riferisca a quella sorta di eccessiva acquiscenza della pecorella che permette al lupo prepotente di farsi troppo spazio...
In fondo potrebbe funzionare parlando anche solo al lupo e la pecora che stanno in ciascuno di noi, no?
Free the sheep!

domenica 31 marzo 2013

Ma che gallina!





Buona Pasqua di rinascita a tutti, me compresa.

(citazione di S. Butler, illustrazione Roberta Cadorin)


venerdì 14 dicembre 2012

Un regalino sotto la neve

Per gli spiriti vintage e per i rari, irriducibili nostalgici e romantici che desiderano ancora inviare i propri auguri di Natale utilizzando un cartoncino illustrato, anzichè spedire in automatico sms o mail a profusione, ho preparato questo:



Sarà a vostra disposizione, (il file in pdf, in alta risoluzione, in formato 10x15cm), qualora desideriate stamparvelo, facendomene semplicemente richiesta alla mail: cobrizoperla@gmail.com
Se li stampate invece in formato più ridotto, potrete utilizzarli anche per cartoncini fermapacchi natalizi fai da te.


Ed ora via di corsa a giocare sulla neve!




ieri...         ed oggi

mercoledì 12 dicembre 2012

A crumbled day: un giorno del cavolo... in briciole.

Non ricordo se l'ho già detto... ma la mia adorabile nonna Amabile (un nome, una verità) era solita dire:
"Co' i afari va mal, el corpo nol ha da patìr"
Traduco: quando gli affari vanno male, il corpo non deve patire.
Ovviamente per affari non intendeva necessariamente affari economici, ma in senso più ampio, affari di vita... percui lei sosteneva che fosse meglio non trascurarsi, ma mangiare, per sostenersi.

Con la tristezza nel cuore talvolta non è facile neppure mangiare. 
It's a crumbled day... e allora io scherzo così oggi (giocando con questo rosso irriverente in quest'immagine frivola che ho preparato per Salutiamoci), anche se non ci sarebbe nulla per cui scherzare, ma solo stare a guardare in silenzio il cielo azzurro e quanto belle sono le montagne oggi, anche per te.
Se è vero che "il cielo è di tutti gli occhi," siamo in tanti oggi lassù... e forse sarà un po' meno difficile...
ma accidenti:

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.
(G. R.)





 Crumble salato di cavolfiore al garam masala


il cavolo veste Prada ;-)


un cavolfiore bianco (sarà stato 1/2 kg crudo, mondato)
un cucchiaino di garam masala (o curry in alternativa)
2 cucchiai di olio e.v.o.
50 gr di farina di riso
20 gr di farina di ceci
50 gr di nocciole tostate tritate finemente
sale q.b.
acqua fredda q.b.

Lessare le cimette di cavolfiore al vapore o in acqua leggermente salata bollente (non dovranno essere troppo al dente ma un poco morbide).
Mescolare le farine con le nocciole, l'olio, il sale, il garam masala e poca acqua, quanta sarà sufficiente per ottenere un composto bricioloso simile a quello tipico del crumble (bastano poche cucchiaiate). Lasciar riposare al fresco.
Le mie ricette lasciano aperta ogni possibilità, lo sapete: a questo punto potrete allora lasciare le cimette integre del cavolfiore oppure ripassarlo in padella con un po' d'olio ed ancora un pizzico di garam masala e/o ricavarne una purea utilizzando lo schiacciapatate a fori grossi.
(io li ho cotti al vapore e poi ripassati in padella)
Porzionare comunque infine in cocottine da forno individuali (oppure usare un'unica teglia grande).
Coprire con l'impasto di pasta, pressandolo un poco.
Passare in forno per 10 min sotto il grill a 200° o q.b. a seconda del vostro forno, finchè la crosta sarà croccante.



lunedì 22 ottobre 2012

Giochi per una festa di compleanno


Son passate ormai un po' di settimane, ma da queste parti si son festeggiate le 8 primavere di Giacomo.
L'organizzazione della festa di compleanno, per quanto semplice e casareccia, ci ha visti impegnati per qualche giorno.
Pur non essendo questo un "mommy blog", ho pensato che forse questo breve decalogo potrebbe ugualmente essere d'aiuto per qualcuno, facilitando la ricerca e la concretizzazione d'idee per un'occasione da festeggiare tra bambini. Lo avessi trovato già pronto, anzichè dovermi scervellare, lo avrei gradito molto e mi sarei risparmiata un bel po' di tempo!
Conditio sine qua non: è indispensabile che la festa avvenga all'aperto e con una bella giornata.

- Tralascio tutta la parte degli inviti, numero degli invitati, decori e cibarie varie in cui farete come meglio credete. (i miei dolci erano senza zucchero, burro e uova: se vi interessa il perchè, è riassunto bene qui)

- Dividete i bambini in due o più squadre (suggerisco di far lanciare una monetina, altrimenti è dura organizzarle e dividere certe coppie di amici)

- Qui sotto ci sono i giochi che avevamo pianificato noi. I percorsi potranno essere tracciati con gessetti per terra o con nastro adesivo o ancora con il nastro da cantiere, a strisce bianche e rosse.
Vi consiglio di creare una scaletta di giochi alternando quelli dinamici a quelli di ragionamento, quelli manuali o di pazienza, per bilanciare le energie impiegate ed equiparare al meglio slanci maschili e femminili, dando così la possibilità di concedere loro un po' di riposo fisico dopo il movimento, ma anche per far applicare al meglio ogni gruppo dando risalto alle caratteristiche diverse dei singoli bambini.
Sceglieteli, mescolateli e adattateli alle vostre esigenze, come preferite:

  • Corse con la carriola. C'è bisogno che la spieghi? (vedi foto)
  •  Corsa coi sacchi. Io ho reperito i sacchi di iuta in un consorzio agrario. Credo comunque che alla peggio anche dei grandi sacchi per i rifiuti potranno essere un'alternativa accettabile.
  • Collane di pasta. Saranno sufficienti un pacco o più di pasta di qualità scadente e basso prezzo e dello spago tagliato in parti uguali. Vincerà chi infilerà più maccheroni nel minor tempo, annodando lo spago in collane.
  • Percorso coi cucchiai (sono necessari un cucchiaio di plastica usa e getta per ciascun bambino e delle palline da ping pong anche se si potrebbe giocare con le uova che però ho reputato troppo pesanti e... sconvenienti per ovvi motivi). Si potrà costruire un percorso da far fare loro col cucchiaio in bocca che regge la pallina che non dovrà cadere (altrimenti si dovrà retrocedere e ricominciare il percorso) e cronometrare il tempo oppure metterli in fila e obbligare il primo a fare un tratto di andata e ritorno verso il secondo della fila a cui dovrà consegnare la pallina come testimone di una staffetta.
  •  Camminata coi barattoli. Sono necessari della corda di nylon o comunque resistente e quattro barattoli di latta con coperchio, vuoti e possibilmente nuovi. Io li ho reperiti in un negozio di colori che me li ha venduti vuoti. Con un punteruolo o un chiodo e un martello dovranno essere forati in due punti diametralmente oppsti, appena al di sotto del tappo. Infilata la corda nei fori, tagliata della misura che intercorre circa tra piede e mano di un bambino in piedi, e chiusa ad anello, possibilmente all'interno del barattolo, i barattoli veranno usati a mò di trampoli per camminare.
  • Salto con le castagne. Noi abbiamo utilizzato delle castagne matte (quelle dell'ippocastano, raccolte in abbondanza) contrassegnate con un po' di smalto colorato per differenziarle per le due squadre. Il gioco prevederà due tracciati uguali e speculari che dovranno essere percorsi da ciascuna squadra saltellando su una gamba sola. Lungo il tragitto vi saranno delle castagne da raccogliere (sempre senza mai appoggiare il secondo piede a terra, altrimenti si dovrà ritornare alla partenza e ricominciare da capo). Al termine del percorso, raccolte tutte le castagne, le stesse dovranno essere tirate dentro un unico secchio,  comune alle due squadre. Vince ovviamente la squadra che raccoglie il maggior numero di castagne.
  •  Il pallone nel sandwich. Si gioca a coppie. I due bambini si mettono uno di fronte all'altro, molto vicini con un pallone premuto tra il petto. Non potramnno prendersi per le braccia e le man dovranno invece essere tenute dietro la schiena. In questa posizione dovranno camminare lateralmente e raggiugnere un traguardo senza far cadere il pallone. Chi sbaglia dovrà lasciare il turno ad un'altra coppia.
  • Tangram. Il tangram è un rompicapo cinese composto da 7 pezzi (il nome significa appunto "le sette pietre della saggezza"). Io ne ho riprodotti due (tante erano le squadre) in grande scala, 30x30 cm, in un cartoncino molto spesso, per intenderci quello grigio, da rinforzo, usato ad esempio dai rilegatori, che ho reperito in una cartoleria-tipografia. Se avete fortuna, magari ve ne regaleranno anche solo qualche pezzo di scarto. Non sarà semplicissimo tagliarlo, ma saranno sufficienti un buon cutter resistente, un po' di pazienza e di attenzione, seguendo il disegno qui. Lo scopo del gioco varierà a seconda dell'età dei bambini e del tempo che vorranno dedicarci: potrà essere sufficiente vedere quale delle due squadre sarà in grado per prima di ricomporre il quadrato, oppure potrà diventare più complesso se si vorrà sfidarli anche ad inventarsi qualche figure utilizzando in modo creativo tutti i pezzi, ma in diversa composizione, come si può vedere qui
  •  Acqua in bocca. Saranno necessarie 2 bottiglie di plastica piene d'acqua e 2 vuote, del nastro adesivo di plastica o carta e tanti bicchierini di plastica quanti sono i bambini. Abbiam tagliato le bottiglie vuote circa a due terzi dell'altezza, in coincidenza con la parte più bombata e rivestito la parte tagliata con il nastro adesivo, perchè non risultasse pericolosa e tagliente per i visetti dei bimbi. Ogni bambino, a turno, si riempirà il bicchiere d'acqua e con questo berrà e tratterrà in bocca quanta più acqua potrà. Di corsa andrà poi a versarla nella bottiglia tagliata della propria squadra, posta distante, dando quindi il via a partire al secondo bambno... Lo scopo del gioco sarà ovviamente raggiungere il maggior livello di acqua raccolta nella bottiglia della propria squadra.
  • Tiro al bersaglio. Procuratevi quante più lattine vuote potete di coca, aranciata, ecc... di ugual dimensione. Nel nostro caso non facendone uso, ho chiesto in un paio di pizzerie ed un kebab di mettermele gentilmente da parte. Una volta ben lavate, abbiamo costruito una piramide e con un paio di palline morbide se n'è fatto un tiro al bersaglio rumoroso e divertente. Le palline potranno essere anche realizzate con carta recuperata di giornale, appallottolata ed avvolta con scotch.
  •  Bicchieri in equilibrio. Con una piccola asse (lunga circa un metro e larga 5 cm e ma non troppo pesante) ogni bambino dovrà percorrere un tragitto prestabilito tenendo su ciascuna estremità della stessa qualche bicchiere di palastica pieno d'acqua senza rovesciarla.
  • Il minestrone di legumi. Procuratevi due grandi piatti o vassoi possibilmente uguali. Pesate ugual peso di granaglie miste secche (esempio: 50 gr di lenticchie, 100 gr di ceci, 100 gr di fagioli cannellini, 100 gr di fave, ecc.; per me è stato anche un modo per controllare la dispensa e svuotarle da legumi prossimi alla scadenza) e versateli, mescolandoli, in ciascun vassoio. Il gioco consisterà di selezionare, con pazienza e minuzia i diversi tipi di semi nel minor tempo possibile, riponendoli in tanti piatti di plastica quanti sono i tipi di legumi utilizzati per il gioco.
  • L'esercizio matematico prevederà la risoluzione di qualche operazione (che ovviamente varierà nella difficoltà a seconda dell'età dei bambini giocanti). Vince evidentemente la squadra più veloce e con maggiori risultati esatti. Nel nostro caso erano ad esempio come queste:
7 x 6 = . . . . . . . . . .  - 34 = . . . . . . . . . .  x 4 = ?
3 x 8 = . . . . . . . . . .  - 18 = . . . . . . . . . .  x 4 = ?
4 x 5 = . . . . . . . . . .  - 17 = . . . . . . . . . .  x 6 = ?

  • L'esercizio linguistico, a tempo, prevederà ad esempio la ricerca di parole in rima al fine di completare un breve testo assegnato loro. Vince evidentemente la squadra più veloce nella consegna. Nel nostro caso avevamo assegnato questo:  
Dopo il giorno vien la . . . . . . . . . .
dopo l'inverno vien la  . . . . . . . . . . 
dalle viti viene il . . . . . . . . . .
viene il fumo dal . . . . . . . . . .
va la mucca con il bue
van le ochette a due a . . . . . . . . . .
e la vita in fondo in fondo
è un allegro . . . . . . . . . . !


Inoltre potete aggiungere i classici:
  • Tiro alla fune
  • Bandierina
  • Moscacieca
  • Caccia al tesoro 
  • Strega comanda color
  • Quattro cantoni
O per ridere:
  • Vocino, vocione, vociò. Un bambino scelto a turno verrà bendato e lasciato al centro del gruppo in cerchio. Interrogando ciascuno degli altri bambini, segnandoli col dito (o chiamando un numero loro assegnato in precedenza), dovrà riconoscerli dalla voce. Ovviamente tutti dovranno rispondere modificando la loro voce, ora con un vocione o un vocino sottile.
  • Telefono senza fili. I bambini devono disporsi tutti in un'unica fila. il primo ad un'estremità inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase all'orecchio del suo vicino. Questo deve ripetere la stessa frase al bambino accanto, e così via fino all'ultimo della fila, che ripete la frase ad alta voce. Il divertimento deriva dal fatto che la frase riportata dall'ultimo giocatore è spesso molto diversa da quella di partenza, a causa del combinarsi e sommarsi di errori successivi di interpretazione. In questo caso non ci son vincitori o vinti.
Premi.
Noi abbiamo deciso alla fine di premiare ciascun bambino (e non solo la squadra vincitrice) con un piccolo pensiero, uguale per tutti, ma facendo distinzione di sesso. Abbiamo confezionato ciascun regalino in un semplice sacchettino bianco (con contrassegno diverso per maschi e femmine) da far pescare loro in una grande scatola.

Allora, siete pronti? Viaaa... e buon divertimento! ;-)



p.s. : vi va di aggiungere nei commenti anche le vostre idee?


sabato 1 settembre 2012

Altro che riso! (risotto al sedano rapa con profumo d'arancia ed acquavite)

Tilo e Cobrizo van sempre a braccetto (perché? qui), dunque, ancora, riso=riso, nel senso di risata, si spera sempre.



Oggi ci va ancora di giocare.
Chiudo gli occhi, apro il cassetto e pesco quest'arnese.
Non so neppure come si chiami, ma mi poteva andar peggio, considerati i 20 minuti a disposizione.





Doveva essere un gioco? 
Che sia. Veloce come una partita di tris o quatris. 
Intanto io metto su un risottino, signore foodbloggers, altro che il tè...
Banalissimo, ma colorato e profumato. 

300 di riso carnaroli 
300 gr di sedano rapa tagliato a cubettini
la buccia di un'arancia bio
uno spicchio d'aglio 
1-2 cucchiai di olio e.v.o. 
brodo vegetale (vedi qui) 
3-4 cucchiai di acquavite o grappa bianca [nel caso volesse replicare la ricetta, una certa signorina in questione dovrà farlo rigorosamente in tacco 12 ;-) ] 
una manciata di pistacchi non salati tritati finemente alla fine, al posto per parmigiano (per sapere perchè è meglio non usarlo leggi questo bellissimo libro) 
pepe nero macinato al momento, q.b. 

Scaldate l'olio con l'aglio. Tostate il riso...
Ma cosa vi sto a dire io come si fa, un risotto?
Solo un consiglio: il sedano rapa è migliore se aggiunto a metà cottura del riso, perchè rimanga più consistente.
L'acquavite può essere usata per sfumare il riso durante la tostatura, al posto del solito vino, ma io invece l'ho messa quasi alla fine, per preservarne maggiormente il profumo.





Altre idee per ricette a base di riso qui

lunedì 18 giugno 2012

Dreams of sushi


Il mio acquerello era davvero un sogno dal momento che quello dello chef di sushi è un mestiere originariamente precluso alle donne poichè un tempo si reputava che le mani femminili avessero una temperatura più alta di quelle maschili e potessero quindi rovinare il pesce durante la lavorazione.

A proposito di riso e sushi, vi segnalo la storia di Jiro Ono, ottantacinquenne maestro chef di sushi, nonchè proprietario del Sukiyabashi Jiro a Tokyo (tre stelle Michelin). La sua instancabile ricerca appassionata e il suo rigore nel lavoro (nonchè la conseguente pesante eredità del figlio) sono state d'ispirazione per David Gelb, che ne ha fatto un film, appena uscito negli States, ma non ancora arrivato da noi.
A work of art, un mestiere il suo in cui passione e professione si fondono senza fine perchè, Jiro dice, "You must fall in love with your job."
Convinto di non aver ancora raggiunto la perfezione, Jiro vive per il suo lavoro. Una vocazione, la sua: quella di essere un visionario del sushi:
"I would make sushi in my dreams. I would jump out of bed at night with ideas."

Pazienza, meticolosità, disciplina, passione nonché poesia: ecco gli ingredienti per una garantita ricetta di vita.

qui e qui qualche assaggio delle immagini del film.



p.s.:
quattro anni fa nasceva questo blog, non sapendo neppure perchè, allora.
Ora qualche idea in più, in merito, ce l'ho ;-) ... ma è proprio come in una storia d'amore: non occorre comprendere il significato di ogni cosa per continuare a crederci.
Cobrizo è un po' cresciuta ed è grata a tutti voi che ogni giorno sognate un poco con lei.
Grazie di cuore.

martedì 12 giugno 2012

Novità

Piccole novità in casa Cobrizo.

Nessuno se lo aspettava...
Piantata un anno e mezzo fa, la glicine quest'anno ha fatto i primi fiori.
Le belle sorprese però non son finite lì.
A solo un paio di metri dal tavolo della cucina, insomma sotto il nostro naso, ma abilmente nascosta agli occhi, proprio tra le foglie di quella stessa glicine, abbiamo scovato questa cosetta qui.




Siamo arretrati in silenzio, in punta dei piedi...
Qualche ora dopo, guardando da più distante, abbiam notato spuntare una testina.




Io intanto sono talmente assorta e distratta da un disegno che sta prendendo forma sotto il mio pennello da non cogliere altro...
Alzo però finalmente gli occhi e noto come talvolta le cose sulla tavola si combinano involontariamente, come si prendessero a braccetto per magia... e allora non posso che fare "click" e tutto vien da sè, facile, per merito loro.



Il colore è un balsamo per la mia anima.
Non capisco perchè ogni tanto lo scordo.


Oggi piove a dirotto, anzi per una frazione addirittura grandina.
Giacomo è voluto andare da una delle nonne e io mi ritrovo in ansia... per quella piumetta paziente seduta tra le foglie di glicine.
No, non ditemi che è sindrome del nido vuoto. Sto così bene in casa da sola!

lunedì 14 maggio 2012

Pasta fresca: casarecce con agretti, limone e mandorle



Domenica mattina sembra che si voglia riuscire a fare mille cose.
Ognuno ha le proprie preferenze e non sempre è facile sintonizzare le priorità dei tre...
Si vuole dormire un po' di più, si vuole uscire, ma anche stare in casa, si vuole giocare, ma anche fare i compiti per liberarsene, si vuole leggere, ma magari fare anche giardinaggio o passeggiare col cane...
Questa volta non ci si riesce a mettere d'accordo. Un po' d'inquietudine sale ... e in men che non si dica son già le undici.
Le undiciiii???

Cobrizo si defila. Stamattina non ha proprio voglia di questionare, nè di mediare.
Va in cucina e impasta in silenzio.


150 gr di semola di grano duro integrale
150 gr di farina semiintegrale
e acqua q.b (la quantità varierà a seconda delle farine usate)

Lascia riposare al fresco un poco, quindi propone un time-out sornione, che funziona sempre.
Le 6 mani si impegnano, la parola si quieta e gli stomaci si preparano...
- Trafiliamo! -
(potranno essere fatti ovviamente anche tagliatelle o cavatelli o altro)

SSSS... Silenzio.






Poi son sufficienti:


un mazzetto di agretti
un pugnetto di mandorle non pelate tostate
scorza di limone bio grattugiato
aglio, olio e.v.o., sale e pepe (di Szechuan o pepe bianco)
cioccolato fondente



Servirà mica pure la ricetta, no?
(Ah, il cioccolato fondente è per una leggera spolveratina finale.)



venerdì 13 aprile 2012

Incontri felici tra veneti e toscani... con un divertente tocco francese.

A scadenza quasi fissa, Cobrizo necessita di una passeggiata a Venezia.
Ci sono stati anni in cui l'ha odiata, quella città, per l'allergia che ormai aveva sviluppato nel percorrerla con cartelle e plastici ad ogni noioso spostamento per calli e fondamenta... Le pareva solo un baraccone ingolfato da lenti turisti e infestato da piccioni malaticci, in preda al perenne agguato dell'acqua alta o della ricorrente orgia carnevalesca.
Ora invece ha bisogno di tornarci anche se solo per qualche ora, e girarsela in tondo, per lavoro, per artistico piacere o pure senza alcuna meta, ma con il solo scopo almeno di stancar le gambe e smarrire ogni pensiero.

Con il vento e il freddo è stato piacevole scoprire un'alternativa al solito bacaro: un posticino colorato ed accogliente dove a pasto servono semplici piatti vegetariani e vegan, con un'impronta dichiaratamente toscana, in incantevoli ciotole di porcellana giapponese.
Non è un vero e proprio ristorantino, ma piuttosto anche una tearoom in cui si potrebbe tornare volentieri per due ciàcole con un'amica, davanti ad una fetta di dolce (non macrobiotico) e una tazza di buon tè.
Assaggiamo ribollita*, zuppa di ceci, lenticchie col curry, schiacciatine ancora calde, attorniati da dipinti di animali colorati.


Caffè Orientale
Sestiere S. Croce, 888 Venezia
041.5201789

(leggi anche la nota in fondo al post)

Ora possiamo proprio riprendere, ben riscaldati, il nostro peregrinar tra le barene...

Facciamo sosta poi in una delle librerie del cuore che so ben fornita in proposito ed acquisto per Giacomo un articolo della Djeco.
Conoscete questa casa francese di giochi per bambini? Io ne sono innamorata.
[ no, purtroppo come per nessun'altra citazione, neppure Djeco mi paga per questo post, accidenti, neppure con uno sticker! :-)) ]
Simpatici, intelligenti ed allegri, si suddividono per fasce d'età o sesso, e sono studiati con grande estro da creativi ed illustratori d'ingegno.
Adesivi, giostrine, puzzles, cubi, disegni da colorare, giochi in legno, ecc...
Noi in questo periodo però siamo innamorati delle carte da gioco che sono particolarmente pratiche da tenere in borsa ed utilizzare in tutti i momenti in cui le attese si fanno noiose per i bambini (pizzeria, treno, sale d'attesa, ecc.). Non costano molto e, soprattutto quelle della fascia 5-99 anni, possono essere utilizzate a vita, in un gioco misto tra grandi e piccini!
Ve ne sono alcune per allenare la memoria, altre ancora di gioco di velocità, strategia o di imitazione.
Oggi abbiamo acquistato queste, "Gorilla", (le quarte, ormai) e la curiosità è stata tale che ci siamo messi subito a giocare nel primo campo in cui abbiamo trovato una panchina libera.
- Cobrizo rapita da King Kong ?! :-)) -
La partita si è fatta subito avvincente che neppure una foto ho fatto! Peccato... ma rimedio qui:





* Se volete guardarvi un bel filmato su come va fatta la ribollita, dall'orto al piatto, andate qui:





P.S.: Qualcuno sorriderà, lo so, leggendo il titolo di questo post, ma cade giusto anche in relazione ad una cosa che ho letto qualche giorno fa, a proposito di quale fosse la parlata italiana considerata più sensuale.
Senza dubbio, per i più, pare il toscano.
I toscani però intervistati riportavano seducente il veneto.

Ahahahah!


(Il locale di cui sopra è stato chiuso. Al suo posto ora c'è una trattoria di pesce di cui ho sentito ben parlare, ma che ancora non ho provato)

lunedì 5 dicembre 2011

Il diario delle piccole cose



"Sono tante piccole cose diverse che possono sembrare non c'entrare nulla l'una con l'altra [colori, illustrazioni, perle e ricette], ma che mi piace raccogliere insieme in una sorta di unico memorandum.
Questo quaderno virtuale mi rispecchia molto, lo ammetto: è disordinato come me."

venerdì 2 dicembre 2011

Calendario dell'avvento fai da te


Mi ero ripromessa di realizzare un calendario dell'avvento, quest'anno.
Poi, come al solito, mille altre priorità hanno avuto la meglio e mi son ritrovata ieri a dover mettere insieme velocemente le poche cose che ero riuscita ad approvvigionarmi nei giorni scorsi, senza avere ancora un'idea precisa per realizzarlo.
Dunque, 1, 2, 3, viaaa ... anche se si può fare ben di meglio, sempre in modalità Cobrizo =  concretizzare un'idea velocemente, magari anche usando poche cose e di scarso valore, piuttosto di rinunciarvi del tutto.

Mi sono procurata presso una cartaria alcuni sacchettini di carta bianca (costano pochissimo anche se io ho avuto addirittura la fortuna di trovare un titolare disponibilissimo che, vedendo Giacomo, ce ne ha pure regalati una cinquantina).
L'idea era di usare un cartoncino pesante o un pannello di legno forse ... poi invece ho optato per questo pannello metallico bianco, munito di calamite (ikea), che mi ha risolto la vita.
Un pennarello nero per disegnare i numeri (ogni busta un font diverso, disegnato da me a caso e colorato da Giacomo - altro che stencil!) e tante piccole sorprese, da leggere, mangiare o per giocare...
Le più pesanti o voluminose non andranno nel sacchettino, ma saranno sostituite solo da un bigliettino che fornirà qualche indicazione, ben criptata per trovarle, a mò di caccia al tesoro, in giro per la casa.
Infine le dimensioni ridotte del pannello consentiranno un calendario solo settimanale, da aggiornare di volta in volta. Minor ingombro e minor peso.




Not only for babies.

domenica 27 novembre 2011

In groppa ad un fagiolo (zuppa di carciofi e fagioli)







Questa è la storia di 5 fagioli.
Uno per Giacomo, uno per cobrizomamma, uno per cobrizopapà, e due di scorta ché si può sempre forare...
Era settembre che stavamo a sgusciar baccelli e sgranar legumi freschi, quando Giacomo mi disse che voleva farne germogliar qualcuno, con la consueta magia dell'ovatta imbibita d'acqua.
In pochi giorni il tegumento era crepato e già scoppiata una virgola bianca di vita.
Giacomo altrettanto premeva perchè quei semi fossero messi subito in vaso.
Io dicevo: - Ma a settembre?! A settembre la terra si prepara a riposare, Giacomo, non ad accogliere nuovi ospiti! -
Son seguiti scambi di opinioni tra i pollici adulti, verdi e molto meno verdi in famiglia, mentre l'uno tentava di smussare ed ingentilire la rude praticità dell'altra che riportava a terra progetti volanti, nel timore alimentassero solo piccole delusioni e grandi confusioni.
Così i cinque semi son stati collocati in un'umile vaschetta che è stata dimenticata sul terrazzo per un poco, complice l'inusuale calore del sole ottobrino.
Poi un dì, un urlo, fortissimo, di Giacomo, che Cobrizo ormai si immaginava sfracellatosi chissà dove, non vedendolo. La sua faccia invece era paralizzata dall'incanto, a bocca aperta, di fronte a cinque piantine che ormai erano alte dieci centimetri.
Il vaso conquistava così spazio in un bagno luminoso per ripararsi dai primi freddi.
Allora una prima corsa, al consorzio, per comprar asticelle di sostegno e poi una seconda per procurar prolunghe per le stesse perchè i virgulti s'inerpicavano inarrestabilmente.
Poi i fiori a fine ottobre e, sì, i primi accenni di baccelli, sottili e fragili, a novembre.
Una manina premurosa continua ad accudirli ogni giorno, parlando loro con soddisfazione.
Questi i frutti ad oggi, 27 novembre.





Cobrizo sorride, alza bandiera bianca e cerca di far sua la lezione d'azzardo e di fiducia.
Intanto, in groppa ad un fagiolo, rincorre un'idea per inventare una fine sublime da dare a quei chicchi prodigiosi.

Passo, trotto, galoppo...

La ricetta che la sfagiola è questa:

100 gr di fagioli freschi
4 carciofi (oppure un po' di questa purea se, lungimiranti, ne abbiamo riposto in freezer)
un bicchiere di latte di soia (facoltativo)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di brodo vegetale (questo) per il brodo
1 cipolla
uno spicchio di aglio (facoltativo)
qualche foglia di salvia (facoltativa)
sale e pepe
pane a fette

Cuocere i fagioli in acqua non salata, meglio ancora se con un pezzo d'alga kombu per aumentarne la digeribilità (io uso la pentola pressione con tanta acqua giusto per coprirli).
Mondare i carciofi, eliminando l'eventuale barba, tagliarli a fettine e immergerli in acqua acidulata con succo di limone per evitare che anneriscano.
Affettare sottilmente la cipolla e fatela appassire in una casseruola di coccio con l'olio e lo spicchio d'aglio (che può essere eliminato).
Aggiungere i carciofi, la salvia e il poco brodo caldo necessario perchè rimangano ben bagnati e morbidi. Cuocere per 20 minuti (facendo sempre attenzione se necessitano di altro brodo, ma evitando di non ritrovarvi alla fine con troppo liquido).
Unire i fagioli cotti e la loro acqua di cottura. Cuocete ancora per 10-15 minuti, con pentola scoperta.
Passate finemente al passaverdura carciofi e fagioli (lasciandone a parte un mestolo, se gradito, a pezzi). Riversate il passato nella casseruola e allungare, se occorre e se gradito, con il latte di soia.
Regolate di sale e pepe.
Servite con crostini di pane tostato o fritto.



venerdì 25 novembre 2011

La castagna che visse due volte. (acquarello in un unico atto)



Una tazza di ceci cotti avanzati incontrano una quindicina di castagne arrostite.
Ed è subito amore.

Si ringraziano un goccio d'olio, un'idea di aglio, qualche grano di pepe, una cucchiaiata di rosmarino, un pizzico di peperoncino, uno spruzzo di shoyu.

Con la partecipazione straordinaria di un pennello, che guizza come in un occhio felino, in notturna.




In alternativa possono essere ovviamente usati anche ceci acquistati già cotti (purchè lavati e scolati e meglio se bio ed in vasetto di vetro, anzichè in latta) e castagne secche.
In un tegame possibilmente di coccio, scaldare un cucchiaio di olio e profumarlo con uno spicchio d'aglio, il rosmarino e il peperoncino (in dosi a piacere). Aggiungere i ceci e le castagne ammollate e cotte, qualche grano di pepe (il mio un mix di rosa, verde e nero) e mezzo litro (più o meno) d'acqua calda salata appena un poco. Lasciar cuocere pochi minuti. Togliere l'aglio e frullare finemente i ceci e le castagne. Versare in coppette individuali. Emulsionare un paio di cucchiai d'olio con un cucchiaio di shoyu (o tamari) e dipingere, ops, condire la passatina.
Credo che anche qualche tocchetto di limone confit non guasterebbe, in aggiunta, per decorare.